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Autore: Sunnydafne    20/12/2023    2 recensioni
Kagome dopo una brutta rottura si ritrova in vacanza per due settimane in uno schalet di montagna. Incontra qui il tutto fare Inuyasha che l'aiuta a modo suo, scorbutico e diretto, ad uscire dalla tristezza e ritrovare la fiducia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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L'orologio a led del forno segnava le 2.43 del mattino, il buio riempiva lo spazio nella casa, eccezion fatta per quel piccolo fascio di luce, le luminarie dell'albero che lampeggiavano ignare e dalla televisione accesa su un canale casuale, il volume basso, solo un ronzio di sottofondo, sovrastato in decibel dal pianto sconsolato di Kagome. La ragazza sedeva ai piedi del divano, la schiena appoggiata ad esso, una bottiglia di vino mollemente tenuta in mano. Le lacrime scorrevano in fiumi veloci sulle sue guance, i suoi occhi appannati guardavano senza vedere il televisore.

Erano passate poche ore dal momento in cui la vita di Kagome fece una brusca svolta.

Quella sera, vestita di tutto punto, era uscita per cena con il suo ragazzo, Natale era vicino e più che mai Kagome sperava che fosse il momento per un upgrade della loro relazione. Stava con Koga da ormai quasi due anni, stasera l'aveva invitata in un bel ristorante e Kagome già si era vista con un nuovo anello al dito. Mai si era sbagliata di più, il ristorante elegante era solo un'assicurazione per non avere scenate.

Era venuto fuori che in realtà Koga era fidanzato da quasi un anno, con una giovane demonessa lupo ereditiera, un matrimonio combinato, ma niente da cui lui si volesse sottrarre. Aveva avuto anche l'audacia di proporle di rimanere la sua amante, dato che si confessava innamorato di lei, ma l'amore era una cosa, gli interessi un'altra.

Kagome era disgustata e distrutta.

Così si era ritrovata ubriaca, in lacrime a guardare pubblicità senza senso in televisione, con il portatile aperto sulla pagina di un sito vacanze, prenotando un cottage all'ultimo minuto per le vacanze natalizie.



La luce del sole la svegliò lentamente dal suo semi coma etilico, il sapore di acido le inondava la bocca e gli occhi erano così appiccicosi che a fatica riusciva a sapararli. Il suo stomaco era in subbuglio, ricordandole le varie volte che aveva vomitato nelle ore precedenti.

“Non berrò mai più vino! ” mormorò in preda ai postumi della sbornia.

A fatica si alzò dal divano, dirigendosi verso la doccia.

Un ora dopo uscì dal bagno più fresca e profumata, non ancora in forma, ma molto meglio, niente che una giornata di sonno non avrebbe risolto.



Quando si svegliò nuovamente, il giorno aveva lasciato spazio alla notte, era ancora relativamente presto, ma a metà del mese di dicembre le giornate erano sempre più corte.

Kagome si sedette sul divano, con una tazza di ramen fumante in una mano e il cellulare nell'altra.

Aveva varie notifiche e si dedicò a quelle, e solo davanti all'email di conferma della prenotazione che si ricordò di aver fissato un soggiorno di due settimane, in partenza il giorno successivo, in montagna.

“oh, cavolo! ” sospirò tra sé, la prenotazione non era rimborsabile, e con il pagamento aveva praticamente dato fondo ai suoi già inesistenti risparmi. Lavorava come freelance per una rivista, quindi questo non sarebbe stato un problema, ma non trovava in sé la voglia e la motivazione per partire, cosa avrebbe fatto due settimana in montagna da sola? Non era neanche un tipo da neve, lei era più una persona da mare, non montagna. Comunque il danno ormai era fatto e Kagome non avrebbe buttato via così i suoi soldi, quindi con la poca forza che aveva, dopo aver mangiato, preparò le valigie.

Il check in era previsto per le 16 del giorno dopo, controllando il percorso sul navigatore, programmò la partenza per le 10 del mattino, il viaggio richiedeva 4 ore e 19 minuti, quindi aveva tutto il tempo per delle pause e arrivare presto. Davvero non voleva trovarsi a guidare in una zona montana sconosciuta al buio.



Avendo dormito tutto il giorno precedente Kagome si svegliò alle 6 del mattino, incapace di riprendere sonno.

Quindi dopo una colazione e un ultimo Chek up alle valige alle 7 era pronta per la partenza.

Il viaggio fu piacevole, si fermò più volte per fare degli spuntini e sgranchirsi le gambe. Alle 12 si fermò per il pranzo in un autogrill, niente di lusso, ma le concesse la possibilità di un pasto caldo. Era praticamente arrivata, quindi perse più tempo del dovuto, ma decise comunque di chiamare alla reception per sapere se ci fosse possibilità di un chekin anticipato. Per fortuna la receptionist e titolare scoprì, Sango, le disse che non c'era problema. Quindi ripartì senza esitazioni.

 

Trovare la sede del residence nel piccolo paesino fu semplice, anche se non era esattamente quello che Kagome si immaginava,in realtà era la residenza stessa di Sango e la sua famiglia, con una piccola zona dedicata alla reception subito all'entrata della casa.

“ciao” Kagome suonò il campanellino posto sul bancone.

“arrivo” sentì una voce femminile provenire dalla stanza accanto.

Poco dopo una donna, poco più grande di Kagome, fece il suo ingresso con un enorme sorriso “tu devi essere Kagome! Ciao sono Sango è un piacere conoscerti ”

Kagome si sentì subito messa a suo agio dalla donna e ricambiò il saluto e la presentazione.

“ho bisogno dei tuoi documenti per il. Chek in ” Chiese Sango in modo informale ma professionale.

Svolte le procedure del check in Sango tornò a Kagome i suoi documenti

“La casa è libera, appena ho saputo del tuo arrivo anticipato ho chiamato il mio assistente per andare a preparare la casa per il tuo arrivo, sai, il fuoco, la legna.. Questo genere di cose.. Comunque, hai il mio numero, per qualsiasi cosa non esitare a chiamare, qui” prese una cartina della zona “ci sono le indicazioni per raggiungere la baita, la strada è pulita in questo momento, ma stasera è prevista neve, quindi assicurati di essere attrezzata.. Oh e il frigo e la dispensa sono pieni come da tua lista”

“oh perfetto, grazie! È davvero un bel servizio che fate”

“beh, sai com'è, il paese è piccolo e per lo più sconosciuto, quindi è un servizio che diamo per fidelizzare i clienti, quindi mi aspetto che tornerai! ”

Non ne era sicura, ma non avrebbe escluso la cosa, forse con della compagnia. Scacciando i pensieri malinconici sorrise e prese la cartina, cercando di capire la strada, non era distante, solo qualche km più in alto nella montagna.

Arrivata alla baita si meravigliò della bellezza dell'edificio. La casetta le ricordava stranamente la casa di 'Biancaneve e i sette nani' tutta in legno, con finestrelle ad ogni parete. Dentro fu ancora più colpita dall'arredamento, rustico, ma elegante e femminile. Vagò per il piccolo spazio e le stanze, assorbendo ogni dettaglio, davvero un bel posto dove passare le vacanze, se solo avesse avuto qualcuno con cui condividerla. Fermando nuovamente i suoi pensieri, rabbrividì rendendosi conto in quel momento che non c'era nessun fuoco scoppiettante ad accoglierla.

“neanche il fuoco vuole farmi compagnia.. ” si riprese velocemente dal pensiero deprimente e decise di chiamare Sango,ma prima si accertò che nella lista della spesa ci fosse tutto, così da poter stare tranquilla.

Mentre apriva lo sportello della dispensa un rumore alla porta principale la fermò.

Il suo primo pensiero fu ladri, ma bandì subito il sospetto, chi, davvero, andrebbe così in alto in montagna per un furto. Il secondo pensiero fu animali selvatici, ma il borbottio e un'imprecazione ovattati la fecero ricredere sulla sua prima intuizione decisamente un ladro!

La prima reazione fu di panico, ma decise subito di darsi una svegliata, era sola in mezzo al nulla, nessuno l'avrebbe aiutata, quindi prendendo il primo oggetto contundente che trovo, una padella di medie dimensioni, si avvicinò alla porta con fare felino.

Aspettò silenziosamente dietro la porta che si aprì lentamente, il cuore le batteva furiosamente nel petto, la paura era molta, ma si trovava in quello stadio in cui dovevi scegliere tra lotta e fuga, e non aveva posto dove fuggire.

Appena lo spiraglio fu maggiore una figura si stagliò all'interno della cornice della porta. Kagome fu rapida e silenziosa, impugnando con entrambe le mani la padella la alzò sopra la sua testa e con tutte le forze che aveva colpì il bersaglio, la testa dell'intruso.

“che cazzo” fu l'esclamazione seguita dal rumore di ceppi di legno che cadevano per terra.

Kagome imperterrita accese la luce dell'ingresso e puntando la sua padella all'intruso cercò di essere intimidatoria. Non che lo fosse in realtà, si trovava davanti ad un demone di qualche tipo canino, se le orecchie erano un'indicazione, e per quanto avesse potere spirituale poteva benissimo sentire lo yuki potente provenire all'intruso.

“chi sei? Cosa vuoi da me? ” chiese cercando di mostrarsi sicura di sé

“che cazzo” ripeté lo sconosciuto “che diavolo ci fai qui minacciandomi con una padella come Rapunzel?! ”

Questa affermazione la fece congelare, che razza di ladro demoniaco guardava i film di animazione Disney?!

Cercò di non farsi distrarre, abbassare la guardia non era saggio.

“cosa vuoi? ”

“ fare il mio lavoro, principessa”

“Non chiamarmi principessa! E per la cronaca ti impedirò di rubare qualsiasi cosa.. Flynn.. Rider! ”

“cosa? ” la faccia stupita dell'intruso sarebbe stata buffa, ma non era il momento per tali pensieri “non sono qui per rubare! Devo accendere il camino e portarti la spesa, principessa! ”

“e perché dovrei crederti? Ti sei intrufolato qui! ”

“ho le chiavi” mostrò le suddette tintinnandole “vedi, principessa?! ”

Buon punto, penso Kagome, ma ancora non si sentiva rassicurata

“e come faccio a sapere che non le hai rubate?! ”

“che cazzo vero?! Ho letteralmente la legna e le buste della spesa, quale ladro porta la roba invece di prenderla?! ”

Un altro buon punto pensò Kagome iniziando ad abbassare la guardia

Mentre pensava a come comportarsi adesso, Kagome sentì borbottare qualcosa allo sconosciuto, non che avesse capito bene, ma di sicuro aveva capito il nome di Sango e qualcosa sulle sue figlie.

“cosa? ” gli chiese presa da un raptus di curiosità

“che?! Niente ” lo vide arrossire e voltare il viso dall'altra parte “stavo solo pensando ad alta voce, questa situazione è ridicola e ancora più ridicolo è il fatto che abbia visto le somiglianze con quello stupido cartone che mi hanno fatto vedere le figlie di Sango e Miroku ”

A questo Kagome si rilassò definitivamente e rise dell'assurdità in cui si trovava

“tsz” fu la risposta dello sconosciuto alla sua risatina

“ok, ok, forse abbiamo iniziato con il piede sbagliato! ” abbassò l'arma improvvisata

“forse?” chiese indicandosi la testa contusa

“ok, ok, scusa! Ricominciamo da capo, va bene?! Io sono Kagome” tese la mano, pronta per la presentazione ufficiale e cordiale.

Lo sconosciuto le osservò la mano come se fosse la prima volta che ne vedeva una, non la afferrò, ma girò la testa dalla parte del muro borbottando qualcosa.

“come? ” chiese Kagome, abbassando la mano

“Inuyasha ” affermò lo sconosciuto che adesso aveva un nome, mentre si abbassava per recuperare i ceppi caduti precedentemente.

“beh, Inuyasha, grazie per avermi portato le provviste e scusa per.. ” gesticolò tra la padella nella sua mano e la sua testa “sai.. L'aggressione ”

“tsz” recuperò tutta la legna e si avvicinò al camino per sistemarla nell'apposito spazio. Tornò all'entrata e prese i sacchetti contenti del cibo subito fuori dalla cornice e chiuse la porta, mentre li lasciva per terra vicino ad essa. Kagome lo guardava muoversi per lo spazio, mentre tornò al camino e iniziò il fuoco.

“beh.. Metterò a posto la spesa” affermò lei in imbarazzo. 

Prese un sacchetto, che era decisamente più pesante di quanto pensasse e si avviò verso l’isola della cucina, lasciandolo lì, fece poi lo stesso con l'altro sacchetto.

Iniziò a sistemare la spesa, prima i cibi che andavano nel frigo, mente osservava con la coda dell'occhio lo sconosciuto, Inuyasha si ricordò, finire di accendere il fuoco. Il silenzio cominciava ad essere scomodo così Kagome decise di intavolare una conversazione.

“stavo per chiamare Sango quando sei arrivato, proprio per il fuoco, ero qui in cucina a controllare se ci fossero le scorte quando ho sentito il rumore alla porta.. Per quello avevo la padella, era la prima cosa che ho trovato! ”

“tsz” Kagome non si scoraggiò

“beh, vuoi una tazza di tè? Come il tè delle scuse?! ”

Inuyasha si alzò e si pulì le mani sui jeans logorati, gli occhi di Kagome non poterono non fissarsi sul fondoschiena ben delineato in essi, si era levato la giacca a vento per accendere il fuoco e nel suo abbigliamento comodo e casual poteva capire che l'uomo era ben fatto.

Inuyasha annuì con la testa e quindi inizio a scaldare l'acqua nel bollitore fornito nella cucina, mentre Inuyasha sistemava gli ultimi ceppi di legna non usati.

“come bevi il tè? Zucchero, miele o latte? ”

Inuyasha si voltò verso di lei con sguardo confuso

“latte? ” ripeté non sicuro

“sì latte, all'inglese, è il mio preferito! ”

“sei strana” afferma avvicinarsi all'isola 

Kagome si sentì lievemente offesa

“prima di giudicare, assaggialo! ” gli consegnò la sua tazza, appena sistemata.

Inuyasha afferrò la tazza con un gesto meccanico e se la portò al naso, sentendone il profumo dolce 

“latte e un pizzico di miele” lo informò Kagome orgogliosa.

Inuyasha la guardò stranito e si portò la tazza alle labbra. Non era bollente, ma solo leggermente caldo, dato che il latte era stato aggiunto freddo, rendendo la bevanda alla temperatura perfetta per essere gustato.

“È dolce” affermò

“certo, mi piace dolce” rispose Kagome mentre osservava Inuyasha prenderne un altro sorso “allora?! È buono, vero? ”

“Non è disgustoso come immaginavo” alzò le spalle, mentre si accomodava su uno sgabello dell'isola.

Kagome lo guardò con uno sbuffo “quindi come lo vuoi? ”

“berrò questo ormai ”

“ma non devi se non ti piace ”

“Non ho detto che non mi piace ”

Kagome rimase per un momento senza parole “sei strano” lo pungolò con la sua stessa frase

“tsz”

Un'altra risatina lasciò le labbra di Kagome mentre si preparava la tazza di tè

“Non sei uno che parla molto, no? ”

“e tu non sei una che sta molto zitta, no? ”

“ti hanno mai detto che è maleducazione rispondere a una domanda con un altra domanda? ”

“e a te? ”

Kagome lo guardò stranita, stava iniziando a farla innervosire, era come parlare con un muro, ma lo sguardo giocoso e il lieve sorriso sulle labbra di Inuyasha le fecero capire che stava solo giocando con lei.

“touché ” rispose invece tornando al tè

“vuoi dei biscotti insieme al tè? ” tirò fuori dal sacchetto ancora da sistemare una scatola di cookie con gocce di cioccolato, li sistemò su un piattino e li avvicinò ad Inuyasha. Lui la guardò e guardò i biscotti, silenziosamente si alzò dallo sgabello, e per un attimo Kagome pensò di averlo offeso in qualche modo, ma lo vide dirigersi verso il lavandino della cucina per lavarsi le mani e poi tornare a sedere, per poi prendere un biscotto e divorarlo in un sol morso.

Decidendo che il suo ospite era senza speranza Kagome prese l'altro sgabello e si sedette accanto a lui, sgranocchiando in silenzio il suo primo biscotto, mentre Inuyasha buttava giù già il terzo.

“ti piacciono? ” gli chiese Kagome più per spezzare il silenzio che per altro

“È la prima volta che li mangio” le rispose con la bocca ancora piena “ma non sono male”

“oddio, aspetta!!! ”

“cosa? ” la voce allarmata di Kagome fermò Inuyasha dalla masticazione del quarto biscotto

“il cioccolato!! ? Non ti fa male, vero? Ovviamente sei un demone di qualche forma canina.. Oddio, non ci avevo pensato!! ” il panico di Kagome fu interrotto dalla risata di Inuyasha

Kagome gli lanciò uno sguardo offeso

“scusa, scusa.. !” si ricompose e continuò “Prima di tutto, principessa, sono un mezzo demone cane, secondo non sono intollerante o allergico al cioccolato.. Solo preferisco i cibi salati di solito ”

“oh, ok.. Beh, ha senso, ti chiami letteralmente spirito canino! ” rilasciò una risatina imbarazzata “beh, peccato, avevo intenzione di vendicarmi dello spavento che mi hai dato, puntavo che ti facessero male! ” ridacchiò con una battuta di pessimo gusto.

“Non lo avresti fatto mai”

“perché mai, sei troppo forte per essere fregato da una donna?! ”

“no, il tuo odore, non ha malizia in esso”

“oh” fu tutto ciò che riuscì a rispondere.

Lui tornò a mangiare il suo quinto biscotto

“sei affamato? ”

“ho saltato il pranzo, troppe cose da fare”

“oh è colpa mia quindi?!!! Vuoi qualcos'altro? Posso farti un panino.. ” sia alzò per tornare al sacchetto “ho anche del ramen istantaneo se ti piace ”

Inuyasha la guardò stupito

“Non devi, non è colpa tua, succede quasi sempre nell'alta stagione ”

“beh, ma non è meno grave.. Su, scegli, panino o ramen? ”

“ramen, donna testarda! ”

“e ramen sia allora! ”

Si mise subito in moto per preparare un pranzo tardivo per il mezzo demone

“sei proprio strana, fattelo dire, principessa ”

“prima di tutto, smettila di chiamarmi principessa, sono Kagome, secondo non sono strana! ”

“beh, prima mi prendi a padellate in testa e poi mi prepari del cibo, questo per me è strano ”

“sono solo una persona gentile, non strana! ”

“e dimmi, persona gentile, da cosa scappi? ”

La domanda la fermò nei suoi movimenti

“Non scappo” rispose un po' troppo velocemente per essere vero

“hai prenotato un last minute da sola in mezzo al nulla e mi vuoi far credere che non stai scappando da nulla?! ”

“È tu invece, da cosa scappi?”

La faccia stupita di Inuyasha fu quasi esilarante, ma davvero Kagome si era chiesta cosa ci facesse qui. I demoni erano esseri potenti, sia per forza fisica che per forza politica, la maggior parte dei demoni superiori aveva fonti di guadagno ottenute da secoli e secoli di vita, quindi era raro trovarne uno che facesse il tutto fare. InuYasha aveva uno yuki troppo forte per essere un demone minore, probabilmente suo padre o sua madre, Kagome non sapeva ancora chi fosse la parte demoniaca, erano demoni dai grandi poteri, addirittura un dai yukai.

Inuyasha si riprese dal suo stupore e sbottò la sua risposta sotto forma di ringhio

“ti hanno mai detto che è maleducazione rispondere ad una domanda con una domanda? ”

Kagome capì che se voleva sedare la sua curiosità giornalistica avrebbe dovuto cambiare tattica, l'adulazione di solito funzionava benissimo.

“dicevo solo.. E che il tuo yuki è potente, più forte di molti demoni completi che conosco, quindi mi sembrava strano che non avessi che sò.. Un impero ai tuo piedi, difficile trovare qualcuno che ti superi.. Forse solo tuo padre o tua madre, chi era il demone nella relazione? ”

L'adulazione funzionò Inuyasha era troppo sbalordito per fare altro che rispondere automaticamente alla domanda

“mio padre.. ” mormorò

“quindi tuo padre, era cosa, un dai yukai, scommetterei? ”

“Tsz, è con questo? Rimango comunque un mezzo demone! ”

Kagome si rese conto di aver toccato un altro tasto dolente, certo, non era più un tabù avere figli mezzi demoni, ma ancora non erano pienamente accettati dalla società. Decise quindi di sviare leggermente l'argomento

“beh, mezzo demone o meno, sei forte molto più di tutti i demoni completi che conosco.. ”

“e tu, una miko, ha una pletora di amici demoni?! ”

“sì certo! Ti dirò di più, negli ultimi due anni sono uscita con un demone lupo, quindi so di che parlo! ”

“oh, ora capisco.. Quindi cosa, il sacco di pulci ti ha mollato a pochi giorni dal natale e sei scappata qui, giusto? ”

A Kagome non sfuggì l'abilità di Inuyasha di spostare il focus nuovamente su di lei, gli doveva i suoi complimenti per questo.

“ok, bene, mi hai mascherato! Sono la sfigata che è stata lasciata poco prima di natale da quello che pensava fosse quello giusto” face le virgolette aeree enfatizzando il concetto “e che invece era fidanzato da quasi un anno in un matrimonio combinato di convenienza”

“Non hai il suo odore addosso ”

“mi sono lavata, per tua informazione”

“che c'entra, non intendevo quello” arrossí di una sfumatura di rosso “non ha lasciato alcuna traccia odorosa su di te”

“cosa dovrebbe significare? ”

“per essere una che si vanta della vastità del suo gruppo di amici demoni non ne sai proprio niente! Vuol dire che non ne capisci assolutamente niente di demoni maschi, se fosse stato davvero quello giusto, e avesse avuto quel tipo di interesse per te, dopo due anni, come minimo avrebbe lasciato la sua impronta odorosa, sei stata illusa, o ti sei illusa tu stessa ”

Kagome accusò le parole come colpi fisici. Aveva tutto senso adesso, sapeva come funzionava la pretesa dell'odore per i demoni canini. Era una sorta di rivendicazione, come un anello di fidanzamento.

“beh, è come pretendi che lo sapessi, mica ho il tuo naso?!!! ” decise di accantonare il dolore e trasformarlo in rabbia, verso Koga, ma non avendo lui di fronte e alla fine si accontentò di un qualsiasi demone canino, ops, mezzo demone in questo caso, alla fine uno vale l'altro. Gli posò di fronte la tazza fumante di ramen con un paio di bacchette.

“stai calma, non sono io che ti ha preso in giro”

Un altro colpo per Kagome

“mi sembra che stai facendo bene la tua parte ”

“Non è mica colpa mia se sei stata ingenua! Quelli lì danno più valore al denaro che agli affetti”

“Non che tu sia meglio, ti accanisci contro di me in questo modo, sei fatto della stessa pasta in fondo ”

Si alzò dallo sgabello, sbattendo le bacchettone sul bancone, la sua voce divenne bassa e gutturale

“Non osare paragonarmi a quei demoni la fuori” sembrava proprio che avesse toccato un altro dente dolente o forse era lo stesso di prima

“beh, allora cerca di essere più empatico con me! Vieni qui e mi dici tutte queste cose, sono vere, ok, lo so, ma non devi sbattermele in faccia così ” senza il suo permesso i suoi occhi si annebbiarono, lacrime calde strabbocavano incurante di ogni tentativo di Kagome di fermarle.

“ok, ok, ” gesticolò in preda al panico Inuyasha “ma non piangere ”

“io non sto piangendo ” negò l'evidenza Kagome

“scusa, ti chiedo scusa, se questo ti fa sentire meglio, sono stato insensibile, hai ragione, ma non è che mi trovo spesso in queste situazioni.. ”

“stitico emotivo, giusto? Dovevo aspettarmelo” disse Kagome tirando su con il naso mentre si calmava

“hey?! ”

“sì certo, rientri pienamente nel modus operandi, vivi solo in mezzo al bosco, non ti piace chiacchierare, hai il tatto di uno scimmione.. ”

“hey, basta così! Prima di tutto chi ti ha detto che sono solo, solo perché vivo qui? ” a questo ricevette uno sguardo laterale dalla donna, ma continuo quasi imperturbato “e.. E .. non sono uno scimmione! ”

Kagome fece una risata

“Non ci credi neanche tu, dai! ”

“Tsz, ok certo, non sono abile nelle conversazioni, questo” fece un gesto nell'aria tra loro “è abbastanza ovvio! Ma non sono insensibile.. Non so solo quando tenere la bocca chiusa! ”

“Ok, ok, finisci il ramen prima che si freddi”

Inuyasha si sedette nuovamente e cominciò a mangiare.

“tu non mangi? ” le chiese

“ho mangiato più che a sufficienza prima di uscire dall'autostrada.. Ho cercato di perdere tempo, sennò sarei arrivata anche prima! ” fece una linguaccia scherzosa, alleggerendo di fatto l'aria tra loro .

Kagome si sedette al suo posto precedentemente lasciato vicino a InuYasha

“quindi Inuyasha, cosa si fa da queste parti per passare il tempo? ”

Lui la guardò con uno spaghetto che gli usciva dalla bocca, questo portò Kagome a un'allegra risata mentre gli passava dei tovaglioli.

“cosa? Perché mi guardi così? ” chiese lei al suo silenzio e allo sguardo stupito di Inuyasha

“mi stai davvero chiedendo cosa c'è da fare da queste parti?! ” al cenno affermativo continuò “sei seria?! Davvero! Kami! Apparte guardare la neve cadere non c'è molto da fare! Beh, c'è un impianto sciistico a circa 20 minuti da qui” alzò le spalle “il paese è caratteristico se vuoi fare una passeggiata.. Il marito di Sango ha un bar e c'è qualche negozietto.. È più o meno tutto”

“oh, beh.. È un posto per il relax.. ” annuì un po' sconsolata

Inuyasha la guardò in modo strano

“che? ”

“hai visto la pubblicità di questo posto? ”

“Emm.. Sì.. Ma la ricordo vagamente.. ” non aveva alcuna intenzione di dirgli che era ubriaca marcia e aveva prestato l'attenzione di una Mosca.

“Tsz, prettamente questo posto è per coppie.. Come dirtelo.. Insomma, non c'è praticamente niente da fare, sai.. Insomma.. È il posto ideale per le coppiette no?! ” Inuyasha arrissì, ma riuscì anche a lanciarle un mezzo occhiolino.

Kagome capì perfettamente quello che InuYasha le stava dicendo, certo, era finita in una località romantica per coppiette felici! O almeno questo era la solita clientela del posto. Arrossí anche lei all'insinuazione, quindi la gente qui in vacanza passava il suo tempo tra le lenzuola, ottimo!

Kagome si alzò imbarazzata, raccogliendo il ramen finito e buttandolo nel cesto

“bene, vorrà dire che recupererò le letture in sospeso ” fece un finto sorriso. Per fortuna la conversazione fu interrotta dal telefono di Inuyasha che iniziò a suonare.

“cosa Miroku? ” rispose in tono scontento al dispositivo

Kagome non sentiva l'altro lato della conversazione ma solo i frammenti di Inuyasha, ma cerco di distrarsi, e non essere impicciona, finendo di sistemare la spesa.

“sono al bungalow, ho portato la spesa e acceso il camino, pensavo di aver finito per la giornata ”

Kagome capì che era una telefonata di lavoro, probabilmente il marito di Sango.

“smettila, incarnazione devastata di un monaco! ”

Questo la fece sorridere e incuriosire su cosa fosse stato detto.

“finiscila, sì ci sarò, dammi il tempo di una doccia e arrivo” riattaccò senza salutare.

“beh, il lavoro chiama, sono di turno al bar ache stasera a quanto pare” era decisamente un tono scocciato.

“oh” Kagome sarebbe stata ipocrita se non avesse ammesso a sé stessa di esserne delusa, in fondo era l'unica compagnia che aveva, sì, era solo per quello.

“ok, beh.. Grazie per tutto e.. Scusa ancora per la padellata in testa”

“Non preoccuparti, principessa” le fece l'occhiolino mentre si alzava e si dirigeva verso il divano dove aveva lasciato la giacca a vento.

“mi chiamo, Kagome, ka-go-me!! ”

“ok, ok, non scaldarti! Ci vediamo allora Ka—go—me” si voltò finito la frase, per fortuna di Kagome, mancando la faccia arrossata che era sicura di sfoggiare. Il suo nome, sillabato dalla sua voce bassa e rombante le aveva sicuramente fatto qualcosa; cosa, non voleva neanche pensarci.

Si fermò alla soglia aprendola appena

“ah,”si frugo in tasca “se hai bisogno di qualcosa puoi chiamare direttamente me, tanto Sango e Miroku, manderebbe comunque me ” detto questo le porse un bigliettino da visita e uscì dalla porta.

Kagome si allontanò dalla porta guardando il biglietto da visita. Era semplice color crema con scritto nome, numero di telefono e ragione sociale del residence.

Inuyasha Taisho

 3********* 

residence Hiraikotsu

 

“taisho.. Taisho?? Non mi sembra nuovo.. È come se lo ricordassi, ma non so.. Comunque.. ” sospirò lasciando il bigliettino sulla cornice del caminetto scoppiettante.

Guardò fuori dalla finestra, la luce cominciava a calare e i primi fiocchi di neve iniziavano la loro discesa. Il panorama era fiabesco con i suoi colori aranciati dovuti al tramonto. Kagome poteva solo rimanere incantata da tanta bellezza. 




Note:

 

anzitutto vi do il benvenuto nella mia storia di Natale. 

Avevo tutto un altro progetto, un altra storia e soprattutto l'obiettivo di una One shot. Ovviamente ho fallito in tutto! Ho avuto un'illuminazione dell'ultimo minuto e dovevo dargli vita, quindi ho accantonato la prima idea e iniziato a scrivere questa.. Che viene fuori essere più lunga, almeno 3 capitoli. Ho discusso con Kagome allungo su questa cosa, ma ahimè, sapete quanto può essere testarda! Quando c'è da fare si fa e basta!! Parole sue, non mie! 😂😂😂

 

Scherzi apparte, la mia mente lavora a mille al minuto, sfortunatamente non posso reggere questi ritmi fisicamente, tra bambine malate e io influenzata, impegni vari, il tempo è stato veramente poco e la storia richiedeva sempre di più! Comunque, carico il primo capitolo, che spero vi sia piaciuto, il secondo è già pronto e lo pubblicherò entro venerdì, il terzo, che sto scrivendo al momento, settimana prossima. 

Quindi perdonatemi qualche svista eventuale 😜😅

 

Quindi vi anticipo i miei auguri di Natale, ma ci sentiamo sicuramente prima. 

Sunnydafne 



   
 
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