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Autore: DoctorFra    25/12/2023    0 recensioni
Mentre una misteriosa anomalia spazio-temporale fa la sua comparsa in un buco nero del dodicesimo universo, i nostri amici devono affrontare il dolore per la perdita di Bulma. Riuscirà Goku a mantenersi puro e Vegeta a vincere i propri demoni interiori, per affrontare insieme la nuova minaccia che si profila nel multiverso? E Bulma è davvero perduta per sempre?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Piccolo, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DRAGONBALL LINEA DELTA
CAPITOLO PRIMO – Bulma Brief: viva, morta o indeterminata?
 
 
Paragrafo 1  – In cui Goku sfida Vegeta a uno scontro nella stanza dello spirito e del tempo
Tempo:  linea temporale delta, circa 7 anni dopo il torneo del potere
Luogo: Multiverso omicron, Settimo universo, Via lattea, Pianeta terra, soglia del salotto di casa Brief
 
Vegeta parlò senza sollevare neppure lo sguardo verso l’amico e rivale. Goku si arrestò sulla soglia.
Erano tutti riuniti lì, proprio tutti, tutti i guerrieri, gli amici di una vita, gli amici per la pelle, insieme a mogli e figli. Chiaramente c’era anche la sua famiglia al completo. La nostalgia lo colpì come un pugno, dritto allo stomaco, e quasi vacillò.
Vegeta era seduto a braccia conserte come sua abitudine. Accanto a lui stava Lord Beerus, accigliato. No, non c’erano davvero tutti. Mancava Whis. Almeno non era proprio l’ultimo.
rispose Goku.Teneva il capo fisso verso il basso, sembrava quasi che avesse perso qualcosa e lo stesse cercando sul pavimento. Gli ampi laghi cristallini dei suoi occhi erano insolitamente agitati.
Vegeta strinse i pugni, scattò in piedi e finalmente lo guardò. Se gli occhi di Goku erano laghi in tempesta, quelli del principe dei Sayan sembravano divorare lo spazio circostante come buchi neri.

< Cosa diamine facevi di così importante da non poter venire prima? Lei ti aspettava da giorni. Ha chiesto di te fino all’ultimo. –
< Non sono io che devo perdonarti, ma lei. E ovviamente lo ha fatto. Ti ha sempre perdonato, qualunque cosa tu facessi. Poco prima di morire mi ha pregato di non farti sentire in colpa. Mi ha detto che tra voi due certe formalità non servono. Ti prendeva in giro per quanto sei inaffidabile. > . Il tono di voce di Vegeta era diventato più calmo. Il ricordo del volto vivace della moglie, gioioso fino all’ultimo istante, si manifestò sulle sue labbra come una lieve increspatura che somigliava a un sorriso.
Se n’era andata con semplicità, senza drammi, tenendo allegra tutta la sgangherata compagnia di amici che era venuta a salutarla per l’ultima volta. Del resto, ogni momento della sua vita era stato emozionante, interessante e divertente. Anche ammalarsi e morire: “un’altra avventura”, diceva.
Goku era ancora fermo sulla soglia. Sentiva dispiacere per la perdita dell’amica, ma era sicuro che se la sarebbe cavata ovunque, anche nell’aldilà. Piuttosto, era preoccupato per Vegeta.
Durante il viaggio per tornare sulla terra si era ripromesso di non fare cose stupide, tipo chiedere “come stai?”… se l’era detto e ridetto, se l’era raccomandato più volte battendo il pugno sulla propria testa come ad infilarsi bene nella mente di stare zitto piuttosto che dire stupidaggini, ma …. non sapeva cosa fare, voleva a tutti i costi cercare un contatto con lui e…. - Tu come stai? – Le parole gli ruzzolarono fuori dalla bocca prima che riuscisse a fermarle. Accidenti, aveva davvero fatto quella domanda idiota!
Vegeta ovviamente non rispose. Si rimise seduto a braccia conserte, di nuovo senza guardarlo. In compenso lo guardavano tutti gli altri, con una certa aria di rimprovero. Beerus in particolare… se fossero stati soli, probabilmente gli avrebbe lanciato l’hakai: - Sei arrivato tardi, almeno abbi l’intelligenza di stare zitto – tuonò.
Per essere un dio millenario sembrava piuttosto coinvolto. A giudicare dagli occhi rossi, probabilmente si era perfino concesso qualche lacrima.
Fu allora che apparve Whis. Il suo arrivo costrinse Goku a entrare finalmente in salotto, per lasciar passare anche lui.

- Alla buon’ora! – lo apostrofò Lord Beerus
- Lord Beerus, era necessario che io sbrigassi una questione di una certa importanza prima di venire qui. – Poi si rivolse a Vegeta con un piccolo inchino - Signor Vegeta, la morte di Lady Bulma mi ha scosso profondamente. Spero accetterà le mie condoglianze. Le mie condoglianze anche voi, signori Brief…
- Non c’è bisogno di tanta etichetta, Whis – rispose VegetaEra chiaro che non avrebbe voluto quegli sguardi compassionevoli puntati addosso. Probabilmente non li aveva ancora cacciati tutti via solo per rispetto verso Bulma.
Whis cambiò immediatamente tono: - Allora lascerò perdere i convenevoli e ti dirò subito cosa voglio: voglio vederla –
Vegeta parve sorpreso, ma si alzò senza dir nulla e condusse Whis in una stanza attigua.
Goku li seguì: anche lui voleva vederla. Stranamente Piccolo lo affiancò. Aveva uno sguardo che Goku conosceva fin troppo bene, che significava: “sta succedendo qualcosa di strano e forse ci saranno guai”. Quello sguardo di Piccolo normalmente anticipava qualche problema: di solito il rischio di estinzione del Multiverso o almeno, nei casi meno gravi, la possibile distruzione della Terra…. Ma forse si stava sbagliando: forse era solo scuro in volto per la morte di Bulma. Dopotutto, anche lui le era affezionato.
Vegeta cedette il passo a Whis e Goku per farli entrare nella stanza da letto. Piccolo rimase sulla porta. Trunks e Bra erano accucciati entrambi per terra accanto al corpo della madre disteso placidamente sul letto.
Quando videro entrare Goku, si alzarono di scatto e gli corsero incontro con gli occhi umidi. - Signor Goku, che bello rivederla - mormorò Trunks. Goku li abbracciò entrambi con trasporto, come se fossero stati i suoi stessi figli: - Accidenti quanto siete cresciuti! Trunks, scommetto che sei diventato fortissimo. E tu signorina, sei sempre più bella … -
Bra completò la frase di Goku con un susurro triste: - Come la mia mamma, si -. Probabilmente quel complimento le era stato rivolto fin troppe volte. Staccatasi da Goku, la bambina alzò le braccia verso Whis come a chiedere un abbraccio anche a lui: - Signor Whis, siamo molto felici che sia arrivato anche lei. Per noi è un gran conforto avervi tutti qui in questo momento -. Parlava in tono compito, come un’adulta, anche se aveva meno di sette anni e un gran bisogno di coccole. Whis la prese delicatamente in braccio: - Che modi gentili, signorina Bra. Se continua così, da grande potrà far carriera come Angelo - Bra sorrise graziosamente immaginando piccole ali sulla sua schiena.
Nonostante Vegeta la viziasse in tutti i modi, era davvero una bambina molto garbata. Goku si chiedeva spesso da chi avesse preso, visto il caratteraccio di entrambi i genitori. Probabilmente era stata la lunga malattia della madre a renderla particolarmente attenta agli altri. Anche Trunks ne aveva sicuramente risentito: non c’era più traccia in lui del bambino spaccone e combinaguai di qualche anno prima. Adesso, da adolescente, somigliava molto di più alla sua controparte venuta dal futuro, con lo stesso atteggiamento sobrio e malinconico.
Il corpo di Bulma era adagiato sul letto, praticamente irriconoscibile rispetto all’ultima volta che l’aveva vista. Era magrissima, come prosciugata. Le restavano pochissimi capelli, la pelle era escoriata in più punti e le labbra erano diventate livide e sottili. Ma era vestita con la solita cura, e il volto appariva sereno.
Nel vederla così ridotta, Goku non riuscì a trattenere un sussulto. Sentì male al cuore, proprio un dolore fisico. Vegeta se ne accorse e si avvicinò a lui mormorando a mezza voce: - Sai, lei non aveva nessuna paura di morire ma era terrorizzata all’idea di perdere la sua bellezza. Però alla fine siamo riusciti a ridere insieme anche di questo. Negli ultimi tempi diceva di voler ispirare il suo look all’antico Egitto, visto che somigliava sempre più a una mummia. Non c’era nulla che potesse vincere il suo buon umore –. Non aggiunse che per lui era rimasta sempre la più bella: probabilmente si sarebbe sentito patetico…. ma Goku lo lesse chiaramente nel tenero sguardo che le rivolse e nell’impercettibile sospiro con cui concluse la frase.
Accidenti, avrebbe voluto abbracciarlo ma sapeva bene che Vegeta non l’avrebbe tollerato.
Fu allora che Whis fece qualcosa di molto, molto strano. Con un gesto fulmineo, mentre teneva ancora Bra in braccio, si avvicinò al corpo di Bulma e le strappò un capello, che infilò in una tasca della tunica. Il gesto era stato così rapido che nessuno avrebbe potuto coglierlo, eccetto lui… o forse… si voltò verso Piccolo. Il caratteristico sguardo del nameecciano era virato da un cauto “forse ci saranno guai” a un “certamente ci saranno guai”. Allarme rosso quindi. Si, Piccolo aveva visto Whis, non c’era dubbio. E Vegeta? No, lui non si era accorto di nulla. Era troppo triste, troppo distratto…  se avesse visto, avrebbe certamente chiesto spiegazioni, o almeno tirato un pugno dritto al bel viso dell’angelo. Invece era fermo, immobile, con quei buchi neri al posto degli occhi.
Goku decise di non indagare sul misterioso gesto di Whis. Era meglio lasciar fare a Piccolo: lui era più bravo in queste cose. Qualunque fosse l’ennesima minaccia evocata dall’infallibile sguardo del namecciano, qualunque fantasma stesse per emergere dalla galassia profonda… in quel momento a Goku non importava niente. Proprio niente. Gli importava solo di tre persone: Vegeta, Trunks e Bra. Tutto il resto poteva aspettare.
Soprattutto Vegeta lo impensieriva. Non era certo tipo da piangere e lamentarsi, ma era evidente che stava soffrendo, e molto. Era già difficile accettare la morte di Bulma…. Ma vedere Vegeta così spento e depresso, questo no: andava decisamente oltre la sua capacità di sopportazione.
-  Vegeta, ti va di batterci? Ho imparato delle nuove tecniche sul pianeta Morlan, voglio mostrartele –Finalmente un guizzo di vitalità riapparve negli occhi nerissimi del principe dei Sayan.
- D’accordo, accetto. Però facciamo sul serio – 
- Allora andiamo nella stanza dello spirito e del tempo per non danneggiare il pianeta – 
- Ottima idea -Ci fu grande costernazione tra gli invitati per l’abbandono improvviso della veglia funebre da parte del marito e del miglior amico della povera Bulma. Chichi in particolare non risparmiò critiche feroci a quei terribili Sayan.
Ma i due erano già lontani, come sempre insensibili alle critiche e per nulla inclini al buon senso, pronti a battersi per superare i propri limiti, ancora una volta.
 
 
Paragrafo 2 – In cui Whis spiega a Piccolo il motivo del suo ritardo
Approfittando della confusione generata dalla partenza improvvisa dei due Sayan, Piccolo si accostò a Whis sussurrandogli a bassa voce:
- Ti devo parlare –
- Bene, parlami allora –
- In privato, lontano da qui –
- Io credo di aver nulla da dirti, signor Piccolo –
- Io sono convinto del contrario –
- Perché dovei farlo? –
- Perché una domanda cortese richiede una risposta cortese –
- Touché – l’angelo fece spallucce e seguì Piccolo in un luogo appartato del giardino. La buona educazione prima di tuttoSi guardarono per qualche istante, squadrandosi a vicenda come due avversari prima di un incontro. Chiaramente Piccolo era intenzionato a ricevere il maggior numero di informazioni possibile, e Whis voleva indagare su quanto il namecciano avesse intuito senza scoprire troppo le sue carte. Un angelo contro un ex dio.
Piccolo attaccò per primo: - Ovviamente tu sai che io so che hai sottratto un capello a Bulma. Avresti potuto evitare che me ne accorgessi… quindi è chiaro che volevi attirare la mia attenzione. Perché? –
- Perché è necessario che qualcuno con la testa sulle spalle resti vigile in questo momento di confusione. E’ incredibile come la perdita di una persona cara sconvolga i mortali. Volevo solo verificare il tuo livello d’attenzione, ed accertarmi che almeno tu fossi abbastanza presente a te stesso da accorgerti del mio gesto
- Anche Goku se n’è accorto
- Si, ma mi ha ignorato. Ha la testa altrove anche lui, completamente altrove. Per non parlare di Vegeta! Quei due in questo momento sono del tutto inaffidabili… Quindi ora sai perché ho lasciato che tu potessi vedermi: era un semplice test… ma ti interessa anche sapere perché ho preso quel capello?
- Il motivo per cui hai preso quel capello lo conosco già – Piccolo sorrise – Puzzi ancora del Regno degli Inferi. L’odore di re Hammer ti si è attaccato ai vestiti. Sei stato da lui prima di venire qui, giusto? Volevi concordare con lui il destino di un’anima. Per questo sei arrivato in ritardo.
- Non ti si può nascondere nulla, Piccolo – anche Whis sorrise, colpito dall’arguzia e dal buon olfatto del naamecciano – si, sono stato da re Hammer. Quindi sai come utilizzerò quel capello blu.
- Ero un dio un tempo. So bene che per i rituali di reincarnazione è necessario utilizzare un capello del defunto. Vuoi che Bulma si reincarni in una forma specifica, dico bene?
- Sei molto perspicace
- Quello che non capisco è perché ti interessa tanto una semplice donna terrestre
- Ora mi sorprendi per la tua ingenuità, naamecciano. Non mi aspettavo un’osservazione tanto banale. Bulma non è una semplice donna terrestre. La conosci da molto tempo prima di me. Dovresti esserti accorto del suo straordinario potenziale
- Non nego che sia una donna geniale. E’ stata in grado di costruire una macchina del tempo ed è perfino riuscita a domare Vegeta…. Ma non credo basti questo per impressionare un angelo
- No, in effetti è notevole… ma non basta
- E allora perché? Bulma ha forse a che fare con la distorsione spazio-temporale che si manifesterà sulla terra tra qualche settimana?Whis trasalì impercettibilmente. Piccolo aveva fatto centro:
- Tu come lo sai? Deve ancora accadere…. –Intanto lo scontro tra Goku e Vegeta nella stanza dello spirito e del tempo era iniziato. Avevano deciso di combattere nella forma base, ma al massimo delle loro possibilità.
Vegeta era in netto svantaggio, incassava colpi su colpi. Era prevedibile: negli ultimi mesi si era dedicato esclusivamente ad accudire la moglie e i figli. Si era potuto allenare solo di notte, e l’aveva fatto non tanto per amore alla lotta quanto per sfogare la rabbia e la frustrazione. Nei pochi momenti in cui il sonno lo vinceva, era immediatamente assalito da incubi. Sognava di essere ancora lo schiavo di Freezer, incapace di ribellarsi a lui perché divorato dalla sua stessa crudeltà. Quando la sua fame di Vita e di Verità non trovava ristoro se non nel rombo della battaglia e nel sangue caldo  degli avversari. Vedeva se stesso rima di incontrare i suoi occhi azzurri. Prima che lei ponesse nel suo animo il seme della redenzione. Ma i sogni duravano poco: appena ripariva gli occhi, toranva immediatamente alla sua lunga lista di doveri senza voglia né tempo di soffermarsi sulla propia angoscia. Non rendendosene conto, assorbito dal ruolo di marito-infermiere e di padre, si era completamente dimenticato di se stesso. E adesso chd lei non c’era più, lei, nel cui cuore aveva riposto la propria anima così come nelgi ultimi mesi aveva riposto la tuta da combattimento in fondo all’armadio, adesso che lei non c’era… cosa restava di lui? Il pallido desiderio di superare u giorno Kakharot? Ancora una volta dipendeva da qualcun altro: da Bulma, da Kakharot… Lui, principe senza regno, il più egoista, il più orgoglioso… possibile che non riuscisse a trovare un senso alla vita solo in se stesso?
Intanto Kakroth picchiava duro, senza sosta, con una foga che raramente aveva visto in lui.
.... E ancora un pugno allo stomaco incassato senza dolore, nessun dolore: neppure il dolore poteva raggiungerlo. E ancora un tonfo a terra senza che l’umiliazione riuscisse a scaldargli il sangue.
E dopo l’ennesimo colpo, quando era ormai stremato, dopo aver perso così tanto sangue da non riuscire più a pensare, quando sembrava che lo scontro fosse ormai finito, finalmente accadde: Vegeta reagì. Non fu per orgoglio, e neppure per il desiderio di vincere. Fu puro istinto di sopravvivenza: Kakharot gli stava per lanciare addosso un’onda di energia così potente che certamente l’avrebbe ucciso, e sembrava non avere alcuna intenzione di fermarsi. In quel momento Vegeta sentì che, nonostante tutto, voleva ancora vivere….
 
Piccolo cercava le parole per rispondere alla domanda di Whis
- Non so esattamente come faccio a saperlo…. Da qualche tempo, però, avverto una sorta di presentimento. O meglio: percepisco un messaggio telepatico che arriva da me stesso 
- Da te stesso? Per quanto sia avvezzo alle stranezze, non riesco a capire 
- Cercherò di spiegartelo: è come se ci fosse un altro me stesso, un me stesso molto lontano, che sta cercando di comunicare telepaticamente con me. Ho percepito per la prima volta il suo il suo messaggio alcune settimane fa, ma purtroppo non l’ho compreso del tutto. La distanza con l’altro me  dev’essere molto grandeWhis faticava a dissimulare la sorpresa. Non si aspettava che il namecciano fosse così coinvolto in quella faccenda: - E cosa dice, questo messaggio?
- Te lo dirò se mi prometti di dirmi come fai tu, invece, a sapere dell’anomalia 
- Promesso, parola di angelo 
- Bene. Il messaggio telepatico mi ha avvertito che sta per comparire nei nostri cieli quest’anomalia, che potrebbe essere legata a un viaggiatore nel tempo le cui intenzioni sono sconosciute. Il messaggio ha parlato anche di Bulma, che avrebbe dovuto essere in grado di sigillarla. Chiaramente, prima che morisse le ho raccontato tutto ma… lei non sapeva di cosa stessi parlando. Mi ha solo detto che in passato aveva provato a realizzare  un particolare acceleratore di particelle, che in teoria potrebbe essere in grado di chiudere su se stessa una distorsione spazio-temporale. Ma purtroppo non l’ha ultimato a causa della malattia. Le mancavano almeno 6 mesi di ricerca, forse di più, per realizzare il prototipo. 
- Qualcuno dovrebbe riprendere in mano il suo lavoro. Forse il padre di Bulma potrebbe riuscirci 
- Ci ho già pensato, e gli ho chiesto di lavorare all’acceleratore seguendo gli appunti di Bulma… ma mi ha risposto di non esserne in grado. Le idee di sua figlia gli sono parse geniali ma allo stesso tempo folli. Secondo lui quel modello di acceleratore è un sogno impossibile. Ma tu invece, come fai ad essere a conoscenza dell’anomalia? 
- E’ molto semplice, caro Piccolo: sono stato informato dagli Angeli dell’Universo 12,11, 10,9 e 8. Lì l’anomalia è già comparsa. Nessuno sa esattamente di cosa si tratti, ma da essa emana un potere sinistro. In molti stanno provando a farla collassare su se stessa, fin ora senza successo: hanno fallito perfino i famosi scienziati dell’universo 8. All’inizio è apparsa nell’universo 12, all’interno di un buco nero, circa tre anni fa. Era grande come noce, ma è aumentata rapidamente di volume. Adesso ha le dimensioni di un pianeta, e continua accrescere in modo esponenziale. Sei mesi dopo è apparsa nell’universo 11, poi nel 10, e così via…. Fino all’universo 8. In tutti gli Universi, l’anomalia sta mostrando un’espansione molto rapida. I prossimi siamo noi, probabilmente mancano poche settimane. 
Vegeta respinse l’onda energetica di Goku, rimandandola indietro con tutte le proprie forze. Goku riuscì a schivare per un soffio quella tremenda energia che lui stesso aveva generato, e si rimise in guardia:
- Finalmente, adesso si comincia! – sorriseAnche Vegeta sorrise, e lo attaccò con un calcio veloce e violentissimo. Goku padroneggiava ormai l’Ultra istinto in modo naturale, senza bisogno di trasformarsi, ed evitò il colpo.
Da quel momento Vegeta continuò ad attaccare senza sosta, con una potenza che Goku non si sarebbe mai aspettato. Tuttavia era difficilissimo andare a segno: il corpo di Goku sembrava avere le ali, pareva quasi impalpabile mentre danzava armoniosamente all’interno di quella raffica di colpi. Era praticamente impossibile colpirlo ma, dovendo continuamente schivare attacchi che diventavano ogni volta più precisi e rapidi, non riusciva ad attaccare a sua volta.
Rischiava di diventare una guerra di logoramento: il primo a stancarsi avrebbe perso. Questo avrebbe potuto costituire uno svantaggio per Vegeta, che aveva già subito molti danni e non dormiva da settimane… ma le sue risorse sembravano adesso inesauribili, attaccava con furia sempre crescente. Era riuscito ad accedere all’energia senza limiti della sua forma Ultra Ego, senza doversi trasformare. Era diventato uno stato naturale, come lo era per Goku l’Ultra istinto. Un altro limite superato, ancora una volta, nel confronto con il suo eterno rivale.
 - Lord Beerus è informato di quello che sta accadendo? – chiese Piccolo 
- Si, lo è. Tutti i kaioschin, gli angeli e gli dei della distruzione del nostro multiverso sono informati 
- E Zen-O? 
Il volto di Whis si rabbuiò: - Con Zen-O abbiamo un grosso, grosso problema prutroppo. Da quando è comparsa l’anomali, si è addormentato. Nessuno è in grado di svelgiarlo.
Sul volto di Piccolo comparve per un attimo una smorfia di terrore, che subito domò.
- Ma perché ci hai tenuto all’oscuro di un problema così grande? Avremmo potuto aiutarvi! Tra i nostri amici ci sono i guerrieri più forti del Multiveros! 
- Taci, naamecciano  – Whis non aveva mai mostrato un tono così severo – Voi siete solo capaci di combinare guai, e poi a noi Angeli tocca rimediare. Qui non servono guerrieri: servono scienziati e maghi. L’unica persona tra voi che sarebbe stata utile, ovvero Bulma Brief, era già gravemente ammalata quando è comparsa l’anomalia e certamente non più in grado di aiutare. In questa circostanza voi siete del tutto inutili. A cosa sarebbe servito informarvi? Per allarmarvi prima del tempo? Seminare il panico? … Tra poco comunque il problema non si porrà più: l’anomalia apparirà a breve anche nel nostro universo, e nel giro di poco tempo sarà visibile dalla terra. E allora voi guerrieri dovrete misurarvi con la vostra impotenza. - 
Piccolo strinse i denti. Non poteva credere che non ci fosse nulla che lui e i suoi amici potessero fare.
- Ti prego anzi di non raccontare ancora nulla – continuò Whis in tono più pacato – Sono già tutti sconvolti dalla morte di Bulma. Lascia loro il tempo di riprendersi: presto, tanto, tutti sapranno 
- Ma Bulma in che modo sarebbe collegata a tutto questo? – sibilò tra i denti il naamecciano 
- Ti confesso che fino a poco fa neppure io immaginavo che Lady Bulma potesse essere coinvolta in questa storia… ho iniziato a sospettarlo quando sono andato a trovare re Hammer, subito dopo la sua morte. E adesso tu me l’hai confermato: il messaggio telepatico di cui mi hai parlato parlava anche di lei. 
- Cosa ti aveva insospettito riguardo a lei? 
- Suvvia Piccolo, non fare il finto ingenuo. Io so che tu sai che io so 
- Bene. Allora…. Se io so che tu sai che io so che tu sai… perché non giochiamo a carte scoperte? Mettere insieme le informazioni che abbiamo può essere sol oun vantaggio. Del resto abbiamo entrambi lo stesso scopo: vogliamo proteggere gli Universi 
- D’accordo Piccolo, mi sembra sensato. Tu come hai fatto ad accorgerti che la malattia di Bulma non era di origine naturale? - 
Vegeta sapeva che, nonostante le sue risorse apparissero illimitate e sembrassero crescere a ogni attacco, all’improvviso il suo corpo avrebbe ceduto. La sua potenza continuava ad aumentare ma il corpo non poteva reggerla. Era già accaduto. Quindi il duello andava chiuso in fretta. E se Goku continuava a sfuggire ai suoi attacchi, le possibilità di vittoria erano davvero poche. Doveva pensare e agire in fretta, prima che il corpo cedesse.
Ricordò quando Bulma aveva provato a insegnargli il gioco degli scacchi. “Scacco matto”: quando, in qualunque posizione il re si sposti, viene mangiato dall’avversario. Era questo che doveva creare: una trappola senza vie di fuga. Scagliò una potente onda di energia contro Goku, sapendo che il rivale l’avrebbe certamente evitata lasciandosela alle spalle. Così fece. In quel momento preciso, Vegeta attaccò ancora. Questa volta non con una sfera di energia ma con tutto il corpo. Un calcio diretto al lato destro, un pugno al lato sinistro… e alle spalle di Goku l’onda di energia ancora bruciava. Qualsiasi movimento avesse compiuto, uno delgi attacchi l’avrebbe colpito. Scacco matto.
 - Me ne sono accorto appena è spirata – spiegò Piccolo -  In quel momento ho percepito distintamente un fascio di tachioni uscire dal suo corpo. Subito dopo, i residui del virus che l’ha colpita non erano più presenti in lei. Come se quella malattia non fosse mai esistita… ma intanto era morta. Un fenomeno inspiegabile. L’unica ipotesi che mi è venuta in mente è che il virus fosse in qualche modo legato alle particelle tachioniche. Chiaramente, nessun virus di origine naturale si comporta così. Qualcuno deve aver utilizzato un virus artificiale, introducendolo nel corpo di Bulma attraverso il fascio di tachioni. Una volta ottenuta la morte di Bulma, i tachioni e il virus sono stati espulsi dal suo corpo. -
- Geniale! Un virus artificale veicolato da tachioni! Ecco perché non me ne sono accorto quado Bulma era in vita: i tachioni alterano le percezioni. Sembrava una malattia naturale 
- Infatti, anch’io sono stato ingannato fino alla sua morte. Pensavo si  trattasse di un normale virus. E se non fossi stato presente nel momento preciso in cui è deceduta, avrei continuato a pensarlo. E tu invece, da cosa hai dedotto l’origine artificiale della malattia di Bulma? 
- Quando sono andato da re Hammer per decidere il destino della sua anima, abbiamo consultato il suo libro del destino. E abbiamo scoperto che non avrebbe dovuto ammalarsi. Quella malattia non era prevista per lei: non sarebbe mai dovuta arrivare. Inoltre, inspiegabilmente, nel suo libro del destino Bulma risulta in qualche modo ancora viva. Come se ci fosse da qualche parte un’altra Bulma, che è viva. Tutto questo si può spiegare in un solo modo: qualcuno ha modificato il suo destino, alterando artificialmente l’asse spazio-tempo e provocando una malattia artificiale. Guarda caso, proprio in questi mesi è comparsa nell’Universo una misteriosa anomalia sazio-temporale. Una coincidenza troppo strana! 
- Quindi qualcuno ha modificato il passato, facendo ammalare Bulma e impedendole di costruire l’ accelleratore di particelle che forse avrebbe risolto il problema 
- E’ una spiegazione plausibile. Tra l’altro qualcuno molto furbo, tanto da ingannare un angelo e un ex dio fingendo una malattia naturale. Ci siamo fatti gabbare, mio caro Piccolo 
- Non sarebbe meglio far resuscitare Bulma, anziché farla reincarnare? Noi abbiamo bisogno del suo aiuto adesso, non possiamo aspettare che diventi adulta 
- Sei perspicace a e attento, ma commetti ancora troppe ingenuità nei tuoi ragionamenti. In primo luogo, Bulma va protetta: se dovesse resuscitare, sarebbe di nuovo ben visibile a chiunque l’abbia uccisa. Non sappiamo chi sia, né come fermarlo: quindi preferisco non correre rischi e tenere Bulma ben nascosta, in un nuovo corpo, irraggiungibile.  In secondo luogo, non è detto che debba impiegare molto tempo a crescere: diverse razze umanoidi nascono già adulte, o comunque in pieno possesso delle proprie facoltà. E per Bulma ho scelto una di queste. In terzo luogo, voglio che non abbia più a che fare con Vegeta e Goku. Le cancellerò la memoria, in modo che possa cominciare una nuova vita senza l’influenza dei sayan. Per quanto sia stata una donna forte, è sempre vissuta all’ombra di quei due uomini. Ora voglio che esprima a pieno il suo talento, senza troppe interferenze emotive. 
- Credevo stimassi Goku e Vegeta 
- Infatti li stimo, sono guerrieri straordinari. E sono convinto che abbiano avuto anche un’influenza positiva su Bulma, permettendole di crescere. Ma adesso è il momento di andare oltre. Per questo, chiaramente, ti chiedo di non dire nulla a quei due, soprattutto a Vegeta. Potrebbe prenderla molto male. 
- Su questo hai la mia parola. 
 
Il pugno di Vegeta colpì Goku in pieno viso. Un solo colpo, così potente da stenderlo. Ma non era finita: Goku si rialzò in piedi, barcollando. Vegeta per un attimo aveva smesso di assalirlo: l’ultimo colpo aveva richiesto così tanta coordinazione e concentrazione, che adesso aveva bisogno di qualche istante di tempo per riorganizzare la linea d’attacco. Goku ne approfittò e colpì a sua volta con la sua onda energetica. Poi cadde, sfinito. Anche Vegta cadde. Rimasero a terra, incapaci di alzarsi
- Accidenti quanto picchi forte – esclamò Goku ansimando 
- E tu sei davvero duro da colpire – rispose Vegeta. Gli doleva ogni centimetro del corpo. Finalmente. Era consolatorio riuscire a sentire ancora il dolore – Dimmi una cosa – continuò – Se non fossi riuscito a reagire, cosa avresti fatto con quell’onda energetica che mi stavi lanciando contro? Ho avuto la sensazione che non ti saresti fermato – 
- Infatti 
- Quindi mi avresti ucciso? 
- No, perché era impossibile che tu non reagissi. Ero sicuro che l’avresti fatto 
Vegeta sorrise impercettibilmente - Sembra che sia finita alla pari, che ne dici Kakaroth?
- Non è finita alla pari: io mi dichiaro sconfitto 
- E perché mai? 
- Negli ultimi mesi io sono stato ad allenarmi su un pianeta lontano, mentre Chichi pensava a tutto il resto. Tu invece hai badato a Bulma e ai ragazzi… scommetto che hai perfino imparato a fare le iniezioni a Bulma 
- Certo che ho imparato, cos’altro avrei dovuto fare? 
Goku rabbrividì. Detestava gli aghi – Vedi – continuò – Io non saprei fare assolutamente nulla senza Chichi. Neppure un uovo sodo. Non credere che non abbia provato. Quando ho provato, ho fatto quasi esplodere la cucina
- Questo perché sei un imbranato. Ma cosa c’entra con il dichiararti sconfitto? 
- Hai mostrato molta più forza di me. Spesso ci vuole più forza nell’affrontare la vita quotidiana che nel battersi 
- Kakaroth, queste sono assurde e patetiche argomentazioni terrestri 
- Sarà, ma ti stai dimostrando un marito e un padre molto migliore di meLa frase di Goku riportò immediatamente alla mente di Vegeta i primi tempi della sua relazione con Bulma: tutte la violenza, l’egoismo e l’indifferenza che le aveva mostrato nei primi tempi. E l’odio per quel figlio inaspettato, che aveva sconvolto la sua vita. Un brivido di orrore verso se stesso gli attraversò la schiena. Sembrava quasi che nessuno ricordasse più il suo passato. Ma lui non poteva dimenticare ciò che era stato, e ogni volta sentirne il peso.
- Non credo proprio di essere un padre e un marito migliore – si limitò a rispondere – Però, visto che hai parlato delle nostre famiglie, credo sia il momento di tornare a casa da loro. 
Piccolo aveva un’ultima domanda da fare all’angelo:
- C’è solo un punto che non torna… prima di andare da re Hammer, tu non sospettavi affatto che Bulma fosse legata all’anomalia. Perché allora ti eri recato negli Inferi per trattare della sua reincarnazione? Perché ti interessava tanto il destino di una mortale, quando ancora non sospettavi nulla? 
- Questo sarebbe difficile da spiegare, e non ha alcuna relazione con questa vicenda. Ma immagino che non mi lascerai in pace finché non avrò soddisfatto la tua curiosità….
   
 
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