Ovviamente l'ultima fanfic conclude il cerchio da cui avevo iniziato, ovvero il Grande Abisso Zero, con il prompt numero 93. Quindi anche qua vi lascio un avviso veloce: si parla di morte. Quella che sarebbe dovuta accadere ma Riben è stato fortunato, basically, lol. In realtà non credo che Riben si meritasse addirittura la morte per tutto quello che ha fatto, penso che già l'esperienza gli abbia fatto capire che ha esagerato ma ciò non lo giustifica (anzi, io continuo a pensare che la narrazione sia stata un po' rushata ma quelli sono gusti/preferenze), però mi è piaciuto immaginare come sarebbe andata
Detto ciò, vi lascio all'ultima flashfic. Buona lettura e mind the tag! <3
#93: Scrivi una Fanfiction in cui un personaggio muore
Tutto finì nel Grande Abisso Zero.
Dopo che la professoressa Rea aveva chiesto a Riben di Teracristallizzare Terapagos, conosciuto anche come il tesoro dell’Area Zero, il Pokémon aveva cambiato forma drasticamente, confermando il disegno fatto da Callugaris, nonché l’antenato di Rea. La donna non poteva esserne più felice.
Terapagos, però, non sembrava della stessa opinione. Che cosa ci facevano quattro umani lì, disturbando la sua quiete e catturandolo senza il suo consenso? Una professoressa che non riusciva a gestire tre ragazzini, ecco cosa vedeva. Ma specialmente il ragazzino con i capelli viola e il codino, colui che sarebbe dovuto essere il suo Allenatore da quel momento in poi. Dopo aver distrutto la sua Master Ball, passò all’attacco diretto.
Juliana cercò di tirare fuori la Poké Ball di Miraidon in tempo, ma era troppo tardi. Riben era già a terra, con una ferita alla testa che era tutt’altro che rimediabile. Riben cercava di alzarsi, ma non si sentiva più il corpo e non vedeva quasi più nulla. Forse se l’era meritato. Se l’era cercata. La rabbia di Terapagos si era riversata tutta verso di lui—o forse era la sua rabbia e la sua ossessione che avevano raggiunto Terapagos. Non aveva più importanza.
Era già sceso il buio.
E in quell’abisso ormai destinato a far sprofondare il gruppo ancora più in fondo, si sentiva solo l’urlo disperato di Rubra.