27/12/2023
8 recensioniFino in capo al mondo
Raggi solari attraversarono i vetri sporchi e spessi dell’ufficio. Numerosi fogli erano sparsi sulla scrivania in compagnia di una tazza di tè abbandonata a metà. Il comandante della guardia cittadina stilava l’ennesimo rapporto. Stava lavorando da diverse ore, rimuginando sulla situazione che lei, André e Alain avevano dovuto affrontare. Una disputa nel cuore di Parigi la notte de 24 Dicembre che l’aveva costretta a restare in caserma fino a quel momento, nel giorno del suo compleanno. Non le importava poi molto; doveva finire il rapporto da consegnare. La penna imbevuta di inchiostro faceva rivivere sulla carta ciò che era successo la sera prima.
***
La neve aveva coperto le strade di Parigi e il freddo penetrava sotto la divisa. Alain si scaldava sfregando le mani e si lamentava di quanto fosse ingiusto fare la ronda il giorno prima di Natale. André cercava di rincuorare il suo compagno. Oscar ascoltava i loro discorsi ignorandoli. Avrebbe potuto rimanere nel suo ufficio al caldo ma aveva deciso di accompagnare i due soldati per diversi motivi e uno di questi era André. André il suo migliore amico, il suo attendente, l’uomo che piano piano stava iniziando a considerare sotto una luce diversa. Girò leggermente il volto per guardarlo e il suo cuore si fermò, per una battuta di Alain, André rise mostrando il suo sorriso più bello. Oscar imbarazzata distolse lo sguardo tornando a scrutare la strada, un grido spezzò la quiete. Oscar accelerò il passo, Alain e André la seguirono. Un colpo di pistola. Silenzio. Il comandante e i suoi uomini si fermarono, corsero più in fretta di prima. Si trovarono di fronte a una scena surreale. Una giovane donna veniva trascinata per i capelli da un uomo. Dall’altro lato un’altra ragazza teneva tra le mani tremanti la pistola da cui era partito il colpo. «Cosa succede qui?» domandò Oscar facendo un passo in avanti. Alain disarmò la ragazza mentre André allontanò l’uomo. «Non sono affari vostri» rispose quest’ultimo. «Sono il comandante della guardia metropolitana ed è affar mio» rispose la donna soldato. La ragazza della pistola si fece avanti «Mi chiamo Madelaine, signore. Io ed Adelaide avevamo organizzato di fuggire da Parigi ma questo bruto ci ha fermate» disse indicando l’uomo. «perché volevate scappare?» chiese Oscar lanciando uno sguardo ad Alain e André. «Perché ci amiamo ma mio padre il maresciallo de Broglie lo impedisce. Io seguirei Madelaine fino in capo al mondo!». Il maresciallo rosso e gonfio per la rabbia schiaffeggiò la figlia. André l’afferrò per le spalle trattenendolo. «Una serpe in seno, ho nutrito! Ti ho dato da mangiare accogliendoti in casa, ti ho fatto diventare la damigella di mia figlia e mi ripaghi in questo modo!» gridò con veemenza. Il maresciallo abile nella lotta colpì con una gomitata il fianco di André che fu costretto a lasciare andare la presa. L’uomo prese la pistola che aveva nascosta e sparò. Oscar protesse Madelaine mentre Alain Oscar, il proiettile sfiorò la giacca del soldato. Grandier si lanciò sul nobile che nella colluttazione scivolò in terra sbattendo la testa sul marciapiede svenendo. Adelaide corse da Madelaine accertandosi che stesse bene, con il volto rigato dalle lacrime ringraziò il comandante e il soldato per averla protetta. André lasciò l’uomo in terra e si avvicinò a Oscar assicurandosi che non fosse ferita. Il comandante sospirando vide le due giovani donne che si tenevano per mano, scambiandosi sguardi, sfiorandosi appena. Servo e padrone. Era davvero ingiusto il mondo. Prese la sacca di monete che aveva con sé e la donò alle giovani «non si sveglierà prima di un paio d’ore. Andate via, dove volete ma fate attenzione a nascondere le vostre tracce. André, Alain andiamo. Noi non abbiamo visto nulla, solo un nobile ubriaco». «Ma…» borbottò André. «Sarà la mia parola contro la sua» disse chiedendo ad Alain la sua boccetta di liquore che rovesciò sul corpo del maresciallo fino all’ultima goccia. «Grazie di tutto» disse Madelaine. Oscar alzò le spalle lasciando sole le due donne augurandole una vita migliore.
***
Oscar si rese conto di essersi addormentata sulle scartoffie. Sbatté le palpebre più volte, mani gentili le avvolgevano la coperta sulle spalle, riconobbe dal profumo di sandalo e cuoio il suo André. Un battito perso nella gabbia toracica. «Non è necessario» disse Oscar. André fece spallucce. «E’ stata una nottata intensa» rispose sfiorando una ciocca di capelli, tenendola tra le dita. Oscar sollevò gli occhi. Era bello André nella sua uniforme. Ancora un battito. Come aveva fatto in tutti quegli anni a non accorgersene? Si morse la lingua. Quel suo cuore di donna pulsava ancora una volta. Si fissarono per un momento infinito, poi André con voce profonda e con un sorriso disse «sai Oscar, anche io ti seguirei fino in capo al mondo». Il comandante prese la mano del suo attendente «anche io André. Ovunque tu voglia andare io ti seguirò, anche in capo al mondo». André aprì e chiuse la bocca, sorpreso, poi rise fischiettando «Ora prepariamoci, la nonna ci aspetta. Sicuramente ti avrà preparato il pranzo migliore! Ti aspetto fuori» disse uscendo dall’ufficio. Oscar annuì e mentre il sole sorgeva prepotente pensò che davvero lo avrebbe seguito anche fino alla fine del mondo.
Angolo Autrice: Il maresciallo è un personaggio storico realmente esistito che ho usato per la trama.
Volevo pubblicare questa storia per il compleanno di Oscar ma non ho fatto in tempo. è una storia senza troppe pretese e ringrazio a chi lascerà una recensione e chi leggerà. A presto, Mai Valentine.
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La neve aveva coperto le strade di Parigi e il freddo penetrava sotto la divisa. Alain si scaldava sfregando le mani e si lamentava di quanto fosse ingiusto fare la ronda il giorno prima di Natale. André cercava di rincuorare il suo compagno. Oscar ascoltava i loro discorsi ignorandoli. Avrebbe potuto rimanere nel suo ufficio al caldo ma aveva deciso di accompagnare i due soldati per diversi motivi e uno di questi era André. André il suo migliore amico, il suo attendente, l’uomo che piano piano stava iniziando a considerare sotto una luce diversa. Girò leggermente il volto per guardarlo e il suo cuore si fermò, per una battuta di Alain, André rise mostrando il suo sorriso più bello. Oscar imbarazzata distolse lo sguardo tornando a scrutare la strada, un grido spezzò la quiete. Oscar accelerò il passo, Alain e André la seguirono. Un colpo di pistola. Silenzio. Il comandante e i suoi uomini si fermarono, corsero più in fretta di prima. Si trovarono di fronte a una scena surreale. Una giovane donna veniva trascinata per i capelli da un uomo. Dall’altro lato un’altra ragazza teneva tra le mani tremanti la pistola da cui era partito il colpo. «Cosa succede qui?» domandò Oscar facendo un passo in avanti. Alain disarmò la ragazza mentre André allontanò l’uomo. «Non sono affari vostri» rispose quest’ultimo. «Sono il comandante della guardia metropolitana ed è affar mio» rispose la donna soldato. La ragazza della pistola si fece avanti «Mi chiamo Madelaine, signore. Io ed Adelaide avevamo organizzato di fuggire da Parigi ma questo bruto ci ha fermate» disse indicando l’uomo. «perché volevate scappare?» chiese Oscar lanciando uno sguardo ad Alain e André. «Perché ci amiamo ma mio padre il maresciallo de Broglie lo impedisce. Io seguirei Madelaine fino in capo al mondo!». Il maresciallo rosso e gonfio per la rabbia schiaffeggiò la figlia. André l’afferrò per le spalle trattenendolo. «Una serpe in seno, ho nutrito! Ti ho dato da mangiare accogliendoti in casa, ti ho fatto diventare la damigella di mia figlia e mi ripaghi in questo modo!» gridò con veemenza. Il maresciallo abile nella lotta colpì con una gomitata il fianco di André che fu costretto a lasciare andare la presa. L’uomo prese la pistola che aveva nascosta e sparò. Oscar protesse Madelaine mentre Alain Oscar, il proiettile sfiorò la giacca del soldato. Grandier si lanciò sul nobile che nella colluttazione scivolò in terra sbattendo la testa sul marciapiede svenendo. Adelaide corse da Madelaine accertandosi che stesse bene, con il volto rigato dalle lacrime ringraziò il comandante e il soldato per averla protetta. André lasciò l’uomo in terra e si avvicinò a Oscar assicurandosi che non fosse ferita. Il comandante sospirando vide le due giovani donne che si tenevano per mano, scambiandosi sguardi, sfiorandosi appena. Servo e padrone. Era davvero ingiusto il mondo. Prese la sacca di monete che aveva con sé e la donò alle giovani «non si sveglierà prima di un paio d’ore. Andate via, dove volete ma fate attenzione a nascondere le vostre tracce. André, Alain andiamo. Noi non abbiamo visto nulla, solo un nobile ubriaco». «Ma…» borbottò André. «Sarà la mia parola contro la sua» disse chiedendo ad Alain la sua boccetta di liquore che rovesciò sul corpo del maresciallo fino all’ultima goccia. «Grazie di tutto» disse Madelaine. Oscar alzò le spalle lasciando sole le due donne augurandole una vita migliore.
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Oscar si rese conto di essersi addormentata sulle scartoffie. Sbatté le palpebre più volte, mani gentili le avvolgevano la coperta sulle spalle, riconobbe dal profumo di sandalo e cuoio il suo André. Un battito perso nella gabbia toracica. «Non è necessario» disse Oscar. André fece spallucce. «E’ stata una nottata intensa» rispose sfiorando una ciocca di capelli, tenendola tra le dita. Oscar sollevò gli occhi. Era bello André nella sua uniforme. Ancora un battito. Come aveva fatto in tutti quegli anni a non accorgersene? Si morse la lingua. Quel suo cuore di donna pulsava ancora una volta. Si fissarono per un momento infinito, poi André con voce profonda e con un sorriso disse «sai Oscar, anche io ti seguirei fino in capo al mondo». Il comandante prese la mano del suo attendente «anche io André. Ovunque tu voglia andare io ti seguirò, anche in capo al mondo». André aprì e chiuse la bocca, sorpreso, poi rise fischiettando «Ora prepariamoci, la nonna ci aspetta. Sicuramente ti avrà preparato il pranzo migliore! Ti aspetto fuori» disse uscendo dall’ufficio. Oscar annuì e mentre il sole sorgeva prepotente pensò che davvero lo avrebbe seguito anche fino alla fine del mondo.
Angolo Autrice: Il maresciallo è un personaggio storico realmente esistito che ho usato per la trama.
Volevo pubblicare questa storia per il compleanno di Oscar ma non ho fatto in tempo. è una storia senza troppe pretese e ringrazio a chi lascerà una recensione e chi leggerà. A presto, Mai Valentine.