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Autore: Orso Scrive    30/12/2023    1 recensioni
Strane luci compaiono nel cielo estivo sopra il lago di Garda.
Un mistero che proviene dal cosmo...
Storia scritta nel 2017
Genere: Avventura, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SETTIMO

 

Dal suo punto d’osservazione, Francesco guardò con curiosità e attenzione il disco volante emettere bagliori sempre più potenti fino a quando, in un ultimo vortice di luci e di colori, non scomparve completamente. Come incantato, rimase a guardare ancora per qualche istante la cima del monte, magari in attesa che il veicolo extraterrestre tornasse indietro, sebbene sapesse in maniera indubbia che non lo avrebbe rivisto mai più.

Alla fine, quando il sole cominciò a fare capolino ad oriente, si decise a risalire in macchina ed a tornare indietro. Nonostante la notte passata in bianco, non aveva alcuna intenzione di andarsene a casa a dormire, tanto più che, sicuramente, andando a letto, non sarebbe di certo riuscito ad addormentarsi. Lo avrebbe fatto più tardi, semmai. Adesso, aveva una cosa molto più importante ed urgente da compiere.

A velocità piuttosto sostenuta, affrontò i tornanti, ripercorrendo all’inverso la strada che aveva seguito qualche ora prima. Adesso, vi notò molti particolari che, in precedenza, non aveva veduto, come case, staccionate, gallerie che si aprivano nella roccia e alberi, molti alberi. Ma non aveva tempo di fermarsi ad ammirare le amenità montane, poiché ben altro lo stava attendendo a valle.

Come fu ritornato sulla Gardesana, strada che gli era molto più congenita della precedente, si diresse il più rapidamente possibile verso il paese di Tiziana, anzi, per meglio dire, verso la sua casa, approfittando della strada ancora sgombra di veicoli.

Non appena ebbe parcheggiato davanti alla palazzina, saltò fuori dall’auto e, afferrato il cellulare, fece partire una telefonata. Trascorse qualche istante prima che dall’altoparlante risuonasse la voce assonnata e un po’ allarmata di Tiziana: «Franci… che succede?»

«Tiziana, sono sotto casa tua! Posso entrare un momento? Ti devo parlare di una cosa molto importante!»

«Franci, come sei sotto casa? Che cosa succede?» domandò la voce della ragazza, ancora più allarmata.

«Ti prego, Tiziana, aprimi…»

«Sali» disse lei, prima che il cancello d’ingresso scattasse.

Il ragazzo lo spalancò, raggiunse la porta del condominio e salì i gradini due a due, fino a trovarsi d’innanzi alla porta di Tiziana. Bussò piano e la porta si aprì di qualche centimetro: la ragazza lo spiò attraverso la fessura e, riconosciutolo, spinse la porta e si fece da parte per farlo entrare.

Quando Francesco aveva fatto suonare il suo cellulare, essendo l’alba, Tiziana doveva essere ancora a letto, almeno a giudicare dai capelli scarmigliati, dagli occhi arrossati e dal fatto che indossasse solamente una corta maglietta che le scendeva poco sotto la vita e che, essendo al contrario, doveva avere infilato in tutta fretta. Nonostante ciò, vedendolo sudato, assonnato e quasi sconvolto, non si preoccupò di coprirsi meglio, ma esclamò: «Franci, che ti succede? Non stai bene? Cosa ci fai in giro a quest’ora?»

«Non sono andato a dormire questa notte» spiegò lui, fissandola negli occhi. «Ti devo… ti devo dire una cosa…»

La ragazza si guardò attorno, lanciando un’occhiata fugace alla porta chiusa della stanza da letto dei suoi genitori.

«Va bene… dai, vieni in camera mia, se no svegliamo tutti…»

Tiziana gli fece strada verso la propria stanza, che il ragazzo conosceva già benissimo, essendovi entrato decine di volte quando andava a trovarla a casa. Il letto era disfatto e lei vi si sedette sopra, per poi alzargli in viso uno sguardo dall’aria un po’ preoccupata.

«Dimmi…» lo invitò. «Hai avuto in incidente? Ti è successo qualcosa? Hai combinato qualcosa che non dovevi?» Gli sorrise in maniera incoraggiante. «A me puoi dirlo…»

Ma Francesco non riusciva a dire alcunché. Non gli venivano le parole, ecco tutto. Scendendo dal monte e correndo lungo la strada, aveva pensato e ripensato a quali frasi dire alla sua bella amica. Adesso, però, vedendola seduta sul letto, con le gambe nude e i piedi scalzi che si muovevano piano e i suoi occhi azzurri fissi nei suoi, gli sembravano tutte quante stupide ed inappropriate. Ma non poteva tirarsi indietro, non ora, perché questo avrebbe significato, lo sapeva bene, rinunciare per sempre. E non voleva.

Alla fine si decise.

Fece un passo avanti, avvinghiò Tiziana sbalordita in un abbraccio e, con amore, pose le proprie labbra sulle sue.

La ragazza, sorpresa, dapprima s’irrigidì un poco, poi si lasciò andare e, stringendo le braccia attorno al suo corpo, iniziò a rispondere a quel bacio che valeva decisamente più di mille parole.

 

   
 
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