Sole nascente
Cielo, terra, alberi, vento, uomini, spettri
In silenzio arretra la notte,
come tenera madre non fa rumore per non svegliare il bimbo addormentato
dinanzi alla pallida alba dal soffio gelido,
così che d’azzurro purissimo possa circondarsi l’astro nascente.
Rossa è la sua chioma come le fiamme alte di un incendio,
Rifulgente, appare, chiara luce con sé portando
Ogni cosa rivela
I richiami degli uccelli riempiono l’aria
dalle chiome gremite degli alberi, mosse da brezza tesa,
così salutano il giorno
Mentre là, nell’ombra ricacciata
Biancheggiano gli occhi delle prede e dei predatori.
Aprì gli occhi, il viso rivolto al cielo,
già tinto d’aurora.
Non c’era più tempo per restare assorto in ascolto del frusciare degli alberi
nell’attesa di scorgervi parole nascoste nell’oblìo
non c’era più tempo
Il dovere lo chiamava, così,
nemmeno quella notte
passata a rigirarsi
era riuscito a trovare alcuna traccia di sé stesso.