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Autore: Fiore di Giada    02/01/2024    1 recensioni
[Partecipante alla challenge "Un prompt al giorno" colla traccia "Strenna"]
Adrian provò ad aprire le labbra, ma tacque. Qualsiasi parola, in quel momento, gli sembrava inopportuna.
Quell'amore non poteva esprimersi se non con i gesti.
Prese la mano di Alvaro tra le sue e la accostò alle labbra, posandovi un bacio.
− E l'hai onorata meravigliosamente. Grazie di essere nella mia vita, Alvaro. −
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alvaro parcheggiò nel giardino e aprì l’auto.
Scese e percorse il viale, stringendo tra le mani un pacco regalo di forma rettangolare, avvolto in carta vermiglia.
Le foglie di quercia, sotto il peso dei suoi stivali, si sbriciolavano con secchi scricchiolii, riducendosi in polvere.
Grazie, Madonnina di Guadalupe., si disse, gli occhi lucidi di gioia. Poteva celebrare le feste natalizie con il suo Adrian.
Si fermò e appoggiò la mano sul muro dell’abitazione. Prima, era avvenuta quell’orribile strage nella sua scuola.
Poi, il suo amato era stato vittima di un incidente stradale.
Un sorriso ironico sollevò le sue labbra, mentre lacrime di commozione scendevano sulle sue guance. In quei lunghi mesi di attesa, le sue emozioni oscillavano tra angoscia e speranza.
A quel ricordo, un brivido attraversò la sua schiena e l'uomo si passò una mano sulla fronte. Durante la prima settimana di agosto, una forte infezione aveva assalito il debilitato fisico di Andrian.
In quel momento, aveva creduto di perderlo.
Per fortuna, la sua forte tempra, aiutata dalle cure mediche, aveva vinto quella difficile battaglia.
 
Suonò il campanello e, qualche minuto dopo, il portone si aprì.
A passo rapido, Alvaro salì le scale, mentre il cuore accelerava i battiti.
La porta si aprì e Adrian si avvicinò, spingendo con le braccia la sua sedia a rotelle.
Ciao, tesoro. Cosa porti in quel pacco? Un mappamondo? − ironizzò.
A quelle parole, Alvaro rise, divertito.
− Non sapevo che i mappamondi fossero rettangolari. Sei sicuro di non confonderti con i planisferi? − replicò.
Poi, chiuse la porta ed entrò in casa.
− Portami in cucina. Magari, il mio mappamondo ti farà da guida. − scherzò.
Un lampo ironico brillò nelle iridi dell'italo americano. Il sorriso di Alvaro, per lui, era il migliore dei regali.
− Seguimi. −
Entrarono nella cucina e si avvicinarono al tavolo di quercia, coperto da una tovaglia rossa, adorno di disegni natalizi.
Un albero di Natale, inghirlandato di luci, illuminava l'ambiente, di forma rettangolare e piuttosto ampio, di oro, rosso e blu.
Sulla tavola, erano posati dei piatti rossi e, al centro, era collocato un vassoio colmo di buñuelos, bianchi di zucchero.
Le iridi di Alvaro luccicarono di commozione. Adrian, in quei momenti, aveva dei limiti, eppure non aveva esitato a preparare un piatto a lui gradito.
− Non toccarle ora. Tutto deve essere pronto alla perfezione. Mi manca solo la carbonara. E' tutto incompleto, ma è il massimo che sono riuscito a fare. Ma sei disposto ad aspettare?  − chiese, il tono un po' dispiaciuto.
L'insegnante si inginocchiò, posò le mani sulle spalle del compagno e fissò i propri occhi nelle sue iridi nocciola.
− Adrian, ti aiuterò io a cucinare la carbonara.  Non farti problemi che non esistono, perché questo è il Natale più bello della mia vita. − dichiarò, un sorriso sereno sulle labbra.
A quelle parole, un debole sospirò fuggì dalle labbra dell'italo -americano. Alvaro gli sembrava sincero, ma non riusciva a non sentire la frustrazione.
Il suo amato meritava un'accoglienza gratificante e lui non era riuscito in quell'intento, nonostante il suo miglioramento.
Il giovane latino americano gli strinse le mani. Doveva liberare Adrian dallo sconforto.
− Abbiamo avuto un anno turbolento. Eppure, siamo ancora qui. E tu, presto, potrai tornare ad una vita normale. E' il miglior regalo, per me. −
Abbracciò l'amato e gli fece appoggiare la testa sulla spalla. Di nuovo, le note agrumate di Adrian inebriavano il suo naso.
Poi, le loro labbra si unirono in un bacio prima leggero, poi passionale.
Le mani di Adrian, febbrili, sfiorarono il collo di Alvaro. Sì, il suo amato aveva ragione.
Erano stati fortunati e potevano festeggiare.
 
 
 
 
Diverso tempo dopo, i loro volti si separarono e la mano di Alvaro si posò tra i capelli di Adrian.
− Non vuoi vedere il tuo regalo? − domandò l'insegnante centroamericano.
Un lampo divertito brillò nelle iridi dell'altro.
− Sì. −
L'insegnante, serio, prese il pacco e glielo consegnò.
Adrian lo strinse tra le dita, poi, cauto, lo aprì, come un archeologo che esamina un reperto.
Le sue mani strinsero tre block notes blu scuro, accompagnati da una Montblanc nera, adorne sulla sommità di brillanti, grossi quanto un'unghia.
Per alcuni istanti, il giovane fissò gli oggetti, sgomento. Come aveva fatto ad acquisire oggetti tanto meravigliosi?
− Ti piacciono? − domandò Alvaro.
Con un cenno del capo, l'altro annuì.
− Quando siamo andati in Europa, mi sono accorto del tuo interesse per questi oggetti. E ho cercato di acquistarli. Volevo onorare la tua creatività, amore mio. − spiegò.
Adrian provò ad aprire le labbra, ma tacque. Qualsiasi parola, in quel momento, gli sembrava inopportuna.
Quell'amore non poteva esprimersi se non con i gesti.
Prese la mano di Alvaro tra le sue e la accostò alle labbra, posandovi un bacio.
− E l'hai onorata meravigliosamente. Grazie di essere nella mia vita, Alvaro.  −


*bunuelos= dolci messicani a forma di rotelle
   
 
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