Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Farkas    02/01/2024    2 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 21: la bacchetta dell’audace

 
Il secondo dei molti clienti che entrò nella bottega di Olivander quel mattino di fine agosto era un ragazzino magro e bello, con i capelli neri e un viso magro che esibiva un sorriso arrogante.
-Sono venuto per una bacchetta! - annunciò orgogliosamente una volta raggiunto il bancone.
“Ma va’” pensò Olivander. Che altro motivo avrebbe avuto un undicenne di entrare nella sua bottega? In ogni modo restituì il sorriso al ragazzino e cominciò a prendere le misure. Il metro girò stranamente a lungo attorno alle mani e ai piedi del cliente.
Il suo viso aveva i tratti dei Greyjoy. Una famiglia Purosangue molto antica, ma di dubbia reputazione. Tuttavia suo zio Euron aveva ottenuto una splendida bacchetta… sebbene pareva che non l’avesse sfruttata per fini tanto nobili. * Chissà se sarebbe stato tanto esaltante accoppiare quel ragazzino con una delle sue creazioni. Da un pezzo aveva imparato che i membri della stessa famiglia potevano avere bacchette e destini molto diversi.
Decise di iniziare con una bacchetta di cui andava particolarmente fiero: - Cipresso, corda del cuore di drago, undici pollici. Estremamente rigida-.
I draghi erano bestie potenti. Theon si disse che gli sarebbe piaciuto possedere una bacchetta di drago. Tutti a magnificare suo zio Euron e sua sorella Asha, ma lui non era da meno e gliel’avrebbe fatta vedere. Un giorno Theon Greyjoy sarebbe stato un nome che i maghi avrebbero pronunciato con rispetto e timore.
Prese in mano la bacchetta e vi sferzò l’aria. Quella emise un sibilo minaccioso e d’istinto Theon la girò e prese a esaminarla come per capire dove fosse il trucco. Fu così, che venne investito in pieno dal fumo verdastro che si sprigionò dalla punta della bacchetta. L’esalazione non era pericolosa, ma aveva un odore talmente nauseabondo che ci mancò poco che Theon non svenisse per la puzza.
-Per la barba di Merlino! No, davvero! - fece Olivander. Tentò di riprendere la bacchetta, ma il suo cliente era stato talmente impregnato dal fetore, che mentre gli si avvicinava gli sfuggì un gemito di disgusto. Prese la sua di bacchetta e investì il giovane Greyjoy con una corrente d’aria. Ciò diminuì un po’ il tanfo, ma di certo Theon avrebbe avuto bisogno di un buon bagno appena rincasato.
Tossendo il ragazzo sbatté in malo modo la bacchetta sul bancone.
-Me ne dia un’altra, accidenti! Dio mio che puzza! -.
-Un po’ più di garbo, per favore! Non è una zappa! - rispose stizzito Olivander.- Nella mia carriera ne ho viste di reazioni di rifiuto, ma poche bislacche come questa-.
-Be’ io non ho fatto nulla di sbagliato, forse c’è qualcosa che non va nella bacchetta- protestò piccato Theon.
Gerard si disse che un po’ di educazione in più non avrebbe guastato, ma preferì soprassedere anche per poter usare la bocca per respirare e tener tappato il naso.
-Tenti con questa: alloro, piuma di fenice, nove pollici e un quarto, insolitamente rigida. Uno strumento eccezionale! -.
Tanto bastò perché Theon desiderasse ardentemente quella bacchetta, ma essa espresse esattamente la stessa impressione della “collega” che Olivander stava riponendo nella scatola. Sibilò e cominciò a gocciolare inchiostro nero che finì con precisione millimetrica sulle scarpe nuove di Theon.
-Accidenti! - imprecò il suddetto.
-D’accordo, d’accordo neanche questa va bene- commentò Gerard facendo sparire le macchie con un incantesimo (per la puzza non c’era molto da fare). - Provi quest’altra: pino, crine di unicorno, undici pollici e tre quarti, flessibile. Perfetta per la magia non verbale-.
Decisamente più guardingo (e pensando che Olivander non meritasse la sua fama), Theon prese la bacchetta e la agitò. Stavolta non accadde nulla, un netto miglioramento.
Anche le otto bacchette successive, non diedero risultati.
Theon cominciava a stufarsi.
-Dica è sicuro di avere una bacchetta per me? -.
-Direi che è presto per cominciare a preoccuparsene, ci sono clienti che ne provano decine prima di trovare quella giusta. Qui non stai provando vestiti, ma cercando un oggetto semisenziente che instauri con te un rapporto di reciproca dipendenza-.
-E lei non può restringere un po’ il campo? -.
-Caro mio, lo faccio a ogni bacchetta che provi. Ti assicuro che so fare molto bene il mio mestiere-.
Theon tacque, ma cominciava a seccarsi. Sperava in una bacchetta bella e potente, come quella di zio Euron, anche se era un po’ lunga, ma fino a quel momento era riuscito solo a rendersi ridicolo.
Gerard non era nuovo ai clienti impazienti, ma il ragazzo sembrava essersi calmato. D’altronde anche se non lo avesse fatto non c’era nulla che potesse costringere una bacchetta a scegliere qualcuno come padrone. Certo, non conoscendo i suoi clienti, lui non poteva far altro che misurare le loro caratteristiche fisiche, ma esse erano solo una parte di ciò che componeva la compatibilità con la bacchetta e proprio dalle prove fallite, si orientava sui legni e sui nuclei da proporre. Non andava mai completamente a caso, anche se nel suo mestiere anche quello metteva lo zampino.
-Sicomoro, crine di unicorno, undici pollici e mezzo, sorprendentemente rigida-.
Theon afferrò la bacchetta e la agitò, producendo un poco incoraggiante filo di fumo.
-Facciamo progressi, finalmente. Prova questa: biancospino, unidici pollici e un quarto, piuma di fenice, flessibile-.
Dalla bacchetta uscì qualche goccia d’acqua.
-Sicomoro, dodici pollici, corda del cuore di drago, flessibile-.
Un altro fil di fumo, stavolta un po’ più corposo.
-Ci siamo quasi con la lunghezza e direi che il nucleo giusto è il drago, la flessibilità invece è chiara. Mmm… sì direi che forse… potremmo provare… questa! - dichiarò estraendo una scatola dallo scaffale dietro il bancone: -Abete rosso, undici pollici e tre quarti, corda del cuore di drago, flessibile-.
Poco convinto che il ventesimo tentativo sarebbe stato quello buono, il piccolo Greyjoy prese la bacchetta e il respiro gli si mozzò, mentre facendola girare, faceva alzare in aria l’orologio di Olivander.
Gerard fece un gran sorriso: tutti rimangano senza parole quando trovano la bacchetta. Non si può spiegare a parole la completezza che da unirsi al più magico degli oggetti.
-Il drago mi piace… ma l’abete rosso… è un legno speciale? -.
-È necessaria una particolare destrezza per lavorare con l'abete rosso, cosa che sanno anche i fabbricanti più inesperti. Queste sono bacchette che richiedono una mano ferma, perché spesso vogliono dire la loro sulla magia che devono fare... se però trova il suo compagno come ha appena fatto questa divengono aiutanti superbi, intensamente fedeli e in grado di lanciare incantesimi di grande effetto-.
Gli occhi di Theon brillarono a quella descrizione.
-Quindi non è una bacchetta qualunque! - fece molto soddisfatto.
Pur non volendo deluderlo Gerard si sentì in dovere di precisare: - Nessuna bacchetta è intrinsecamente migliore di un’altra se fabbricata bene, tutto dipende da come la si usa-.
Il ragazzo fece una smorfia, ma prima che potesse aggiungere altro entrarono altri due clienti, quindi pagò e uscì. Avrebbe mostrato a tutti che lui non era un mago qualunque. Non oggi, non domani, ma lo avrebbe provato. E quella bacchetta lo avrebbe aiutato nell’impresa.
 
 
  • Euron compra la sua bacchetta nel capitolo 10 di questa storia.
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Theon Greyjoy è praticamente il Peter Minus del Trono di Spade, ma malgrado ciò i loro caratteri sono abbastanza diversi da farmi decidere di dare loro bacchette diverse. E ammetto che trovare la bacchetta per lui non sia stato facile, ma l’abete rosso cerca un padrone audace e dotato di senso dell’umorismo, doti che Theon possiede e che ha recuperato malgrado il calvario subito a causa di Ramsay.
Theon non è proprio un villain dato che pur avendo compiuto atti esecrabili è arrivato a provarne un sincero rimorso (altra cosa che lo differenzia da Minus), cosa che Jaime non ha fatto, malgrado anche lui si stia ravvedendo a modo suo.
Come ho detto nelle note del capitolo dieci Euron è l’unico membro della famiglia Greyjoy che trovi accattivante, ma nell’improbabile caso che prima o poi The winds of winter venga pubblicato i capitoli di Theon e Asha saranno per me tra i più interessanti visto che ci mostreranno la situazione dell’esercito di Stannis. E ammetto che l’arco narrativo di Theon in “La danza dei draghi” sia interessante.
A proposito Martin ha parlato col suo editore inglese del sesto libro. Potrebbe voler dire qualcosa, mai io ormai non mi aspetto più nulla.
Se vi interessasse scoprire la bacchetta di un personaggio in particolare, ditemelo nelle recensioni e vedrò di accontentarvi.
Buon anno nuovo a tutti!
  
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