Ultima
classificata al Tears Contest indetto
da Red Diablo XDXD
Autore:
Neji Hyuga
Titolo: L’
amore della morte
Genere: Azione,
triste, horror
Rating: Giallo
Personaggi (ed eventuali
Paring): Neji
Hyuga, Sabaku No Temari
Uso beta reading: No
Avvertimenti: Non per stomaci
delicati.
Introduzione: I bambini,
incuranti della sabbia e del
vento, giocavano per quelle strade, giochi da bambini come Lui ne aveva
visti
tanti, ma non aveva mai giocato...
Il
Genio Cadetto si osservava attorno,
per una volta era solo, senza la sua squadra, Tsunade-sama aveva detto
che
doveva fare una missione con la sorella del Kazekage, era una missione
pericolosa
A
Suna il sole era alto nel cielo e portava il tipico caldo dei deserti,
vi era
una leggera aria che smuoveva la sabbia, facendola finire negli occhi
delle
persone che erano in strada.
Le
case erano dello stesso colore della sabbia, quasi l’ una
attaccata all’ altra,
formando dei vicoli, molti dei quali erano ciechi.
I
bambini, incuranti della sabbia e del vento, giocavano per quelle
strade,
giochi da bambini come Lui ne aveva visti tanti, ma non aveva mai
giocato...
Il
Genio Cadetto si osservava attorno, per una volta era solo, senza la
sua
squadra, Tsunade-sama aveva detto che doveva fare una missione con la
sorella
del Kazekage, era una missione pericolosa, aveva detto, ma a lui non
importava,
non gli importava semplicemente della vita. Le persone dicevano che non
aveva
un cuore, dicevano che l’ aveva perso quando era morto il
padre, non avevano
tutti i torti, ma anche lui era una persona e le persone hanno un cuore
e dei
sentimenti, infondo, l’ odio è un sentimento.
Pensava
il giovane Hyuga, rifletteva sugli errori del passato, rifletteva sul
dolore
che avrebbe fatto provare ai suoi amici,
questa parola gli suonava ancora strana, se fosse morto. La morte era
ironica,
secondo lui, c’ erano persone che non sapevano cosa voleva
dire, ninja che
uccidevano, ma non sapevano cosa voleva dire vedere la morte davanti a
te,
pronta a prenderti e a portarti via dal mondo.
Lui
sapeva cosa voleva dire, molte volte si era ritrovato a lottare, contro
Kidomaru, contro Kisame, contro se stesso, contro il proprio orgoglio, non voleva ammetterlo, ma
anche l’ orgoglio fa morire le persone, soprattutto se non ti
fa provare
sentimenti positivi, l’ orgoglio può farti morire
dentro, molto peggio che
morire veramente.
La
tuta da Jonin della casata principale, guadagnato con fatica, si
muoveva ad
ogni suo passo, fino a quando si arrestò, alzando lo sguardo
verso il palazzo
del Kazekage, dove sapeva che dentro avrebbe potuto trovare di nuovo un
motivo
per ritrovarsi a faccia con il buio eterno. Ogni missione, ogni giorno,
ogni
ora, ogni istante poteva portarti a
trovare la pace eterna.
Scosse
la testa leggermente, cancellando i pensieri dalla sua testa, entrando
nel
palazzo. Il pavimento era di un leggero rosso, le pareti erano sempre
del
colore sabbia, solo più scuro. Salì i gradini,
con calma, con quella calma che
lo caratterizzava, fino a trovarsi davanti la porta per lo studio del
Kazekage,
ove sentiva la voce di Temari, che parlava col marionettista.
Bussò
aspettando l’ ordine di Gaara-sama per entrare, al suo
“ Avanti” aprì l’ uscio,
entrando e chiudendosi la porta alle spalle, facendo un leggero
inchino, prima
di avvicinarsi alla sorella maggiore della famiglia Sabaku No.
-
Come credo che l’ Hokage-sama ti avrà
già detto, Hyuga, è una missione non
semplice. – Lo Hyuga annuì, lo sapeva non
c’ era bisogno di ripeterlo.
-
Se vi manderemmo in più, i ninja traditori di cui vi
occuperete se ne
accorgerebbero subito, abbiamo scelto voi due in quanto siete esperti e
furbi,
non deludetemi. – Finisce di dire, prima che con un leggero
inchino dello Hyuga
e un saluto da parte di Temari i due escano dalla stanza.
I
due shinobi traditori erano di livello S, provenienti dal villaggio del
suono
e, fortunatamente, non era nessuno dell’ Akatsuki o sarebbe
stata una missione
suicida.
Uscirono
dal villaggio, dove a un cenno del capo iniziarono a correre verso il
paese dei
Fiumi, l’ ultimo posto in cui avevano avvistato i due
traditori. Correvano il
più veloce che potevano, da Konoha ci volevano circa tre
giorni, da Suna
nemmeno uno.
-
Alla fin fine andare nel paese dei Fiumi non ci porterà
molto distante. –
Neji
si limitò a far incrociare i loro occhi, il gelo degli Hyuga
con l’ acqua
scrosciante degli occhi di Temari, adorava quegli occhi, dimostravano
tutta la
loro determinazione, il loro coraggio, la loro furbizia. Ne era
invidioso, i
suoi erano un gelo perenne, i suo non avevano colore e quando Tenten
scherzava
dicendo che lei avrebbe voluto avere i suoi occhi, lui non capiva,
l’ unica
cosa positiva era il Byakugan…
-
Si saranno già mossi, ma credo che prendere informazioni non
sia inutile,
Sabaku No. – Rispose glaciale, tornando a fissare la strada
che avevano
davanti, ricevendo solo il silenzio da parte della compagna di missione.
A
volte odiava aver maledettamente ragione e sperava che per una volta si
sarebbe
sbagliato…
Quando
arrivarono al villaggio in cui erano diretti presero le informazione
necessarie
e, peccatamente, aveva ragione, di nuovo.
A
quanto pare quella strada era inutile, perché i ninja
avevano ripercorso la
strada per ritornare a Suna, sembrava quasi che li stessero prendendo
in giro e
nessuno dei due sopportava essere preso in giro, ma, infondo, non
poteva essere
colpa di quei due traditori, il cui unico sbaglio era quello di essere
quel che
erano. Con un lungo sospiro tornarono indietro, il silenzio continuava
a
regnare, l’ unica cosa che gli accumunava, oltre la
manipolazione di entrambi
del vento.
Neji
attivò velocemente il byakugan, per vedere se erano ancora
nelle vicinanze o
gli avevano distanziati di tanto, la seconda era, come sempre, quella
più
giusta.
Accelerarono
il ritmo della corsa, la sabbia entrava nei sandali, solleticando la
pianta dei
piedi, ma continuavano ad avanzare, fino a che non arrivò la
sera. Avevano
girato ancora un paio di villaggi molto piccoli, per scoprire o che
erano
tornati indietro o che non erano passati da quelle parti. Correvano da
tutto il
giorno e i loro muscoli pretendevano un po’ di riposo, si
misero in una grotta,
al confine col deserto e con un bosco, accesero un piccolo
falò e dopo aver
mangiato lo Hyuga si mise all’ entrata, a fare la guardia.
Girò lo sguardo
quando Temari si mise a dormire e si accorse che il suo cuore perse un
battito,
scosse la testa, lui, il genio degli Hyuga non era innamorato,
assolutamente
no.
Cercava
di convincersi, inutilmente, prima di appoggiarsi con la schiena alla
parete ed
avere ammesso a se stesso che era cotto.
Adesso
capiva cosa intendevano i suoi amici col dire che quando ami una
persona
faresti di tutto per lei, ti faresti uccidere e Neji pensava a una
Temari
morta, una fitta lo prese dal cuore alle budella, facendole contorcere,
in un
dolore odioso, ma anche da un lato piacevole, perché era il
dolore dell’ amore.
Rimase
quasi immobile per circa tre o quattro ore, prima che Temari gli
appoggiasse
una mano sulla spalla per far cambio di guardia e cadere fra le braccia
di
Morfeo.
Quando
si svegliò il giorno dopo aveva la sensazione che qualcosa
non andasse, aveva paura, era come
un senso ma non sapeva
di cosa dovesse aver paura. Temari era in dormi veglia, la scosse
leggermente,
facendole notare che era l’ alba, prima di incamminarsi nel
bosco.
Il
fatto che stupì il ninja di Konoha era il rumore dei loro
passi, c’ era solo il
rumore dei loro passi, era un silenzio opprimente, orribile.
-
Sei preoccupato Hyuga? – Domandò con sarcasmo
-
No, riflettevo, il bosco è troppo silenzioso. –
Rispose, calmissimo, un insulto
poteva risultare un complimento detto da quella ragazza.
Attraverso
il byakugan Neji riuscì ad individuare una persone, distesa
a terra. Si
avvicinarono, notando la scia di sangue che si estendeva dal corpo
della donna,
i capelli una volta di un biondo molto chiari erano diventati rossi di
sangue,
incollati fra di loro, le cui punte andavano a toccare il liquido che
era a
terra, a formare una vera pozza attorno alla morta. Il viso era
trasfigurato in
un urlo di dolore e le orbite erano girate, i vestiti erano stati
strappati, la
pelle un tempo bianca era ricoperta da tanti piccoli tagli e al centro
della
spina dorsale vi era un taglio molto profondo che faceva intravedere le
vertebre. Le mani e i piedi erano stati staccati dal corpo e giacevano
poco lontano,
con dei kunai che li passavano da parte a parte.
A
quella visione Temari fece un’ aria schifata, mentre il
giovane Hyuga mantenne
la sua solita freddezza, era snervante a volte.
Una
risata riecheggiò fra gli alberi, una risata malefica, a cui
poi si unì un’
altra voce, più sottile e acuta, sicuramente quella di una
donna.
Il
ventaglio si aprì in mano alla ninja di Suna, mentre delle
vene apparivano al
fianco degli occhi del genio cadetto. Avevano molto chakra ed erano
armati di
katane, lo fece notare alla ragazza di Suna, che aveva appena schivato
degli
spiedi.
Uno
di loro uscì dalla foresta, era sul metro e ottanta, il
capelli corti, sparati
di un castano tendente al nero, la pelle pallida e gli occhi azzurro
ghiaccio,
mentre l’ altro rimaneva nella vegetazione.
-
Io mi occupo di quello nascosto. – Disse la ragazza, esperta
negli attacchi a
distanza.
Lo
Hyuga sorrise, mettendosi in posizione di attacco e quando l’
altro cercò di
colpirlo con un pugno riuscì a schivarlo per miracolo, era
maledettamente veloce.
Aspettò il prossimo attacco e solo quando vide il chakra
avversario concentrato
sui piedi per permettere più velocità
usò la rotazione suprema, ma il ninja più
abile usò subito la sostituzione, colpendolo alle spalle con
degli spiedi, di
ghiaccio.
Lo
Hyuga trattenne un urlo dovuto anche dalla vicinanza da cui erano stati
lanciati e anche perché il ghiaccio è come il
fuoco, brucia. Si era ritenuto
fortunato che non avesse beccato dei punti del chakra o avrebbe avuto
problemi
a muoversi, notò delle piccolissime gocce di sangue colargli
dalla schiena, ma
non ci fece caso, aveva qualcosa di più importante a cui
pensare. Si girò,
utilizzando la tattica avversaria, usare il chakra nei piedi.
-
Tecnica del palmo d’ aria! –
L’
altro ninja venne scaraventato contro una pietra, ma si riprese in
tempo per
sostituirsi quando lo Hyuga cercò di colpirlo con la tecnica
delle 64 chiusure,
gli si presentava uno scontro piuttosto difficile.
Continuarono
lo scontro, aveva capito che il vento era debole contro il ghiaccio, il
tutto
perché il vento trasporta anche un po’
d’ acqua che il ghiaccio solidifica,
rendendo impossibile l’ attacco. Con la coda dell’
occhio aveva guardato come
se la procedeva Temari e doveva dire che c’è
l’ aveva quasi fatta, ritornò in
tempo sullo scontro che l’ altro era sparito, lo cercava nel
bosco, prima di
sentire qualcosa bruciare nell’ unico punto cieco del
byakugan, una lama di un
katana, che si stava divertendo ad aprirgli la schiena in due, prima di
essere
completamente conficcata all’ altezza dello stomaco. Lo Hyuga
cadde a terra,
una mano sulla catena, trasferendone il chakra e facendo della stessa
katana l’
arma letale dell’ avversario, che cadde, esamine. La mano di
Neji toccò
nuovamente il terreno, ormai troppo stanco e debole, voleva tenere solo
gli
occhi aperti, vi era sangue attorno a lui, le punte dei ciuffi che non
rimanevano nella coda bassa erano macchiati di rosso e Neji sorrise,
felice di
raggiungere il padre e la madre, ma triste per dover lasciare
l’ amore, si
slegò il copri fronte tenendolo in mano, prima che il suo
volto diventasse una
smorfia di dolore.
Quando
Temari lo raggiunse rimase prima paralizzata davanti a quel sangue, ma
poi si
chinò vicino al corpo del cadetto, invogliandolo a vivere,
ma infondo sapeva
che era impossibile.
-
Temari… ti… amo… - Disse sottovoce.
Si
caricò l’ ormai esamine corpo, dirigendosi a
Konoha, i suoi vestiti sporchi del
suo sangue, ma adesso Temari era felice, davvero.
Neji
era morto, su questo gli dispiaceva, ma se aveva fatto colpo nel cuore
dello
Hyuga avrebbe fatto colpo anche su quello del Nara.
Con
questi pensieri si mise a saltare di ramo in ramo, con qualche lacrima
che gli
rigava il viso e un sorriso regnava sulle sue labbra.
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DICIANNOVESIMA
CLASSIFICATA
L’amore
della morte – Neji
Hyuga
Grammatica:
4/10 punti
Stile:
5/10 punti
Originalità:
7/10 punti
IC personaggi:
5/10 punti
Attinenza al tema
dato: 5,9/10 punti
Gradimento
personale: 1,3/5 punti
Totale: 28,2/55 punti
Mi dispiace per
l’infimo punteggio in grammatica,
ma non ho trovato una sola riga senza almeno un errore: la
punteggiatura è
usata in maniera oltremodo scorretta, ho trovato un condizionale
laddove
serviva un congiuntivo (“se mandassimo” non
“se manderemmo”), alcune volte
cambia tempo verbale senza un valido motivo, “in
fondo” non va scritto tutto
attaccato, sono tremendamente frequenti le ripetizioni e spesso le
maiuscole
vengono saltate.
Anche lo stile ha un
punteggio basso perché le
frasi sono veramente troppo lunghe, andrebbero intervallate
più spesso con una
virgola perché, altrimenti, danno un senso quasi di
soffocamento al lettore con
il loro ritmo eccessivamente incalzante; altra pecca dello stile
è la sua estrema
sintesi. Intendiamoci, non è che per ogni concetto sia
necessario scrivere un
papiro, ma alcuni spunti potevano essere davvero buoni: il loro difetto
è stato
quello di essere trattati in maniera troppo spicciola, e il risultato
è una
quantità esorbitante di informazioni concentrate in poche
righe; questo crea
non poca confusione nel lettore, rendendo difficile la lettura.
Passiamo ora
all’originalità: il crack pairing che
hai utilizzato è molto interessato e veramente poco usuale,
e ti faccio i miei
complimenti per aver deciso di scrivere su di loro; tuttavia lo schema
“loro
vanno in missione-lui muore dichiarandosi” è assai
comune parlando di finali
drammatici, quindi il punteggio per gli aspetti innovativi della fic ne
ha
risentito.
Il finale poi mi ha
lasciata perplessa anche sotto
un altro aspetto: a parer mio, è impensabile che qualcuno
sia contento della
morte di qualcun altro solo perché ciò
l’aiuterebbe a fare colpo su di un altro
ancora; d’accordo, magari Temari non ricambiava, ma non credo
che sarebbe il
tipo da gioire per la morte di un ninja unicamente perché
ciò la favorirebbe
nei suoi rapporti con Shikamaru (anche questo aspetto mi lascia
parecchio
dubbiosa: non credo che il Nara si interesserebbe di una ragazza solo
perché
era oggetto delle attenzioni di un defunto, ma visto che la fic non si
basa su
di questo aspetto, sorvoliamo).
E da qui mi ricollego al
giudizio per l’IC: una
grossa mazzata è stata assestata dal finale, palesemente
OOC, e un’altra
dall’introspezione quasi sempre assente tranne che in radi
passaggi, dove era
comunque solo abbozzata, dando l’idea che i sentimenti stessi
dei personaggi
fossero figure di cartone prive di spessore.
Ultima precisazione: penso
che il genere horror e
l’avvertimento “non per stomaci delicati”
sia fuori luogo: vi è una descrizione
cruda, è vero, però è trattata come un
mero elenco, indi non scatena quelle
strette allo stomaco che tali scene dovrebbero provocare.
Giudizio
personale:
Spero
di non averti offeso con le mie
critiche di cui sopra, ma per me è essenziale far notare gli
errori ove
presenti e, purtroppo, questa fic ne è zeppa: ti consiglio
di affidarti ad un
beta reader, che possa darti una mano per quanto riguarda la grammatica
e lo
stile, e di curare di più i pensieri dei personaggi,
perché una buona
introspezione rende la lettura assai più piacevole e
comprensibile. Voglio
dirti però che alcune frasi della tua fic offrono
interessanti spunti narrativi
(“l’orgoglio può farti morire dentro,
molto peggio che morire veramente”, ad
esempio, è un aforisma molto efficace), perciò
sviluppa il tuo potenziale, e
vedrai che la prossima volta otterrai un risultato più
soddisfacente. In bocca
al lupo!