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Autore: villainsarethebest    05/01/2024    1 recensioni
Manipolazione, inganno, disperazione: Firestorm li conosce tutti, li ha vissuti tutti sulla propria corazza e li ha repressi tutti nel buco più profondo della sua memoria. Dopo tutti i secoli di soprusi che l'hanno spezzata e segnata, solo poche cose ha deciso di tenere sempre in mente: ogni volta che cadrà, si rialzerà; quando proveranno a zittirla, lei parlerà ancora più forte; se qualcuno oserà incatenarla lei si ribellerà con tutte le sue forze.
Ricordi e decisioni che tiene segrete dentro di sé come il suo passato, nascosto a tutti, anche al suo signore, Lord Megatron.
Il confine tra lucidità e pazzia non è mai stato più allineato e per uscire sana e salva dalle sfide che stanno per presentarsi dovrà essere più forte di quanto sia mai stata.
Lei non è schiava. Lei non è un'assassina. Lei non è una guerriera.
Lei è una protettrice. Questo non glielo potranno mai togliere.
Genere: Azione, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Megatron, Nuovo personaggio, Predaking, Starscream
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Transformers: Prime
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I due seeker restarono stretti l’uno all’altra nel buio per molto tempo, ricevendo e offrendo parole di conforto nella loro lingua madre, aggrappandosi all’intimità di quel momento.

Sapevano che qualcosa di fondamentale era cambiato. Entrambi ne erano rasserenati.

«Non possiamo fidarci di nessuno, tranne che di noi» proclamò Starscream senza mai allentare la presa su di lei.

«Per ora» commentò Firestorm. Su quella nave la sua diffidenza era legittima – anche se la sua mente traditrice portò a galla alcuni visi familiari – ma fra le stelle, a centinaia di migliaia di anni luce, la loro famiglia li attendeva. «Ci siamo chiusi in noi stessi per troppo tempo.»

«Ma adesso le cose cambieranno no? Almeno, fra noi due intendo. Non- non credo che potrei…»

«Siamo amici Star, e non intendo abbandonarti» disse la femme facendo incontrare le loro fronti. «Tuttavia, credo sia meglio che gli altri non sappiano quanto vicini siamo realmente, specialmente Megatron. Che brancoli nell’ignoranza quel vecchio rottame.»

Le sue parole strapparono una risata al vosiano. «Se sapesse quali dolci soprannomi gli riservi, penso gli partirebbe un neurone o due!»

«Come purtroppo sappiamo, la sua mente è malata già da tempo» mormorò Firestorm. «Io e Soundwave stiamo progettando in segreto di detossificarlo dall’energon oscuro» confessò d’un tratto.

«Eh? Cosa?»

«Speravo che divenisse più stabile e meno prono a…» guardò Starscream in tutta la sua figura.

Sbuffò e le sue ottiche rosse rotearono nell’oscurità. «Ma fammi il piacere! Quello è sempre stato un mostro violento e senza cuore fin dalla sua creazione, non è mai cambiato.»

«E mai cambierà.»

«Dunque…» sussurrò Starscream improvvisamente eccitato. «Lo facciamo fuori?»

Firestorm non riuscì a trattenere una risata incredula. «Il tuo processore è per caso settato su un solo binario? Non possiamo semplicemente terminarlo. Non senza un buon alibi e tu non ce l’hai.
Saresti ovviamente il primo sospettato e Strika oppure Tarn ti truciderebbero senza pensarci due volte» spiegò pazientemente. «La cosa più semplice è lasciare che la guerra prosegui…»

«E poi?»

«E fare in modo che siano gli Autobot a vincere.»

I giorni passarono. Tutto era immutato, tranne che i due seeker. A Soundave non sfuggì l’assenza di tensione fra i due e ne fu segretamente sollevato. Adesso le cose potevano tornare com’erano e la guerra contro gli Autobot proseguire senza altri intoppi.

Firestorm poteva affermare con la più totale sincerità che, per la prima volta dopo millenni, stava veramente bene. Un enorme peso si era levato dalla sua scintilla. La sua mente era lucida e si sentiva sprizzare di vitalità. Era una sensazione ormai estranea, ma Primus, quanto le piaceva. Si sentiva leggera e invincibile. Per tutto quel tempo avrebbe potuto averlo, ma se l’era lasciato sfuggire dalle mani per un piano mezzo costruito; si era dannata l’esistenza con le sue stesse mani, non che le fosse importato granché all’inizio. La monotonia e la solitudine erano una strada sicura; era lo stesso motivo per cui aveva scartato l’idea di unirsi alle schiere Autobot. Tutti quei sentimenti sarebbero stati fuorvianti, e formare legami nulla più che una distrazione.

Eppure non rimpiangeva questa nuova situazione, anzi ne era grata. Era l’opportunità che sia lei che Starscream non sapevano di aver bisogno.

Nulla però vietava che doveva fermarsi lì.

Firestorm era rimasta intrappolata in se stessa troppo a lungo. Era tempo che le cose cambiassero. Dopotutto, sono cambiata così tanto da quando ero solo una sparkling, pensò mentre sorseggiava un cubo di energon, racchiusa tra le mura delle sue stanze. Questi cambiamenti non sono poi malvagi come temevo.

Il suo comm-link si accese all’improvviso. «Tutti sul ponte, adesso!» ringhiò Megatron, decisamente di pessimo umore. Spero che non rovini il mio di umore, la giornata era iniziata così bene.

Soundwave ovviamente fu il primo ad arrivare, seguito a ruota da Firestorm. La seeker occhieggiò la ghignante Airachnid, indicandone la presenza a Soundwave. I due si scambiarono un’occhiata interrogativa, ma nessuno dei due fece domande. Presto Megatron si sarebbe spiegato. Poco dopo entrò Starscream, corazza lucida e ammaccature guarite.

«Guarda chi si vede*» fu il saluto del leader Decepticon al suo Secondo quando questo oltrepassò le porte del ponte di comando.

Il SIC si schiarì la voce. «Lord Megatron, la prego di scusare la sua impertinenza» disse rivolgendosi all’insecticon, la quale aveva un’espressione fin troppo soddisfatta per i suoi gusti. «Allora, quale sarebbe l’informazione che avrei tralasciato di riferire?»

Starscream è di nuovo nel mirino del ragno e del mostro, pensò Firestorm seccata. Sai che novità.

«Harbinger» sibilò Megatron linciando Starscream con le ottiche.

«Harbinger? Davvero? E che cosa centra?» domandò il seeker paonazzo.

«Eoni or sono un mezzo di trasporto Decepticon si schiantò su questo pianeta» iniziò a spiegare Airachnid.

«Lo sappiamo» la interruppe Firestorm, guadagnandosi un’occhiata velenosa dall’altra femme. «Fummo io e Starscream ad ispezionare la nave.»

«Bene, allora avrai recuperato il prototipo dell’arma sperimentale che l’Harbinger trasportava.»

«L’abbiamo cercata senza successo. I computer di bordo non erano accessibili e la nave era spezzata in due. È possibile che l’arma si sia dispersa nello spazio» spiegò Firestorm cautamente.

«Dove è avvenuto lo schianto?» volle sapere Megatron.

«Non hanno mai inserito i dati nel suo database» chiosò con un ghigno l’insecticon.

«Mi credi una stupida?» domandò Firestorm. «Certo che ho registrato le coordinate. Soundwave ha poi criptato le informazioni per tenerle più sicure.»

Megatron guardò il suo TIC, che annuì. Si voltò poi verso l’ultima traditrice arrivata. «Ebbene?»

«Guardi lei stesso Lord Megatron, quelle coordinate non ci sono.»

Irritato, Soundwave si avvicinò a una console e iniziò a cercare nella banca dati freneticamente. Odiava che stessero dubitando delle sue superiori capacità, ma dopo qualche minuto di ricerca dovette inaspettatamente ammettere di essere sorpreso: i dati erano spariti. Si voltò verso il suo vecchio amico e scosse la testa.

«Dunque non ci sono. Che situazione interessante.»

«Qualcuno li avrà cancellati» suggerì Firestorm, lanciando una lenta e per nulla subdola occhiata ad Airachnid.

«Mi domando chi possa essere stato» disse quest’ultima guardando apertamente Starscream.

«Chi, io? Ma come osi!»

«Basta!» ringhiò Megatron. «Ne ho abbastanza della vostra incompetenza.»

«Non si preoccupi Lord Megatron, le coordinate potranno non essere più scritte, ma ricordo perfettamente dov’è quel posto» gli assicurò il SIC.

«Allora puoi accompagnarci Airachnid, forse lei riuscirà a recuperare quel prototipo.»

«Potrò contare su una visita guidata! Ma quale onore» commentò divertita la femme.

Quando i due si furono allontanati Firestorm approcciò Soundwave. «Il ragno ci ha tirati un brutto tiro» commentò grave. «Che ne dici di ripagarle il favore?»

Soundwave proiettò sul suo visore l’emoticon di un diavolo che sorrideva malignamente.

«Cerca di recuperare i dati e scoprire come li ha cancellati, io intanto risponderò alla sua offesa.»

Airachnid poteva essere malefica, ma Firestorm indossava la crudeltà con maestosità, e si sarebbe assicurata che l’insetto fosse assolutamente miserabile.

Fu a quel proposito che inviò messaggi a Robin e Steve e mise in moto il piano di vendetta.

-Diamine, com’è presuntuosa! Possibile che non faccia che parlare di sé?- la messaggiò Starcream.

-Sii paziente, Star. So che sarà difficile, ma non terminarla.

-Cosa? E perché?

-Prima voglio che soffri.

-Ah, già, mi sembra corretto. Ma ci crede davvero degli stupidi? Certo che abbiamo ispezionato da cima a fondo questo relitto, non c’è niente qua sotto!

-Penso che nasconda qualcosa. Ha tirato in ballo l’Harbinger per una ragione, ne sono sicura.

-Dici che conosce davvero l’ubicazione di quel prototipo? Ammesso che esista.

-Sì, e se c’è davvero dev’essere ben nascosto. E se noi non abbiamo trovato niente e il ragno è convinto di trovarlo, significa che sa perfettamente dove si trova. Forse uno scomparto segreto accessibile solo con una chiave, un codice o impronte genetiche.

-Pensi che l’abbia nascosta lei a bordo? Ma significherebbe che è lì da millenni! E perché mai quell’insetto schifoso lo sa e neanche uno di noi alti ufficiali ne è a conoscenza?

-Forse ce l’ho a messo lei per rubarlo. Ha sempre avuto dei passatempi questionabili.

-Non me ne parlare. Sono contento che la sua nave sia esplosa, solo a vedere i rimasugli che la circondavano mi veniv- che razza di idiota!- scrisse il TIC interrompendosi.

-Che succede?

-Questa imbecille ha riattivato l’intero sistema! Presto gli Autobot se ne accorgeranno.

-Lascia che vengano. Scommetto che l’insetto ti lascerà indietro. Coopera con loro e non dire nulla che possa comprometterti. Ti raggiungerò a breve.

In men che non si dica era in volo, diretta verso Star. Sperava che quando sarebbe arrivata, ci sarebbero stati solo loro e gli Autobot, preferibilmente Optimus Prime.

-Stormy?

-Si?

-Mi ha ragnatelato.

-Non posso dire di essere sorpresa- replicò volando rapidamente.

Firestorm arrivò di soppiatto, sorvolò di poco la zona e notò Airachnid parlare con Arcee e iniziare uno scontro con la stessa. Solo un accordo temporaneo, eh?

Si ritirò nella boscaglia, aspettando l’occasione giusta per intervenire. Osservò Airachnid fuggire con l’arrivo del Prime, seguito poco dopo dal resto degli Autobot e da un prigioniero Starscream. Si ritrasformò e raggiunse lentamente il gruppo. Arcee fu la prima a scorgerla e a puntarle contro i cannoni.

«Non sono qui per combattere» affermò alzando le mani.

«Allora sei qui per arrenderti?» domandò astiosa la piccola femme.

«Qualcosa di più pratico» replicò avvicinandosi a pochi metri da loro. Optimus la stava già squadrando, poteva quasi vedere le rotelle girare nel suo processore. «Desidero solo parlare. Prima però, potreste liberare Starscream dalle ragnatele?»

«Neanche per sogno!»

«Te lo puoi scordare! Ci hai preso per degli sciocchi?»

Starscream roteò le ottiche. «Basta con queste lagne, siete fastidiosi! Se vi può rincuorare, resterò legato fino a quando avremo finito. Ora bando alle ciance e-»

«Ma fammi il piacere, come se ascoltassimo qualunque assurdità voi Decepticon avete da brontolare!» esclamò Bulkhead.

«Ci stanno solo facendo perdere tempo, Airachnid sta scappando» incalzò Arcee.

Firestorm e Starscream si scambiarono un’occhiata. Starscream scrollò le spalle, deciso a lasciare alla femme il comando.

«Starscream, digli dove è diretto il ragno.»

Il TIC ubbidì senza discussioni, stupendo i ‘bot.

«Avete idea di quale sia questo prototipo?» domandò Optimus placido.

«No. Francamente, solo Airachnid sembra essere a conoscenza della sua esistenza e da come si è precipitata là, deduco che ci sia davvero qualcosa» rispose Firestorm.

«Non vi credo. Non tradireste mai i Decepticon» proferì Arcee.

Starscream scoppiò in una cruda risata. «Ne sei sicura? E che cosa avrebbero fatto per me ultimamente a parte umiliarmi, spiarmi e denigrarmi? Megatron mi avrebbe volentieri spento la scintilla! Per quale ragione non dovrei tradirli?»

«È vero, Megatron ha tentato di spegnerlo» confermò Arcee deponendo finalmente le armi.

«Non vi stiamo chiedendo di fidarvi» aggiunse Firestorm.

«E allora di che cosa si tratta?»

«Di una tentativa alleanza, con me e Starscream.»

Gli Autobot erano stupiti e scettici. Fu il Prime a spezzare il silenzio. «Cosa è cambiato per spingervi ad abbandonare i Decepticon?»

«A parte i continui abusi, l’incremento di pazzia di Megatron, quella schifosa di Airachnid, il mancato rispetto per la mia vita e per i miei sforzi, il dovermi continuamente guardare le spalle da Megatron perché è completamente ammattito, eccetera eccetera?»

«Ehm, si?» balbettò Bulkhead esterrefatto. Scambiò uno sguardo con Bumblebee, spiazzato come lui.

Optimus stava guardando Firestorm. «Era tempo di cambiare strada» mormorò la femme. «Non chiediamo di diventare Autobot, ma di raggiungere la neutralità tra le nostre squadre.»

«Non funziona così. Siamo in guerra, o sei con noi o sei contro. Voi volete solo una scappatoia per non dover pagare per quello che avete fatto a Cybertron!» sbottò Arcee veemente.

Firestorm la guardò freddamente. «Come dici tu, in guerra ci sono due lati. Cybertron è il risultato delle azioni di entrambi.»

Prima che potessero dire altro, Optimus si frappose tra loro. «Firestorm, Starscream, non possiamo garantirvi nulla senza poterne discutere fra di noi, e questo non è né il luogo né il momento. Airachnid sta per entrare in possesso di un’arma potenzialmente letale per tutti noi e dobbiamo impedirglielo.»

Arcee fu la prima a rinunciare a discutere con la promessa di correre dietro all’insecticon ed esortò i suoi compagni a muoversi. I seeker andarono con loro, restando indietro con Bumblebee mentre il resto degli Autobot si affrettava a trovare Airachnid.

«Volete davvero tradire i Decepticon? Dopo tutto questo tempo?» chiese Bumblebee quasi timidamente, nonostante avesse i cannoni carichi puntati contro di loro.

«Non posso dire niente per Firestorm, ma io personalmente sono stufo di come vengo trattato da quei balordi! Dopo tutto quello che ho fatto per loro mi ripagano mortificandomi e ferendomi. Non c’è mai giustizia per me, se non…» esitò un istante, guardando l’altra seeker di soppiatto. «A loro non importa nulla di me, perciò a me non importa più un fico secco di loro! Fondeteli pure tutti per quel che mi importa.»

«Se saranno gli Autobot a vincere, anche tu verrai processato per i tuoi crimini passati mentre eri un Decepticon

«Non è quello il punto» rivelò Firestorm. «Ma lasciare quell’ambiente tossico per guarire e liberarci.»

La sua risposta ammutolì il ricognitore.

In quel momento Airachnid volò sopra di loro. Furono raggiunti dai ‘bot, che confermarono la presenza dell’Immobilizzatore e della sua distruzione.

Starscream ridacchiò soddisfatto. «Megatron non sarà per niente contento del suo fallimento!»

Firestorm lo guardò pensierosa. «E se tu non dovessi tornare con lei penserà che ti ha lasciato alla mercè degli Autobot.»

«A cosa stai pensando?» interrogò il Prime.

«Starscream non vuole tornare dai Decepticon» il seeker in questione annuì ripetutamente. «Ma qualcuno deve tenere d’occhio la situazione dall’interno.»

«Cosa? Vuoi tornare in quel postaccio? Ma sei matta?!» squittì Starscream sconvolto. «Pensavo che-»

«Chiaramente diffidate di Star – udendo il suo soprannome, il TIC si tranquillizzòe non suggerisco di invitarlo nella vostra base, ma di restare in contatto.»

«Volete spiare per noi?» fece Arcee sbigottita. «Questa è bella.»

«Pensateci. Ci rincontreremo presto» concluse Firestorm. Si avvicinò al vosiano e lo prese in disparte. «Starscream, questa è la tua via di fuga. Lascia credere a Megatron che sei in mano degli Autobot, per te sarà come una lunga vacanza.»

«Pensavo che ce ne saremmo andati insieme» disse imbronciato.

«A tempo debito. Per ora devo sorvegliare tu sai chi. Voglio essere sicura che non ti verrà dietro. In questo modo potrò avvisarti di qualsiasi loro mossa in anticipo e non ci prenderanno in contropiede come oggi. Non preoccuparti, funzionerà.»

Starscream non sembrava completamente convinto, ma la prospettiva di non avere più alcun padrone era troppo allettante. «Mi fido di te» affermò stupendo se stesso e la femme.

Con un ultimo sorriso al seeker e un cenno del capo al Prime, Firetorm partì di ritorno alla Nemesis. Come sperava, Megatron rimproverò duramente l’insecticon al suo rientro.

«Hai lasciato Starscream con gli Autobot? Ma ti rendi conto delle conseguenze che avrà questo tuo clamoroso errore?» lo sentì gridare avvicinandosi al duo.

«Signore, è stata l’incompetenza di Starscream a farci perdere l’Immobilizzatore!» protestò Airachnid.

«Cosa vuoi che me ne faccia di quel giocattolo? Il mio Comandante in Seconda è prigioniero dei nemici, il che significa che tutti i nostri dati più sensibili sono a portata di mano degli Autobot!»
ruggì quello sferrandole un pugno in pieno viso e atterrandola.

«E io che credevo che la stupidità di Starscream fosse insuperabile. A quanto pare mi sbagliavo» asserì Firestorm comparendo alle spalle di Airachnid. Incrociò lo sguardo con Megatron e quello annuì appena. «Vieni, facciamo due chiacchiere tra donne.»
 

 
 
* dialoghi presi e alcuni rivisti e modificati dall’episodio 20 della prima stagione “Compagni”
   
 
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