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Autore: Jane2011    06/01/2024    0 recensioni
“Questa volta ho deciso di farti compagnia!”
Alzo lo sguardo dal libro che ormai sto leggendo da un po’, sfogliando accuratamente le pagine come se fossero uniche e preziose; ho sempre odiato maltrattare i libri, cosa che invece non dispiaceva affatto al mio disordinato compagno di stanza. Ora è difronte a me, con la maglietta completamente fradicia e attillata al corpo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Sirius Potter, Teddy Lupin | Coppie: James Sirius/ Teddy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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“Questa volta ho deciso di farti compagnia!”
Alzo  lo sguardo dal libro che ormai sto leggendo da un po’, sfogliando accuratamente le pagine come se fossero uniche e preziose; ho sempre odiato maltrattare i libri, cosa che invece non dispiaceva affatto al mio disordinato compagno di stanza. Ora è difronte a me, con la maglietta completamente fradicia e  attillata al corpo. Riesco a vedere i lineamenti del suo torso, dio quant’è bello. Ha un grosso sorriso, anche gli occhi sprizzano gioia e le mani le tiene allargate, come se stesse aspettando e come se non avrebbe smesso di aspettare un abbraccio . MI alzo in piedi cercando di contenere la gioia e contorcendo il volto nell’espressione di disapprovazione più convincente che riesco ad avere, ma lui si mette a ridere e lancia il baule accanto al divano dove mi trovo, saltandomi addosso. È una sensazione strana, le sue braccia mi avvolgono la vita, sento i suoi capelli sprofondare assieme al suo volto nell’incavo del mio collo, è tutto bagnato ma sto facendo di tutto per durare quell’abbraccio il più  a lungo che posso, è lui a staccarsi.
“Sono un po’ bagnato”
Lo guardo piegando leggermente la testa verso destra:
“nah”
“perspicace Lupin”
Sorrido piano, ma dentro vorrei isolarmi e restare immobile osservando il camino, l’ho fatto. Mi concentro sul fruscio che provoca la stilografica sul foglio di uno del primo anno, probabilmente non ha ancora capito come manovrare la piuma d’oca. James ci aveva messo tre anni. Un giorno, mentre stavo studiando, piombò in stanza sorridendo e urlando :”Ce l’ho fatta!!”
Chiudo gli occhi ripercorrendo quel ricordo e lasciando a fatica andar via quello di mio padre, ci sono aspetti contrastanti riguardo a quello che provo per lui: avrei voluto conoscerlo, dicono che ci assomigliamo, avrei voluto sapere di che colore sarebbero diventati i miei capelli in sua presenza. Con Jamie restavano blu, solo con lui, non avevo bisogno di cambiare colore, anche se mi veniva spontaneo, tanto mi capiva. Avrei voluto sapere cosa avrebbe detto se avesse saputo che sono gay. Ma forse avrei potuto saperlo se lui non avesse deciso di combattere lo stesso, se lui avesse lottato per me e non per Hogwarts, poi penso che non potrei blaterare cosa peggiore, allora scuoto la testa e ritorno alle fiamme e alla stilografica.
Ogni volta che l’argomento di mio padre viene ripescato mi isolo, è il mio tallone d’Achille , specie quando è James a parlarne. Lui al quale ho raccontato tutto, lui che dovrebbe essere il più piccolo ma che resta il solo capace di calmarmi. Fu una di quelle volte che mi accorsi di essere innamorato di James Sirius Potter. Eravamo sul mio letto, io sul suo petto, con le lacrime che mi scorrevano fragili sul volto. Non volevo mostrarmi in quelle condizioni a lui, ma era il 2 Maggio(giorno della morte di mio padre) e non potevo farne a meno. Singhiozzavo nella sua felpa, mentre passava dolcemente la mano fra i miei capelli. Piano mi alzò il volto con un dito, lo vedevo sfocato, l’unica cosa nitida erano i suoi occhi, il resto era secondario.
Avvicinò le sue labbra alla mia fronte e mi posò un bacio fra i capelli, era una sensazione di calore, straordinariamente delicata e piacevole. Avevo perso del tutto il controllo , e per li fu facile notarlo dal color cipria che si impossessò dei miei capelli subito dopo. Mi accarezzò incerto la guancia, sorrise in maniera un po’ sbilenca:
“Grazie”
Lo sussurrai, mettendo momentaneamente da   parte la voce spezzata, ecco il sorriso che adoravo e che  avevo imparato in poco tempo ad amare:
“Sempre”
Risprofondai nella sua felpa e lascia tutto fuori, c’era lui con me e questo mi bastava. Sospiro piano e sorrido, ne avevo bisogno. Ritorno a lui, ha il volto preoccupato e muove la testa come a dire di no. Apre e socchiude la bocca, lo fa per due volte e poi la chiude definitivamente. Gli prendo, esitando, la mano, semplicemente la mano. La guarda velocemente e mia avvicina a se, senza forza, quasi accompagnandomi. Io lo assecondo, senza capire cosa sarebbe successo dopo, ma era James, quindi glielo concessi. La sua mano scivola sul mio volto e l’altra cade fino al bacino, siamo alti uguali e la cosa è preoccupante, considerando che ho due anni in più di lui. 
Rimaniamo così, senza che succeda niente, un libro cade, mi volto, il primino è tutto rosso con gli occhi spalancati. Si affretta a raccogliere il tomo e abbassa subito lo sguardo, probabilmente maledicendosi.
Sento la porta sbattere e torno in me, James non c’è più, io ho le mani nella stessa posizione, senza che lui ci sia. Guardo le scale che portano alla nostra camera, era stato lui a salire e a lasciarsi alle spalle quel momento e il calore del focolare. Mi siedo, mettendomi un cuscino dietro la nuca, respiro, riprendo il libro, lo paro e inizio a scorrere il dito sulle parole. La carta ormai gialla, la copertina rigida blu, il titolo in risalto:
“La luna”
Lacrima indesiderata, un’altra, pianto continuo, guance rigate, occhi socchiusi, bacio rubato.
   
 
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