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Autore: dragun95    06/01/2024    1 recensioni
Godzilla e Kong hanno distrutto Mechagodzilla ponendo fine alla rivalità che le due razze provavano da generazioni. Ma la Monarch non ha smesso di studiare la Terra cava e nemmeno la Dasao. Paula fa parte della divisione Mens della Dasao e possiede alcune abilità sovrannaturali, grazie ai quali potrebbe aver scoperto dei segreti inquietanti riguardanti la Culla dei Titano.
Adam invece ha deciso di dare un taglio al lavoro per godersi qualche giorno di riposo. Ritrovandosi però coinvolto in questioni familiari che ha sempre preferito evitare, per non soffrire più.
Anche sa divisi nel mondo interno e quello esterno i due ragazzi, si troveranno ad affrontare cose che nessuno dei due si sarebbe aspettato. Anche se in misure molto diverse.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dasao Research'
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CAPITOLO 3

 
 
 
Dopo un viaggio di otto ore di aereo alla fine era arrivato. Dopo aver fatto la dogana recuperò il suo bagaglio, dando uno sguardo al telefono che aveva tenuto spento lungo tutto il volo.
Suo padre gli aveva mandato un messaggio dicendogli che gli aveva prenotato un passaggio per farlo portare a casa loro. Dopo averlo letto diede un’occhiata allo schermo con i voli. Gli stava venendo voglia di mandargli un messaggio per dirgli che non poteva venire e prendere un volo diretto per le Hawaii.
 
“Un po' di fiducia posso riprovare a dargliela” anche se l’idea di rivedere il genitore gli faceva chiudere lo stomaco, non poteva andarsene dopo quel viaggio così lungo. Anche se una parte di lui non capiva come aveva fatto a farsi convincere.
Stare a rimuginarvisi sopra al momento non gli sembrava importante. Appena fuori dall’aeroporto si guardò intorno ignorando la calca di gente in arrivo tenendosi stretto il suo bagaglio.
Fuori c’erano alcuni pulmini e veicoli dei parenti o degli autisti che avevano prenotato per portarli ad una determinata destinazione. Si alzò gli occhiali guardando le persone che reggevano dei cartelli con sopra il cognome di chi avrebbero dovuto trasportare. E ne vide uno con il suo nome scritto sopra.
Si avvicinò al veicolo facendo un segno di saluto all’autista.
 
-Il signor Adam Strife, immagino?-
 
-Si, sono io- rispose mostrandogli i documenti per confermare la sua identità. Dopo aver confermato ciò lo fece salire, mettendo la sua valigia nel bagagliaio. Il biondo si accomodò sul sedile posteriore, mentre il veicolo si partiva entrando in strada.
 
-Quanto ci vorrà per arrivare?- chiese al guidatore.
 
-Se non troviamo troppo traffico, un’oretta o poco più- sospirò a quella risposta, almeno era andato in bagno dopo essere sceso dall’aereo.
Prese le auricolari infilandole nelle orecchie e cercando qualche canale radiofonico sul suo telefono tanto per ammazzare il tempo. Diede anche uno sguardo al suo orologio digitale per vedere se la Dasao avesse rilevato movimenti di Godzilla.
Era dagli eventi della battaglia per il titolo di Alpha, che il lucertolone non si faceva vedere o sentire. Immaginava che lo scontro con la sua versione meccanica lo avesse danneggiato parecchio. Ma erano passati quasi più di tre anni, ormai avrebbe dovuto essersi ripreso.
 
“Anche se non sappiamo quanto sia la sua capacità di assimilazione delle radiazioni. Sarebbe qualcosa da studiare!” ed ecco un altro appunto mentale che avrebbe dovuto presentare quando avrebbe finito la sua piccola vacanza.
 
<< Lui, è il nostro unico sovrano, fratelli e sorelle! >> sentì dire una voce da una trasmissione che riconobbe.
<< Qui è Chūji il Devoto. Tutti dicono che il nostro Dio sia misericordioso. Ma non capiscono che l’unico vero signore e padrone del mondo è il grande Godzilla >> quel tipo era apparso da quasi due anni e subito aveva iniziato a sproloquiare che Godzilla fosse l’unico e solo Dio del mondo.
<< Lui è il nostro padrone misericordioso che ci consente di vivere in casa sua. Dovremmo tutti prostrarci e onorare tanta libertà nel suo dominio >> in quel singolo momento gli sembrava di sentire tutta la pazzia che quel tipo si stava portando dietro: << Affiduciatevi fratelli e sorelle. Egli è il nostro salvato che ha distrutto il Distruttore con il suo sacro respiro…lui è il nostro messia sceso in terra >>
 
Cambiò frequenza stufandosi di quella merda. Gli sembrava di sentir parlare un fanatico religioso, che poi non era tanto diverso. Solo che quel Chūji aveva avuto l’inquietante o pazza dipende dai punti di vista, idea di sostituire Gesù o Dio con il re dei Titani. Aveva anche sentito che a causa di quello era nato un culto che ruotava intorno a lui.
Non sapeva se fosse la cosa peggiore, divinizzare quel lucertolone come facevano in tempi antichi. Ma quelli erano altri tempi. Ma almeno il suo pensiero era diverso da quello dell’ecoterrorista Alan Jonah. Anzi Chūji lo accomunava a Giuda, per aver osato liberare il diabolico usurpatore per distruggere il mondo. Quel paragone era l’unica cosa su cui forse, era d’accordo con quel fanatico devoto.
 
“Mi chiedo perché ancora non sono riusciti a farlo chiudere in un ospedale psichiatrico?” non era di certo un suo problema e poi si trovava lì solo per rilassarsi, o almeno ci avrebbe provato.
 
 
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Il pranzo era una delle cose che preferiva dopo la colazione. Ad Asagi piaceva molto riempirsi la pancia, forse perché in passato per lei era difficile mangiare tanto. Mandò giù la ciotola di ramen, mentre prendeva un raviolo al vapore con le bacchette. Altro personale della struttura si stava avvalendo della mensa per pranzare doveva ammettere che il menù era molto vario.
 
Vicino a lei Paula si stava mangiando il suo piatto di pollo. Senza proferire alcuna parola, concentrata solo sul cibo.
 
-Come va la ricerca nel database?-
 
-Nessun riscontro tra i Titani catalogati. A quanto pare hanno il colore degli occhi scuri- rispose Will sbuffando. Avevano passato le ultime ventiquattr’ore o più a cercare nel database i Titani dagli occhi di colore azzurro. Come quello della visione di Paula e inutile dire che non aveva portato risultati.
 
-Non può essere di Godzilla?- provò a dire la giapponese. Visto che quando usava il suo soffio atomico gli occhi gli brillavano di azzurro.
 
-Non credo- rispose la castana prima di spiegarsi: -Se fosse stato lui avrebbe usato il soffio atomico, invece il Nozuki è stato sconfitto a mani nude- quello non era lo stile del lucertolone. Anche se poteva usare il corpo e le zanne per combattere, la sua maggior arma offensiva era proprio il suo soffio atomico. Cosa che usava spesso dalle registrazioni dei suoi scontro con gli altri suoi simili. Gli venne naturale pensare che fosse un Titano diverso.
 
-Da quello che hai visto tu. Ma non si hanno prove che le tue visioni siano giuste- gli ricordò Will. Il suo viso divenne rosso di rabbia sentendosi offesa dalle sue parole. Prese un pezzo di pollo, lanciandolo addosso al moro. Lui però si spostò per non essere colpito e il cibo prese invece il professore sporcandogli la camicia. La ragazza si morse l’interno della guancia mentre il professor Ewan guardò prima la macchia di unto sulla camicia e poi lei.
 
-Signorina, giocare con il cibo e qualcosa di infantile. E sprecarlo è altrettanto oltraggioso!- Paula abbassò lo sguardo dispiaciuta, e poi l’uomo spostò lo sguardo su Will.
 
-In quanto a te Will. Eviterei di fare provocazioni solo per divertimento-
 
-Ma è stata lei…- iniziò il ragazzo venendo prontamente interrotto.
 
-E tu hai acceso la miccia. Se vuoi dimostrare di essere migliore o più maturo evita di provocare gli altri- il moro strinse i denti per la rabbia ma non si azzardò a rispondere. Paula invece trattenne un sorriso vittorioso senza però farsi vedere. Asagi non disse niente limitandosi a finire di mangiare e portare il suo vassoio alla parte del ritiro per essere lavato.
Uscita dalla mensa si diresse in una delle stanze di ricerca, trovando il personale che stava ancora lavorando.
 
-Ciao Asagi-
 
-Buongiorno…c’è una postazione libera?- la persona che aveva salutato gliene indicò una vuota. La ragazza ringraziò andando a sedersi, aprendo sullo schermo dei file dal database. Iniziò a sfogliare i vari file sui Titani e il bioma della Terra cava che avevano raccolto in quei tre anni.
Quando aveva del tempo libero andava a studiare i file, ormai li aveva imparati quasi a memoria. Anche se forse era strano per una ragazza della sua età. Il professor Ewan e Julien gli dicevano che dovrebbe staccare un po' e stare con ragazzi della sua età. Ma a lei piaceva stare lì, dove non si sentiva fuori posto e strana, non come in superficie.
 
Scosse la testa infilandosi le auricolari nelle orecchie, facendo partire il brano registrato. Non era musica ma più i versi registrati di qualche animale o meglio i versi del Titano Mosura o meglio nota come Mothra. Non sapeva perché ma sentire i suoi versi aveva lo stesso effetto di ascoltare musica rilassante.
 
Lasciando perdere la ricerca del misterioso Titano dagli occhi azzurri, si concentrò su un altro tipo di file. Riguardante il Monte Everest in Nepal, dove la Dasao aveva scoperto un altro ingresso per la Terra cava. In mezzo a quel passaggio avevano trovato sui muri delle pitture rupestri molto antiche.
Prese a sfogliare le immagini scattate nel sito, guardando i disegni dei vari Dei guardiani. Tra cui anche Godzilla e Mothra. Di certo il popolo che lo aveva fatto doveva averne visti tanti. Si soffermò su una in particolare, un dipinto rupestre di quella che sembrava una grossa lucertola di colore bianco con una lunga coda con quattro punte.
Lei non sapeva bene perché fosse così attirata da quell’immagine, era come se la stessa chiamando. Come quando percepiva la presenza e gli stati d’animo dei Titani. Aveva cercato se avessero informazioni su quel Titano, ma erano tutte approssimative, tutto quello che lo riguardava era antico e molto confuso. Come il resto delle origini di tali creature e del loro luogo di origine. L’unica cosa che aveva estratto da altre fonti trovate nel mondo era come veniva chiamato dalle tribù antiche.
 
Shimo” ripeté quel nome, come aspettarsi che lui avrebbe risposto. Non sapeva perché era così pensierosa su tale creatura, forse avrebbe dovuto chiedere aiuto agli altri. Ma non voleva disturbarli, avevano già le loro cose.
 
 
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Finalmente era arrivato alla destinazione finale. Immobile come una roccia, Adam guardava la casa a cui il taxista lo aveva portato. Ed ora che era lì non sapeva che cosa fare, andare alla porta e bussare o restare immobile sperando che suo padre si fosse dimenticato del suo arrivo.
Non era il tipo e se fosse rimasto lì fisso i vicini avrebbero potuto chiamare la polizia, visto che non era una faccia conosciuta. Fece qualche passo verso l’ingresso, sentiva le gambe pesanti come roccia, come se il suo corpo non volesse farlo.
 
Arrivato alla porta con sforzo che per lui fu immane suonò il campanello. Quel suono acuto gli fece storcere le labbra. Aspettò una manciata di secondi prima che suo padre aprisse la porta.
 
-Adam, ben arrivato- lo salutò suo padre con un sorriso.
 
-Ciao…papà- lo salutò lui freddamente. Il genitore gli sorrise. Suo figlio assomigliava molto a lui, ad eccezione delle corta barba e dei capelli che erano di colore marrone rossicci e gli occhi verdi.
 
-Prego entra- disse facendogli spazio per farlo entrare. Lui prese un respiro per farsi forza ed entrò. L’ingresso era semplice, da quello aveva l’impressione che fosse una casa fatta con lo stampo come quelle delle serie televisive. Si tolse le scarpe lasciandole all’ingresso, dopo molto tempo passato in asia aveva finito per rispondere meccanicamente a quell’abitudine. Il padre si accorse di quel gesto.
 
-Ho passato qualche anno in oriente. Prendendo qualche abitudine- disse sbrigativo. L’uomo annuì imbarazzato, forse perché era da troppo che non vedeva il figlio. E forse anche perché era agitato nel presentargli la sua nuova compagna.
 
-Sarai stanco dopo il lungo viaggio. Ti porto la valigia nella camera degli ospiti- lui gliele lasciò volentieri, anche se avrebbe voluto chiudersi in camera sperando che lo chiamasse la Dasao per qualcosa novità che lo avrebbe fatto tornare a lavoro.
 
-Oh è arrivato- disse una voce femminile. Dall’entrata che dava dal salotto arrivò una donna afroamericana dai capelli marrone scuro tagliati a caschetto, occhi verdi e labbra leggermente carnose. Doveva trattarsi della sua matrigna.
 
-Tu devi essere Adam, piacere io sono Yasmin- lo saluto allungandogli la mano. Lui la guardò, scrutando la donna da capo a piedi ed infine gli strinse la mano.
 
-Piacere mio- il tono non era freddo ma distaccato, un po' come se quella conoscenza non gli importasse poi molto.
Dopo le presentazioni si accomodarono in cucina, dove la donna gli preparò del caffè. Era abbastanza amaro ma non troppo per i suoi gusti in verità era buono. Anche se forse quei pensieri era un modo per non guardare la scena di suo padre e la sua nuova moglie che amoreggiavano. Lo stavano facendo sentire come se fosse di troppo in quella stanza.
 
-Spero che il viaggio non sia stato pesante e che non ti distragga da…quello che fai di solito- disse la donna forse cercava solo una domanda per rompere il ghiaccio e anche per conoscerlo meglio.
 
-Non si preoccupi. Mi ero giusto preso una pausa dal mio lavoro- rispose lui cercando di essere cordiale.
 
-E che lavoro fai di preciso. Tuo padre mi ha detto che sei un genio- Finn abbassò la testa arrossendo lievemente.
 
-Ho un alto QI, si. Sono un ricercato-
 
-In quale campo di ricerca hai scelto di studiare?- domandò suo padre curioso. Sapeva che da quando suo figlio era bambino era fissato per la scienza e la conoscenza e che avrebbe voluto fare qualcosa inerente a quei campi. Ma dopo i fatti di quando aveva solo diciotto anni non sapeva come avesse improntato i suoi studi.
Adam sembrò pensarci sopra a come rispondere e cercando di prevedere il colpo che avrebbero ricevuto dalla sua risposta.
 
-Ricerche sui Titani- i due si guardarono leggermente confusi da quella risposta.
 
-Con Titani intendi la mitologia greca?- il biondo scosse la testa.
 
-Intendo i mostri giganti noti anche come Kaiju. Sai Godzilla e gli altri Enormi organismi terrestri non identificati …ormai sono noti dopo i casini degli ultimi anni- ricordando i disastri di Boston e Hong Kong incentrati proprio su tali creature.
Dai loro sguardi capì che stavano metabolizzando ciò che gli aveva detto e che non sapevano come rispondergli. Visto che l’opinione pubblica era divisa tra l’argomento “Titani”, su chi come la Monarch che voleva proteggerli e su chi altri che voleva invece sterminarli per paura. In effetti non sapeva come la pensava suo padre riguardo tale argomento, ma dalla sua espressione deduceva che nemmeno lui lo sapeva.
 
-Uhm…wow è un campo di ricerca…molto…-
 
-Interessante, presumo- concluse Yasmin al posto del marito. Ma dal tono della sua voce, era chiara la mancanza di una risposta davvero efficace. Il ragazzo ridacchio divertito.
 
-Non ne avete idea- trattenne una risata finendo la tazza di caffè: -Papà mi ha detto che hai una figlia-
 
-Si, è uscita per andare a comprare degli ingredienti per la cena di stasera. Dovrebbe tornare a momenti credo- non disse niente limitandosi ad annuire, anche perché voleva far rilassare l’aria tesa che si era venuta a creare. Possibile che la sola parola di Godzilla o Titani era simbolo di agitazione, non riusciva a capirlo.
Dopo cinque minuti si sentì la porta di casa aprirsi e qualcuno entrare.
 
-Sidney è tornata-
 
-Mamma, ti ho comprato gli ingredienti che mi hai chiesto- la nuova arrivata entrò in cucina, soffermandosi subito sul ragazzo biondo e sconosciuto seduto al tavolo.
 
-Sidney, lui è mio figlio Adam- lo presentò suo padre.
La ragazza era più giovane di lui, doveva avere non più di diciassette anni. Aveva un fisico abbastanza sviluppato e formoso dalla carnagione scura, il viso era incorniciato da dei capelli lunghi marrone scuro con alcune ciocche legate in treccine di colore viola, occhi verdi e labbra leggermente carnose. Vestiva con una giacca in jeans, maglietta viola e jeans strappati e scarpe da ginnastica, senza contare gli accessori e gli orecchini.
 
-Piacere di conoscerti Sidney- rispose Adam, ma lo sguardo infastidito della ragazza, gli fece sembrare di non essere il benvenuto.
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Ecco il nuovo capitolo della mia storia sul MonsterVerse per questo nuovo anno. Ammetto che questo capitolo è incentrato più su Adam così come quello prima era su Paula e il gruppo della Terra cava.
Non garantisco che questo ordine sarà sempre così, visto che proverò a variare. Comunque qui vediamo che Adam rivede finalmente suo padre e fa la conoscenza della sua Matrigna e sorellastra, la quale non sembra felice di vederlo. Dall’altra parte invece Will e Paula non fanno che litigare, con il ragazzo che dimostra la sua antipatia nei confronti della ragazza, chissà cosa gli avrà fatto?
Infine Asagi che consulta i database, rimanendo affascinata da un Titano di nome Shimu. Che secondo alcune voci e teorie quest’ultimo dovrebbe apparire nel nuovo film Godzilla e Kong: il nuovo impero. Ma sono solo teorie e speculazioni, niente di confermato.
 
Con questo io finisco qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
A presto.
  
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