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Autore: Milly_Sunshine    07/01/2024    2 recensioni
PARODIA DELLE FIABE TRADIZIONALI - Spesso si dice che le fiabe siano un male per l'indipendenza femminile, perché "insegnano alle bambine a sposare il principe azzurro". Mentre c'è chi si scandalizza per i matrimoni, tuttavia, c'è molto silenzio sull'assolutismo, su sistemi di giustizia molto sommari, sulla gente che viene uccisa molto facilmente, addirittura sul cannibalismo, per non parlare dei tanti bambini che vengono prima adottati poi seviziati dalle madri adottive. Questa è una raccolta di fiabe che stravolgono gli stereotipi da fiaba, in modo volutamente nonsense. Il rating è giallo, nonostante i bambini siano abituati a sentirsi narrare di gente decapitata a caso o divorata da creature malefiche. Forse i bambini sono più svegli di quanto pensiamo, ma è meglio non rischiare.
Genere: Comico, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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STORIA DI UN PICCIONE CHE DIVENTÒ UN VIANDANTE

C'era una volta a sesto ribassato sotto la quale stava appollaiato un piccione, convinto che essere un semplice piccione fosse una fregatura. Tutti i giorni vedeva viandanti e pellegrini passare e, come già appurato anche in una delle precedenti fiabe, aveva appurato che viandanti e pellegrini erano nullafacenti che vivevano a scrocco altrui senza avere mai lavorato in vita loro.
Attirato dalla loro quotidianità, perché viandanti e pellegrini non facevano nulla esattamente come il piccione, ma potevano sfidare la sorte cercando di sposare principesse e di evitare condanne a morte, il piccione ogni giorno borbottava: "è proprio ingiusto che agli umani sia tutto concesso, mentre a noi poveri piccioni nessuno ci prende in considerazione, nemmeno le vecchie che si dedicano alle arti magiche e che, per via della loro anziana età, non possono ambire al ruolo di protagoniste della fiaba, ma sono relegate semplicemente ad apparire come deus ex machina per esaudire i desideri dei protagonisti."
Una vecchia di passaggio esclamò: "Vecchia lo dici a tua nonna, non a me!" E di colpo trasformò il piccione in un viandante dalla natura umana. Dal momento che i piccioni non indossavano abiti, il Viandante Piccione si ritrovò completamente nudo e costretto a nascondersi dietro un cespuglio, dato che non poteva più rimanere appollaiato sotto la volta. Soltanto quando calò la notte si mise alla ricerca di qualche indumento, guardando in tutti i cortili se ci fossero panni stesi di cui impossessarsi prima di iniziare la nuova vita da viandante.
Siccome erano i tempi antichi e la gente si lavava di rado, si cambiava anche d'abito di rado e altrettanto di rado faceva il bucato. Il Viandante Piccione, quindi, rimediò soltanto una vecchia tunica sdrucita che prontamente si infilò, prima di mettersi in cammino.
Vagò diversi giorni fermandosi solo per vendere fiammiferi che aveva trovato per caso a lato della strada e, quando il denaro guadagnato si rivelò insufficiente, realizzò che il segreto del successo era tenere comizi contro i piccioni che facevano i propri bisogni sulle strade e contro i muri. Accumulò numerosi follower, nel senso che tanti altri viandanti e pellegrini si misero a seguirlo applaudendo e agitando i pon-pon, guadagnandosi quindi da vivere a loro volta senza neanche avere bisogno di tenere comizi.
Il nuovo business si rivelò redditizio, tanto che il Viandante Piccione attirò l'interesse della Principessa Illuminata. L'Erede al Trono, che di fatto regnava incontrastata in quanto il padre era un vecchio incartapecorito ormai incapace di tenere dietro agli affari del regno, era celebre in tutto il Paese per il suo spiccato senso della democrazia. Infatti aveva raggiunto standard mai visti prima: invece di pronunciare sentenze di morte a random otto ore al giorno dal lunedì al venerdì, aveva optato per turni di lavoro part-time, una settimana al mattino e una settimana al pomeriggio.
Nonostante il Viandante Piccione vestisse poveramente e avesse un'età imprecisata, la Principessa Illuminata si presentò al suo cospetto e gli tenne un illuminante discorso:
"Ehi, tu, viandante!"
"Ditemi, Signora."
"Innanzi tutto dovresti chiamarmi Altezza Reale, misero popolano. Sei fortunato che oggi ho già finito la mia giornata di lavoro, altrimenti ti avrei condannato a finire in salmì."
"Ditemi, Altezza Reale."
"Ci sposeremo domani mattina alle dieci in punto."
Il Viandante Piccione non si aspettava un simile plot-twist e, in realtà, non aveva alcuna intenzione di sposare la Principessa Illuminata, una zitella acida di almeno sessant'anni, che da un giorno all'altro si era decisa a prendere marito perché sì. O almeno, questo era quanto si raccontava di lei. I malpensanti sostenevano, parlando a bassa voce, che avesse già avuto cinque mariti e che fossero finiti tutti quanti sul patibolo. La ragione, in tal caso, era la stessa: perché sì.
Non aveva intenzione di sposarla, ma sapeva di non potersi sottrarre, quindi lasciò che la Principessa Illuminata lo conducesse a corte, dove gli furono fatti indossare abiti regali e, dopo essere stato opportunamente incatenato, venne condotto l'indomani all'altare, giusto in tempo per sentire il prete lamentarsi del fatto che avrebbe voluto andarsene in giro in bicicletta a indagare su dei delitti, piuttosto che celebrare il matrimonio tra la Principessa Illuminata e un povero viandante e pellegrino costretto a tale unione.
La Principessa Illuminata, tuttavia, non ammetteva repliche: entrata in chiesa con un sorriso malefico sulle labbra, si avvicinò e, quando schioccò le dita, diede inizio alla cerimonia. Era ormai arrivato il momento del fatidico "sì", quando il Viandante Piccione vide in un angolo della chiesa la vecchia che si dedicava alle arti magiche, la quale, nei suoi occhi, doveva vedere il suo pentimento per averle a suo tempo dato della vecchia. Decise quindi di concedergli la grazia e il Viandante Piccione tornò a divenire un grazioso pennuto.
Essendo dotato di ali, poté fuggire dalla chiesa e dalla Principessa Illuminata e, dopo un lungo viaggio, tornò sotto la sua volta a sesto ribassato, dove si appollaiò pensando che diventare umano per breve periodo fosse stata una grossa fregatura. Visse da piccione per il resto dei suoi giorni, mentre la Principessa Illuminata visse ancora per vent'anni facendo condannare a morte altri tre mariti.
   
 
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