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Autore: KushinaKurosaki    13/01/2024    1 recensioni
Fin da piccoli ci insegnano che le bugie sono il male e che, dunque,
non devono  mai fuoriuscire dalle nostre bocche ed il motivo per cui ciò avviene sono le catastrofiche conseguenze di una menzogna. Tuttavia un giovane detective liceale si è spinto troppo in là prendendo continuamente in giro la scienziata di casa Agasa, peccato che lei abbia scoperto la verità e si sia infuriata.
La delusione e la rabbia l'aveva spinta da lui, l'ultima
persona con cui mai avrebbe voluto restare da sola, ma preferiva stare con Amuro piuttosto che restare nella tana degli squali.
Intanto l'organizzazione ha i giorni contati a causa di due nuove figure provenienti dall'America che sembrano conoscere perfettamente Shiho.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Quasi tutti, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Selene si svegliò notando di essersi addormentata al petto dell'uomo che tranquillamente stava dormendo appoggiato contro il muro della sua cella.
Si strinse maggiormente a quell'uomo, per essere lì non doveva essere una brava persona eppure con lei lo era stato.
Svegliò l'uomo, terrorizzata. Era stato un rumore di passi veloci a farla svegliare e adesso vi era l'allarme in funzione a cui seguirono violenti boati.
« Tesoro, stai tranquilla. » esclamò l'uomo accarezzando la testa della bambina.
« Però io…» l'uomo le posò l'indice sulle labbra e la strinse a sé. « Andrà tutto bene. »

« Sta andando tutto per il verso sbagliato! » sbottò l'uomo dai lunghi capelli biondi mentre si ritrovò davanti le guardie dell'FBI che
gli puntavano contro una pistola. Non era molto bello essere circondati, pensava di riuscire a scappare in tempo ma evidentemente sbagliavano di grosso.
Shiho sospirò nascondendosi dietro al muro lasciando che i due uomini in nero salissero le scale per recarsi a proteggere il boss dell'organizzazione.
«Ma ciao Sherry aspetti qualcuno ? » chiese Vermouth puntandole la pistola alla nuca.
« Lascia che ti guardi in faccia, o hai paura che possa farti del male? » esclamò acida, aveva sentito il suono di tacchi ma il suo sesto senso era impazzito da
quando aveva messo piede in quella gabbia di pazzi. « Coraggiosa noto. » esclamò la donna ghignando, un colpo di pistola tuttavia fece voltare la donna dai capelli
biondi. Dinanzi a lei vi era un ragazzino di circa venti anni, la pelle completamente ustionata sulla maggior parte del viso e camminava zoppicando.
Lo riconobbe. Era lui.
Chronos!
Shiho ne approfittò per disarmare la bionda mentre vennero raggiunti da alcuni agenti che provvidero a portarla via.
« Shiho sono felice che tu sia viva. » « Devo ringraziarti Jack è solo merito tuo. Sai se c'è qualcuno nelle prigioni? E sai se la struttura è stata modificata? » chiese lei mentre l'uomo ci pensò.
« Gin, poi stamattina Bourbon è stato catturato, dovrebbe esserci anche lui se non è stato già ucciso. » esclamò mentre Shiho si raggelò.
« Devo portarlo via, dammi una mano. » esclamò scendendo di corsa le scale. « Gin ti ucciderà! E Bourbon ammazzerà me. »
«Non se gli dici che sei mio amico. » esclamò mentre si arrestò, c'era qualcuno che stava scendendo le scale, perciò si nascosero dietro ai muri che immettono le scale nel gran corridoio.
Strinse i pugni. Era Margarita. Non appena la donna dai capelli castani entrò nel corridoio il ragazzo dai capelli corvini la tramortì rompendole un vaso in testa.
« Muoviamoci. » Kir si guardò intorno, aveva detto alla squadra che era con lei di non uccidere Gin se lo trovavano a tiro tuttavia non capiva dov'era.
Aveva girato l'intera base, ma Vodka aveva detto di non averlo visto nelle prigioni. Era scomparso nel nulla. Sperava solo che non fosse stato ucciso.
Il suono sordo di uno sparo le fece sgranare gli occhi e un dolore lancinante si propagò dal fianco destro.
Si voltò notando lo sguardo assassino che Baileys le stava rivolgendo, Kir fece una faccia schifata facendo esplodere due colpi, ma lui riuscì a schivare e la colpì nuovamente.
La giovane si morse un labbro colpendo il giovane nelle articolazioni, per impedirgli di fare anche solo un passo. Si accasciò in terra, completamente esausta.
Forse avrebbe dovuto mettere un giubbotto anti proiettile più pesante.

Shiho si asciugò con il cuore in gola un rivolo di sangue mentre l'uomo che le stava dinanzi si alzò per l'ennesima volta.
Non credeva che avrebbe incontrato Zeus. Schivò il suo pugno per poi tirargli un calcio in pieno viso, facendolo barcollare per poi dargli un montante e farlo cadere in terra.
Prima che si alzasse si mise a cavalcioni sul suo stomaco iniziando a stringergli la gola con tutte le sue forze, per farlo svenire.
Era stata fortunata, aveva appreso le arti marziali dall'unica persona che Zeus non era mai riuscito a battere, il soprannome di Ade se l'era guadagnato per il suo
essere scrupoloso oltre al fatto che mai nessuno era sopravvissuto a un suo incontro.

La stanza buia era umida e sudicia, l'uomo biondo sbuffò. Le ferite, derivate dalla rissa che si era generata quando la sua copertura era saltata,
gli dolevano rendendo arduo il suo essere legato al soffitto. I piedi poggiavano solo di punta e non riusciva a reggere più a reggere in quella posizione.
Sospirò. Era stremato. La porta si aprì rivelando l'uomo dai lunghi capelli biondi avvicinarsi a lui con uno strano sorriso, che cosa voleva Gin da lui?
« Bourbon, sono qui per liberarti. » esclamò l'uomo facendogli vedere la chiave delle manette.
Era stato fortunato a incontrare Richard, aveva potuto lasciargli la sua bambina e proseguire per liberare il suo compagno.
« Mi manda Sherry e...» sbiancò alla vista di Gin con l'infiltrato. « Lei dove è? » chiese Bourbon mentre lui guardò l'assassino che,
senza nemmeno degnarlo di un'occhiata lo aveva sorpassato uscendo dalla camera.

Aveva il cuore in gola, non aveva la più pallida idea di quando o come l'edificio avesse iniziato a bruciare eppure correva fra le fiamme, era l'ala B dell'edificio, lì vi erano i laboratori.
Era preoccupato per l'incolumità di quella bambina. Guardò la porta dinanzi a sé. Chiusa a chiave. Tsk. Non lo avrebbe certamente fermato una porta chiusa.
Però era ironico. Molto. La vita di quella bambina dipendeva nuovamente da lui, e lei non sapeva neanche chi fosse il castano paladino che l'aveva nuovamente tratta in salvo.
Magari un giorno sarebbe diventato il suo principe azzurro oppure sarebbe stato suo fratello maggiore a prendere quel posto e si sarebbe accontentato del suo sorriso.

« Gin, chi è quella donna? » esclamò curioso guardando la ragazza in camice bianco che dava loro le spalle.
« Una che non conviene metterti contro, Cucciolo.. » era strano sentire il suo fratellone chiamarlo con l'appellativo che quella donna gli aveva affibbiato.
Però da un lato gli aveva fatto notare uno scomodo dettaglio, se la copertura di Gin fosse saltata si sarebbe ritrovato in una pessima posizione e non poteva permetterselo.
«Ho notato ma fra voi…» era bastato il suo sorriso a farglielo capire. Il suo fratellone si era innamorato. Della persona più sbagliata che potesse esistere.
Scosse il capo, da quel giorno non era riuscito a non litigare con il fratello.
Si era innamorato di una donna priva di scrupoli, di una tredicenne che passava le ore a inventare veleni mortali per il puro piacere di farlo.
Aveva un nome in codice e sapeva che tipo di lavoro avrebbe svolto in seguito alla sua entrata.


Non sapeva, a quei tempi, di aver preso un abbaglio.

«Shiho dobbiamo andarcene prima che entrino » urlò la ragazza dai lunghi capelli castani mentre la ramata scosse il capo.
« Se ora noi andiamo via, questa gente verrà uccisa. » erano state avvisate, l'organizzazione sapeva dov'erano ed era solo questione di tempo.
«Scap…» « Akemi, loro sono già qui. Mi chiedo solo perché l'organizzazione non è ancora venuta distruggere questo posto, Latte.» aveva parlato in giapponese guardando me,
se ne era accorta per quel motivo non gli aveva mai dato confidenza in quei due giorni. « Tu…»
La ramata sparì dalla sua vista per un attimo recandosi in una stanza.
Non sapevo cosa stesse facendo, ero disarmato e la sorella della ragazza, che non sapevo esistesse, mi aveva bloccato.
« Hai nascosto all'organizzazione di averci trovato nel rispetto di tuo fratello vero? Io so tutto, Rick. »
Non era il suo nome completo, ma era il soprannome che da sempre Dominic usava quando gli aveva rivolto la parola in passato.
« Sherry che cosa… »
« Permetti a mia sorella di scappare con la mia bambina ed io ti seguirò. Ti scongiuro, non voglio che cresca nell'ambiente che ci ha allevato. Non voglio che diventi un'assassina.»
Era caduta in ginocchio stringendo al petto la neonata che non avrebbe potuto avere più di qualche giorno.
Le lacrime bagnavano il suo viso che era rivolto alla dolce e innocente creatura che aveva fra le braccia.
« Shiho non puoi fidarti di lui. Ti ha sempre odiata, me l'hai detto tu stessa. » esclamò la giovane ringhiando.
« Lo so Akemi, so bene che mi odia…tuttavia questa bambina è nata dall'amore che mi lega a suo fratello.
Selene è sua nipote ed io, in cambio della vita di mia figlia, sono pronta anche a porre fine alla mia.»
Nei suoi occhi oltre alla disperazione, leggeva una strana determinazione che mai prima d'ora aveva trovato in nessuna delle sue imploranti vittime.
Solitamente rifiutava missioni in cui bisogna uccidere allegre famigliole, quelle per lui erano un tasto dolente.
"Sa anche di lei? Maledizione fratello, le hai seriamente fornito ogni singolo dettaglio?" Strinse i pugni.
Non aveva mai ucciso un bambino e non avrebbe iniziato ora.
   
 
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