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Autore: KushinaKurosaki    14/01/2024    1 recensioni
Fin da piccoli ci insegnano che le bugie sono il male e che, dunque,
non devono  mai fuoriuscire dalle nostre bocche ed il motivo per cui ciò avviene sono le catastrofiche conseguenze di una menzogna. Tuttavia un giovane detective liceale si è spinto troppo in là prendendo continuamente in giro la scienziata di casa Agasa, peccato che lei abbia scoperto la verità e si sia infuriata.
La delusione e la rabbia l'aveva spinta da lui, l'ultima
persona con cui mai avrebbe voluto restare da sola, ma preferiva stare con Amuro piuttosto che restare nella tana degli squali.
Intanto l'organizzazione ha i giorni contati a causa di due nuove figure provenienti dall'America che sembrano conoscere perfettamente Shiho.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Gin, Quasi tutti, Rei Furuya, Tooru Amuro
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Come cancelleresti il passato? Ti sei illusa di poterlo fare ed ore eccoti qui a testa china in quel perco isolato a notte fonda. Non era riuscita a tornare a casa, James era ancora al lavoro fortunatamente. Tuttavia ora che era tutto finito non sapeva cosa fare. Nulla avrebbe trattenuto Akai dal restare in Giappone accanto alla sua amata Akemi. Aveva da sempre saputo che sarebbe finita così, certo con la sua morte sarebbe tornato in America ma sicuramente non avrebbe potuto scegliere di restare in Giappone. 
Era egoista e lo sapeva bene, forse anche troppo. 
Ma a lei bastava anche solo restare ad osservarlo dal suo angolino per sentirsi contenta. Sapeva di non poterlo trattenere, soprattutto ora che Akemi era viva.
« A…gente Jodie? » la sorprese una voce femminile che non si aspettava di udire. 
 « Miyano- san? » esclamò la diretta interessata. L'uomo castano guardò la sua fidanzata avvicinarsi alla panchina dove vi era seduta la giovane donna americana con una faccia tutta fuorché allegra.
Già, di cosa dovevano rallegrarsi? Si sarebbe tornati alla vita di sempre, semplicemente con alcune persone in meno anche se si sentiva meglio sapendo in galera gli assassini della sua famiglia. Alzò gli occhi dal cellulare, chissà alla ramata come stava andando.
 
 
« Sono stata un idiota, scusami. » esclamò la castana mentre si allontanò dal suo caldo e confortevole abbraccio.
« Va da lei » esclamò lei mentre l'uomo la guardò sorpresa forse coinvolgerla non era stata una buona idea.
« Resto qui. » affermò lui mentre lei scosse il capo spingendolo verso la ramata. « Dovete parlare da soli. » 
 
 
« Akemi? Come mai da queste parti? » tentò di abbozzare un sorriso ma a giudicare dall'espressione della castana, il finto sorriso si era trasformato in una strana smorfia.
« Ero uscita a fare due passi con il mio fidanzato. » assottigliò gli occhi guardando nella direzione indicata dalla giovane in cui vi era l'uomo che la aspettava.
Però non riuscì a riconoscere in quell'uomo i lineamenti dell'agente dell'FBI, Akai non era così alto ed era più robusto. Che si fosse preoccupata inutilmente?
«Oh allora è il caso che tu torni da lui.» 
« Tranquilla, Riky non si fa di certo alcun problema. Immagino che tu sia giù per un ragazzo. 
La butto lì, è Shu?» c'era qualcosa di tremendamente insopportabile nel nome Shu pronunciato dalla sua voce, tuttavia non poté fare a meno di annuire.
« Lo immaginavo, è uno scemo quando di tratta di sentimenti. » esclamò quasi allegra e per quanto non le piacesse quel velato insulto doveva ammettere che aveva ragione.
 
« È giusto che tu sappia che io non ti amo. » affermò l'uomo dai capelli rosa guardando il pavimento bianco di quella camera d'ospedale. La giovane insegnante distesa cercò di non ridere, quella situazione aveva un ché di strano. « Quindi ti sei deciso a tornare dalla donna che ami, non è forse così cugino? » era stato uno shock per lei scoprirlo e se non fosse stato per Richard forse non l'avrebbe mai saputo. « Cugino? » esclamò sorpreso lui.
« Le nostre madri erano sorelle, buffo vero? » esclamò Akemi cercando di nascondere un sorriso nostalgico.
Di sua madre ricordava poco e nulla ormai.
« Non ne avevo idea…» mormorò semplicemente lui.
« Comunque mi fa piacere il fatto che anche tu abbia deciso di chiudere questa storia. Anche io non provo più gli stessi sentimenti nei tuoi confronti. » affermò la giovane.
 
 
« So che ti devo molte spiegazioni, dopotutto ho tradito la tua fiducia. » esclamò guardando Hidemi e Rei conversare fra loro. « Si direi, ma comprendo che tu l'abbia fatto per proteggerla. » sospirò lui mentre Shiho lo guardò.
« In realtà non te l'ho detto perché sono una codarda. » 
ammise cercando di trattenere le lacrime. « Non è vero.» 
« Invece si. Avevo paura che tu ti saresti allontanato, che non avessi voluto sapere più nulla né di me, né della bambina che portavo in grembo. » esclamò stringendo i pugni mentre una lacrima solitaria sfuggì al suo autocontrollo. Lui fu rapido nell'asciugarla.
« Anche io ho le mie colpe Shiho. » dichiarò lui facendo sobbalzare la ramata. «Non stavolta Dom.»
«Dopo che ti hanno riportata fra noi tu sei diventata strana, ti sei completamente allontanata da me e si è iniziata a creare la frattura che ha portato alla fine del nostro rapporto. La verità è che io non ho mai cercato di comprendere cosa fosse accaduto, non sono stato lì per tè quando ne avevi seriamente il bisogno. » spiegò.
« Questo non significa nulla. » esclamò lei a quel punto.
« Forse per te no, ma per me sì. In quell'anno ho cercato di trovare una valida spiegazione senza mai riuscirci e mi sono detto : "Forse non l'ho mai compresa" poi però quando ho realizzato di non essermi mai sforzato, ho fatto un tentativo. Ho provato a riportare le cose com'erano, ma era troppo tardi. Era da un po' che volevo dirtelo. Ora io non so quale significato io abbia avuto per te, ma quel periodo per me è stato il più bello e…. » esclamò lui mentre la ragazza portò le mani al suo collo stringendolo a sé in un tenero abbraccio.
 
«Sei riuscita a calmarti Hidemi?» chiese l'uomo con lo sguardo fisso sui due ragazzi più avanti.
«Tu come fai a essere così calmo? » chiese la giovane mentre l'uomo la osservò di sottecchi.
« Sapevo che Shiho avesse una bambina ma non sapevo che fosse la figlia di Gin. » esclamò alzando le spalle.
Effettivamente era vero, Shiho gli aveva raccontato la maggior parte delle cose omettendo solo la relazione con l'assassino biondo tuttavia quando aveva menzionato la bambina non aveva fatto domande. Conosceva l'organizzazione, e sapere che quella bambina non fosse nata da uno stupro ma da un uomo che un tempo lei aveva amato, era un sollievo. « Comunque io non sono geloso del loro rapporto. » esclamò lui sorprendendola.
« Gin l'ha definita la sua "Sorellina" e Shiho mi ha fatto intendere che anche per lei è così. Ora io non saprei perché non lo conosco ma…»
   
 
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