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Autore: Ghost Writer TNCS    20/01/2024    1 recensioni
Il racconto conclusivo del primo arco narrativo. Questa storia prosegue gli eventi di Eresia, La frontiera perduta e La progenie infernale.
È giunto il momento della resa dei conti. Ma quello che si prospetta all’orizzonte è un conflitto ben più grande di Tenko, di D’Jagger, e degli dei stessi.
Lasciato Raémia, le due fazioni si riuniranno con i rispettivi alleati, ma per tutti loro molte cose sono cambiate, e i loro obiettivi potrebbero non coincidere più.
Per qualcuno sarà la fine, per altri un nuovo inizio, una cosa è certa: nessuna fazione può dirsi davvero unita. Tra interessi personali e ideali opposti, le divergenze interne potrebbero determinare l’esito degli scontri più ancora della forza dei nemici.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '1° arco narrativo'
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12. Dopo l’inizio

«Ho diritto a un avvocato!» esclamò il giovane sauriano. «E ho diritto a restare in silenzio!»

Freyja sospirò con rassegnazione e lo spinse in maniera garbata ma decisa all’interno della cella con il resto della piccola banda. Di sicuro D’Jagger avrebbe fatto una battuta riguardo all’ultimo commento, ma lei non era il goblin, e soprattutto non aveva molta voglia di scherzare ultimamente.

L’assalto alla Luna Nera non poteva definirsi un successo – quasi tutti i vampiri erano ancora a piede libero, mentre loro avevano subito diverse perdite – ma nemmeno un totale fallimento, dal momento che i colleghi erano riusciti a raccogliere molti dati e ad arrestare un paio di vampiri superiori. Con suo profondo sollievo aveva anche saputo che D’Jagger e gli altri erano riusciti a fuggire dalla nave di Lilith. Il vero problema era un altro: il giorno successivo all’attacco, gli alti dirigenti avevano ordinato di sciogliere la task force con effetto immediato, giustificando il provvedimento con il fatto che la loro operazione non autorizzata era costata la vita a diversi agenti. Accusa veritiera, ma comunque sospetta, dato che arrivava proprio quando le forze dell’ordine erano riuscite a ottenere informazioni utili da usare contro l’Eletta.

Il commissario Sang era stato sospeso, gli altri agenti coinvolti erano stati riassegnati, e i dati raccolti erano stati messi sotto chiave. Più incerta era la situazione dei vampiri superiori: non erano stati emessi ordini di rilascio, ma nemmeno autorizzazioni a interrogarli.

Sulla carta le indagini erano ferme, ma Freyja aveva il fondato sospetto che in realtà sarebbero proseguite in modo ancora più discreto, e senza produrre alcun documento ufficiale.

“Il nostro compito è applicare la legge. La giustizia è solo un ideale astratto che non conta nulla in tribunale.”

Ultimamente pensava spesso alle parole del commissario Mantina, ma era ancora determinata a inseguire la giustizia seguendo le regole. O almeno ad allontanarcisi il meno possibile.

«Per caso siete liberi?» chiese un collega a lei e ai due agenti con cui aveva appena collaborato. «Ci è arrivata un’altra segnalazione dal distretto 3.»

«Fammi indovinare: danneggiamento, porto d’armi e uso improprio di abilità magiche.»

«Aggiungi furto e guida pericolosa: pare che due persone si siano schiantate contro un edificio dopo essere andate a tutta velocità con un veicolo rubato.»

«Ce ne occupiamo noi.»

Per il momento tutto sembrava tornato alla normalità, ma Freyja era sicura che presto sarebbe successo qualcosa: un attacco diretto a un Eletto non poteva non portare conseguenze.

***

«Carmilla, a che punto siete con la lista?» domandò Lilith.

«Stiamo facendo progressi» rispose l’elfa. «Ma al momento abbiamo solo sette nomi.»

«Anche considerando i nostri infiltrati nella polizia?»

«A quanto pare nessuno è a conoscenza delle identità di tutti gli agenti coinvolti nella task force anti-Eletti. Solo il responsabile – il commissario Sang Hyun-Ki – è stato inserito nei rapporti. Anche il poliziotto che abbiamo scoperto avere un vincolo di sangue con te, conosceva pochissimi membri.»

L’Eletta dovette riconoscere che Upiór aveva ragione: i poliziotti avevano fatto un buon lavoro.

«Comincia a preparare qualcosa con i nomi che hai a disposizione. Puoi puntare a loro, ai loro familiari, o anche a degli amici stretti. Devono capire che nessuno può venire a casa mia e uccidere i membri della mia famiglia.» La sua voce era fredda e tagliente. «Ma non fare niente di pacchiano: voglio mandare un messaggio a quelli coinvolti, per tutti gli altri devono sembrare degli incidenti. E voglio che catturiate questo commissario: dobbiamo interrogarlo, e se è davvero così furbo, potrebbe farmi comodo in futuro.»

«Come desideri.»

«Upiór, come procedono le indagini sul portale?»

«Temo che siamo a un punto morto. Stiamo facendo il possibile, ma non siamo ancora riusciti a stabilire nemmeno da quanto si trovasse sulla nave. Continueremo a indagare, in più stiamo lavorando a dei nuovi protocolli di sicurezza per essere in grado di isolare ogni sezione della nave nel caso degli intrusi facciano irruzione.»

«Mmh. Tlahuelpuchi?»

«Gli studi sui Pilastri procedono, ma ci vorrà ancora del tempo prima di poter trasferire in modo sicuro i loro poteri. Per il momento le probabilità di fallimento sono ancora significative, senza contare che non sappiamo dove andrebbero le anime dei Pilastri originali ora che non si trovano più sul loro pianeta.»

Lilith rifletté un attimo sulle parole della sauriana. «Anche se mi piacerebbe averli prima del prossimo attacco della polizia, non è il caso di affrettare i tempi. Lascia le indagini ad Abraham[16] e concentrati sui Pilastri.»

«Lo farò.»

«Tizon, per quanto riguarda la tua squadra, per il momento voglio che vi limitiate a tenere d’occhio i media. Se vedete che cominciano a circolare notizie sull’attacco, fate in modo di confondere le acque finché la situazione non torna tranquilla. L’ultima cosa che voglio è far sapere a tutti che dei poliziotti sono riusciti a salire sulla mia nave.»

«Ricevuto» annuì l’insettoide. «Ci pensiamo noi.»

«Bene. Potete andare.»

I quattro vampiri si congedarono rispettosamente e lasciarono la stanza.

Anche se erano riusciti a respingere i poliziotti, quanto successo apriva una profonda crepa nell’aura di invincibilità di Lilith. E questo era qualcosa che non potevano permettersi.

***

D’Jagger era stravaccato sul solito divano nella base degli Astrali e stava scorrendo una pagina sul suo schermo olografico.

Lunaria gli volò davanti. “Trovato qualcosa?”

Il goblin spense la proiezione. «Mah, forse. Ci penserò.»

“Notizie da Freyja?”

«Ancora niente. Non ho idea di quanto potrebbe volerci per trovare le informazioni che ci servono, e comunque non dobbiamo farci illusioni: non è detto che ce le abbiano, e anche se ce le avessero, non è detto che ce le daranno. Lo so io, lo sa l’elfo-drago, e spero lo capisca anche la Furia Spettro.» Allargò le mani. «Mal che vada dovremo tornarcene a casa.»

“La nostra vita non era così male.”

«No, certo. Non dovevamo preoccuparci di dèi e supercriminali. E non mi venivano ottime idee che però fanno morire i nostri amici.»

“Lo sai che non è colpa tua” ribadì la fata.

«Mmh… Se non avessimo usato il suo potere molto probabilmente saremmo morti tutti, però è stata comunque una mia idea… Ma quel che è fatto è fatto. E comunque non ci credo che non vuole uccidermi.»

“Quindi non vuoi più salvare l’universo?”

«Salvare l’universo è sempre nella top dieci delle cose da fare, ma questo non vuol dire che possa farlo. Però sai, secondo me una piccola squadra fatta di gente come l’illustre signora e l’elfo-drago poteva farcela contro Lilith. Certo poi ci sarebbe stato il problema degli altri Eletti, ma averli tutti nello stesso posto sarebbe stato chiedere troppo.»

Il goblin riattivò il suo schermo olografico, dove era ancora aperto un sito con decine di annunci di lavoro a Glazkov City. Con un leggero cenno delle dita fece scorrere la lista, finché non trovò qualcosa che catturò la sua attenzione.

«Ehi, la polizia cerca personale! Vediamo i requisiti… Mmh, c’è questo cavillo della fedina penale, ma tanto mica controllano. Che dici? Mi ci vedi come sbirro?»

La fata lo studiò un momento. “Forse è meglio tornare all’idea di salvare l’universo.”

«Ho trovato due posizioni come salvatore dell’universo, ma erano entrambi stage non retribuiti. E comunque non hai mai sentito parlare di “Cani da Caccia”? Intanto la salvo, tanto devo ancora scrivere il curriculum da non criminale.» Mentre lo diceva, un’altra idea gli attraversò la mente. «Aspetta, adesso che ci penso, forse non abbiamo bisogno della polizia per fermare gli dei.» Aprì la rubrica. «Vediamo se ho il suo contatto…»

Lo cercò per qualche secondo, poi si mise a ridere.

«Ah, giusto, lui non è il tipo che risponde al telefono. Dunque, com’è che avevo fatto l’altra volta?» Si concentrò. «Pensieri altruisti…! Pensieri altruisti…!»

Lunaria non capì cosa il suo amico stesse facendo, poi avvertì una presenza magica e si affrettò a nascondersi.

«Salve, signor Rahoud. È da tanto che non ci vediamo.»

***

«Le biomacchine sono arrivate a destinazione» affermò Priscilla. «Siamo sulla New Queen Anne’s Revenge[17]. Stiamo indagando per individuare gli altri loro nascondigli, ma ci servirà una mano per catturarli.»

Per qualche secondo ci fu silenzio, poi dall’altra parte della linea si udì una voce di donna: «Farò qualche chiamata.»

«Fai attenzione, gli Eletti potrebbero avere infiltrati anche tra voi Cavalieri.»

A quelle parole sarebbe seguita una risposta seccata – l’anfibiana lo sapeva per certo –, così interruppe la chiamata prima che Rossweisse avesse il tempo di ribattere.

«Quindi?» la esortò Thiago, il faunomorfo di tipo gibbone. «Potremo contare sui Cavalieri?»

«I Cavalieri seguiranno le regole e faranno la cosa giusta, come sempre» gli assicurò Priscilla.

«Bene. Perché ne avremo bisogno! C’è un fottuto esercito su questa nave! Ed è pure ben equipaggiato!»

«Barbanera è noto per i suoi contrabbandi di armi e attrezzature militari» sottolineò Yalina, la mezzelfa dalla pelle scura. «Pensate che voglia rivendere le biomacchine?»

«Perché limitarsi a rivenderle, quando può analizzarle per trovare il modo di produrne di proprie?» ipotizzò Ulin’dir, il paffuto demone.

«Pensi sia questo il suo piano?» chiese Thiago.

La leader del Branco non si sbilanciò. «Se facciamo bene il nostro lavoro, non dovremo preoccuparcene. Yalina, a che punto sei?»

«Sto ancora cercando una sala server: questa nave è immensa! Intanto sto preparando delle vie di fuga.»

Priscilla annuì. «Bene, tu concentrati sul tuo sciame, noi teniamo gli occhi aperti e stiamo pronti a muoverci.»

Tutti annuirono, compenso Jérémy, il taciturno treant cyborg.

L’anfibiana aveva un piano, un piano ben più articolato di quanto avesse rivelato ai suoi compagni, ma andava bene così: il resto del Branco non aveva bisogno di conoscere tutti i dettagli. Tutto ciò che dovevano fare era seguire i suoi ordini, in questo modo avrebbero avuto buone probabilità di andarsene vivi da quella nave.


Note dell’autore

Ciao a tutti!

Nel primo capitolo di quest’anno vediamo la situazione dopo l’attacco alla Luna Nera, con una sezione dedicata a ognuna delle fazioni in gioco.

Freyja e la polizia sono tornati ai loro incarichi originali, anche e soprattutto perché la task force è stata sciolta. Lilith sta già tramando la sua lucida vendetta. D’Jagger (D’Jagger! O.O) a quanto pare ha deciso di cercare un lavoro onesto, ma i suoi giorni da aiuto salvatore dell’universo forse non sono ancora finiti. E per concludere ecco che tornano dei personaggi già visti in La frontiera perduta, ossia Priscilla e il suo Branco.

Come suggerisce il titolo del capitolo, l’attacco alla Luna Nera era solo l’inizio, quindi prepariamoci all’entrata in scena di nuovi Eletti, e non solo ;D

Grazie mille per aver letto e a presto ^.^


PS: E Tenko? D: Eh, si vedrà :P


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[16] Abraham Van Helsing è l’antagonista di Dracula nell’omonimo romanzo.

[17] La Queen Anne’s Revenge è stata una delle navi del pirata Edward Teach, noto anche come Barbanera.

   
 
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