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Autore: tbhhczerwony    23/01/2024    1 recensioni
[1/3 Arcs | OC-centered | ship varie, shonen battles!]
dal diciassettesimo capitolo:
Il principe dai capelli rosa sembrava aver notato la leggera tensione tra il gruppo, ciò non sembrava interessare al padre a fianco a lui che continuava a mangiare, chiacchierando con Krystal. A quanto pare era lei il soggetto delle preoccupazioni di Saleh. Dopotutto era comunque amica di sua madre. La fata della natura sentì una vibrazione venire dal suo telefono. Pensava fosse Atan ma, in realtà c’era qualcosa di mai visto nell’app delle note.
Il pianeta Zeldris e il suo Tempio della Vita sono presi di mira da Xanard, un misterioso ragazzo con i poteri di ghiaccio che Jandor e i suoi amici del Winx GX Club dovranno affrontare. Che segreto si cela dietro il puzzle del tempio, e perché Xanard vuole prendere possesso della Fiamma del Drago?
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Icy, Nuovo personaggio, Winx
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Jigentō'
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Hello, hello! Scusate l'attesa più lunga del solito, ma escludendo il fatto che ero indeciso se skippare questo mese per via delle cose da fare, mi ero anche dimenticato di postare qui. Perdonatemi! ç_ç
Questo capitolo è... un misto tra lighthearted e un po' deep per gli argomenti trattati, non saprei neanche io come descriverlo, ma insomma è metà comico metà sentimentale, con un po' di serietà nel mezzo. Topaz riappare, Atan sta di nuovo bene ed è pronto a tutto come suo solito.
Non avendo molto da dire a parte che sono stanco dalle vacanze e da questo gennaio, voi come state? Se avete giocato al DLC di Pokémon, vi siete ributtati sul fandom come ho fatto io volendo impulsivamente riscrivere qualcosa di vecchio che va aggiustato?
Scherzi a parte, vi lascio al capitolo. Buona lettura! <3




Di matrimoni e principesse



 

«Lui vorrebbe… cosa?!»

La voce di Bloom echeggiava nella stanza principale del castello, dove Daphne era seduta sul suo trono a guardare la scena con evidente confusione dipinta sul suo volto. Bloom strinse il telefono nervosamente, con gli occhi che ribollivano dalla rabbia.

«È esattamente quello che ho pensato io, Bloom» Si udì la voce di Sky, «Diaspro è d’accordo con me, naturalmente. Topaz e Jandor devono sposare chi amano! Non può costringerli a sposarsi tra di loro se non vogliono» sospirò, «Ti ricordi mio padre… è sempre stato così e a quanto pare, anche se sono il re, non vuole cambiare»

«Ci penso io» disse lei con determinazione, «È fortunato che io sia tornata su Domino per un po’, se vuole venire fin qui per discuterne» Bloom abbassò lo sguardo, «Però dovrò chiedere a Jandor di venire qui e dire la sua…»

«Temo che mio padre voglia portarsi Topaz con sé, non posso fermarlo. Se tu e Brandon potete fare qualcosa, o anche Daphne, ve ne sarò molto grato. Io e Diaspro arriveremo quando possiamo»

«Certamente… grazie. Ti richiamo»

Bloom chiuse la chiamata, volgendo uno sguardo a Brandon e Daphne con un sospiro profondo.

«Mi sento in colpa a chiamarlo… spero che Faragonda capisca»

«Sono sicuro che capirà, ora abbiamo bisogno di lui» la rassicurò Brandon, «Vado a controllare il cancello»

Bloom annuì, seguendo il marito che lasciava il palazzo con lo sguardo. Daphne si alzò dal trono per avvicinarsi a lei, circondandole le spalle con un abbraccio di supporto.


 

***


 

Approfittando della dimissione dall’infermeria, Atan tornò subito all’appartamento Winx. Sapendo che non avrebbe danneggiato il suo nuovo sistema robotico, si fece una doccia veloce. Dopotutto anche Tecna stessa andava al mare con lui quando era un bambino, raramente le piaceva nuotare ma si divertivano comunque. La prima cosa che fece una volta uscito era cercare l’appartamento di Gem. Sapeva che era stata attaccata da Xanard, e non aveva potuto sapere se stesse bene mentre era in corso la sua operazione.

Una volta raggiunta la porta giusta nel dormitorio femminile, Atan bussò alla porta due volte. Un’altra ragazza la aprì, lasciandolo perplesso. Era più bassa di Gem, con lunghi capelli blu legati in due code basse e indossava degli occhiali con montatura ovale.

«Uhm, ciao, c’è per caso Gem?» chiese.

«Oh, sì! Io sono la sua compagna di stanza, Paine» la ragazza si presentò velocemente.

«Io sono Atan, ero con lei durante quell’allenamento…»

«Mi ha raccontato tutto, ora è nella sua stanza ma posso chiamarla» Paine fece qualche passo indietro per farlo entrare, «Vieni pure!»

Atan ringraziò Paine per l’ospitalità, entrando come richiesto. Come ci si poteva aspettare da una fata dei fiori, un certo profumo floreale cominciò ad invadergli le narici mentre si guardava intorno. Chissà invece che tipo di poteri aveva Paine.

«Gem, c’è il tuo amico, Atan!»

«Davvero?!» La voce squillante di Gem fece sorridere istintivamente Atan. La fata dei fiori uscì dalla sua stanza, affrettandosi per andare ad abbracciare la fata del suono più veloce che poteva. «Sono così contenta che tu stia bene!» esclamò, guardandolo da su in giù, «Ma… non hai neanche un graffio!»

«È una lunga storia… ma in breve, hanno dovuto trasformarmi in metà robot» spiegò brevemente.

«Cosa? Perché?»

«Sono curiosa» aggiunse Paine.

«Quando tu eri congelata, il ragazzo che mi ha attaccato mi ha anche avvelenato. Il veleno mi ha percorso tutto il lato destro del corpo e stava per divorarmi anche il resto» continuò Atan, «Quindi hanno dovuto eliminare il tumore amputandomi gli arti e mi hanno operato anche parte della testa. Ho come un mini computer nel mio occhio!» Si tolse gli occhiali, toccandosi la tempia destra per far vedere loro una proiezione dal suo occhio. Dopodiché indossò nuovamente gli occhiali. «Perciò non è del tutto brutto… sì, ho avuto paura di morire. Ma sono contento!»

Gem e Paine erano piuttosto sorprese di sentirlo parlare come se non fosse successo nulla—pensando che probabilmente stesse nascondendo le sue paure con l’amore per la tecnologia—ma sorrisero, contente di vederlo felice nonostante tutto. Sentendo qualcuno bussare sullo stipite della porta ancora aperta, i tre si voltarono e videro Saleh salutarli con una mano.

«Ehilà!»

«Saleh, che ci fai qui?» chiese Atan, avvicinandosi a lui, per poi guardare le ragazze, «Scusate, è uno dei miei compagni di stanza, Saleh»

«Ciao, io sono Gem!»

«Io sono Paine»

«Ciao!» Saleh le salutò di rimando con un sorriso, per poi voltarsi di scatto verso Atan, «Devi venire subito! Jandor dice che se ne dovrà tornare su Domino!»

«Cosa?!» esclamò Atan, «Ah…» si voltò verso le ragazze, grattandosi la nuca, «Scusate, devo proprio andare…»

«Non preoccuparti, Atan. Torna pure a trovarci quando sei libero!» lo rassicurò Gem, con Paine che annuiva, concordando con lei.

Atan sorrise, agitando una mano per salutarle prima di andarsene, «A presto!»


 

***


 

«Ed è tutto… mia madre mi ha chiamato qualche minuto fa» Jandor finì di riassumere la situazione ad Atan, che era l’unico assente quando Bloom lo aveva chiamato al telefono. Aimon era lì con Ryoma, entrambi avevano assistito alla chiamata.

«Non capisco, perché l’ex Re Erendor farebbe una cosa simile?» domandò Ryoma.

«Se ben ricordo, mamma una volta mi aveva detto che lei e il Re Sky una volta stavano insieme ma ad Erendor la cosa non andava giù perché il Re Sky doveva sposare la Regina Diaspro» Jandor fece del suo meglio per spiegarglielo, «Ma sono successe alcune cose, mia madre e Re Sky non andavano più d’accordo nell’ultimo periodo, quindi avevano rotto. Penso che questa sia una sorta di vendetta da parte dell’ex Re Erendor…»

Aimon tirò un sospiro profondo, «Penso che non ci sia soluzione… è una faccenda che solo i sovrani di Eraklyon e la Regina Daphne, con la Principessa Bloom, debbano risolvere. L’ex Re Erendor non ha nulla a che vedere con questo e non ha potere decisinale su di voi»

«A meno che…!» intervenne Saleh, alzando una mano, «Sei un principe anche tu, Aimon, e Topaz è completamente pazza di te! Dovresti assistere Jandor!»

«Ne sarei lieto, ma neanche io dispongo del potere decisionale per questa situazione» Aimon abbassò lo sguardo.

Jandor gli circondò le spalle con un braccio, «No, penso che tu possa essermi utile! E anche voi ragazzi!» disse, «Ryoma, tu vieni con noi?»

«Purtroppo domani ho un esame, ma vi supporterò da lontano» rispose Ryoma con un sorriso.

«Vuoi che veniamo con te?! È una follia, Jandor! Non funzionerà mai!» esclamò Atan.

«Fidati di me, è meglio così!» la fata della Fiamma del Drago gli rivolse un occhiolino, «E tu sei la mente del gruppo, sono sicuro che riuscirai a pensare a qualcosa quando arriviamo!»

«Ho altre cose da fare! Tipo, ho un appuntamento» disse la fata del suono.

Saleh annuì, incrociando le braccia, «Già, anche io!»

«Da quando? E con chi?» domandò Atan.

«Oh, il signor Segreto Segretissimo vuole sapere con chi mi frequento, eh? Con chi ci vai tu?»

«Non sono affari che ti riguardano! Solo… gh!» il ragazzo dai capelli color lavanda sbuffò, «E va bene… verrò con voi»

«Anche io, allora!» aggiunse la fata della natura.

«Siete i migliori, vi adoro!» Jandor abbracciò Aimon di fianco a sé, il principe di Andros ricambiò con un sorriso.


 

***


 

Brandon andò a prendere Jandor il giorno dopo, sorpreso di vedere anche la sua comitiva raggiungerli. Brandon non sapeva come reagire, specialmente perché Bloom aveva esplicitamente chiesto solo di Jandor. Sperava che non si sarebbe arrabbiata.

«Ragazzi, devo parlare con Faragonda un momento» avvertì Brandon, lasciando entrare i ragazzi nella nave, «Voi aspettatemi dentro!»

«Va bene, papà!» Jandor agitò appena una mano, vedendolo entrare nell’edificio. Si voltò successivamente verso i suoi amici, «Penseremo a un piano durante il viaggio»

«Con il tuo mal di mare? Sei sicuro?» chiese Atan.

«Se parliamo abbastanza a lungo posso resistere! E poi mio padre è un esperto a guidare questa bellezza. Non mi sono sentito male nemmeno con il professor Timmy» lo rassicurò Jandor.

La fata del suono scrollò le spalle, «Fai un po’ come vuoi…» sospirò, «Se ti dicono di andare da solo, ascolteremo quello che hanno da dire e se c’è bisogno interverremo. È abbastanza semplice, ma per ora non sappiamo le intenzioni di Erendor, perciò…»

«Faremo finta di essere altre persone!» suggerì Saleh.

«No, Saleh. Lo sapranno che siamo noi vedendoci con Jandor» gli disse Atan.

«Se facciamo finta di essere altre persone lo noterebbero comunque» aggiunse Aimon, «Il piano di Atan mi sembra il più ragionevole finora»

Jandor annuì silenziosamente, sorridendo al padre una volta tornato a bordo. Brandon si sedette sul sedile del pilota, preparandosi a partire.

«Andiamo!»


 

***


 

Il lungo viaggio finì in un paio di ore, con il gruppo finalmente atterrato su Domino, vicino il palazzo reale. Il quartetto del Winx GX scese dal ponte con Brandon, che li accompagnò dentro il castello. Furono accolti da Daphne e Bloom che parlavano nella stanza principale, e sorrisero vedendoli arrivare.

«Jandor, e ci sono anche gli altri!» notò Bloom, salutandoli.

«Ciao, mamma! E zia Daphne!» Jandor le salutò entrambi, «Non credo che la zia Daphne vi conosca tutti se ricordo bene,»

«Mi ricordo di Atan» gli disse Daphne, per poi guardare Saleh ed Aimon, «E voi dovete essere…»

«Io sono Aimon, principe di Andros e un amico di Jandor. È un onore incontrarvi, Regina Daphne»

«Vive con noi a Willowsdale su Magix sotto richiesta di Aisha» spiegò brevemente Bloom alla sorella.

«Oh, capisco!» la regina poi voltò lo sguardo verso la fata della natura.

«Sono Saleh! Non sono un principe ma sono lieto di essere qui!»

Daphne si lasciò scappare una risatina, «Sono contenta di accogliervi oggi!» si schiarì la voce, «Perché non andiamo in salotto? Potremmo discutere meglio della situazione attuale»


 

Bloom riassunse la conversazione che ebbe con Sky al resto del gruppo. Basandosi sul fatto che Sky l’aveva chiamata quella mattina, era molto probabile che Erendor sarebbe arrivato a momenti con Topaz, portata lì con la forza, e Sky e Diaspro avrebbero provato a seguirlo più veloce che potevano.

«Non voglio sposarla» disse Jandor, «Non è brutta, però non la amo in quel modo! È un’amica»

«Forse dovresti stare attento a quello che dici se non vuoi offenderla» commentò Atan, inarcando un sopracciglio.

«Non l’ho offesa, ho detto che non è brutta» il ragazzo dai capelli rossi scrollò le spalle.

Bloom sospirò, «Sarà difficile convincere Erendor… da quando Samara è mancata, è diventato insopportabile»

«Chi è Samara?» chiese Saleh.

«Sua moglie, la nonna di Topaz» rispose Jandor, «Non sapevo che fosse morta. Ma questa non è una scusa per combinare un matrimonio tra me e Topaz!»

«Eraklyon ha sempre avuto questa regola… anche Sky e Diaspro erano combinati» gli disse Bloom, «Anche se dopo si sono ritrovati con tempo e pazienza, sono contenta che si amino»

Atan emise un colpo di tosse per schiarirsi la voce, trattenendo un commento sarcastico su ciò che aveva detto la principessa.

«Comunque…» la donna cercò di cambiare argomento, «Dovresti accompagnare i tuoi amici nelle camerate, Jandor. Non sappiamo quanto durerà, quindi potreste dover passare la notte qui»

«Va bene, mamma!»

«Vi richiameremo per il pranzo»


 

***


 

Jandor guidò i suoi amici nelle camerate, come richiesto da Bloom. Non ebbero molto tempo per riposarsi o essere chiamati per il pranzo, dato che stava già succedendo qualcosa ai piani inferiori. Riconoscendo la voce di Erendor e le proteste di Topaz, Jandor soffiò nervosamente al pensiero.

«Devo andare, ragazzi»

«Cosa? Non dirmi che ci lasci qui dopo che ci hai fatto fare tutta questa strada per aiutarti?» gli disse Atan, mettendosi le mani sui fianchi.

«Vieni giù, Jandor!» sentirono Bloom urlare.

Jandor scrollò le spalle, rassegnato, «Non posso dirle di no»

Mentre l’erede della Fiamma del Drago corse giù per le scale, i tre rimasero a guardare un po’ la scena da su. Videro l’anziano Erendor discutere animatamente con Bloom e Topaz, che ne aveva già abbastanza del nonno. Atan tornò dentro una delle stanza in cui Jandor li aveva guidati, seguito da Aimon e Saleh.

«Abbiamo bisogno di un piano, non possiamo stare qui senza fare nulla»

Aimon alzò una mano con l’indice all’insù, «Penso che—»

«Ve lo dico io, vestiamoci da principesse!» esclamò Saleh.

«No, non funzionerà mai, lo capirebbero subito che non siamo vere principesse» intervenne subito Atan.

Il mezz’elfo forzò una risatina, «Ah, davvero? Beh, ti dimostrerò che hai torto, quel vecchiaccio non se ne accorgerà mai»

Il principe di Andros tentò di intervenire, «Potremmo… evitare di interferire? Penso che sia meglio per Jandor e Topaz che glielo dicano loro—»

«Ma Jandor ha bisogno di noi! Voglio dire, tutti sappiamo che Topaz è pazza di te, forse Erendor cambierà idea. È così semplice che non abbiamo neanche bisogno di cambiare vestiti o identità.» Atan rivolse un’occhiata a Saleh, la fata della natura aveva già aperto gli armadi, scegliendo tre vestiti da indossare, «Ma che stai facendo?! Rimettili subito a posto!»

«No, dovete fidarvi di me! Perché dobbiamo sempre fare quello che dici tu? Anche noi abbiamo le nostre idee!» urlò Saleh, «Vero, Aimon?!»

«Io…» Aimon provò a rispondere, ma Atan lo anticipò.

«Perché le mie idee sono preprogrammate e analizzate accuratamente! Potremmo solo peggiorare la situazione se facciamo come dici tu!»

«Troppo tardi, ecco il tuo vestito!» Saleh lanciò il vestito viola tra le braccia di Atan, che lui prese al volo prima che potesse cadere, e lo sistemò prima di rimetterlo nell’armadio.

«No!» La fata del suono ringhiò nervosamente e alzò le mani, ridacchiando per evitare un altro scatto d’ira, «Sai cosa? Fate quello che volete, farò a modo mio da solo!»

La fata della natura lo guardò andarsene di fretta, «Hah! Bene! Io ed Aimon non abbiamo bisogno di te!»

Aimon sospirò, incrociando le braccia, «Perché dovete sempre scontrarvi inutilmente…?»

«Ha cominciato lui» rispose calmo Saleh, dandogli il vestito verde con un sorriso, «Ecco qui, Principessa Aimon! O… Principessa Aida! Mi piace!»

«Devo proprio…?» Aimon prese il vestito tra le mani.

«Certo che sì!» Saleh prese il suo, rosa e con le maniche a sbuffo, «Guarda che bello il mio! Oh, so già chi posso essere!»

La fata dei fluidi inarcò un sopracciglio, incerto se dargli retta o meno, «Principessa Sarah…?»

«No,» la fata della natura si sciolse i capelli, «Sono la Contessa Perla Lucente Raggio di Solaria!»

Aimon corrucciò le sopracciglia, confuso, «Chi?»

«Senti, Solaria è il mio pianeta preferito, va bene?»

«Non sto giudicando…»


 

***


 

Nel frattempo, Atan guardò la scena dai piani superiori. Decise di cambiarsi in un abito più elegante, vedendo che Jandor aveva fatto lo stesso—probabilmente perché glielo aveva chiesto Bloom quando lo aveva chiamato—con una semplice giacca viola e camicia nera sotto, pantaloni dello stesso viola. Per sentire meglio la loro conversazione da lontano, proiettò uno schermo tecnomagico dalla sua mano destra e alzò il volume dell’orecchio robotico.

«Lo dirò ancora una volta, non ci amiamo!» esclamò Jandor, «Certo, Topaz è una mia cara amica d’infanzia, ma la nostra relazione non si evolverà fino a sposarci! Specialmente perché siamo troppo giovani!»

Topaz annuì per confermare le sue parole, voltandosi verso suo nonno, «Visto? Ora che lo hai sentito da lui, a—»

«Non lo accetto!» Erendor agitò il dito contro Bloom e Jandor con fare accusatorio, «Questa donna ha causato solo problemi al nostro regno quando lei e Sky erano insieme! Dicendo che si sarebbero sposati, avrebbe fatto di lei la regina di Eraklyon! Ha causato guai nella vita di Diaspro quando era fidanzata con mio figlio! Il minimo che potresti fare è dare a Topaz un buon marito, e insegnare le maniere a tuo figlio!»

Jandor stava per avanzare, ma Bloom lo fermò posandogli una mano sulla spalla, «Non succederà mai! Jandor e Topaz devono sposare chi amano davvero, te lo stanno dicendo loro stessi, che cosa vuoi di più? Tra l’altro non credo che le cotte adolescenziali stiano dando problemi a qualcuno, visto che abbiamo rotto molti anni fa e Sky ha deciso di sposare Diaspro, dopotutto Topaz è sua figlia»

«Hai comunque preso il nostro scudiero!» controbatté Erendor.

«Sì! Ci siamo sposati perché ci amiamo. Capisco che Domino ed Eraklyon possano avere una certa rivalità per ciò che è successo in passato, ma i nostri figli non c’entrano assolutamente nulla» concluse Bloom.

Atan abbassò il volume del suo orecchio robotico, correndo al piano di sotto. Probabilmente non era un buon momento per intervenire, ma era sicuro che Jandor e Topaz stessero per dire qualcosa in più. Si avvicinò al gruppo, schiarendosi la voce per poi inchinarsi.

«Perdonate il poco preavviso, non ho potuto fare a meno di ascoltare ciò che stavate dicendo»

Jandor e Topaz lo guardarono confusi, Bloom vicino a loro fece lo stesso. Erendor non sembrava ricordarsi di lui.

«Amico, che stai facendo?» sussurrò il ragazzo dai capelli rossi.

«Tranquillo» la fata del suono lo rassicurò velocemente, tornando a guardare l’ex sovrano, «Come dicevo… il mio amico qui non ama sua nipote. Lui… ama qualcun altro»

Jandor sgranò gli occhi dallo shock, trattenendo l’impulso di mordersi le unghie quando la sua mano destra raggiunse le labbra.

«E anche io amo qualcun altro, è la terza volta che lo dico!» esclamò Topaz rivolgendosi al nonno, «È un principe come Jandor, ed è ben educato come vuoi tu!»

Erendor scosse la testa, «Ormai è già deciso che sposerai lui, Topaz. Possa presentarsi un altro principe, o persino un re, ma Jandor è la prima scelta!»

«O forse è la tua prima scelta! Mia madre e mio padre supportano le mie scelte!»

«Sky non ha mai saputo cos’è meglio per lui, come te adesso! È una fortuna che ora lo sappia, maturerai anche tu»

Bloom sbuffò, mettendosi le mani sui fianchi, «Non posso credere che tu ti permetta di dire cose del genere davanti a tua nipote! Dovrebbe sentirsi supportata e amata, invece stai persino mettendo in cattiva luce tuo figlio, suo padre

Atan osservò la scena in silenzio, Bloom ed Erendor ripresero a discutere animatamente, Jandor rimase zitto non sapendo cosa dire a parte ciò che è stato già detto, e Topaz si mise le mani al petto, abbassando le sopracciglia. Pensando al piano di Saleh e l’ultima frase di Topaz “Mia madre e mio padre supportano le mie scelte”, gli fece domandare se potesse usare le “principesse” a suo vantaggio.

«Scusi, signor Erendor,» parlò nuovamente Atan, «Ha mai considerato la possibilità che Topaz potesse essere innamorata di una donna?»

«Cosa?!» scattò Erendor.

«Cosa?!» esclamarono Bloom e Jandor in coro.

«Cosa?» Anche Topaz si unì alla catena, «Ma io—»

«Ssshhh, shushshushshush—» Atan mise un indice sulle sue labbra, «Allora, signor Erendor?»

«È ovvio che sia inaccettabile, abbiamo bisogno di eredi! Una donna non potrebbe mai darle un figlio!»

La fata del suono lo indicò con una risata ironica, «Hah! Le mie madri sarebbero sicuramente in disaccordo con la sua idea. E anche le principesse che sono qui in visita oggi!»

Jandor si guardò intorno, «Che… quali principesse, che sta succedendo?» mormorò.

«Pensavo lo sapessi» disse Bloom.

«Raramente capisco cosa frulli nella testa di Atan» ammise il ragazzo.

Poco dopo udirono una forte risata venire dalle scale. Due figure raggiunsero la sala grande, la più bassa vestita con un vestito rosa pomposo, metà del suo volto coperto da un ventaglio dello stesso colore e capelli biondi che incorniciavano morbidamente le guance e le spalle adornate di gioielli. La più alta fece solo vedere gli occhi da dietro il ventaglio acquamarina, indossando un lungo vestito verde, capelli viola legati in un’elegante coda.

«Oh, devono essere loro, sì!» Jandor annuì convinto, «Non so i loro nomi, ma sono carine!»

Bloom assottigliò appena lo sguardo perplessa, alternando lo sguardo tra il figlio e le due ragazze, successivamente fissò il figlio sbattendo le palpebre, «Tesoro, sono Saleh ed Aimon»

«Cosa? Ma no, sono ragazze!»

«Ma è—» la donna sospirò, «Non importa»

«Lieta di incontrarvi tutti in quest’occasione!» Saleh chiuse il ventaglio, rivelando il trucco sul volto con un sorriso, «Sono la Contessa Perla Lucente Raggio di Solaria, qui con la mia cara amica la Principessa Aida di Andros!»

Atan lo fulminò con lo sguardo per la poca creatività usata per Aimon, il principe stesso si voltò a guardarlo.

«Beh, sei o non sei la sorella gemella del Principe Aimon?» recitò Saleh.

«Oh… oh,» Aimon cercò di fare un tono più fine come Saleh, «Oh, sì, assolutamente!»

Erendor incrociò le braccia, guardandoli con le sopracciglia corrucciate, «E che cosa ci fate qui?»

«Siamo qui per supportare la nostra amica Topaz! Da Contessa, penso che sia giusto che lei decida il suo consorte per la vita. Non è vero, Aida?»

Aimon abbassò timidamente il ventaglio, rivelando anche il suo trucco, «Sì… penso lo stesso! Da… principessa…»

Anche se era lì davanti a lei vestito da donna, Topaz si trovò comunque incantata dalla sua bellezza. Aimon stava davvero bene con tutto. Ricordandosi ciò che aveva detto Atan poco prima, Topaz volle provare ad avvicinarsi alla fata dei fluidi, prendendogli la mano sinistra con entrambe le sue.

«È vero, nonno! Io la amo!» disse, lasciando il nonno sorpreso, «Che sia un uomo o una donna, principe o principessa o meno, amerei comunque questa persona!»

«Che cosa hai detto…?!» Erendor la fulminò con lo sguardo, il suo occhio destro tremava mentre stringeva i pugni.

Aimon sbatté le palpebre genuinamente colpito, non poté fare a meno di guardare Topaz che continuava a sorridergli, «Tu… lo pensi davvero?»

«Certo che sì! Dalla prima volta in cui ti ho visto!»

Aimon non aveva mai realizzato che Topaz fosse davvero innamorata fino a quel momento, qualcosa nel suo cuore stava lentamente cambiando, non era sicuro del perché o come, ma si sentì più felice, leggero. Saleh si avvicinò silenziosamente agli altri due amici, guardando la scena dietro il suo ventaglio. Allo stesso momento, videro tre figure affrettarsi verso di loro. Brandon stava accompagnando Sky e Diaspro, allarmato dalla situazione.

«Mamma, papà!» li chiamò Topaz. Diaspro andò subito ad abbracciarla.

«Menomale, cara Topaz! Stai bene?»

«Sì, non preoccuparti!»

Sky sorrise alla riunione tra la figlia e la moglie, per poi voltarsi velocemente verso Erendor, che ricambiò lo sguardo furioso del figlio. Successivamente voltò uno sguardo preoccupato a Bloom, «Spero non sia successo nulla di troppo grave, mi dispiace»

«Tranquillo, penso che tutto si sia risolto bene» Bloom sentì Atan schiarirsi la voce e ridacchiò, «Beh, loro hanno risolto. Topaz ci ha anche detto qualcosa di veramente bello»

«Grazie per essertene occupata, ma ci dispiace comunque di non aver fatto in tempo ad arrivare. C’è qualcosa che possiamo fare per voi?» domandò Diaspro.

«Oh, no, davvero. Sono contenta che si sia risolto tutto per il meglio e non voglio niente in cambio» Bloom sorrise dolcemente ad entrambi.

«Allora credo che ce ne andremo. Grazie ancora per la tua pazienza» Sky la ringraziò una seconda volta, «Andiamo, Padre.»

Erendor ringhiò nervosamente, salutando rapidamente il gruppo con rabbia per poi procedere ad andarsene dal castello prima di Sky e Diaspro. I due salutarono Bloom e i quattro ragazzi, lo stesso fece Topaz per dare un ultimo sguardo ad Aimon. Era abbastanza lontana per lui da poterla osservare scendere le scale dell’entrata principale, Aimon si cambiò con la magia nei suoi vestiti normali e corse verso il cancello.

«Topaz, aspetta!»

Sorpresa al sentire la sua voce chiamarla, Topaz si voltò di scatto a guardarlo. Aimon sorrise e agitò una mano.

«Abbiamo mantenuto la promessa! Facciamone un’altra, fino al nostro prossimo incontro!»

Topaz ricambiò il sorriso, i capelli biondi che si muovevano al vento coprirono leggermente le guance arrossate, mentre agitava anche lei una mano, «Sì! Finché non ci rivedremo!» Sembrava star esitando, prese un respiro profondo prima di esclamare, «Ti amo, Aimon!»

La ragazza corse dentro la nave, Aimon la osservò partire e continuò a sorridere sapendo che lei lo stava guardando dalla finestra. Si voltò successivamente a guardare gli amici, che lo raggiunsero all’entrata.

«Oh, questo sì che era ufficiale!» esclamò Jandor, «Aimon ha una ragazza!»

Aimon ridacchiò timidamente, «Non è ancora ufficiale… ma spero di rivederla, magari per più tempo»

Saleh rise fieramente dietro il ventaglio, «Hohoh! Ve lo dicevo che avrebbe funzionato!» esclamò, colpendo scherzosamente Atan con un gomito.

«E va bene, ho usato il tuo piano a mio vantaggio, l’ho fuso con il mio» ammise la fata del suono, «…Ma te lo tieni davvero quel vestito?»

«Ma certo, guarda che carina che sono»

I quattro risero insieme, Jandor si teneva una mano sullo stomaco appena aveva sentito un rumore provenire da lì.

«Cavolo, questa discussione è durata così tanto che sto morendo di fame!»

«Andiamo a vedere se è pronto il pranzo» suggerì Aimon.

«Sì!»

 

   
 
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