Con un gesto calmo, Adam posò la penna sulla scrivania.
Le lacrime annebbiarono i suoi occhiali. Sua moglie avrebbe capito le sue ragioni?
Scosse la testa. No, non poteva lasciarsi fermare da simili pensieri.
Il suo compito di capo del Consiglio Ebraico andava ben oltre i suoi sentimenti.
Sospirò, il cuore greve d'amarezza. Per attenuare le condizioni dei tedeschi, aveva creato una rete di sostegno.
Ma a cosa era servito?
Le pretese naziste diventavano sempre più sanguinarie.
Un brivido trapassò la sua schiena. Nemmeno il caldo di luglio attenuava il freddo della sua anima.
Quei demoni volevano la sua collaborazione per la deportazione.
E quel termine, così neutro, nascondeva un significato ben più sinistro.
Non con me., si disse, risoluto. Non avrebbe avallato la morte di altri suoi fratelli.
Non avrebbe macchiato la sua coscienza del loro sangue.
Fissò la pillola, che era poggiata a sinistra della sua scrivania. Sapeva cosa doveva fare.
E, senza alcuna esitazione, la spezzò con i denti.