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Autore: Claireroxy    27/01/2024    0 recensioni
[Pikmin]
[Post-Pikmin 3] [Accenni one-sided Charlie/Brittany]
Dopo il loro ritorno su Koppai, Alph è preoccupato di non rimanere più in contatto coi suoi compagni di viaggio. Ma quello che ancora non sa è che, se non si riescono a trovare le occasioni, è sufficiente crearle!
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stato accolto come un eroe quando era tornato dalla spedizione. Avevano lasciato gli hocototiani sul loro pianeta nella strada verso casa, con tanti saluti e auguri di rivedersi presto, quindi la squadra era completamente sola quando la Drake aveva rimesso piede sul pianeta. E appena in tempo! I koopaiani si stavano mangiando le ultime scorte singhiozzando mentre la nave manovrava per atterrare. Alph si era tutto imbarazzato a quella vista, ma i suoi compagni di viaggio l'avevano presa con più filosofia.

"Ah, il ritorno dopo una spedizione..." aveva annuito comprensivo il capitano, mentre gli cingeva un braccio attorno alle spalle "Vedere tutti che piangono di gioia al tuo ritorno... Piangi pure, Alph! Non sai quanto tempo ci voglia per abituarsi a quella sensazione"

"Piangere di gioia... Quelli laggiù, capitano?" aveva chiesto Brittany. Ma prima che Charlie potesse rispondere Alph non era riuscito a trattenere la curiosità e, in maniera maleducata ma ormai nota ai suoi compagni, si era intromesso nel discorso.

"Ha capito perfettamente! Ha pianto anche lei la prima volta, capitano?"

"I-io?!"

Charlie si era come immobilizzato, ma visto che Alph lo stava guardando pieno di curiosità si era raddrizzato subito, mettendo le mani sui fianchi.

"Ah, no, caro Alph, io non piango mai! Sarebbe poco valoroso, per un eroe inter-stellare, fare la fontana di fronte a tutti"

"Ma questa è la prima spedizione di Koppai al di fuori della galassia..."

"Beh, mi stavo preparando già da molto tempo!"

"Questo spiega tante cose" aveva commentato Brittany, proprio mentre la Drake atterrava e il portello si apriva.

Neanche il tempo di fare un'entrata gloriosa che i loro colleghi si erano già buttati sui semi nella plancia, mentre i responsabili stavano già fregando le mani di fronte al bel raccolto, pensando a come distribuirlo.

I tre esploratori, invece, erano stati subito salutati dalle famiglie. Sommersi, nel caso di Alph.

Mentre cercava di districarsi fra tutti i suoi fratelli, che un po' lo abbracciavano un po' lo pizzicavano, il giovane ingegnere si era guardato attorno, tentando quantomeno di trovare i suoi compagni di viaggio. Aveva visto una persona dal lungo naso abbracciare Brittany, entrambe lacrimanti, e il capitano che teneva la paperella di bordo sotto un braccio e una vera sotto l'altro, mentre contraeva tantissimo la faccia per qualche ragione.

Alph voleva districarsi dalla massa di fratelli per salutarli, anche solo urlare qualcosa verso di loro, ma poi da sotto la montagna aveva visto la faccia del nonno.

Drake si era limitato ad annuire e a sussurrare qualcosa che, nonostante il clamore degli scienziati, dei giornalisti e dei curiosi in generale Alph aveva sentito perfettamente.

"Ottimo lavoro, figliolo"

Era l'ultima cosa che aveva udito, prima di svenire.

 

Tre giorni più tardi, Alph stava ritto di fronte ai cancelli della stazione spaziale, mezz'ora prima della loro apertura. Aveva saputo che i risultati degli esami sui semi sarebbero stati pubblicati nella lounge, e voleva essere lì non appena gli avrebbero esposti.

Era anche stata la prima volta in cui andava in giro da solo da quando era atterrato su Koopai. Fra una madre terrorizzata che potesse cadere a terra per la fame, una storia da raccontare almeno una volta a ciascuno dei suoi fratelli, vicini, banali curiosi che passavano casualmente di lì e svariati animali domestici, giusto per essere sicuro, nonchè in generale molto tempo perduto da recuperare con la sua famiglia, Alph non era riuscito a trovare un momento per stare da solo e racattare i pensieri. Su PNF-404 pensava di averne avuto in abbondanza, ma in fondo i Pikmin gli avevano sempre tenuto compagnia. E, dopo i primi giorni, ogni mattina c'era un incontro strategico coi suoi compagni di viaggio, anche se poi la missione del giorno era solitaria.

Alph rabbrividì, non solo per il freddo.

Non aveva avuto modo di vedere, o avere notizie, su Brittany o Charlie. Certo, la gente gli acclamava come salvatori del pianeta ma, su di loro nello specifico, nulla. Come stavano? Avevano incontrato tutti i loro cari?

Erano già stati messi sotto un nuovo progetto?

Alph sapeva dall'inizio che il loro gruppo non sarebbe potuto durare per sempre. I piani cambiavano, gli esperti servivano da un'altra parte: e, grazie alla loro missione, le esplorazioni stellari non sarebbero state necessarie per un po'. Per sempre, se andava tutto bene.

E, giustamente, ognuno aveva aspettative diverse: nessuno avrebbe potuto tenere il capitano lontano dallo spazio, ma Brittany sarebbe stata felice di studiare i frutti a terra, e non c'era spazio per il vegetale sulle navi a cui Alph voleva dedicarsi. Cioè, quando ne avrebbe creata una tutta sua avrebbe potuto creare uno spazio, ma non era detto che venisse usato, e anche se fosse diventato standard per tutte le navi (cosa che non sarebbe andata male, in quanto tutti gli esploratori avrebbero avuto frutta fresca a disposizione per il viaggio!) non era certo che Brittany, o Charlie, lo avrebbero usato, e comunque questo non lo aiutava nel...

"Allora, entri o no?"

Si girò subito, rischiando quasi di cadere di fronte al cancello aperto da un po'. Appena capì chi gli aveva parlato, dopo tutti quei mormorii indecifrabili, tutti i pensieri negativi svanirono di colpo.

"Ciao, Brit..."

"Shhhh!!!" Una mano guantata emerse da quella che gli pareva una montagna di cotone e gli tappò la bocca. "Sto cercando di mantenere un profilo basso, non rovinarmi la copertura!" La koopaiana lo fulminò con lo sguardo, unico elemento della sua faccia visibile assieme al naso. Una misura eccessivamente prudente, dato che erano gli unici di fronte al cancello, per qualche ragione.

"Tante domande anche a te, eh?" annuì Alph, mentre si metteva al suo fianco.

"Troppe!" confermò lei, guardandosi in giro. Quando vide che erano gli unici presenti, iniziò a rimuovere i suoi strati. "Speravo che col rapporto di Charlie le cose si calmassero, ma ogni volta che esco per strada qualcuno vuole salutarmi, o fare una foto, o chiedere qualcosa... È stancante, non trovi?"

Alph annuì, più contento che in questi giorni non fosse uscito da solo.

Poi realizzò quello che aveva sentito.

"Il Capitano ha steso un rapporto? Quando? E perché non ci ha consultato? Che ha scritto?"

"Sì, un giorno fa, e una delle sue ragioni da 'responsabile del gruppo' " rispose a tutto Brittany, facendo una smorfia mentre l'ultima protezione cadeva a terra con un sonoro rumore. "Beh, il rapporto si concentrava per lo più sulle scoperte di frutta. Niente descrizione del luogo, niente hocototiani, niente Pikmin..."

"Volutamente!" La voce baritona di Charlie risuonò per tutta la sala, impossibile da ignorare. Sia Alph che Brittany sobbalzarono. "La missione chiedeva della frutta. Le altre scoperte possono essere date in un momento più opportuno!"

"Ciao, Charlie" salutò in tono secco Brittany, che si era girata per prima. Il capitano parve ignorare il suo tono minaccioso.

"Ehi, Brittany. Stai bene, og..."

"Sì, stiamo entrambi bene!" lo interruppe Alph, che si era appena ripreso. "Ma allora... davvero non ha menzionato il furto e i Pikmin?" chiese con voce un po' più bassa, all'improvviso timoroso.

"Se ci stavano ascoltando, lo hanno già sentito da lui che urlava a squarciagola" lo rassicurò Brittany.

"Non vi preoccupate, ragazzi!" riprese Charlie, come se non si fosse successo nulla poco fa. "Stanno annunciando i risultati dello studio in diretta, quindi sono tutti dall'altro lato a vedere il maxischermo!"

Il gelo calò un secondo sul gruppo, mentre si squadravano. Nessuno, tranne loro, era da quel lato della stazione spaziale. Una strana coincidenza.

"E quando hanno annunciato la diretta?" chiese Brittany, sospettosa.

"L'altro giorno. Forse non l'hai sentito mentre festeggiavi la buona riuscita della spedizione?"

"Uh uh. E tu quando l'hai saputo?"

"Due ore fa, me l'ha detto lo spazzino quando mi sono presentato qui!"

Il nodo che Alph non sapeva di avere nello stomaco si sciolse mentre sentiva i due parlare. Era come essere tornati a bordo della Drake, nelle riunioni strategiche. In un gruppo che era diventato affiatato, pronto ad affrontare qualsiasi avversità.

Col chiacchiericcio dei suoi compagni d'avventura in sottofondo, si mise a leggere il foglio dei risultati.

Semi compatibili col suolo del pianeta... Scorte di cibo assicurate per il prossimo anno... Creazione di un sistema di approvvigionamento sostenibile...

Furono quelle parole, a catturarlo. E, nonostante le avesse capite fin dalla prima lettura, non poteva smettere di rileggere.

"Visto gli sforzi richiesti per la creazione di un sistema funzionale e rispondente ai bisogni del pianeta, i gruppi di lavoro si concentreranno su progetti ben definiti, e comunicanti fra di loro, attinenti alla loro area di competenza. Il governo rilascerà ulteriori dettagli più tardi in giornata"

Attinenti alla loro area d'esperienza. In burocratese, significava niente più progetti misti. I compartimentalizzati procedevano più spediti, e si potevano testare prima.

Beh.

Il gruppo era definitivamente sciolto, ora.

Nella sala era calato il silenzio. Alph sentiva gli occhi di Brittany e Charlie scivolare sulle stesse parole, inciampare sulle stesse lettere.

Di certo non si aspettavano che un gruppo formato da volontari non supervisionati durasse a lungo, ma non s'immaginavano che finisse così bruscamente.

E ora, Alph poteva finalmente salutarli come si doveva.

Il giovane ingegnere si girò a guardarli, e provò a dire qualcosa (anche un "Ciao", per quanto banale, sarebbe stato un buon inizio), ma si ritrovò a non riuscire nemmeno ad aprire la bocca. Lo sapeva che doveva pensare a qualcosa prima, ma non aveva voluto credere che potesse finire subito, così.

"Ah, già" Fu invece Brittany a rompere il ghiaccio. Si girò sulla sua pila di vestiti a terra, dandogli la schiena. "Quasi mi dimenticavo".

Dalla pila uscì una borsa, probabilmente quella che aveva fatto quel rumore prima. Dalla borsa uscì un contenitore, e dal contenitore uscì un profumo di torta, e quando Brittany lo aprì Alph confermò che era una torta alle graziosine. Metà di crostata alle graziosine per la precisione, ma tagliata in maniera così precisa che non poteva essersela mangiata l'altra metà.

"Brittany..." Fu il capitano a prendere parola per primo "Ma l'hai fatta tu?"

"Un regalo della zia" continuò lei. Aveva la voce più nasale del solito. "È metà a testa"

"... Grazie, Brittany" disse Alph, riuscendo ad aprire la bocca mentre allungava la mano verso la fetta. "È calda."

"Tirata fuori dal forno stamattina"

Alph si trovò ad annuire mentre ne assaggiava un boccone. La pasta frolla era morbida, e si scioglieva facilmente in bocca; la frutta zuccherata, ma non in maniera così esagerata da nascondere il sapore pimpante del frutto.

Era una delle cose migliori che avesse mai mangiato.

Era ottima per dire addio.

"Brittany..." Fu Charlie a prendere parola, per fortuna. Alph si sentiva privo d'ispirazione, adesso. "Tu... io... io non immaginavo che..."

"Bene, vi è piaciuta" Lo interruppe subito, chiudendo il contenitore. "Adesso tocca a voi!"

"... Eh?" Gli venne quasi istantaneo da dire.

"C'è una tradizione, nel mio gruppo di lavoro" dichiarò Brittany, rimettendo il contenitore a posto e, ora sì, guardandoli dritti negli occhi. "Si portano cose fatte in casa da mangiare durante la giornata. Da sgranocchiare durante il lavoro" Gli occhi le brillavano "Cibo. E si fa a turno!"

"Cioè" disse Alph ad alta voce, ragionando "La prossima volta, dobbiamo portare qualcosa noi da condividere?"

"Esatto! È per mantenere lo spirito del gruppo!" Annuì Brittany, scuotendo con un po' troppo vigore la testa. "Potete già fare domani, in pausa pranzo"

"Brittany, hai avuto proprio una bella idea!" confermò Charlie "Posso fare io domani! Oh, Elizabeth sarà così felice di incontrar..."

"Ma certo!" Ad Alph l'immagine balenò subito in testa "Le piacerà moltissimo l'acqua del laghetto nel parco!"

"Perfetto!" annuì Brittany. "Domani lì in pausa pranzo, allora. Porta qualcosa di buono, mi raccomando!" disse poi subito a Charlie.

"Beh... avete deciso, vedo!" si riprese subito. "Potrei fare la ricetta che mi ha salvato nell'Operazione: Papere in TV... ma non dovrete condividerla con nessuno, è un segreto del mestiere!"

"Acqua in bocca!" confermò Alph.

"Non me la farei scappare per niente al mondo!" aggiunse Brittany

"Allora... riunione finita" concluse Charlie "In marcia, ci aspetta un nuovo giorno!"

Uscirono dalla lounge camminando fianco a fianco. La folla stava arrivando dall'altro lato, ma con quel passo non gli avrebbero mai raggiunti.

Domani sarebbero tornati alle loro vite di sempre, nei gruppi di lavoro da cui erano partiti. Ma ora Alph ne era convinto: anche tornando alla vita di prima, non si sarebbero persi di vista.

Angolo Autrice
Beh, doveva essere qualcosa di più leggero/tranquillo questa storia... e invece l'hurt/comfort ci entra sempre, per qualche ragione! XD Ma adoro il team di 3 e la relazione fra di loro, spero di rendergli giustizia!
(E no, non vi libererete di me così facilmente XD)
  
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