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Autore: iosonoChicca    30/01/2024    0 recensioni
Prima ancora di pensare a come dichiarare i tuoi sentimenti in un contesto romantico, c'è bisogno di comprendere prima il concetto di kokuhaku 告白, ovvero "dichiarazione", il momento in cui confessi i tuoi sentimenti a qualcuno.
Di cosa si parla in questa OS creata per il Contest "L'antro delle parole"?
Di uno specchio "bugiardo" e di un ragazzo innamorato.
Ship tra Todoroki e Midoriya .
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Shouto Todoroki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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shot

Le mani gli tremano visibilmente mentre trattiene stretto tra le dita quello specchio maledetto che proprio non riesce a farsi piacere.
I muscoli si tendono come corde di un violino, le nocche sbiancano e le iridi spaiate fremono impazzite nell'osservare quel piccolo oggetto che lui detesta con tutto il suo cuore.

La saliva gli ingorga la gola e la mente è talmente annebbiata da fargli sembrare impossibile anche un semplice atto come quello istintivo di deglutire.

Lo specchio è ancora lì, immobile.

La parte riflettente è rivolta verso il basso ed appoggiata ai muscoli delle gambe che si induriscono guizzando in moti nervosi.

Todoroki chiude per qualche istante gli occhi, fa calare le ciglia su quelle stranissime iridi eterocromatiche.

Nel buio dell'oblio dato dalla mancanza di immagini e dal silenzio che rimbomba nel bagno vuoto, gli sbuffi del respiro escono dalla bocca come se fossero rantoli che si raffreddano e si riscaldano mischiandosi insieme.

Arriccia il naso verso l'alto, smuovendo involontariamente la pelle del viso ed in parte proprio quella porzione dove svetta ben visibile la cicatrice rossastra.

Sono trascorsi anni, eppure se ci prova riesce ancora a percepire il dolore che ha provato quel maledetto giorno.

Sposta lo specchio di lato, tenendolo solo con una mano mentre l'altra si alza per raggiungere la scottatura e tracciarne i contorni che oramai conosce a memoria.

Da quando sua madre gli ha lanciato dell'acqua bollente sul viso, rovinandolo non tanto sul volto quanto nell'anima, lui ha smesso di vedersi.

Se per caso gli succede di specchiarsi, in quella superficie liscia che lui reputa bugiarda, non riscontra nulla di quello che dicono gli altri; lui ci vede soltanto un mostro, un terribile essere che ha talmente spaventato sua madre da istigarla a fargli del male.

Il ghiaccio e il fuoco insieme, i capelli bianchi e rossi, le iridi spaiate: lui è un personaggio ambiguo, una contraddizione ... un errore.

Persino il suo Quirk non è perfettamente chiaro, simboleggia la distruzione da una parte e la purezza dall'altra.
Un lamento di nervosismo gli parte dallo stomaco.

Quando è successo che il suo grande potere diventasse una condanna tanto da spaventare le persone a lui vicine?

La mano ritorna tremante verso il bordo dello specchio, lo appiglia mentre, sempre ad occhi chiusi, una lacrima gli scende piano sulla guancia.

Tutte le persone che ha conosciuto nella sua vita non hanno fatto altro che riempirlo di complimenti.
Ammirano il fisico asciutto e snello, i muscoli flessuosi, la pelle del viso che sembra fatta di porcellana, ed i capelli lisci che ricadono pigri sugli occhi diversi, un cielo sgombro e un antro buio.

Quante meravigliose parole riceve quotidianamente sulle sue abilità e sulla sua bellezza...
se solo sapessero come lui si sente smetterebbero di farlo all'istante.

Un'altra lacrima scende veloce andando a sbattere sul retro dello specchio ed un singulto meccanico gli parte dallo stomaco.
Le labbra si schiudono appena facendo fuoriuscire una breve risata isterica.

Bello lui? Quante cazzate!

Lui porta sul viso il segno indelebile di quanto sia orripilante.

Un leggero spostamento d'aria ed un fine tocco sulla spalla lo fa sussultare portandolo ad osservare stranito la figura del suo compagno di classe che è apparsa magicamente al suo fianco.

-Midoriya... che ci fai tu qui?- Domanda trafelato mordicchiandosi il labbro inferiore.

Izuku lo osserva attentamente, scrutando con i suoi enormi occhioni verdi tutto il suo viso, fino a soffermarsi sopra alle guance che brillano ancora umide delle lacrime appena versate.

-Perché piangi?-

Le spalle gli si alzano subito in un gesto di noncuranza, comunicandogli velocemente senza aver bisogno di parlare, che non è importante il motivo ...
che addirittura anche lui non lo è...

Sbatte con stizza lo specchio sul mobile vicino, spostando lo sguardo triste altrove.
Midoriya segue il movimento del braccio, scrutando serio proprio l'oggetto rimasto abbandonato sul mobile spoglio.

-Ancora non riesci a specchiarti?-

Le iridi di Todoroki sgranano stupite.

-Pensi che non mi sia mai accorto che non riesci a farlo?
Che cosa ti spaventa così tanto?-

E gli appoggia addosso il solito sguardo destinato a lui, quell'espressione talmente difforme da quella che usa solitamente e talmente intima ed accogliente che la risposta alla sua domanda viene fuori da sola, quasi senza doverci pensare prima.

-Io.. Io faccio schifo.- Risponde in tono vibrante, con un timbro talmente carico di dolore che si discosta totalmente dal solito modo apatico che cerca di mostrare al resto del mondo.

Midoriya non replica, gli si avvicina lentamente fino a fermarsi di fronte a lui.
Con una mano sposta delicatamente le ciocche cremisi che nascondono la cicatrice.

-Sei nobile, altruista e cerchi sempre di non offendere nessuno. Come puoi anche solo pensare di fare schifo?
E ti fermo prima che provi a ribattere su quello che ti ho appena detto, perché se ti stai riferendo al tuo aspetto, beh... io ti trovo anche bellissimo.-

La bocca di Todoroki si spalanca in un cerchio perfetto ed il fiato gli si spezza in gola mentre le guance si imporporano violentemente.
Izuku ridacchia rosso in viso anche lui, avvicinandosi lentamente al suo volto e baciandogli teneramente proprio le stesse guance ancora umide dalle lacrime.

Le labbra piene si appoggiano alla sua pelle producendo un delicato schiocco, prima di salire e continuare a baciarlo sullo zigomo, sul naso, fino a soffermarsi proprio su quella cicatrice che gli deturpa la porzione di pelle che racchiude l'iride chiara.

-Vorrei che tu potessi vederti come ti vedono gli altri.
Vorrei che lo specchio che tu odi tanto potesse riflettere, non quello che tu credi di te stesso, ma quello che gli altri pensano veramente di te.
E se ancora non ti bastasse, vorrei che tu potessi vederti come lo faccio io.-

Midoriya si avvicina di più, talmente tanto che loro bocche quasi si sfiorano.
Todoroki trattiene il respiro guardandogli voglioso le labbra, per poi alzare lo sguardo e perdersi dentro la distesa verde dei suoi occhi color smeraldo.

-Shoto...- .

Mormora Izuku scandendo le lettere del suo nome con una tonalità talmente calda da farlo avvampare e rabbrividire insieme.

-Specchiati nei miei occhi, guardaci dentro e tuffati a capofitto nei miei sentimenti.
Infilati con tutta la tua anima dentro al mio corpo e cerca di raggiungere la mia.

E poi credimi...

Perché non c'e' nessuno specchio al mondo che potrà mai farti comprendere quanto meraviglioso io penso che tu sia.-


   
 
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