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Autore: BrideOfTheWind    18/09/2009    1 recensioni
La musica risuonava grandiosa nell’ampio teatro, dando ai numerosi spettatori immersi nell’oscurità l’impressione di invadere prepotente tutto lo spazio ellittico della platea, espandendosi poi fino a possedere ogni stucco, ogni palco, fino all’ultima galleria.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La danzatrice e la bambina


Questa brevissima scheggia di ciò che mi passa per la testa, stranamente, mi soddisfa abbastanza, anche se, come ha osservato la mia giudice più severa, “non va da nessuna parte”.
Ad ogni modo la pubblico per due persone: per Chiara, perché ogni giorno di più mi accorgo che oltre ad essere un’autrice eccezionale è anche una persona fantastica, sempre disponibile e gentile indipendentemente da quanto possa essere assillante e insicura io.
E per la mia June, che oggi compie gli anni e per la quale mi rammarico di non aver saputo preparare un regalo migliore. Spero che apprezzerai comunque e che riuscirò a fare qualcosa di meglio nelle prossime settimane, tanto per rimpolpare un po’ questo scarno e scontato regalo. 

 

La danzatrice e la bambina

 

La musica risuonava grandiosa nell’ampio teatro, dando ai numerosi spettatori immersi nell’oscurità l’impressione di invadere prepotente tutto lo spazio ellittico della platea, espandendosi poi fino a possedere ogni stucco, ogni palco, fino all’ultima galleria.
Rapiti da quella perfetta sinfonia di gioia, essi osservavano con attenzione i ballerini che s’agitavano sul palco. Era un grande spettacolo, forse il migliore dell’anno, in città.
La figura esile della prima ballerina emerse dalle file dei compagni, intessendo una rete di movenze rapide e delicate, come un ricamo ricco sul tessuto chiaro del palco illuminato.
La fanciulla angelo dichiarava al mondo la gioia che riempiva la sua vita nel candore della sua divina purezza, e come una colomba danzava pacifica e felice nel giardino dell’Eden.
La ballerina era brava, preparata e aggraziata; i suoi lineamenti puri e la dolce opalescenza della carnagione rendevano lo spettacolo tanto surreale quanto paradossalmente realistico. Osservandola danzare, gli spettatori non potevano fare altro che chiedersi se davvero quella sera gli angeli avessero deciso di scendere sulla terra per narrare al genere umano le loro storie.
Maria sorrideva, sentendo i muscoli flettersi in quei movimenti che conosceva ormai così bene. Quello spettacolo era il suo debutto, e le entusiastiche reazioni di pubblico e critica nelle città in cui la tournee era passata le avevano fatto sentire che tutte le fatiche e le delusioni passate erano valse a qualcosa, che finalmente avrebbe potuto coronare il sogno di quando era ragazzina e sudava in una scuola di periferia: donare incanto a coloro che fossero andati a vederla. Il piacere era tale che la fatica perdeva importanza, lasciava spazio solo al sogno, all’arte che amava e all’infantile gioia che provava nel dedicarvisi.
Nell’ora successiva, la ragazza angelo fu rapita dalla Tentazione, invidiosa della sua grazia, che le strappò le ali dalle scapole e la condannò ad una vita da mendicante nelle città degli uomini.
Il suo candore fu macchiato di paura e sofferenza, mentre l’abito bianco si lordava di fango e le membra sussultavano per il freddo invernale.
Il pubblico soffriva con lei, seguiva con gli occhi spalancati le sue disavventure, fino al gran finale, alla Resurrezione che ridonò all’angelo caduto il suo originario splendore, perché l’amore di Dio aveva sanato tutte le sue ferite, cancellando dal suo corpo le cicatrici del mondo terreno.
Quando infine il suo personaggio fece ritorno a casa, Maria percepì nitidamente il sollievo in sala, la sensazione di pace portata dal messaggio di resurrezione.
Il suo sorriso si colorò della tinta umana della soddisfazione, mentre concludeva il balletto con una rinnovata danza di felicità.
Pensò a casa sua, al paese povero in cui vivevano i suoi parenti. Pensò al marito, che come sempre l’avrebbe raggiunta in camerino per complimentarsi con lei. Pensò ai soldi che avrebbe guadagnato grazie a quel successo. E infine, come sempre, la bambina dentro di lei esultò, perché ancora una volta aveva avuto l’opportunità di uscire dal corpo della donna e giocare ad essere un angelo.
Un ultimo, elaborato arabesco e la figura della protagonista si protendeva verso la terra in un profondo inchino, prima di lasciarsi inghiottire dalla dolce caduta del sipario.

  
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