C'era una volta in Cina un vecchio mercante di nome Chao.
Aveva girato quel paese in lungo e in largo, quindi credeva di conoscere tutte le locande e gli alberghi.
Ma un giorno si trovò in una provincia dove non era mai stato, così si fermò a chiedere a un contadino dove si trovava la locanda più vicina.
- Proprio oltre la collina c'è una locanda molto accogliente dove puoi anche comprare degli asini, se ne hai bisogno.
- Ma guarda, stavo proprio pensando che il mio asino ormai è vecchio e stanco! - esclamò Chao. - E quegli asini da dove vengono?
- Ah, questo non lo so. Chiedilo a Terza Dama, la padrona della locanda.
Chao lo ringraziò e poco dopo arrivò alla locanda.
Terza Dama lo accolse molto gentilmente.
- Purtroppo non ho servi, quindi dovrete portare voi il vostro asino alle stalle. Io intanto vi preparerò il pranzo e un letto.
Quella sera Chao e gli altri sei ospiti della locanda gustarono una cena deliziosa.
Terza Dama portò una bottiglia di vino dopo l'altra e tutti gli ospiti bevvero finché non si addormentarono.
Solo Chao, che era astemio e non aveva bevuto niente, giaceva a occhi aperti nel soffice letto.
Stava per appisolarsi quando udì un tonfo e, temendo l'irruzione di qualche bandito, si alzò in punta di piedi per guardare nell'altra stanza.
Vide Terza Dama tirare fuori da un baule alcune figurine di legno e metterle sul pavimento: erano un uomo, un bue e un aratro.
Attaccò l'aratro al bue e mise l'uomo dietro l'aratro, poi spruzzò dell'acqua su di loro e pronunciò delle parole magiche.
Con grande stupore di Chao, le figurine si mossero rapidamente intorno alla stanza, riempiendo il pavimento di solchi.
Terza Dama diede all'uomo di legno un sacchetto di semi, lui li piantò e spuntarono dei freschi germogli di grano.
La locandiera raccolse il grano, lo macinò e preparò dei pasticcini con quella farina.
Chao, turbato da quella magia, non riuscì a chiudere occhio.
All'alba impacchettò le sue cose e stava per andarsene, ma Terza Dama gli disse: - Ho preparato dei deliziosi pasticcini, volete assaggiarli?
- Grazie, signora - rispose Chao. - Vi dispiace se ne prendo uno per mangiarlo durante il viaggio? Ho molta fretta.
Si mise in tasca il pasticcino e andò alla stalla a prendere l'asino.
Ma prima di andarsene decise di dare un'ultima occhiata a Terza Dama.
Si affacciò alla finestra e la vide offrire i pasticcini agli ospiti, che li mangiarono.
Sotto i suoi occhi inorriditi, gli ospiti rotolarono a terra, i loro abiti si tramutarono in ruvido pelame grigio e spuntarono loro delle grandi orecchie e delle lunghe code.
Erano diventati asini!
Chao montò sul suo asino e si allontanò di corsa dalla locanda.
Non si fermò finché non raggiunse la città più vicina.
Anche se il lavoro lo teneva occupato, Chao non riusciva a dimenticare Terza Dama e la sua terribile magia.
Decise perciò di tornare alla locanda, ma prima comprò sei pasticcini, li mise in un sacchetto e in un altro mise quello che gli aveva dato Terza Dama.
Lei lo accolse sempre molto gentilmente e il giorno dopo gli offrì di nuovo dei pasticcini.
- Anch'io ho comprato dei pasticcini. Prego, assaggiatene uno - disse Chao assaggiando un pasticcino e offrendone uno a Terza Dama.
La locandiera accettò con una smorfia di stizza, ma non si accorse che si trattava di quello che aveva preparato lei!
Lo mangiò, rotolò al suolo e si trasformò in un asino.
Soddisfatto, Chao la portò fuori e la legò ad un albero.
Poi tornò dentro, aprì il baule, tirò fuori le figurine di legno e le bruciò.
Da allora, fino alla fine dei suoi giorni, Terza Dama si comportò come un bravo asino e fu di grande aiuto a Chao nel suo peregrinare attraverso la Cina.