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Autore: Ghost Writer TNCS    03/02/2024    1 recensioni
Il racconto conclusivo del primo arco narrativo. Questa storia prosegue gli eventi di Eresia, La frontiera perduta e La progenie infernale.
È giunto il momento della resa dei conti. Ma quello che si prospetta all’orizzonte è un conflitto ben più grande di Tenko, di D’Jagger, e degli dei stessi.
Lasciato Raémia, le due fazioni si riuniranno con i rispettivi alleati, ma per tutti loro molte cose sono cambiate, e i loro obiettivi potrebbero non coincidere più.
Per qualcuno sarà la fine, per altri un nuovo inizio, una cosa è certa: nessuna fazione può dirsi davvero unita. Tra interessi personali e ideali opposti, le divergenze interne potrebbero determinare l’esito degli scontri più ancora della forza dei nemici.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie '1° arco narrativo'
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13. Il potere delle informazioni

«Non è come infondere la tua energia in un oggetto, devi focalizzarti su te stessa» ribadì Shamiram. «Concentrati su ciò che provi, su ciò che-» L’umana si interruppe di colpo: aveva percepito qualcosa. «Continua con gli esercizi che ti ho spiegato, io torno subito.»

Tenko non ebbe modo di dire nulla perché la strega le voltò le spalle e lasciò la stanza.

Rimasta sola, la demone prese la sua spada e osservò la sua immagine riflessa sulla lama. Non si era ancora abitata all’idea di portare una fascia per capelli, ma doveva ammettere che era comodo non doversi più preoccupare dei ciuffi che le andavano sugli occhi.

Chissà cosa ne pensava Sigurd di quel nuovo stile…?

Scosse il capo e rinfoderò l’arma: non era il momento di perdersi in vaneggiamenti. Si era convinta che la sua abilità da spettro poteva salvare lei e i suoi amici anche nelle situazioni più disperate, ma si era illusa. Prima la strega-vampira aveva trascinato lei gli altri fuori dalla dimensione spettrale, e poi quello stesso potere l’aveva quasi uccisa. Se non fosse stato per il pronto intervento di Shamiram e per le tecnologie mediche della nave, non ce l’avrebbe fatta.

In ogni caso non intendeva fermarsi. Si era riposata a sufficienza, ora doveva allenarsi per coltivare quante più abilità possibile.

Aveva risparmiato gli dei una volta, tuttavia la prossima non sarebbe stata altrettanto magnanima. Le sue prede potevano fuggire e nascondersi quanto volevano, ma non sarebbero mai riuscite a liberarsi di lei.

Shamiram entrò nella sala comune con l’autorevolezza di chi ha diritto di veto su qualsiasi cosa accada al suo interno.

«Bombarolo, puoi spiegarmi cosa ci fa un angelo nella nostra base?»

Il nuovo arrivato, un uomo con una luminosa aureola sulla testa, si inchinò umilmente. Aveva due grandi ali piumate rosse e arancioni, e indossava una tunica color porpora dalle decorazioni dorate. «Perdonate la mia intrusione non annunciata. Mi chiamo Uriel[18], ho sentito la preghiera del qui presente signor Rahoud, e ho ritenuto opportuno prestare la mia assistenza.»

L’umana rimase un attimo in silenzio. Gli angeli rispondevano solo alle richieste più sincere e altruiste, e lo facevano molto raramente.

«Sei proprio sicuro che sia stato lui a chiamarti?»

«La prima volta ero sorpreso anche io, ma ormai siamo vecchi amici» le assicurò il goblin.

«E non è neanche la prima volta?!» Shamiram non riusciva a capacitarsene. «Ma davvero non c’è nessun altro nell’universo che ha bisogno di aiuto?!»

«Ahimè, l’universo è pieno di persone bisognose di aiuto, tuttavia ciò non rende una richiesta sincera meno meritevole di un’altra.»

«Ti fermo subito: non voglio mettermi a discutere di etica con un angelo. Piuttosto, se è lecito chiedere, quale preghiera devi esaudire?»

«Posso aiutarvi a scoprire dove e quando verranno consegnati gli esoscheletri biologici giganti richiesti dagli dei di Raémia. In effetti, stavo giusto controllando i registri delle aziende a cui è possibile sia stata commissionata la produzione degli stessi.»

Detto ciò, l’angelo si rimise al lavoro sulla tavola che aveva in mano. Sembrava un oggetto antico, ma in realtà funzionava come un moderno tablet.

«Nel senso che li stai hackerando?» intuì la strega.

Uriel non si scompose. «Avevo inteso che non volevi discutere di etica con me.»

«Sarebbe stato tutto più semplice se la polizia fosse riuscita a trovare ciò che ci serve nei dati che hanno preso sulla Luna Nera, ma in tutta onestà non ci credevo più di tanto» intervenne D’Jagger. «Più aspettiamo, più sarà difficile fermarli in tempo, quindi ho pensato che chiedere a Uriel era la cosa migliore. Grazie al suo aiuto potremo fermarli prima che vadano su Raémia a uccidere un mucchio di persone, e la Furia Spettro potrà avere la sua vendetta.»

«Signor Rahoud, sarebbe così gentile da spiegarmi questa storia della vendetta?»

Lunaria tirò un calcio al suo amico.

«Oh, niente, niente. Farneticavo!»

Uriel parve intuire il vero significato di quelle parole – ingannare un angelo era quasi impossibile –, infatti decise di soprassedere e si concentrò sul suo lavoro.

«Ho inviato le informazioni che vi servono al signor Rahoud. Ho isolato gli ordini in cui potrebbero essere coinvolti gli dei di Raémia, e di questi potrete tracciare il luogo e la data della consegna. Confido che saprete utilizzare queste informazioni in modo appropriato.»

«Lo faremo» gli assicurò D’Jagger, e per una volta lo disse senza ironia. «Grazie, amico.»

«Addio, signor Rahoud. Addio, signora Shamiram. Vi auguro ogni bene.»

L’angelo venne avvolto da una luce calda e solenne, e un attimo dopo era svanito.

***

«Da questa parte» fece strada Yalina. Aveva sparpagliato i suoi insetti nei corridoi e nelle stanze accessibili, e questo le aveva permesso di creare una rete di sorveglianza personale con cui poteva intercettare i nemici con largo anticipo, garantendo a lei e al resto del Branco un percorso sicuro su cui avanzare.

Mentre la Luna Nera poteva essere considerata un incrocio tra un’ammiraglia da guerra e una lussuosa nave da crociera, la New Queen Anne’s Revenge era un velivolo spiccatamente militare, personalizzato e migliorato da Barbanera e dalla sua ciurma per assolvere ancora meglio al suo ruolo di ammiraglia della flotta pirata.

Mentre avanzavano tra i corridoi spartani, i membri del Branco notarono diversi alloggiamenti per droidi da battaglia, molti dei quali erano però vuoti.

Dopo aver superato una porta automatica, cominciarono a udire dei rumori: colpi di proiettili, fragore di metallo ed esplosioni.

«Che succede?» chiese subito Priscilla.

«Aspetta e vedrai» rispose Yalina.

I cinque imboccarono un lungo corridoio con delle ampie finestre rivolte su una sala sottostante. Oltre i vetri antiproiettile, i membri del Branco poterono osservare una manciata di persone impegnate a combattere proprio contro alcuni droidi da battaglia. Le macchine stavano avendo la peggio, ma a terra c’erano comunque un paio di cadaveri.

«Altri invasori?» si stupì Thiago.

«No, sono membri della ciurma di Barbanera» ribatté Ulin’dir.

«E anche belli ubriachi» aggiunse Priscilla, notando i loro movimenti incerti e le bottiglie in mano.

Il faunomorfo di tipo gibbone era incredulo. «Quindi stanno combattendo tra loro?! Ah! E io che mi ero preoccupato!»

«Non abbassare la guardia» lo ammonì invece l’anfibiana. «Non tutti i pirati di Barbanera sono degli idioti.»

«Venite, ci siano quasi» tagliò corto Yalina.

I membri del Branco si rimisero in marcia e in poco tempo raggiunsero la sala server individuata dalla mezzelfa. Non c’era nessuno a sorvegliare, in compenso la porta era sbarrata.

«Ci penso io» disse Thiago. Prese un cavo dall’avambraccio della sua armatura e lo collegò al pannello di sicurezza. «Pronti?»

«Pronti.»

Il faunomorfo forzò la serratura elettronica e la porta si aprì con un leggero sbuffo.

Yalina mandò all’interno una manciata di insetti, Ulin’dir estese le sue percezioni magiche e Jérémy avviò una scansione con i suoi innesti cibernetici.

«Libero.»

«Libero.»

«Libero.»

Una volta certi che non ci fossero pericoli, Thiago e Priscilla entrarono e si collegarono a due server diversi.

Tutto sembrava filare liscio, finché non partì un allarme.

«Nemici in arrivo» segnalò Yalina. «Quaranta secondi! No, venticinque!»

La mezzelfa continuò a raccogliere informazioni dai suoi insetti, attenta a mantenere almeno una via di fuga aperta.

«Dieci secondi!»

Thiago e Priscilla si scollegarono dai server e Yalina cominciò a fare strada. Rimasto per ultimo, Jérémy lasciò una trappola esplosiva, quindi si affrettò a raggiungere i suoi compagni.

«Droidi davanti a noi!» segnalò Yalina.

Svoltato un angolo, i membri del Branco si trovarono davanti gli automi. Ma non rallentarono: Yalina evocò una barriera e i suoi compagni aprirono il fuoco, crivellando di colpi le macchine finché non caddero a terra.

Udirono uno scoppio in lontananza: la prima trappola di Jérémy era stata attivata.

«Di qua» fece strada la mezzelfa, che aveva individuato altri pirati in avvicinamento.

«Quanto manca?» volle sapere Priscilla.

«Circa quattrocento metri.»

Un’altra esplosione risuonò alle loro spalle, molto più vicina della precedente.

Yalina ricevette delle immagini dai suoi insetti, ma era già troppo tardi: «Atte-!»

Il giavellotto trafisse Ulin’dir in piena schiena, bucò l’armatura e lo scagliò diversi metri più avanti.

Il resto del Branco si fermò, la mezzelfa evocò una barriera e gli altri puntarono le armi.

Il paffuto demone si sforzò di rialzarsi, ma il giavellotto che l’aveva colpito svanì e dalla ferita sgorgò un fiotto di sangue bluastro. In pochi istanti i sistemi salvavita dell’armatura tamponarono il buco, ma la ferita era comunque molto grave.

«Dobbiamo proseguire» affermò Priscilla. Si iniettò una delle fialette di sangue integrate nella sua armatura. «Vieni, ti aiuto.»

Grazie alla nuova forza che aveva appena acquisito, sollevò il suo paffuto compagno e cominciò a camminare spedita reggendolo sulle spalle.

I membri del Branco ripresero a correre, ma qualcosa volò sopra le loro teste e atterrò davanti a loro: un giovane umano con diversi innesti cibernetici. Il nemico fece comparire uno scudo dall’avambraccio sinistro e scompose la mano destra per far uscire una bocca da fuoco.

«Andate da qualche parte?»

Tutti quanti si fermarono. Jérémy si abbassò e schivò il giavellotto di prima. L’arma continuò per alcuni metri e si piantò saldamente nel muro.

I fuggitivi si voltarono e videro un manipolo di pirati in rapido avvicinamento. Tra loro spiccava un massiccio aracnoide: un essere con il busto simile a quello di un insettoide, ma con la parte inferiore che ricordava il corpo di un grosso ragno.

Il nuovo arrivato bevve un sorso dalla bottiglia che teneva nella mano inferiore sinistra, quindi aprì la mano superiore destra e il giavellotto si teletrasportò sul suo palmo. Sorrise. «Ora sì che ci divertiamo!»

Priscilla valutò rapidamente la situazione, dopodiché si tolse il casco dell’armatura. «Ci arrendiamo.»

Gli altri membri del Branco, che invece erano pronti a combattere, rimasero chiaramente interdetti.

«Voglio parlare con Barbanera» affermò l’anfibiana.

Anche i nemici sembravano colti di sorpresa.

«Col cazzo che vi portiamo dal vecchio!» esclamò l’umano cyborg.

«Fermo, Billy[19]!» lo ammonì l’aracnoide. «Se vogliono parlare col capitano, parleranno col capitano.» Bevve un altro sorso. «E poi li uccideremo.»


Note dell’autore

Ben ritrovati!

Dunque Tenko si è salvata, e come sempre è pronta a gettarsi di nuovo nella mischia per raggiungere i suoi obiettivi.

Poi scopriamo chi è la misteriosa persona che ha risposto alla chiamata di D’Jagger, ossia un angelo uditore di nome Uriel. Chi se l’aspettava che il nostro goblin preferito fosse capace di pensieri così altruisti? :P Ma la cosa importante è che ora hanno un nuovo modo per rintracciare gli dei e fermarli prima che tornino su Raémia. Ci riusciranno? Staremo a vedere.

Per concludere, vediamo all’opera Priscilla e gli altri membri del Branco. I cinque si muovono in maniera precisa e coordinata, come dei veri professionisti, ma questo non è bastato a sfuggire ai pirati. Del resto abbiamo già visto quanto sia difficile salire sulla nave di un Eletto e uscirne tutti interi >.<

L’anfibiana si è arresa senza nemmeno combattere, che faccia anche questo parte del suo piano? Non ci resta che scoprirlo nel prossimo capitolo, dove il Branco sarà al cospetto di Barbanera in persona O.O


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[18] Uriel è un arcangelo nella tradizione ebraica e cristiana.

[19] William Bonney, noto anche come Billy the Kid, è stato un fuorilegge nel Far West di fine ‘800.

   
 
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