Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Zikiki98    10/02/2024    0 recensioni
[Vi consiglio di leggere la prima parte: “The World Of Demons – Il Portale Dei Demoni”, che potete trovare sul mio profilo]
La missione di salvataggio mirata a recuperare Edward si è trasformata in un totale fallimento. Isabella e i Cullen sono ufficialmente prigionieri del Conclave, rinchiusi nelle più profonde e invalicabili segrete di Alicante. La vita della Cacciatrice comincia a riempirsi di ossimori, perdendosi nel limbo di chi non riesce più a riconoscersi: verità e bugie, amore e odio, vita e morte.
Come se non bastasse, eventi inspiegabili e terrificanti sono in continuo aumento. Diversi Nascosti e Cacciatori spariscono, improvvisamente e senza lasciare tracce, fino a che non vengono ritrovati morti ai piedi di qualche albero lungo i sentieri delle foreste o nei cassonetti delle grandi città, in tutto il mondo. Queste morti e queste sparizioni sono causate dai demoni, più forti che mai e pilotati da qualcuno di molto furbo e intelligente, ma chi? E soprattutto, perché?
Davanti a questa emergenza globale, shadowhunters, vampiri, stregoni, licantropi e fate, riusciranno a collaborare, uniti, superando le loro divergenze, per il bene e la sopravvivenza di tutti?
(Per leggere l'introduzione completa, aprite la storia, perché la descrizione intera non mi stava, grazie)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Clan Cullen, Edward Cullen, Emmett Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Più libri/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THE WORLD OF DEMONS
L'EREDE DELLE TENEBRE


6. Herondale

 

- Sebastian... - mormorai con sgomento.

Non potevo crederci. Qualcuno stava tentando il tutto per tutto per salvarmi e, quel qualcuno, era proprio mio fratello, che mi sembrava di non vedere da mesi e invece erano passate solamente due settimane, circa.

Imogene si parò davanti a me e si rivolse al ragazzo con irruenza - Sebastian Durwood Swan, a cosa devo questa visita? Come avete fatto ad entrare nel paese senza permesso? -.

- Il motivo mi sembra alquanto ovvio e ritengo superfluo specificarlo - rispose con risolutezza, puntando arco e freccia verso la donna - Siamo riusciti ad accedere grazie a questo Nascosto accanto a me - continuò, indicando, anche se con disprezzo, l'uomo al suo fianco.

La persona in questione non si fece scalfire, anzi, non ci fece neppure caso e esaltò le sue stesse lodi - Non è stato affatto semplice, ma sono lo Stregone più potente del mondo, non c'è quasi niente che io non possa fare -.

Ma lei non sembrò né colpita né si fece intimidire da quel gesto e da quella conversazione - E cosa ci fai in compagnia dello Stregone più potente del mondo? -.

Lo Stregone sorrise con malizia e, anche da lontano, si potevano notare i suoi occhi dorati e affilati come quelli di un gatto. Era indubbiamente un uomo affascinante, dai tratti orientali, alto e non eccessivamente muscoloso. Era vestito in modo elegante, ma rigorosamente di nero.

- Mia Signora - rispose lui, facendole un inchino che, per quanto potesse appartenere alle buone maniere, in realtà sembrava un modo come un altro per mancarle di rispetto - Sono Magnus Bane e, se la mia fama mi precede, sapete bene che non faccio nulla che non sia anche nei miei interessi -.

- Hai creato un esercito, Sebastian - disse l'inquisitrice, ignorando volutamente la frase dello stregone - E siete in netta minoranza. Stai rischiando di essere accusato per tradimento e per aver creato un esercito, non autorizzato, dall'istituzione del Conclave, contro la tua stessa madre patria - cercò di intimidirlo, ma lo sguardo di mio fratello era fiero e risoluto, niente avrebbe potuto fargli cambiare idea - Pensa bene alle conseguenze delle tue azioni, Sebastian -.

- Non esistono conseguenze per un fratello che vuole salvare sua sorella - rispose a tono, non abbassando l'arco, mentre i Cacciatori intorno a lui sfoderavano spade, pugnali e fruste - E giusto per precisare, non ho creato un esercito, il mio obiettivo non è combattere e iniziare una guerra -.

- Ah no? - domandò stizzita la donna - Allora, spiegami, qual è? -.

- Io voglio solamente uccidere tutti quelli che oseranno anche solo sfiorare Isabella -.

La gente era pietrificata. Nessuno parlava più, forse perché si aspettavano che la Cacciatrice Herondale desse l'ordine alle sue guardie di reagire a quell'imboscata. A vedere l'espressione che aveva nel volto, ero sicura che stesse soppesando ogni possibilità, il rischio di un passo falso avrebbe potuto scatenare l'ennesima tragedia di massa per la nostra specie. Nonostante fosse una donna forte e che a tratti pareva indistruttibile, inarrivabile, ero certa che non sarebbe mai voluta giungere ad una conclusione del genere.

- A meno che... - cominciò Magnus Bane, avvicinandosi sensualmente all'Inquisitrice.

- A meno che? - continuò lei.

- A meno che non ti vada di ascoltare -.

Sul volto della donna davanti a me, vidi passare una quantità di emozioni contrastanti che sembravano infinite. Stava ragionando per bene cosa fosse meglio fare. Era una situazione decisamente fuori dal normale, essere al suo posto non doveva essere semplice. Sapevo che molti invidiavano la sua posizione, credevano che fosse solo gloria, potere e comando. Secondo me, non era così e non sentivo di invidiarla, per nulla. Doveva prendere decisioni di un'importanza inquantificabile, gestire i malcontenti e trovare una soluzione a tutte le problematiche che il suo popolo doveva fronteggiare. Senza dubbio, nonostante mi avesse condannata a morte, c'erano delle qualità in lei che non riuscivo a non ammirare, come ad esempio la sua forza, la sua risolutezza, il suo senso di giustizia e la sua determinazione. Sotto questo punto di vista, preferivo di gran lunga essere un semplice soldato come tutti gli altri.

Di risposta, l'Inquisitrice, fece segno con le dita alle sue guardie di abbassare le armi, davanti allo sgomento del pubblico presente, che stava ancora aspettando di vedere la mia testa rotolare senza meta giù dal patibolo.

- Parla, Stregone - lo invitò lei, severamente.

Magnus Bane fece qualche passo avanti, schiarendosi la voce. Dallo sguardo si poteva ben capire che prendesse quella situazione quasi quanto un gioco, a differenza dei cacciatori armati, compreso mio fratello, che si trovavano dietro di lui.

- Imogene Cara, posso chiamarti così? -.

- Parla - ordinò gelida la donna, stringendo i pugni lungo i fianchi.

Lo sguardo di Magnus Bane si posò fisso su di me, con i suoi occhi da gatto, che sembravano scavarmi nel profondo. Si avvicinò, mentre ero ancora inginocchiata, con i polsi legati dietro alla schiena, davanti a quel masso che avrebbe dovuto essere il mio cuscino di morte entro sera. Avvicinandosi a me, inevitabilmente si avvicinò anche all'Inquisitrice, che non aspettò un secondo di più prima di minacciarlo.

- Se osi fare un altro passo avanti, ti faccio sgozzare dai miei mastini più feroci, e non sto parlando dei cani - lo intimò, incenerendolo con lo sguardo, mentre le guardie più terribili del Conclave erano pronte ad intervenire.

Lo Stregone sorrise - Fortunatamente, mi so difendere molto bene, ho diversi secoli di esperienza alle spalle -.

- I tuoi incantesimi fasulli qui non funzionano -.

- E chi ha parlato di magia? -.

Successivamente, l'attenzione del Nascosto, ritornò su di me. Per un secondo, il suo sguardo sembrò diventare compassionevole - Senti tanto dolore? -.

- No - mentii.

- Non ti ho dato il permesso di rivolgerti a lei - intervenne l'Inquisitrice, al limite della pazienza.

- Non mi serve il tuo permesso per rivolgermi ad una ragazza innocente - rispose a sua volta lo Stregone, dedicando il suo sguardo, più tagliente dei miei stessi pugnali, alla donna.

L'altra, sbuffò - Non è innocente, è colpevole -.

E fu così che, inaspettatamente, Magnus Bane scoppiò nella risata più libera e assordante che io abbia mai sentito. Percepii l'umore dell'Inquisitrice farsi sempre più tetro e l'esercito con cui il Nascosto era arrivato, agitarsi. Sebastian sembrava quasi odiarlo.

- Cosa c'è da ridere?! - lo rimproverò Imogene, cercando di controllarsi.

- Se dobbiamo cercare i veri colpevoli che hanno portato a tutto questo, dobbiamo andare indietro nel tempo a circa un secolo fa, a quando gli abitanti di Idris hanno chiuso fuori dalle barriere migliaia di Cacciatori, abbandonati a loro stessi e alle cattiverie del mondo -.

- Non esistevo nemmeno quando è accaduto -.

- Vero, ma i tuoi antenati sì. Non riconosci nessuno all'interno dell'esercito alle mie spalle? - la sfidò.

Imogene indagò con lo sguardo ogni singolo Cacciatore intruso che c'era davanti a lei, alle spalle dello stregone. Con occhi confusi e palesemente colmi d'ira, studiò ogni faccia e apparentemente nessuno gli risultò familiare, finché il suo sguardo non si fermò su un ragazzo alto, con i capelli biondi lunghi fino alle spalle e dal fisico asciutto. A quella distanza, anche se non riuscivo a vedere bene, sembrava avere gli occhi chiari. Il viso, nonostante dimostrasse che non potesse avere troppi anni in più di me, era duro, vissuto. I suoi occhi si alternavano tra me e l'inquisitrice, con un misto di interesse e sfida.

- Quel ragazzaccio biondo con l'aria da sbruffone - confermò i miei dubbi Magnus - Non ti ricorda nessuno? -.

Ma Imogene restò in un silenzio rigoroso, con i pugni, sempre più stretti da diventare bianchi, lungo i fianchi. Dalla mia postazione non riuscivo a vederla bene in volto, ma potevo immaginare che l'espressione che aveva assunto, sicuramente rappresentava lo specchio dei suoi pensieri e, questo, non avrebbe portato a niente di buono.

- Mi chiamo Jonathan Christopher Herondale, ma tutti mi chiamano Jace - parlò finalmente il ragazzo, con voce alta e profonda, facendo sussultare tutti i presenti per lo stupore - E, per qualche assurdo scherzo del destino, sono tuo nipote -.

In quello spazio aperto, nessuno fiatò più. Eravamo tutti in questo religioso e assordante silenzio che, persino gli uccellini che cinguettavano, sembravano disturbare quell'attimo di quiete prima della tempesta. L'inquisitrice, che colta da degli spasmi per quanto si stesse cercando di contenere dal tremare in modo incontrollato, sembrava poter svenire da un momento all'altro.

- No, non è possibile - sussurrò, cercando di trattenersi dal cedere al panico - Mio figlio è morto vent'anni fa -.

- No, ti sbagli - rispose a tono il ragazzo - Era semplicemente stanco di essere il burattino del tuo amato Conclave, così, appena ne ha avuto l'occasione, è scappato, insieme a mia madre, aggirando le protezioni - fece qualche passo in avanti, abbassando le armi - Poi sono nato io e per diverso tempo siamo riusciti ad avere una vita normale, ecco, per quanto possa essere considerata normale la vita di due Cacciatori che vivevano in un Istituto, finché non sono morti una decina di anni fa e io sono stato affidato alla famiglia Lightwood -.

E in quel momento, probabilmente, per Imogene fu troppo da sopportare, nonostante fosse la donna più forte che io avessi mai conosciuto, e fu colta da un mancamento. Le guardie la acciuffarono subito, in modo da non farla cadere, e in pochi secondi, si riprese.

Nonostante tutto, mi sentivo così in pena per lei. Era come se avesse vissuto due lutti: il primo quando credeva che suo figlio fosse morto, invece era solo fuggito, in qualche modo ancora sconosciuto, dal paese; il secondo, era il lutto vero, lo schiaffo in pieno volto di aver pianto un figlio per anni, quando invece era ancora vivo e, nel momento in cui cominciò ad imparare a sopravvivere, avere delle conferme che non si era nemmeno immaginata di ricevere in quel momento.

- Se siete venuti fin qui per distruggere la mia psiche... - mormorò affranta la donna, con voce gracchiante, riunendo in sé le ultime forze che le erano rimaste - State perdendo tempo -.

Lo stregone scoppiò a ridere, come se in tutta quella situazione, ci fosse davvero qualcosa di divertente - No cara, non è assolutamente per questo che siamo qui -.

- Allora?! Cosa volete ancora?! -.

Magnus Bane fece di nuovo qualche passo avanti, con le mani in alto, ma le guardie reagirono e puntarono l'Adamas delle loro spade a pochi millimetri di distanza dal suo torace. Nonostante ciò, non perse il sorriso e cominciò a spiegare le sue ragioni.

- Siamo venuti qui per dimostrarti, anzi, per dimostrarvi - rivolgendosi anche al consiglio e alla platea presente - che il mondo fuori di qui è andato avanti. Probabilmente credevate di essere rimasti gli unici Shadowhunters sopravvissuti su questa terra, ma come potete notare - aggiunse facendo un cenno alle sue spalle per indicare i suoi accompagnatori - Non è affatto così. I Cacciatori che sono stati chiusi al di fuori delle protezioni, un secolo fa, dai vostri antenati, non sono morti... mi correggo, non subito almeno - raccontò facendo una pausa d'effetto - Prima di morire, per cause naturali o contro un demone o chicchessia, si sono innamorati, hanno creato delle famiglie, sia con gli stessi Cacciatori, ma alcuni con dei Nascosti addirittura! - enfatizzò apposta l'ultima frase, aspettandosi le urla scontrose e gli insulti del pubblico che, una volta lo fece finito di sfogarsi, lo sguardo dello stregone si rivolse di nuovo su di me - E se vuoi uccidere questa povera ragazza innocente, colpevole solamente di amare incondizionatamente un altro essere viventi che non appartiene alla sua stessa specie, sappi che là fuori ci sono altre migliaia di Cacciatori, famiglie e bambini alla quale dovrebbe spettare la stessa sorte, da generazioni... Sed Lex, Dura Lex. No? Voi dite così, giusto? - si guardò intorno, con tono accusatorio - Ma non penso che desideri davvero una fine del genere, vero Imogene? -.

L'Inquisitrice, davanti a tutte quelle inaspettate verità, si voltò di scatto verso di me, con gli occhi pieni di lacrime. In tutti quegli anni, non l'avevo mai vista in quello stato. Sembrava distrutta. Senza neanche prima consultarsi con il Consiglio, si avvicinò a grandi passi nella mia direzione. Istintivamente cercai di scivolare all'indietro, ma ovviamente non ottenni chissà quali risultati.

- Datemi una spada - ordinò, con tono grave.

Di nuovo la paura prese il sopravvento, mentre lei mi costrinse ad appoggiarmi contro il masso di pietra davanti a me, schiacciando la mia guancia contro la superficie di gelida. Qualche lacrima di disperazione sfuggì dal mio controllo, finché non sentii la lama della spada sferzare l'aria e dividere in due le catene che mi univano i polsi dietro la schiena.

Questo improvviso cambio di programma mi destabilizzò più della condanna a morte, ma non mi mossi comunque, per il timore che fosse una trappola.

Dopodiché, la donna si schiarì la voce e proclamò - Isabella Marie Durwood Swan, sei libera -.

 
...

Salve! Come state? Spero bene.

Eccoci qua con questo nuovo capitolo.
Se vi è piaciuto, lasciate una stellina e un commento.

Mi interessa tantissimo avere i vostri pareri.

Besos :-*

Zikiki98

Instagram: _.sunnyellow._

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Zikiki98