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Autore: Maggie_Lullaby    18/09/2009    14 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Ragazze!!!
Scusate, scusate il ritardo! Perdonatemi, ma la colpa di tutto questo è di internet che si è comportato male in questi giorni e mi ha lasciato nel momento del bisogno *scuote il capo dispiaciuta*.

Comunque, volevo avvertire che ho iniziato il liceo questo 14 Settembre e già dal primo giorno ci hanno caricato come dei muli da soma (caspita che metafora!), quindi il tempo per scrivere si è un po' ridotto, quindi vi chiedo umilmente scusa se aggiornerò un po' meno spesso del solito.

Vorrei dedicare questo capitolo solo e unicamente al mio amore! Il signor Nicholas Jerry Jonas, mio marito caro, che il sedici Settembre ha compiuto i suoi fatidici diciassette anni (amore bello, le candeline da spegnere diventano sempre di più, vero? La prossima volta prendi più fiato, e... ah!, caro, sono ancora un po' arrabbiata con te perchè hai fatto cadere Joe nella torta, hai idea di quanto tempo ci ho messa a farla? Vabbè, amore, noi tanto ci vediamo sta sera. Bacioni!). Sì, dicevo, auguri a lui un po' in ritardo. Nick amore!!

Non mi badate, è che alla festa di compleanno di Nick ne sono successe di tutte i colori!!

Bene, qui passo e chiudo, passo ai ringraziamenti!!

mione94: okay, sì, anch'io odio Emma Roberts, non l'ho mai sopportata, anche se il suo ultimo film l'andrò a vedere di sicuro perchè forse ci sarà Joe Jonas!! Ti adoro; un bacione!

MeneguzzinaJonassina: tu... tu... tu mi onori di recensioni che io amo!! Non riesco a crederci che a te piaccia come scrivo!! Un bacione!!

_Crazy_Dona_: tempo al tempo per Nick e Maggie, lo so che sono ripetitiva, m davvero manca pochissimo al momento fatidico!! Un bacione!

coco2: ho deciso che da oggi, se per te va bene, nei ringraziamenti non scriverò “coco2”, ma Mon Amour, per te va bene?? Tesoro, oggi c'è la prima di JONAS, non vedo l'ora e poi ci sentiamo, eh! Tanto se senti presto Mary saprai cosa accadrà fra Maggie e Nick... uh uh, anche tu acqua in bocca!! Un bacione!

annina94: Noi due abbiamo dei gusti molto differenti, io adoro Selena Gomez, mi sta super simpatica!! Mentre Emma la odio!! Ha detto tante cose cattiva sul mio Nick e poi voleva che loro si mettessero insieme, ma si può?? Vabbè, un bacione!

nes95: ho risposto alla tua mail, quando entri la trovi. Comunque,tanto tu sai tutto, quindi è inutile che mi dilungo... sono alquanto di fretta (devo o non devo recuperare con le recensioni nella tua storia?), quindi vado. Un bacione!

ada12: Emma è cattiva: sì!! Poi devi sapere che combina con Nick!! Ehehe, un bacione!

thislove: bene, per me sarai la mia prima moglie, sappi che Nick è un po' geloso, ma non ti preoccupare, l'ho calmato io! Ma no che non sei scema, anche solo il fatto che tu dica che questa storia mi piaccia nella tua fanfic, che per altro fra poco scappo a commentare, per me è un bellissimo complimento!! Uh, e tu sei brava, non osare dire il contrario, mogliettina!! Eh eh, un bacione!! I love you

Melmon: eh eh, Emma è cattiva, e se sapessi cosa combina con Nick e come reagisce Maggie... dovrai aspettare ancora un poco poco, però. Un bacione!

Giulietta 24: ecco a te il capitolo, non vedo l'ora che tu aggiorni, invece, quale delle due long è uguale, le adoro entrambe!! Scusa, sono un po' di fretta... un bacione!

Niki_CuLLen: solo per curiosità, come hai sistemato Matt? Comunque, fra qualche capitolo, due per la precisione, ti cedo i diritti pure di Emma!! Un bacione!
DarkViolet92: tu dovresti saperlo che sono sadica!! Eh eh, dai, pazienta ancora un po' e poi Nick e Maggie saranno sistemati! Un bacione!

Jeeeeee: no no no, io non ti trattengo affatto dall'ammazzarla!! Il bacio ci sarà presto, aspetta cara, ancora un poco. Ti adoro, amor. Un bacione tesoro!

kiril: sono così contenta che ti piaccia questa storia!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia e scusa se sono così breve, sono un po' di fretta. Un bacione!

JonasBrothersFan: sono così contenta che ti piaccia questa storia e che ti piaccia come scrivo!! Controlla la tua mail, c'è una sorpresa per te che spero tu gradisca!! Un bacione!

jonas_princess: figurati se a Nick interessa Emma, il mio tesoro diciassettenne è troppo intelligente!! Un bacione!!

Scusate la brevità, ma devo recensire tutte le storie che ho lasciato indietro nelle vostre stupende storie e dopo devo vedere la prima di JONAS!!


Capitolo 25. Check


- Io non ce la voglio quella qui, sei pazzo a volerla invitare o hai seriamente sbattuto la testa da qualche parte - sbottò Nick, passandosi nervosamente una mano fra i ricci scuri e fulminando Joe con un'occhiataccia.

Il diciannovenne alzò gli occhi al cielo; più che altro per l'offesa ricevuta dal fratello non per il rifiuto da parte sua, oh!, anche per il fatto che non avesse capito la sua idea geniale.

- Senti, io ti sto facendo un favore e tu mi liquidi in questo modo? - chiese, guardando il fratello fisso negli occhi color cioccolata.

- Da quando volermi morto è un favore? - sbuffò il sedicenne. - Emma non la sopporto! Sai quante volte io e Maggie ci stavamo per baciare da quando lei è arrivata? Due! E quante volte lei è venuta a scassare le scatole? Due!

Joe sbuffò nuovamente; doveva dire che l'acutezza del suo piano non era ancora stata colta.

- Ascoltami bene, sottospecie di babbuino, mi vuoi stare ad ascoltare? - tuonò all'improvviso, facendo zittire il minore. - Tu oggi chiedi a Maggie di uscire e la bacerai e tante care cose, nel frattempo io, che sono un fratello caro e buono, inviterò qui a cena Emma per intrattenerla insieme a Kevin, Maryl e Lexi, tutto chiaro?

Nick annuì frettolosamente, mentre un sorriso a trentadue denti gli appariva sul volto e un lieve rossore gli apparve sulle guance.

- Bene, e già che ci sono durante la serata indagherò su Emma, non si sa mai, magari le strappo perchè è così cotta di te, insomma ma mi ha visto?

Ecco la famosa modestia di Jospeh Adam Jonas, signore e signori, non trovate che sia così poco vanesio?

Quella frase rubò a Nick un altro sorriso, dopodiché il giovane schizzò in piedi e uscì di casa mentre si torturava le mani.

Dunque, doveva invitare fuori a cena Maggie Campbell, la bellissima e dolcissima ragazza di cui era innamorato. Perfetto, ehm se non fosse per un particolare insignificante: come? Miley Cyrus l'aveva invitata cantandole una canzone e con lei il gioco era fatto.

Selena Gomez, a sorpresa, l'aveva invitato lei, con un sorriso, dicendogli che conoscendolo avrebbero avuto le zampe di gallina prima che lui si dichiarasse.

Nick sorrise, quella ragazza era una sua carissima amica, ora, e lo conosceva come pochi e ancora una volta una sua osservazione era esatta.

Bene, bene, come poteva invitarla? Una lettera? Troppo lenta. Un sms? Troppo poco romantico. Eccolo: dopo una serenata! No, non voleva copiare quello che aveva fatto con Miley, rischiava che andasse a finire nello stesso modo.

Fra una riflessione e l'altra non si accorse di essere finito davanti a casa Campbell e, guarda caso, Maggie era in giardino, sdraiata all'ombra di un albero e leggeva un libro.

Indossava un abito leggero viola e bianco, lungo appena sopra le ginocchia, con due spalline sottili che mostravano le spalle bianche e il bel fisico.

Non riuscì a trattenere un sospiro vedendola così, rilassata a fare una delle cose che più amava.

Non voleva interromperla e fu tentato dalla voglia di ritornare più tardi, in un momento più consono, ma ormai era lì, non doveva aspettare.

Il cancelletto di casa era come al solito lasciato aperto durante il giorno, così entrò indisturbato e si avvicinò lentamente alla ragazza, che non si era ancora accorta del suo arrivo.

Ricordò una delle prime frasi che gli aveva detto:

- Se scoppiasse la terza guerra mondiale e stessi leggendo non me ne accorgerei nemmeno.

Aveva proprio ragione.

Si sedette un paio di metri lontano da lei, in silenzio, osservando il suo viso sul quale si era disegnato un piccolo sorriso, gli occhi che brillavano.

Gli occhi di Maggie erano diversi da quelli di Lexi; quelli della seconda brillavano sempre di gioia, si notava che era una ragazza esuberante semplicemente fissandola negli occhi.

Quelli della mora, invece, non erano espressivi come quelli della gemella, erano pensierosi, sempre persi nel loro piccolo mondo. Se qualcuno che la conosceva bene le fissava gli occhi poteva capire che era una ragazza timida, e che anche se il suo corpo era sulla Terra, la sua testa era nel suo mondo, fatto come voleva lei, come nei suoi libri.

Nick inclinò il capo, come per guardarla meglio, e restò a fissarla.

Non gli dispiaceva il fatto che lei non si fosse accorta di lui, la conosceva, e non appena avrebbe capito che lui era lì avrebbe iniziato a scusarsi.

Come se chiamata da quel pensiero Maggie alzò il capo per un istante e vide il ragazzo che era davanti a lei.

- Nick! - esclamò, arrossendo improvvisamente fino alla punta delle orecchie. - Oddio, scusa, non ti avevo visto! Perdonami, non volevo, sul serio, io...

Come previsto. Il sedicenne scosse la testa e si sedette accanto a lei, lasciando la sua frase in sospeso.

- Non ti preoccupare – disse disinvolto. - Ciao.

Lei arrossì di nuovo prima di rispondere: - Ciao.

Teneva ancora il libro fra le mani, non era molto spesso e sembrava nuovo, sulla copertina nera vi era la fotografia di una rosa bianca e gialla, con una scritta in corsivo del medesimo colore: Danze dall'Inferno.

Fra le tante autrici Nick riconobbe Stephanie Meyer.

- E' un bel libro? - chiese interrompendo il loro silenzio.

Maggie sorrise, se si parlava di libri diventava più sicura, quello era il suo campo.

- Oh sì! - rispose entusiasta. - E' bellissimo, te lo consiglio, è un insieme di racconti gotici, sono arrivata all'ultimo, purtroppo, quello scritto da Stephanie Meyer, un po' mi dispiace, è un così bel libro, però c'è di buono che posso iniziare a leggere Zia Mame di Patrick Dennis, me l'ha consigliato Josie prima di partire, dice che è divertente.

Un'ombra calò sui suoi occhi, la partenza dell'amica non era ancora stata superata.

- L'hai sentita da quando è partita? - chiese il ragazzo.

Maggie annuì, voltando il capo verso di lui e solo allora si rese conto di quanto le labbra fossero vicine, bastava avvicinarsi ancora un po' e si sarebbero baciati, per la prima volta.

Deglutì, mentre Nick le prendeva dolcemente una mano e intrecciava le proprie dita con le sue e notò che il ragazzo sembrava, per la prima volta, sicuro di sé.

Il posto era perfetto, romantico, il momento azzeccato, che cosa aspettava?

Si dava l'ordine di inclinare la testa e di baciarlo, ma il suo cervello non rispondeva, lui stava giocherellando con una ciocca dei suoi capelli.

- Maggie – disse lui all'improvviso, - mi chiedevo se ti andasse di uscire con me sta sera.

Una scossa elettrica la attraversò facendola tornare in sé; l'aveva invitata ad uscire?

- Okay – disse, - con molto piacere, Nick.

Lui sorrise e lasciò la ciocca dei capelli per metterle una mano dietro al collo e l'avvicinò a sé, erano vicini, sempre di più, ormai riusciva a vedere le sue più piccole imperfezioni, i loro nasi si sfioravano...

Il cellulare di Nick prese a suonare come un pazzo, cantando Abracadabra della Steve Miller Band.

Nick si ritrasse imprecando e tirò fuori il cellulare per vedere chi aveva osato chiamarlo in quel momento così fatidico.

Oh, certo, non poteva essere altrimenti.

- Che vuoi, Emma? - rispose brusco, avvicinando l'apparecchio ad un orecchio, mentre Maggie al suo fianco prendeva fiato per quello che era quasi successo.

- Nick tesoro, che fai di bello? - chiese una voce eccitata dall'altra parte del telefono.

- Niente - sbuffò lui, era meglio non fare il nome di Maggie.

- Oh, io sono sul mio yacht privato, ti va di raggiungermi? - chiese lei, ammiccando.

- No, scusa Emma, sono occupato, ci sentiamo eh – fece per mettere giù, ma la voce della ragazza lo costrinse ad avvicinare di nuovo il cellulare all'orecchio.

- Ma non ci vediamo sta sera? - chiese lei, sembrava offesa, forse perchè lui non si era ricordato di quella cena.

- Oh ma certo – disse lui, mentendo, - allora a dopo, ciao.

- Ciao Nick caro. Baci! - trillò per poi riattaccare.

Nick appoggiò il telefono sul prato e tornò a guardare Maggie, ancora seduta al suo fianco, la faccia rossa, gli occhi lucidi.

Sospirò e la strinse a sé, mentre lei lo abbracciò, nascondendo il proprio viso nel suo petto, ma senza piangere, doveva resistere.

- Sta sera alle sette e mezza, okay? - propose infine lei, dopo alcuni minuti di silenzio.

- Certo, ti vengo a prendere io con la macchina – disse lui.

- Possiamo camminare? - chiese la sedicenne.

Nick annuì e le diede un bacio sulla fronte, poi si rialzò e aiutò anche lei a farlo.

- A sta sera, Maggie – la salutò.

Lei sorrise imbarazzata: - Ciao Nick.

Sorella terra, ascolto te
ogni conchiglia oceano è
e poi, ogni foglia è un battito
che sa, vibrare all'unisolo con noi

(Sorella terra; Laura Pausini)

- Joe Jonas, sappi che faccio quello che sto facendo solo per amor di mia sorella! - esclamò Lexi, nella propria camera, mentre il suo ragazzo diciannovenne la mangiava con gli occhi, con un sorrisetto malizioso stampato sulle labbra.

La ragazza indossava un abito viola abbastanza corto, che le lasciava nude le gambe bianche e snelle, le mezze maniche del vestito erano fatte di veli e il trucco le metteva in risalto gli occhi.

I capelli mossi erano stati acconciati in una lunga treccia e tenuta ferma grazie a un fermaglio incastonato di brillanti che variavano dal lilla al viola, preso in prestito da Maryl. Sembrava che quella ragazza per ogni abito avesse un accessorio da abbinare.

- Ma come, non ti fa piacere passare una serata con me? - chiese il mezzano, il più innocentemente possibile.

- Con te sì, e anche con Maryl e Kev, ma con Emma Roberts no! Ma l'hai vista? L'altro giorno è entrata in questa casa come se fosse la regina del mondo! Per di più sta facendo in modo che Maggie e Nick non si mettano insieme e questo non l'aiuta a rendermela più simpatica! - sbuffò, infilandosi un paio di sandali in tinta con il vestito.

Un paio di giorni prima, infatti, Emma aveva deciso di auto-invitarsi ad un appuntamento di Joe e Lexi, presentandosi a casa Campbell come se abitasse lì, togliendosi il soprabito e lasciando cadere a terra senza preoccuparsi di raccoglierlo, servendosi da bere se chiedere nulla a nessuno e fermandosi a vedere un film con la coppia perchè “oh, ma guarda! Quella è mia zia!”.

- La odio – sbuffò la rossa, e Joe si avvicinò a lei per stringerla a sé e cullandola.

- Devi resistere ancora un po' di tempo, fra qualche tempo se ne andrà felicemente in Costa Azzurra e non ci darà più fastidio – la tranquillizzò.

Lexi sorrise e intrecciò le proprie dita con quelle di Joe.

- Ricordati, lo faccio per Maggie – disse.

- E io lo faccio per Nick.

Lexi sorrise e si allontanò dal suo ragazzo per andare ad aprire la porta ed uscì dalla stanza.

Dal piano di sotto sentiva la voce concitata di Maryl e quella calma di Kevin, lei sembrava lo stesse pregando di fare o non fare qualcosa e lui tutto rilassato rispondeva con parole che la rossa non riusciva a capire.

Con passo elegante scese di sotto accompagnata dal fido Joe e vide la bionda, il corpo sinuoso avvolto in un abito dorato, i capelli legati in una coda alta e il viso attentamente truccato.

- Beh, andiamo? - chiese la sedicenne. - Sono quasi le sette e mezza, Maggie si sta cambiando al piano di sopra e Nick sarà qui fra poco, se Emma arriva a casa Jonas e non si vede chissà che combinerà.

Maryl la guardò con un piccolo sorriso e si rivolse di nuovo a Kevin.

- Non ci penso affatto, Kevin, ti voglio bene e sono contenta che tu voglia fare una cosa simile per me, ma no – disse e gli diede un bacio sulla guancia.

- Cosa? - chiese Joe, impicciandosi.

- Parlavamo dell'università – disse il fratello maggiore, - mi sono proposto di pagarle i corsi dell'anno prossimo.

La ventenne sbuffò e si avviò verso la porta e la aprì.

- Andiamo – sbuffò. - Maggie! Noi andiamo!

Un flebile okay risuonò per tutta la casa.

- Divertiti! - gridò a sua volta Lexi, con un sorrisetto malizioso sul volto.

E tutti e quattro uscirono di casa, consolati dal pensiero che forse quella sera era la sera.


Cerco nell'armadio dei vestiti adatti

faccio in fretta perchè ho voglia di vederti

con un sorriso stampato in faccia

è tutto stupendo quando io sto con te

(Ho voglia di vederti; Jacopo Sarno)


Maggie si diede una breve occhiata allo specchio, scostandosi una ciocca di capelli dagli occhi, e sospirò guardando la sua immagine riflessa.

Non si piaceva, non le piaceva la forma del suo viso, le sue labbra, il suo corpo, eppure quella sera si sentiva se non bella perlomeno carina, niente di speciale, solo carina.

Indossava una maglietta color smeraldo che le metteva in risalto gli occhi, un paio di jeans a sigaretta chiari e un paio di scarpe col tacco abbinate alla maglietta.

Fortunatamente le tre sorelle avevano lo stesso numero di scarpe, in modo tale che se e potessero prestare a vicenda, altrimenti casa Campbell sarebbe stata invasa da sandali, scarpe da ginnastica e col tacco.

Vestita com'era quella sera non sembrava nulla di speciale, ma quei colori le donavano in modo tale che sembrasse più carina di quello che credeva di essere.

Si grattò la punta del naso e fece un giro su se stessa un'ultima volta prima di uscire dal bagno.

Era in anticipo, e come sempre non sapeva come occupare il tempo che le restava, così si mise a girare per la casa, cercando di resistere all'impulso di mangiarsi le unghie come suo solito.

Entrò in camera di Maryl, guardò le foto che vi erano appese: una di Lexi e sua all'età di cinque anni, già così diverse a quell'età, la prima che teneva un braccio intorno al collo della seconda e faceva una smorfia buffa, mentre la seconda sorrideva timida, un lieve rossore che le imporporava le guance.

Poi un'altra in cui erano ritratte tutte e tre, scattata l'anno prima, tutte che si abbracciavano e ridevano divertite; quella foto gliel'aveva fatta l'ex ragazzo di Maryl, un ragazzo simpatico con il quale la bionda era stata per quattro mesi, ma dopo vari litigi avevano deciso entrambi di smettere di vedersi e così lui se nera andato a Princeton per studiare.

Un'altra ritraeva l'immagine di una donna tale e quale a Maryl, se non fosse stato per gli occhi verdi e le rughe che iniziavano a comparirle sul volto: Joanna Campbell.

Chiuse gli occhi per un'istante e i pensieri l'avvolsero in un tiepido tepore.

C'è il sole a Los Angeles, la città e assolata e rumorosa come al solito: macchine che suonano il clacson, lavoratori infuriati e bambini festanti.

Ma tutto questo non accade in una villa a due piani, dalle mura di mattone rosso e l'aria accogliente, dove tre bambine stanno giocando nel giardino rincorrendosi e un uomo e una donna si tengono affettuosamente la mano.

La bambina più grande ha nove anni e sta inseguendo due bambine più piccole, una dai capelli rossi e l'altra castani, entrambe dagli occhi di un bel verde muschio.

- Fate attenzione! - le ammonisce Peter Campbell, guardandole apprensivo. - Se cadete vi fate male!

- Suvvia, Pet, lasciale fare nuove esperienze – dice la moglie, Joanna, sorridendo.

Alexandra fa un urlo divertito quando la sorella maggiore l'afferra per la vita e l'abbraccia forte.

- Piccola pulce – ridacchia Maryl, facendole il solletico.

- Io non sono una pulce, ho cinque anni, adesso, sono grande! - ribatte la rossa, piccata, resistendo alle risate.

- Maryl, Maryl! - grida Maggie, sbracciandosi verso la sorella maggiore. - Mi prendi? Eh? Mi prendi?

- Certo, microbo – ride la bionda lasciando con uno scatto la sorella che aveva fra le braccia e correndo verso l'altra, la quale scappa ridendo sulla ghiaia del vialetto.

- Maggie, lì devi fare attenzione – questa volta è Joanna ad intervenire, - se cadi sulla ghiaia sì che ti fai... - senza neanche il tempo di finire la frase la bambina dai capelli come la seta cade sulla ghiaia.

- ...male – conclude la donna, avvicinandosi alla figlia con passi svelti.

Maggie è seduta a terra e piange lacrime silenziose, massaggiandosi il ginocchio sbucciato.

- Mamma – dice fra le lacrime, allungando le braccia verso la madre vicino a lei, - mamma mi sono fatta la bua.

- Oh, amore mio – sorride Joanna, sedendosi accanto alla figlia e prendendole piano la gamba, - ora ti do un bacino e passa tutto, vuoi vedere?

La bimba annuisce, corrucciando le ciglia.

Joanna avvicina le labbra rosee al ginocchio sbucciato della figlia e le dà un bacio affettuoso.

- E' passato? - chiede.

Maggie annuisce, asciugandosi le lacrime con la manica della maglietta.

- Mi prendi in braccio? - chiede innocente.

La donna sorride e issa la bambina fra le sue braccia e le da un bacio sulla guancia.

- Ti voglio bene, mamma – sussurra la bambina, tenendosi stretta al collo della madre.

- Anch'io, tesoro mio bello, tanto tantissimo.

La stessa ragazza dai capelli mori riaprì gli occhi e sospirò, le era sembrato davvero di essere tornata indietro nel tempo fino a quel pomeriggio d'estate.

Quanti ne erano passati uguali a quelli, in cui erano stati tutti felici, quanti prima di quel giorno che non scorderà mai.

Una Maggie e una Lexi dodicenni rientrano a casa quatte quatte, guardandosi intorno nella grande casa; sono state chiamate dal padre dicendogli di tornare subito a casa.

La casa è come al solito, ben arredata e luminosa, eppure sembra manchi qualcosa, ma nessuno delle due sa cosa.

- Papà? - chiede Lexi. - Mamma?

Maggie le fa cenno di stare zitta un attimo e insieme varcano la porta della cucina.

Una Maryl sedicenne, i capelli ricci racchiusi in una coda alta, le guarda con gli occhi pieni di rabbia, le braccia incrociate al petto, arrabbiata, quel giorno doveva vedersi con il suo ragazzo, mentre Peter Campbell fa cenno ad entrambe di sedersi su una sedia, senza una parola.

Le due obbediscono, pazienti, e passano con lo sguardo da Maryl al padre, che si massaggia le mani e cammina avanti e indietro per la stanza, finché non si decide a parlare.

- Ragazze – dice serio, - siete grandi ormai ed è tempo che sappiate quello che sta succedendo con vostra madre.

Maggie rabbrividì, sentendo che c'era qualcosa che non andava.

- E' ormai da tempo, come avete visto, che vostra madre ed io non andiamo molto daccordo.

- State divorziando? - chiede Lexi, gli occhi leggermente arrossati. - Vero?

Peter la guarda duro e le risponde con voce glaciale.

- Silenzio, Alexandra – e la ragazza fa come le è stato detto.

Maryl tiene lo sguardo fisso davanti a sé e trattiene appena le lacrime, ma una cola giù lungo la guancia nonostante tutto.

Maggie si guarda in giro spaesata; cosa è successo?

- La mamma se né andata – dice all'improvviso il signor Campbell, - e non tornerà più.

Quelle parole le suonano vuote nella testa, per poi susseguirsi all'infinito, “non tornerà più, non tornerà più, non tornerà più...”.

E quello fu l'ultima cosa che sentì prima di cadere nel buio.

Maggie scosse la testa, non doveva pensarci, ci era riuscita per tutti quegli anni, non poteva ricordare proprio quella sera così importante.

Il campanello che suonava la riscosse definitivamente dai suoi malinconici pensieri e con passo scattante scese di corsa le scale e aprì la porta.

Nicholas Jerry Jonas l'aspettava in tutto il suo splendore; indossava una camicia bianca e un paio di pantaloni scuri che gli davano un'aria importante.

Si trattenne appena di sospirare quando lo vide; era la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua.

- Ciao – disse Maggie, imbarazzata.

- Ciao Maggie – rispose lui con un grosso sorriso, - stai benissimo.

- Grazie – borbottò la ragazza. - Anche tu.

Nick le sorrise e da dietro la schiena estrasse un mazzo di rose rosse che sembravano essere state appena colte e gliele porse.

- Per me? - chiese lei, stupita.

- Certo – disse il sedicenne, - sono belle come te.

Maggie arrossì fino a diventare dello stesso colore dei fiori.

- Gra...grazie – ripeté.

- E' la pura verità – minimizzò il cantante con un sorriso a trentadue denti.

Si contemplarono per un istante, perdendosi l'uno nei occhi dell'altra.

- Metto questi in un vaso e andiamo – disse infine lei e fece per entrare in casa, ma Nick le prese una mano e l'attrasse verso di sé.

- Aspetto un momento – mormorò e la baciò all'angolo della bocca, per pochi istanti.

Maggie si pietrificò all'istante, smettendo di respirare; quello non era il loro primo bacio, vero, ma presto sarebbe accaduto, forse addirittura quella notte stessa.


Ti odio ti odio

(Ti amo ti odio; Paolo Meneguzzi)


Joe, Kevin, Maryl e Lexi erano seduti sul divano in salotto della casa Jonas, le braccia incrociate, mentre guardavano Emma Roberts, volgare nel suo abito rosa shocking, attillato, che le metteva in risalto le forme mentre si rigirava fra le mani il suo iPhone.

- Allora, rispiegatemi perchè Katie non viene - disse la ragazza con un sorriso allegro stampato sulle labbra truccate con un rossetto rosa brillante.

Alexandra digrignò i denti, arrabbiata e rispose con uno sbuffo sonoro, guardando l'ospite con uno sguardo omicida.

- Si chiama Maggie – ringhiò.

A prendere il comando della situazione fu Joe, che, nonostante anche lui stesse per prendere Emma e sbatterla fuori da casa sua a calci, rispose pronto, parlando stringendo i denti.

- Ha preso un'influenza intestinale, non sta molto bene, ma si rimetterà in un baleno, puoi contarci – quella frase suonava un po' come una minaccia.

Emma annuì, sempre sorridente e si guardò in giro, sbattendo le folte ciglia scure.

- E Nick? E' in ritardo – sbottò. - Non è che per caso non si ricorda di questa cena?

- No, stanne certa, l'ho sentito due minuti prima che tu arrivassi, sta arrivando e si rammarica per il ritardo – spiegò questa volta Kevin, cingendo per le spalle la sua ragazza, che sembrava pronta ad ammazzare Emma.

L'attrice annuì e accavallò le gambe lunghe e magre e tirò fuori dalla borsa una sigaretta che accese senza farsi tanti problemi e aspirò a lungo.

Lexi fece come per saltarle addosso, imbestialita, ma Joe, pronto a tutto, la strinse e le baciò il collo.

- Sta' calma, tesoro – le sussurrò. - Ricordati, lo facciamo per Maggie e Nick.

La rossa annuì, rammaricata e abbassò il capo, stringendosi a Joe, e continuando a guardare la finta rossa con aria truce.

Emma continuò ad aspirare grandi boccate di fumo, mentre i proprietari della casa arricciavano disgustati il naso; fortunatamente avevano mandato Denise, Paul e Frankie fuori a cena, altrimenti sarebbe scoppiato un pandemonio.

- Mmmh, Emma, potresti non fumare, per favore? - chiese Kevin, il più pazientemente possibile.

L'attrice sbuffò e spense la sigaretta contro il tavolino di vetro davanti a lei.

- Siete troppo pallosi, a volte, fatevelo dire – disse stufa, - fate tanto i santerellini...

Joe fece per dirgliene quattro, ma questa volta, stranamente, fu Lexi a fermarlo e con voce fintamente allegra strillò.

- Mangiamo? - e si alzò trascinandosi dietro il suo ragazzo diciannovenne.

- Ma come? Non aspettiamo Nick? - chiese Emma, stranita.

- Maddai, ormai è in ritardo, così impara. Vieni Emma, cara, su! - disse con voce forzatamente smielata; prese anche lei per mano e la trascinò verso la cucina sotto gli sguardi increduli di tutti i presenti.

Mezz'ora dopo erano riunti tutti e cinque a tavola e si guardavano imbarazzati davanti a delle pizze fumanti, mentre Emma faceva la civettuola e parlava, ma guarda un po'!, della sua carriera.

- No, beh, sapete – snocciolò bevendo un sorso di aranciata, - ho iniziato fin da giovanissima a recitare, tutto grazie alla mia adoratissima zia, Julia Roberts, lo sapevate che sono sua nipote, no? Comunque che dicevo? Ah sì, dopo aver recitato una prima volta non ho più smesso. Non trovate che io sia incredibilmente brava?

Tutti assentirono, come se stessero leggendo un elogio funebre; anche Lexi aveva perso il suo finto entusiasmo.

- Beh, lo penso anch'io, ovvio! Anche se ho delle notevoli doti canore preferisco solo recitare, voglio concentrarmi solo su questo; andrò in Costa Azzurra per girare un nuovo film, ve l'ho detto? - cinguettò.

- Almeno trenta volte – asserì Maryl.

- Sarà un film stupendo, potrò farvi avere dei biglietti per l'anteprima – disse, - d'altronde sarò io la star, mi daranno tutto quello che voglio!

- Ah ah, Emma, mi passi la brocca di aranciata, per favore? - chiese la bionda, disinteressata.

L'attrice fece per passargliela, ma invece di appoggiarla sul tavolo erroneamente rovesciò la brocca addosso a Maryl, proprio sul viso, facendole colare il trucco, mentre anche il liquido le sporcava il vestito.

Tutti si irrigidirono all'istante, e la scena si mosse come se fosse al rallentatore.

Gli occhi di Maryl erano cerchiati da due macchie scure, e la matita le colava sul viso come se stesse piangendo.

Kevin, seduto al suo fianco, non sapeva se intervenire o meno.

La bionda fece un respiro profondo, molto profondo, e alzò lo sguardo verso l'attrice seduta davanti a lei, squadrandola: i suoi occhi erano due pozzi dorati pieni d'odio.

Lexi e Kevin scattarono allo stesso istante e, mentre la prima le teneva ferma le mani, il secondo la stringeva forte, intanto Maryl si era scatenata.

- Tu! Brutta bifolca dei miei stivali! Attrice da strapazzo, io ti odio! Hai capito? Ti odio! Sparisci! Non farti più vedere brutta cretina!

Emma fece una faccia offesa e uscì dal salotto senza fare un fiato, poco dopo, sopra le urla di Maryl, Joe udì la televisione accendersi.


Bella, come una mattina

d'acqua cristallina

(Bella; Jovanotti)


Bella, pensò Nick guardando Maggie che gli camminava accanto, la sua mano che sfiorava la sua, le parole che le uscivano fuori dalla bocca come una canzone.

Già si immaginava quello che avrebbe fatto quando sarebbero stati insieme; camminare mano nella mano, baciarla ogni volta che la vedeva, abbracciarla, proteggerla, amarla.

- Nick, dove mi porti? - chiese la sedicenne con un sorriso.

Se potessi in Paradiso, pensò lui.

- A mangiare.

- Grazie, fin qui lo sapevo, ma dove?

- Sorpresa.

- Dai! Ti prego! Sai che le sorprese le adoro, ma mi fanno venire l'ansia – commentò lei, sorridendo.

- Non importa – disse lui, - devi resistere.

Maggie fece una piccola smorfia e infine annuì, continuando a camminare accanto al suo migliore amico, alias il ragazzo che amava.

Parlarono a lungo del più e del meno, raccontandosi piccoli avvenimenti della loro vita e dei loro pensieri: Maggie parlò a cuore aperto a Nick spiegandogli della madre e quanto le mancasse.

- Non sai quanto mi dispiace – disse lui, - non so che farei io se mi capitasse una cosa simile, non riesco neanche a pensarci.

Maggie sospirò e lasciò che Nick l'abbracciasse, appoggiando la testa sulla sua spalla.

- Sei un ragazzo fantastico, Nick – sussurrò Maggie, - il migliore che io abbia mai conosciuto.

Lui sorrise, vagamente compiaciuto.

All'improvviso decise che quello era il momento adatto, sì, perfetto, lasciò Maggie e le prese il viso con le mani, dolcemente.

Sentì che si irrigidiva, ma non oppose resistenza e chiuse gli occhi, mentre Nick avvicinava le proprie labbra alle sue...

Il telefono suonò.

Maggie quasi si mise a bestemmiare. Basta, non avrebbe mai più portato un telefono a un suo appuntamento con Nick in tutta la sua vita!

Lui sembrava anche sul punto di maledire tutti i santi del paradiso.

Maggie estrasse il suo Motorola e rispose con voce scocciata.

- Che c'è?

- Sono Lexi, senti devi venire qui a casa Jonas, Maryl è isterica – dall'altra parte del telefono si sentivano delle urla femminili.

- Emma?

- Emma.

La sedicenne sbuffò e guardò gli occhi scuri del suo accompagnatore, tristi e arrabbiati.

- Arriviamo – sbottò e riattaccò.

Non era ancora il momento, ma presto sarebbe arrivato. Prestissimo.


Continua...


  
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