- André?
- Sì?
- Cos'è che ami tanto di me? Spiegamelo per favore, io non lo capisco!
- Tutto, Oscar! Tutto quello che sei, nei pregi come nei difetti, io ti amo semplicemente per te stessa!
- Per me stessa, dici? - ripeté Oscar, con una smorfia di amara ironia dipinta sul volto. - Lo sai, vorrei potermi conoscere come sembri conoscermi tu. Quando parli di me, sembra che tu ti riferisca ad un'altra persona!
André tacque.
Mentre la fanciulla si stringeva forte a lui, trovando conforto nel calore dei loro corpi abbracciati, il giovane percepiva ogni suo turbamento.
Quella era la prima volta che Oscar scendeva completamente a patti con la sua femminilità, mettendo da parte l'educazione impartitale dal padre, e il sentimento che la legava ora ad André era qualcosa di talmente nuovo e insolito da sfuggire completamente ad ogni sua cognizione.
Era veramente sé stessa, nella totale nudità del suo corpo mostrata senza alcuna vergogna?
Che fine aveva fatto il soldato de Jarjayes?
Dove erano finiti il contegno e l'autorità marziale di colei che, in un mondo dove la spada era l'unica legge riconosciuta, camminava rigorosamente a testa alta tra le fila degli uomini considerati suoi pari per meriti e disciplina?
Oscar era confusa.
Cosa c'era in lei che, agli occhi di André, la rendeva degna di essere amata?
Anche dopo aver a lungo alimentato la sua infatuazione per Fersen, Oscar si era detta incapace di sentirsi completamente donna, procurandosi un grave conflitto interiore e soffrendo come mai in vita sua per l'incapacità di capire la vera sé stessa.
Eppure André l'amava nonostante tutte le incomprensioni che c'erano state tra loro.
Lui le scostò una ciocca di capelli dorati dal volto e disse: - Tu sei come una rosa, Oscar: sei bella, il tuo profumo è inebriante e la tua pelle è morbida e delicata come i petali di quel fiore... Ma sono le spine, le stesse spine che usi per proteggerti, sono quelle che impediscono a chiunque di avvicinarti; quelle spine, senza che tu te ne accorgessi, sono diventate una specie di gabbia per il tuo cuore e per la tua mente!
- Le mie spine, dici? - sussurrò Oscar mentre alcune lacrime le scesero lungo le guance.
- Le spine non mutano la bellezza della rosa, anzi, rendono ancora più forte il desiderio di unire anima e corpo con quella bellezza! Così io desidero unirmi a te, Oscar: stringermi a te, soffrire con te, piangere e ridere assieme a te... Voglio che le tue spine affondino dentro al mio cuore, facendo così parte del tuo, in modo che niente possa dividermi dalla rosa più bella di Francia e da colei che amo più di me stesso!
E in quel momento, quando le loro labbra si unirono in una muta promessa di amore eterno e i loro corpi di amanti giacevano ormai nell'intensa passione reciproca, le spine di Oscar caddero.