Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Bandida    20/02/2024    0 recensioni
{Storia ambientata due anni dopo l'inizio della prima stagione, senza tenere conto degli eventi della seconda stagione che non vengono considerati canonici.}
Antonella e Giusy hanno da poco iniziato il loro ultimo anno di liceo. La prima è alle prese con il mondo della musica, il lancio della sua carriera e le responsabilità che ne derivano, la seconda vede per il suo futuro soltanto prospettive fumose e ben poche certezze. Accomunate da un senso di solitudine e spaesamento, le due scoprono lentamente di poter trovare l'una nell'altra ciò di cui in fondo hanno bisogno.
Or
La storia d'amore enemies to lovers tra Antonella e Giusy ripercorsa narrando le tappe principali della loro relazione.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Antonella Lamas Bernardi, Josefina Beltrán
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice:

Avrei voluto postare il completamento di questo arco narrativo, VIII, tutto assieme, dunque aggiungere soltanto la seconda parte alla prima, invece ci sarà anche una terza parte. Questo a causa del fatto che la seconda parte si stava facendo abbastanza lunga e il mio tempo per scrivere è davvero molto limitato, dunque siccome circa la metà era completa onde evitare di attendere tempi biblici prima di postare ho voluto intanto aggiornare la storia e dividere il tutto in tre parti.
Grazie a chi sta seguendo e leggendo la storia!

 

 

“Allora Anto raccontaci un po', come procedono le cose qua a Buenos Aires? Che effetto ti ha fatto tornare a scuola e rivedere le tue vecchie compagne?”

Antonella alzò lo sguardo dal piatto e scrutò con familiarità gli occhi castani di Matias Beltran e il suo sorriso mite. Trascorrere una serata insieme al suo ex fidanzato storico, la sua ex fidanzata segreta e la sua ex crush sembrava la formula perfetta per una cena da incubo, eppure contro ogni pronostico Antonella non si era ancora infilzata una mano con la forchetta nel disperato tentativo di trovare un pretesto per andarsene. Certo, Giusy continuava ad ignorarla e stranamente sembrava quasi che le sue occhiatacce si fossero addirittura intensificate, ma Matias e Patty al contrario erano estremamente amichevoli.

Non che questo fosse una grande consolazione considerando che lei era rimasta lì soltanto per Giusy, non si sarebbe certo sorbita quella gran rottura di palle altrimenti. Antonella infatti aveva stupidamente creduto che se avessero avuto l'opportunità di trascorrere un po' di tempo assieme fuori dalla scuola forse l'atmosfera tra loro si sarebbe distesa anche solo un pochino, e allora finalmente ce l'avrebbe fatta ad avere l'occasione di parlarle. Nulla di più sbagliato ovviamente. Per la gran parte del pomeriggio Giusy era rimasta in silenzio, limitandosi a parlare ed intervenire solo sulle questioni strettamente scolastiche. Si era mantenuta distante da Antonella e sembrava anche piuttosto pensierosa, come se ci fosse stato qualcosa a turbarla. Chissà se era legato a lei e al suo ritorno...

“Beh a dire il vero appena sono arrivata sono stata subito sommersa dalle cose da fare per cui non ho avuto tanto tempo per la nostalgia,” Antonella rivelò in risposta, “però comunque fa uno strano effetto sapere che l'ufficio di Ines adesso è il mio, ancora non mi sembra vero.”

“Eh già, lo immagino,” rispose Matias. “Abbiamo tutti tanti ricordi legati alla nostra scuola, giusto? Io e Patty ad esempio ce lo siamo dati là il nostro primo bacio.”

Antonella aggrottò la fronte e lo guardò con lieve perplessità. C'era davvero bisogno di tirare fuori certe melensaggini? Del resto da Matias non ci si poteva aspettare granché.

“Fratellino per caso ce l'hai ancora il numero del nostro dentista? Credo che mi sia appena venuta una carie,” lo prese in giro Giusy, alzando gli occhi al cielo.

“Eddai Giusy come sei acida, vuoi farmi credere che tu a scuola non hai mai baciato nessuno? È impossibile,” replicò l'altro.

Antonella a quel punto spostò lo sguardo su Giusy, seduta di fronte a lei, e dovette mordersi il labbro inferiore per impedirsi di sorridere come una scema. Chissà come avrebbe reagito.

“Queste non sono cose che ti riguardano,” lo mise a tacere la mora, mentre le sue guance si coloravano di una vivida sfumatura di rosso, “non siamo tutti melensi come te e Patty, alcuni di noi certe cose preferiscono tenerle private, si chiama riservatezza,” concluse secca. I suoi occhi vagavano per la stanza posandosi dappertutto tranne che su Antonella. Era quasi comica la cosa.

“Guardate com'è arrossita!” la riprese Patty, con un sorriso divertito. “Io dico che sta pensando a Guido.”

Certo, come no. Io e Giusy abbiamo esplorato la scuola da cima a fondo alla ricerca di luoghi in cui appartarci per stare da sole, ma sicuramente starà pensando al ragazzetto coi capelli pieni di lacca che ha frequentato quando aveva quindici anni. Cosa mi tocca sentire, menomale che non posso risponderle.

“O magari sta pensando che voi due pettegoli dovreste farvi i fatti vostri,” Antonella intervenne in suo soccorso, con leggera irritazione. Poi si portò alle labbra il bicchiere d'acqua che aveva sul tavolo e ne mandò giù un sorso per costringersi a restare in silenzio.

“E va bene, ognuno ha i suoi segreti d'altronde, no?” convenne Matias. “Chissà poi quanti ne avrà Antonella.”

Ad Antonella per poco non andò l'acqua di traverso. Fortunatamente riuscì a mandare giù appena in tempo, e mentre tentava di riprendersi tra i colpi di tosse Patty seduta accanto a lei le diede tre pacche sulla schiena, anche piuttosto forti.

Oh santo cielo. Che abbia capito? Lui e Giusy stavano parlando prima, ma non credevo certo che lei gli avesse raccontato tutto, senza neanche consultarmi poi! E se invece Matias ci fosse arrivato da solo e adesso stesse cercando di indagare? Forse non è così stupido come pensavo...

“Io?! No, non ho nessun segreto,” disse poi Antonella, tossendo un'ultima volta prima di mandare giù la saliva, “perché, cosa te lo fa pensare?”

“Sai, avendo perso gli ultimi anni di scuola io tante cose non le so, avrei tanto voluto vedere cosa avete combinato tu e Patty mentre non c'ero,” replicò lui in modo allusivo, dando adito ai sospetti di Antonella. La ragazza lo osservò con circospezione, chiedendosi quale fosse l'approccio giusto da adottare ora. Aveva senso continuare a negare o poteva finalmente essere sincera? Senza consultarsi con Giusy d'altronde era difficile capire quale fosse la scelta migliore. Per il momento, decise di mantenersi sul vago.

“In realtà il nostro rapporto è molto migliorato, soprattutto durante l'ultimo anno,” raccontò Patty nel frattempo, prendendo la parola.

“Ah sì, sul serio, vi siete avvicinate molto?”

“Esatto,” confermò la ragazza, “pensa che Antonella a un certo punto ha incominciato a passare la pausa pranzo insieme alle popolari praticamente ogni giorno, all'inizio pensavamo che volesse farci qualche scherzo però in realtà è stata molto carina con noi,” gli disse poi.

“Ma pensa un po', sembra incredibile,” commentò Matias. “Come mai questo cambiamento se posso chiedere?”

“Nessuna ragione,” rispose Antonella, fingendo disinvoltura mentre scrollava le spalle, “Pia e Luciana avevano incominciato a darmi sui nervi con tutte le loro chiacchiere inutili, volevo solo cambiare un po' aria, tutto qua.”

“Qualcuno vuole le patatine?” si intromise Giusy, prendendo il cartoccio che era rimasto al lato del tavolo per metterlo in centro, così che tutti potessero servirsi. “Se non le mangiamo poi si raffreddano.”

“Io le prendo volentieri grazie!” disse Patty con un sorriso, allungando un braccio per afferrare una manciata di patatine fritte e farla cadere sul proprio piatto. Poi se ne portò un paio alla bocca e diede un morso, mentre tutti gli altri nel frattempo a turno si servivano. “Che buone!” esclamò, con un mormorio di assenso.

Antonella la osservò e si lasciò scappare un sorriso, divertita dalla sua ingenuità. Mentre Giusy e Matias con ogni probabilità erano ben consapevoli di ciò che stava succedendo attorno alla tavola, lei era pronta a scommettere che Patty al contrario non avesse capito un bel niente.

“Tieni Patty, ecco la maionese, tutta per te,” le disse poi Antonella, quando era sul punto di prendere le salse per se stessa. Passò a Patty una bustina di maionese e se ne tenne una di ketchup, ricordandosi del fatto che erano solite spartirsele così ogni volta che in passato avevano mangiato insieme l'hamburger o la pizza. “Il ketchup me lo prendo io che so che a te non piace,” concluse poi, mormorando tra sé e sé mentre apriva la bustina rossa in modo quasi automatico.

“Te lo ricordi ancora Anto?” le chiese Patty, quasi entusiasta.

“Beh con tutte le volte che abbiamo cenato assieme mi sembra ovvio,” Antonella ribadì con un sorriso, mentre versava il ketchup sul suo piatto, “ricordo anche i cereali che mangiavi la mattina a colazione se è per questo, per un periodo ne tenevo sempre un pacco di scorta nella mia dispensa per quando ti fermavi a dormire,” raccontò, mentre intingeva nel ketchup un paio di patatine. Poi se le portò alle labbra e cominciò a masticarle, contenta che la conversazione si fosse spostata da argomenti scomodi e ambigui verso cose più superficiali.

“Caspita, eravate proprio legate,” commentò Matias.

“Antonella è stata davvero importante per me, io e lei ci capivamo con uno sguardo e ci divertivamo tantissimo a cantare insieme,” proseguì allora Patty, mentre Antonella la osservava annuendo. “Mi è dispiaciuto tanto separarmi da lei, però anche se è passato tanto tempo per me è come se non te ne fossi mai andata Anto, te lo assicuro, è come se tu mi fossi entrata dentro,” concluse, allungando una mano per stringere quella di Antonella.

Matias a quel punto sbatté una mano sul tavolo e di scatto si alzò dalla sedia, mentre Giusy lì accanto per poco non saltò sulla sedia dallo spavento. Antonella strabuzzò gli occhi e l'osservò incredula.

“Adesso basta, ho sentito abbastanza!” gridò. “Voglio la verità Antonella, come mai sei tornata a Buenos Aires?”

“Che ti prende Matias, va tutto bene?” chiese l'altra, aggrottando la fronte.

I battiti del suo cuore cominciarono ad accelerare mentre osservava l'occhiata inquisitoria del suo ex fidanzato, e si sentì come un colpevole colto con le mani nel sacco, senza più vie di fuga. Che Matias avesse intuito la sua tattica di prendere tempo e sviare la conversazione e si fosse stufato dei convenevoli, preferendo affrontare l'argomento in modo diretto?

“Voglio la verità, ecco che mi prende,” il ragazzo continuò risoluto. “Penso di avere diritto di saperla, e sono stanco di passare per stupido. Tu sei tornata per lei, non è vero?” chiese, voltandosi verso destra in direzione di Giusy e Patty. Perfetto, sapeva tutto allora. “Si vede lontano un miglio che vi amate ancora. Non ce l'hai un po' di vergogna a intrometterti nella relazione di due persone che si amano e che addirittura vivono insieme, che stanno progettando un futuro?!”

“Matias aspetta...” tentò di intervenire Giusy, ma Antonella la interruppe.

In fondo il guaio lo aveva combinato lei, era giusto che si assumesse le sue responsabilità. Certo non si era aspettata che Matias fosse tanto legato all'attuale fidanzata di Giusy, ma in fondo da un lato poteva capirlo. Anche lei era stata molto protettiva verso Fabio nel passato, basti pensare al periodo in cui quella stronza di Emma Taylor aveva cercato di intromettersi tra lui e Tamara facendoli lasciare, aveva lottato con le unghie e con i denti per proteggere il suo fratellino.

“No Giusy ha ragione, la sua richiesta è più che legittima,” disse allora Antonella. “Io non ho intenzione di intromettermi nella vita di nessuno se è questo che ti preoccupa, il passato è passato,” mise in chiaro.

Certo, se Giusy fosse ancora innamorata di me, allora in questo caso non si parlerebbe più di passato ma di presente e sarebbe tutta un'altra storia, no? Aspetta un secondo, non ha appena detto 'si vede lontano un miglio che vi amate ancora'?! Chissà se Giusy gli ha detto qualcosa! Forse ho ragione io ed è confusa!

“Sul serio vuoi farmi credere che non provi più nulla per lei?” insistette Matias, guardandola fisso negli occhi.

Antonella per un istante si voltò verso Giusy che la stava osservando con occhi pieni di aspettativa. Non poteva mentire davanti a lei e farle credere qualcosa di falso, ma non poteva nemmeno dichiararsi in quel modo, così, davanti a tutti e senza contesto! Doveva aspettare l'occasione giusta e quello non era senz'altro il momento opportuno, né il luogo opportuno.

“Non è questo il punto,” Antonella tentò quindi di sviare la conversazione, ritornando a guardare Matias con occhi malinconici. Se solo avesse potuto dire la verità...

“Sì invece Antonella, è proprio questo il punto!” gridò l'altro, con un accanimento che Antonella raramente aveva visto prima in lui. “Se penso che è successo tutto sotto il mio naso...” mormorò poi, scuotendo la testa.

“Matias capisco che sei confuso ma sinceramente non pensavo che la prendessi così male,” lei gli disse allora, guardandosi attorno in imbarazzo. “D'accordo forse potrebbe essere un po' strano per te pensare a noi due assieme a scuola o a casa tua, ma sinceramente...”

“A casa mia?!” sbottò lui, persino più adirato di prima. “Come sarebbe a dire a casa mia?!”

“Beh penso che anche tu ci abbia portato Patty quando stavate assieme, no? Per cui che differenza fa?” chiese Antonella, stringendosi nelle spalle.

“Mi stai prendendo in giro Antonella?!”

D'accordo, forse Matias non era mai stato un ragazzo particolarmente sveglio ma era gentile e sensibile. Antonella non si aspettava di certo che avesse tanti pregiudizi bigotti!

“No affatto, sono serissima,” rispose dunque lei, tenendo il punto. Poi si alzò in piedi a sua volta e lo guardò negli occhi con decisione. “Anzi se hai qualche problema dimmelo chiaramente per piacere.”

“Fatela finita una buona volta e sedetevi!” esclamò allora Giusy. Intimiditi dal suo tono perentorio, Antonella e Matias seguirono i suoi ordini in silenzio e si rimisero a sedere. “Non era con Patty che Antonella aveva una relazione, chiaro?!” disse poi Giusy, quando finalmente tornò il silenzio.

Patty? Che c'entra Patty ora?

Aspetta un attimo...

All'improvviso, tutto iniziò ad avere un senso.

Oh.

“E allora di chi stava parlando prima se non di Patty? Sono confuso...” disse allora Matias, passandosi una mano tra i capelli mentre aggrottava la fronte. Il suo sguardo perso si spostava tra Patty e Antonella come se fossero state un complesso geroglifico egiziano che si sforzava disperatamente di tradurre senza ottenere alcun risultato.

“Sul serio non ci sei ancora arrivato?!” Antonella sospirò esasperata, portandosi una mano alla fronte. Le sue labbra si incurvarono in un sorriso incredulo.

Alla fine avevo ragione, non è stupido come pensavo, è persino peggio!

“Parlava di me razza di idiota, Antonella e io stavamo assieme!” confessò finalmente Giusy, tutto ad un fiato, rompendo quel silenzio imbarazzante. Completamente rossa in viso, la ragazza si alzò dalla sedia di scatto. “Ecco, sei soddisfatto?!”

Poi, nel silenzio generale uscì dalla stanza.

“Aspetta un attimo...” mormorò Matias, alcuni istanti dopo. “Tu e mia sorella stavate assieme?! Quindi Patty non c'entra niente?”

“Tu per tutto questo tempo hai creduto che io stessi parlando di Patty?” sospirò Antonella, al limite dell'esasperazione.

Scuotendo la testa con disappunto, la ragazza si voltò allora verso la sua collega, curiosa di vedere la sua reazione.

Patty, accanto a lei, stava mangiando le ultime patatine rimaste nel suo piatto. Era l'unica persona nella stanza che sembrava serena e tranquilla.

“Ah non guardate me, io non ci ho capito niente dall'inizio alla fine.”

 

Cinque anni prima

 

“Ragazzi Alan mi ha scritto, stanno provando anche loro, guardate qua!”

Caterina non fece in tempo a finire la frase che Antonella le era già piombata addosso, praticamente strappandole il telefono di mano. Era da ormai un paio d'ore che lei e il suo gruppo stavano provando, e Giusy per tutto quel tempo non si era degnata di mandarle nemmeno uno straccio di messaggio. Questo naturalmente la stava facendo uscire di testa. Prima rifiutava la sua richiesta di fare le prove assieme per non si sa quale ragione e inventandosi mille scuse diverse, poi dopo che Antonella le aveva ripetutamente chiesto se le andasse bene che lei e Patty fossero nello stesso gruppo non aveva battuto ciglio, mostrandosi indifferente e disinteressata, quasi come se non le importasse nulla. Era la sua fidanzata, che diamine! Come faceva a interessarsi così poco a lei?!

Da lì erano partiti tutti i pensieri intrusivi e mille paranoie diverse, mille complotti e teorie sul perché Giusy fosse distante. Antonella era arrivata persino a pensare che forse Giusy non voleva averla tra i piedi durante le prove perché magari le piaceva qualcuno del suo gruppo, come ad esempio Alan con cui anni fa era pur sempre stata fidanzata, o magari quel Lucas. Li aveva visti chiacchierare qualche volta per i corridoi tra una lezione e l'altra e non le piaceva affatto il modo in cui quella sottospecie di emo fissava la sua ragazza. Glielo avrebbe strappato con le sue stesse mani quel ciuffo se solo si fosse azzardato a toccarla, e invece era costretta a starsene lì, a perdere tempo con quelle stupide prove mentre Giusy nel frattempo chissà che combinava.

“Come?! Fa' vedere!” ordinò quindi bruscamente a Caterina, mentre già stringeva tra le mani il telefono dell'amica. Tutti gli altri nel frattempo si radunarono attorno a lei per dare un'occhiata.
I messaggi che Alan le aveva mandato erano abbastanza eloquenti. La prima foto era un autoscatto e ritraeva il ragazzo riccio seduto su una delle poltrone del salotto di Giusy che suonava la sua chitarra, con Pia lì accanto che sorrideva – praticamente inutile. La seconda foto invece era ben più importante: poco distante da loro infatti si vedeva il divano, sul quale erano seduti Giusy e Lucas uno accanto all'altra – e poi Luciana un po' più in là che guardava il telefono.

Ma questo è gravissimo!

“Che stai dicendo Antonella?” chiese Caterina, con uno sguardo stupito. Soltanto allora Antonella si accorse di aver pronunciato quelle parole ad alta voce.

“Dobbiamo andare subito a casa di Giusy, non c'è un minuto da perdere!” decretò la ragazza, senza badare al resto. Restituì bruscamente il telefono a Caterina e marciò verso l'attaccapanni di casa sua, con l'intenzione di mettersi il cappotto e uscire.

“Perché dovremmo andare a casa di Giusy scusa?” domandò allora Patty, con scetticismo. Il resto del gruppo, nel frattempo, la seguì titubante.

“Come perché, mi sembra ovvio!” esclamò Antonella, improvvisando una scusa qualsiasi. “Dobbiamo spiarli, dobbiamo capire quale canzone stanno preparando perché potrebbero aver scelto la nostra e magari ci stanno copiando, non possiamo permetterlo, che figura faremmo con il nuovo professore se succedesse una cosa del genere, me lo dite?” chiese con foga, sperando con tutta se stessa di non incontrare resistenza. C'era un'emergenza in corso, non aveva tempo da perdere con certe sciocchezze!

“Scusa se mi permetto Antonella,” si inserì allora Caterina, quasi con timore, “potrei semplicemente chiedere ad Alan quale pezzo hanno scelto e così...”

“No Caterina non se ne parla, noi dobbiamo andare là prima che la situazione sfugga di mano!” esclamò, mentre nel frattempo cominciò ad indossare il giubbotto. “Non possiamo avere la certezza che Alan ti dica la verità, e se si inventasse una bugia per depistarci, ci hai pensato?”

“Perché dovrebbe mentire scusa?” osservò Santiago, che fino a quel momento era rimasto in disparte assieme a Felipe. “Non avrebbe molto senso...”

“Perché sì Santiago,” ribadì Antonella, “e comunque in questa prova siamo tutti avversari, per cui in quanto capitano del gruppo...”

“Ma chi ti ha nominato capitano scusa?!” si oppose il ragazzo, con un cipiglio.

“In quanto capitano”, proseguì Antonella, ignorandolo completamente, “io ordino di andare a spiare Giusy e il suo gruppo, adesso! Non mi sento tranquilla fintanto che non scopro cosa stanno combinando,” insistette. Vedendo le reazioni impassibili degli altri quattro, decise allora di tentare di argomentare un pochino più efficacemente, nella speranza che quei buoni a nulla si decidessero ad uscire una buona volta. “Ci arrivate sì o no che non basta superare la prova, dobbiamo essere i migliori o il professore non ci prenderà in considerazione per le prossime gare! Forse voi sarete anche abituati a starvene a ballare in ultima fila ma per me è inaccettabile, per cui ora diamoci una mossa e usciamo, coraggio, abbiamo anche perso fin troppo tempo,” li esortò, indicando con impazienza la porta di casa sua.

“I-io sono d'accordo con Antonella,” disse allora Felipe, facendo un passo avanti. Antonella gli rivolse un'occhiata stupefatta, ma fu comunque sollevata di ricevere il suo appoggio. “A-alla fine ab-biamo già preparato il nostro pezzo, per cui d-dare un'occhiata agli altri non può fare male, no?”

“Visto? Anche Felipe è d'accordo,” fece notare lei, inarcando un sopracciglio.

“E da quando ti importa cosa pensa Felipe scusa?” obiettò Santiago.

“Da adesso,” ringhiò Antonella, mentre nel frattempo Patty, Caterina e Felipe presero i loro giubbotti e cominciarono a vestirsi. “Prendi esempio e spicciati se non vuoi che ti lasciamo qui,” gli intimò allora, prendendo le chiavi di casa.

“Io di questo passo propongo un colpo di stato.”

 

“Eccoli là, fate silenzio,” intimò Antonella, sussurrando pur senza averne un reale motivo. Giunta nel giardinetto che circondava casa di Giusy, la ragazza si nascose dietro una delle siepi e fece cenno agli altri di seguirla, restando chinata.

La finestra che dava sul salotto al piano terra della casa era chiusa, ma per fortuna le tende non erano tirate e dunque era abbastanza semplice riuscire a vedere ciò che stava succedendo all'interno – nulla di particolare in realtà, se non le prove di una coreografia. La visuale non era delle migliori, ma purtroppo Antonella doveva accontentarsi, avvicinarsi troppo l'avrebbe esposta a un rischio troppo grande.

“Guardate c'è Giusy!” esclamò Patty, indicando la finestra con un sorriso. “Perché non andiamo a salutarla?”

“Ferma là idiota!” la riprese Antonella, facendole abbassare il braccio poco dopo. “Non deve vederci.”

“Perché scusa? Non è più semplice bussare alla porta? Sicuramente sarà contenta di vederci!” rifletté l'altra, con la sua solita ingenuità. “Da qua fuori non si vede molto bene cosa fanno.”

Antonella esalò un sospiro esasperato. La sua pazienza quel giorno stava sul serio venendo messa alla prova.

“Quale parte della parola “spiare” non ti è chiara? Se ci vedono non ha più senso!”

“D'accordo, però non capisco perché sinceramente, non ti va di salutare Giusy?” ribatté Patty con disappunto.

“Come faccio a scoprire cosa mi nasconde se mi vede?!” le disse allora Antonella, mentre nel frattempo continuava ad osservare la finestra con grande attenzione. “Non deve sapere che siamo qui.”

“Pensi che ti nasconda qualcosa Antonella?” intervenne allora Caterina, accucciata alla sua sinistra.

“Ma no, dicevo così, riguardo alle prove ovviamente...”

“Non sarà forse che sei arrabbiata perché Giusy non ha voluto fare le prove con te?” continuò l'amica. Antonella si irrigidì immediatamente.

“Ma che cosa dici, che vuoi che mi importi, te l'ho detto voglio solo assicurarmi che il nostro gruppo sia il migliore, dovreste ringraziar...” mentì. Poi si interruppe di scatto, la sua attenzione completamente monopolizzata da ciò che stava accadendo dentro la casa. “Aspetta un secondo, che sta facendo?”

“Ma chi?” domandò Santiago, dietro di lei.

In quel preciso istante infatti le prove si interruppero e la musica cessò: Antonella vide Giusy cliccare il pulsante di pausa sullo stereo e il gruppo ruppe lo schema della coreografia. Poi, mentre Pia e Luciana andavano a sedersi sul divano, la sua ragazza si avvicinò pericolosamente a qualcuno. Lucas. Il sangue le ribollì nelle vene nel vederli parlare e sentì come un buco alla base del suo stomaco che la inghiottiva. No, non poteva essere.

Non stanno facendo nulla di male in fondo, stanno solo parlando. Cerca di stare calma e rilassati.

Poi iniziarono a camminare, con tutta probabilità verso le scale che portavano alla camera da letto di Giusy, e uscirono dalla sua visuale.

Antonella si sentì sprofondare.

“Oh no, no no no no no!” gridò con foga, mentre istintivamente balzò in piedi per cercare di non perderli di vista.

La ragazza riuscì a vederli con la coda dell'occhio mentre salivano i gradini, confermando così i suoi sospetti.

“Antonella ti senti bene? Non avevi detto che non dovevamo farci vedere?” domandò Patty, ancora rannicchiata dietro la siepe.

“Devo seguirli prima che sia troppo tardi!” esclamò Antonella, ragionando a voce alta.

Presa dall'istinto e la fretta di agire, la ragazza lasciò il suo nascondiglio e si diresse verso la parete della casa su cui si trovava la finestra della camera di Giusy. Era troppo in alto perché lei riuscisse a sbirciare naturalmente, motivo per cui doveva trovare una soluzione, e in fretta anche.

“Ho capito vuoi fare una sorpresa a Giusy, che bella idea voglio venire anch'io!” esclamò Patty, balzando fuori dal cespuglio per seguirla.

“Ragazze che state facendo?! Si può sapere dove andate?!” le chiamò allora Caterina.

“Per me è completamente pazza,” aggiunse Santiago.

Antonella ignorò entrambi, focalizzandosi piuttosto sul trovare un modo per raggiungere la finestra. Usare una scala ovviamente era impossibile, però forse arrampicandosi... se si fosse appoggiata al tubo d'acciaio nero accanto alla porta poteva raggiungere la tettoia sopra l'ingresso della casa, e da lì poi sarebbe bastato sporgersi un poco per arrivare alla finestra. Sì, poteva farcela. Ignorando i commenti dei suoi amici alle sue spalle, Antonella si fece coraggio e cominciò ad arrampicarsi su per la parete. Era molto più faticoso di quanto pensasse e le mani e le braccia cominciarono a farle male dopo poco, ma per fortuna non le ci volle molto prima di raggiungere la tettoia. Con le mani si aggrappò saldamente al bordo e si tirò su, riuscendo con molta fatica nella sua impresa.

Aveva il fiatone, le mani tutte sporche e le braccia doloranti, ma ne era valsa la pena. Il muro davanti a sé ovviamente non aveva alcun punto di appoggio al quale poteva aggrapparsi e la superficie della tettoia era inclinata, per cui doveva stare attenta o sarebbe scivolata. Con cautela Antonella tentò di raggiungere l'estremità sinistra verso la camera di Giusy, tenendosi alle tegole per non scivolare, tuttavia la finestra era troppo distante perché lei potesse riuscire a guardare. Se si fosse sporta rischiava di perdere l'equilibrio, motivo per cui doveva trovare un modo.

Fu in quel momento che Patty la raggiunse sopra la tettoia, dandole la soluzione perfetta. Antonella le diede una mano a salire prendendola per le braccia, poi si portò il dito indice sulle labbra per segnalarle di rimanere in silenzio. Indicandole il davanzale della finestra, ordinò sottovoce alla ragazza di sporgersi e di tenercisi saldamente aggrappata, come per formare una specie di ponte.

“Sta' giù, non deve vederci!” mormorò Antonella, quando vide che Patty stava alzando la testa per guardare. Poi, una volta in posizione, la ragazza si aggrappò a lei e si sedette a cavalcioni sulla sua schiena, usando Patty come punto di appoggio per osservare.

E così, finalmente riuscì a vedere la sua ragazza. Seduta sul letto accanto a Lucas, i due stavano semplicemente osservando un quaderno che Giusy teneva aperto sulle sue gambe, entrambi con la testa chinata su di esso.

Oh.

Antonella attese per diversi istanti che qualcos'altro succedesse, ma la situazione sembrava abbastanza stagnante – per non dire noiosa. Da quello che vedeva, sembrava che i due stessero semplicemente parlando di scuola. E fu così che si sentì una completa cretina.

Poi, inaspettatamente, Giusy alzò lo sguardo dal quaderno. Terrorizzata dall'idea di essere scoperta, Antonella si chinò accovacciandosi su Patty, che però da completa idiota quale era ne approfittò per sporgersi in avanti prendendo il suo posto e agitare un braccio per salutarla.

“Ciao Giusy! Sorpresa!”

Ecco, sono fottuta.

“Idiota, adesso ci ha viste!!” la rimproverò Antonella, mentre tentava disperatamente di divincolarsi per tornare sulla tettoia e nascondersi. Purtroppo però la manovra non le riuscì: dalla fretta, la ragazza allungò una gamba credendo di riuscire ad arrivare alle tegole e tentò di appoggiarvisi, ma purtroppo perse l'equilibrio e scivolò, cadendo rovinosamente a terra.

Fu solo quando raggiunse l'asfalto che la finestra finalmente si aprì.

“Antonella!”

Il viso di Giusy per un istante le sembrò quasi un'apparizione divina.

   
 
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