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Autore: Velidart    21/02/2024    0 recensioni
Steve e Selene: due sconosciuti che si incontrano in un locale lungo la statale di un piccolo paese provinciale della Pennsylvania. Soli e con tante cose da raccontarsi vicendevolmente. Quale delle due storie del loro passato sarà la più oscura e interessante? Ma soprattutto, chi dei due sopravviverà alla nottata?
Genere: Dark, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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-Ti dispiace se piazzo un po’ di musica?- dice dopo un po’ la guidatrice e Steve borbotta un “fa pure” mentre si rannicchia ancor di più sul sedile.
Selene armeggia con la vetusta radio, e dopo un po’ di interferenze si posiziona su una stazione che riproduce un’opera classica, con la cantante lirica che canta su una base orchestrale malinconica.
-Hai deciso di conciliarmi il sonno?- replica Steve alla scelta.
-Preferisci una di quelle chiassose band Hardcore Punk per caso? Volevo solo renderti il viaggio più piacevole- dopodiché posiziona la freccia, abbandona la statale e s’inserisce in una stradina che s’immerge nei boschi.
Steve guarda fuori dal finestrino e con lo sguardo segue i profili alti e appuntiti dei pini che sinistramente, svaniscono in ombre confuse fra i fari dell’auto e il chiaro di luna.
-Dove hai detto che abiti?- esordisce incuriosito.
-Non l’ho detto. Comunque tranquillo siamo quasi arrivati: non amo il casino e ho scelto una casa che mi dia tutta la possibilità e la privacy necessarie per farmi i fatti miei.-
-Capisco.-
La vecchia Ford compie una serie di curve, salite e discese, poi finalmente sbuca in una radura dove compare una villetta moderna su due piani. Selene parcheggia l’auto e puntualizza un “siamo arrivati” al suo ospite, che lentamente e a fatica apre lo sportello dell’auto e si alza in piedi sgranchendosi vistosamente le braccia.
-Ah però! Mica male! Hai anche la piscina?- le domanda incuriosito.
-Certo. Se vuoi morire congelato accomodati pure.- e gli indica una pozza scura alle spalle della costruzione.
-Per questa sera passo. Magari domani mattina per darmi una svegliata… chi lo sa! Abiti tutta sola?-
S’incamminano lungo il vialetto, poi Selene estrae una tessera magnetica e la inserisce nella serratura della porta, si sposta sul lato sinistro, digita un codice e sblocca la porta.
-Si.- risponde semplicemente.
-Che lavoro fai? Non deve essere facile mantenere da sola tutto questo ben di Dio.-
-Oh qualche commissione per dei ricchi aristocratici con il culo perennemente in poltrona.-
Spinge la porta, entra in casa e accende le luci.
L’arredamento si presenta in uno stile ultra moderno e minimal: pochi quadri appesi alle pareti con forme geometriche confuse, mobili bianchi e neri dominano la scena con alcuni corredi e oggetti d’arte incomprensibile che sono posizionati qui e li. I due passano davanti a uno specchio nel corridoio, Steve lancia un’occhiata alla sua immagine e a quella di Selene e poi sorride.
-Di qua c’è il salotto- afferma la donna, per poi indicargli un grosso divano in pelle bianca a quattro posti.
-Immenso non c’è che dire, ci starò benone!-
Continua a guardarsi intorno e si focalizza su una serie di oggetti che appaiono un po’ più interessanti del resto: il termostato della casa, la libreria con tomi che trattano arredamento di svariato tipo, un camino in marmo bianco…
-Sei un’arredatrice quindi?-
-Mi interesso di arte e arredamenti. Ho sempre amato seguire le mode del momento e vedere come si evolvono gli stili di anno in anno. Posso dire di essere parecchio versatile in questo campo: adoro il minimal, gli anni ’50, lo Shabby e perfino il gotico e il medioevale. Sono dell’idea che quando qualcosa è bello, lo è a prescindere dallo stile e dall’epoca in cui è stato concepito.-
-Ammetto di non essere molto erudito riguardo l’argomento; anche se anche io sono un uomo d’arte: amo la musica in tutte le sue forme. La suono, la ascolto e la compongo quando capita, anche se assai di rado ultimamente.-
-Pianista?-
-Chitarrista. Con una vena da cantante sguaiato.-
-Magari domani mattina potresti cantarmi qualcosa.-
-Non credo sarà necessario.- 
-Ti porto una coperta, il bagno è di la se devi usarlo. Vuoi che ti accenda il fuoco?-
-Potrebbe essere dannatamente romantico. Perché no?-
-Stai cercando di trasformarlo in una appuntamento?- e gli accenna un sorriso malizioso.
-Sto cercando semplicemente di capire come si evolverà questa nottata.- le risponde sincero.
-Probabilmente non nel modo che pensi tu.- e gli fa la linguaccia.
Steve la osserva stancamente e abbozza un sorriso enigmatico -Credo invece che finirà esattamente come penso io.-
-Ora si che mi potrei pentire di averti portato qui. È un’affermazione estremamente inquietante sai?- Selene si allontana un poco da lui e assume un’aria spaventata, ma Steve scoppia a ridere e scaccia quell’affermazione con un gesto della mano.
-Vado in bagno, ho bevuto davvero troppi drink stasera. Il fuoco sarebbe davvero piacevole, ti ringrazio.- 
Selene annuisce e si dilegua dalla stanza, così Steve entra in bagno che gli è stato indicato e svuota nuovamente la vescica. Torna nella sala e comincia a gironzolare in attesa che la proprietaria torni da lui: si sofferma su delle foto che sono sopra un mobiletto. Ci sono un paio di anziani felici che sorridono all’obiettivo, nelle altre cornici un paio di bambini e una coppia di adulti.
-Stai curiosando?- sente alle sue spalle.
-Ammiravo la tua famiglia, anche se mi dispiace non vederti comparire in nessuna di queste foto.-
-È che non amo farmi fotografare.-
-Capisco.-
Selene gli porge la coperta, si avvicina al caminetto e accende il fuoco.
-Allora ti lascio dormire ora, ti serve qualcos’altro prima che mi congeda?-
Steve si sistema sul divano e le fa cenno di sedersi accanto a lui.
-La notte è ancora lunga, non sono ancora le tre. Tanto poi dormirò a volontà… chiacchieriamo ancora un po’, ti va?- le chiede.
-Sei sicuro? A me pare che tu stia letteralmente crollando.-
-Sono sicuro. Non voglio sprecare il mio tempo così. E poi voglio conoscerti meglio.-
-Domani non ho nulla da fare, se vuoi possiamo rimandare la conversazione a domani matt…- 
La vibrazione del telefono di Steve interrompe la conversazione, lui estrae il dispositivo e lo spegne seccamente.
-Potevi rispondere. Forse qualcuno si sta preoccupando per te?-
-Non è nulla. Solo scocciatori.-
-A quest’ora?-
-A quest’ora.- esordisce lapidario lui.
Selene si mordicchia il labbro, poi gli si siede accanto e lo guarda dritto negli occhi.
-Sei sposato? Hai famiglia?-
-Non sono sposato e non ho dei figli, se è questo che intendi. E neanche una fidanzata a dirla tutta.-
-Vivi ancora con i tuoi quindi?-
-Presto li libererò del mio fastidio.-
-Gli farai passare la notte in bianco, almeno mandagli un messaggio e dì loro che va tutto bene.-
-Non preoccuparti Selene, va benissimo così. E poi è meglio che questo aggeggio rimanga spento, non amo essere interrotto.-
Lei si alza nelle spalle, poi si appoggia allo schienale del divano.
-Hai qualcosa da bere?-
-Non credi di aver bevuto abbastanza?- 
-Sono al sicuro dal volante, che potrebbe succedere?-
-Il divano è nuovo, non voglio doverlo lavare sinceramente.-
Steve passa una mano sulla pelle bianca e sorride rispondendole che non succederà.
-Va bene, ma solo uno. Ho del vino.-
-Il vino andrà benissimo.-
Selene si alza e scompare di nuovo lasciando il suo ospite solo e scarsamente illuminato dalle fiamme che si sprigionano dal camino.
Posa il telefono sul tavolo, poi sposta una mano al di sotto del pesante maglione di lana e stringe qualcosa di appuntito. Chiude gli occhi e mima una preghiera silenziosa; Selene torna con un paio di calici e lui svelto toglie la mano.
-Vino italiano. Sei fortunato.- e gli porge il bicchiere.
-Beh non potevo desiderare di meglio. Come te lo sei procurato? Deve essere stato molto costoso. Sicura che sia la giusta occasione per berlo?-
-Bah: regalo di una cliente. E poi non sono una che riserva le cose per le grandi occasioni. Magari ci lascio le penne prima e non avrò la possibilità di bermelo. L’avrei aperto comunque- avvicina il calice a quello del suo ospite e lo tocca dolcemente, poi ne beve un sorso.
Il silenzio cala fra i due.
-Prima al bar ti ho raccontato qualcosa di me, ti va di raccontarmi un po’ di te ora?- chiede Steve guardandola negli occhi.
Lei sposta gli occhi lontano e si focalizza sulle braci ardenti, poi inizia a raccontare.
-Sono nata nel Vermouth da una famiglia aristocratica. Papà era un commerciante di tabacco mentre mamma si dedicava alla casa ed ai figli. Sono cresciuta secondo una rigorosa educazione cattolica, ma durante l’adolescenza ho abbandonato quel mondo. Mi sono lasciata tutto alle spalle e me ne sono andata: non ne potevo più di preghiere, abiti casti e finte buone azioni. Ho sempre trovato parecchio contradditorio e falso questo mondo: si studia la castità, la salvezza, la carità e l’aiuto verso gli altri, poi appena si esce dal tempio ci si dimentica i principi di ciò che si adora.-
-Già, quel che si definisce “predicare bene e razzolare male”. Continua- commenta Steve.
-Beh diciamo che ho avuto un’occasione intorno al mio diciassettesimo compleanno. Così ho fatto fagotto e mi sono dileguata con i pochi soldi che avevo. Mi hanno cercato per un po’, ma sono stata brava e non mi sono fatta trovare… Con il passare degli anni sai, conosci persone, chiacchieri, fai determinate conoscenze e acquisti l’esperienza necessaria per capire come va il mondo, e impari a sfruttare le cose a tuo favore.-
-E come va il mondo?-
-Di merda, poco ma sicuro. La nostra società gira attorno ai soldi e in un modo o nell’altro il modo per farli lo trovi.- 
-Non sembri contenta del tuo passato, sbaglio?-
Lei lo fissa dritto negli occhi assumendo un’espressione contrita, ma poi gli risponde.
-Tutti da giovani abbiamo fatto cose di cui non andiamo fieri. La mia è stata una fase, necessaria per diventare quel che sono oggi.-
-Diamine avrai si e no trentacinque anni e parli come una vecchietta.-
-Ma io sono una vecchietta! Con un corpo dannatamente sexy!- e si passa una mano sui seni sghignazzando.
-Non posso certo dissentire su questo. Avrai una stuola di aitanti pretendenti che ti sbavano dietro.-
-Non lo nego.-
-Eppure sei ancora single?-
Selene lo fissa con malizia.
-Ho le mie avventure, non sono di ghiaccio. Ma come ti dicevo amo la solitudine e preferisco starmene per i fatti miei. Non sento il bisogno di avere un uomo accanto.-
-Lo dici come se fossimo solamente una seccatura.-
-Lo siete, ma che vuoi che ti dica: a volte non riesco a farne a meno. Come la nicotina per un fumatore immagino.-
-Io ho smesso da un po’ di tempo, ma ammetto che in questo momento una me la fumerei volentieri.-
Selene assume una faccia disgustata.
-Odio l’odore del fumo, rovina tutto. Sono felice di non potertene offrire una.-
Steve annuisce e beve un sorso, poi Selene si inclina leggermente verso di lui.
-Anche tu non sei male comunque e mi ha detto che hai uno studio legale, possibile che nessuna fanciulla o stagista sia riuscita a rubarti il cuore?-
-Oh ci sono riuscite eccome, ma in questo momento della mia vita non nutro assolutamente interesse verso l’amore o il sesso.-
Selene alza un sopracciglio.
-Vuoi dire che non hai fantasticato nemmeno un secondo venendo a casa mia?- chiede stupita.
-Sinceramente? No. Neanche per un secondo.-
-Non ci credo… sarebbe la prima volta. Sei un bugiardo. Mi fai venire voglia di metterti alla prova.-
E gli mette una mano sulla gamba.
-Beh sarei curioso in effetti: alcohol, stanchezza e tutto il resto. Se riuscissi a farmelo venire duro, sarebbe dannatamente interessante.-
Selene gli si mette a cavalcioni sulle ginocchia, gli prende un dito della mano e lo mette in bocca succhiandoselo, poi comincia ad ancheggiare sulla sua intimità e lo guarda fisso negli occhi.
Steve in quel momento sente qualcosa che non sentiva da molto tempo: la osserva con attenzione.
Vede quella figura, lievemente illuminata dalle fiamme del fuoco che trasfigurano in continuazione le sue forme. I suoi occhi sono così profondi, talmente scuri che gli sembra di cadere in un baratro fatto di sensualità e perdizione.
-Sento qualcosa. Hai visto?- annuncia lei trionfante ancheggiando ancor più velocemente e Steve inizia a ridere di gusto, a lungo. Troppo a lungo.
Selene si ferma e lo guarda perplessa, ma Steve la afferra per la vita e la sposta delicatamente sul divano, poi si alza e si avvicina al fuoco.
-Non vuoi scopare?- chiede lei incredula.
Steve si avvicina al fuoco, trangugia il contenuto del bicchiere e si appoggia al cornicione del camino guardando le fiamme con insistenza.
-Non credevo che potessi davvero fare anche questo sai?- le risponde semplicemente, poi si gira in direzione della donna e la fissa intensamente.
Il sorriso è completamente sparito dal suo volto.
E a quel punto le fa semplicemente una proposta.
-Facciamo un patto.- 
   
 
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