Più dolce di una carezza data, c’è una carezza voluta e ricevuta.
Perché, nel momento del bisogno, siamo quanto di più fragile e distruttivo esista al mondo.
Potremmo ferire per volere il bene, piuttosto che rimanere fermi desiderando il male.

Come piccoli buchi neri attiriamo la luce, la risucchiamo al nostro interno,
maciniamo lenti ogni singola frequenza, lunghezza d’onda,
agendo nello spettro visibile e invisibile all’occhio umano.

Nel momento più alto offriamo il lato più oscuro,
sappiamo della nostra utilità all’equilibrio dell’universo,
perché dove c’è potenza di genesi, c’è anche necessità di distruzione.

Il sacrificio è il nostro pane.
La risoluzione del desiderio, la nostra ambizione.
Il sacrificio dell’ambizione, il massimo punto di dissoluzione.

Per quelli come noi, la retorica è la partenza di un piano attuabile.
Esiste per dare una visione a chi è cieco.
Esiste per veicolare chi desidera essere veicolato.

La teoria è l’orgasmo concettuale della pratica.
Senza l’una non esiste la risolutezza dell’altra.

Esistiamo perché Evolviamo.
Evolviamo perché Esistiamo.

È l’Eterna battaglia di chi ricerca la verità:
il perché non come piano di domanda,
il perché come principio di risposta.

La comprensione del desiderio è il fallimento di chi desidera.
L’appagamento del desiderio è il fallimento di chi lo ricerca.

Chi ricerca non desidera?
Oh si, molto di più di quello che si possa spiegare.

La domanda è sempre molto più grande della risposta.
Perché ciò che finisce nella risposta, comincia nella domanda.
Ma la domanda apre scenari, portali, illuminazioni,
che vanno ben oltre la singola concretezza della verità.

La verità è la bugia imposta dai limiti della nostra percezione.
L’immaginazione non ha limiti.
La verità che desiderate tanto non esiste.
Esiste solo il sogno.