PROLOGO
 

Quell'anno l'estate era passata velocemente, si era già arrivati alla prima settimana di agosto, il che comportava al lavoro preferito di Minerva McGranitt, che compiva sempre con l'ex allieva, e ministro della magia, Hermione Granger, ovvero mandare le lettere a tutti i ragazzi dodati di magia.
Quell'anno toccava ai bambini nati nel 1996 a raggiungere Hogwarts. I figli di maghi passarono velocemente, un po' come i figli di babbani, anche se per loro la cosa era molto più complicata... Mancavano solo poche lettere quando, casualmente, Hermione due nomi strani per essere babbani.
- Professoressa... Le dice niente il cognome Parker...? - Chiese Hermione, riluttante
- No, Hermione... perchè questa domanda? - Rispose la professoressa, scettica
- Perchè i nomi Leo Regulus e Ester Andromeda mi sembrano leggermente familiari e, soprattutto, ambigui per dei babbani... - Disse Hermione, alzando lo sguardo dalla lettera per incrociare gli occhi verdi della McGranitt
- Nomi di stelle... - Pensò ad alta voce Minerva - Che giorno sono nati? - Aggiunse poi
- Il... 15 giugno 1996... t-tre giorni prima della morte di Sirius... - Rispose il ministro della magia, con un nodo in gola
- Puoi andare a consegnare la lettera di persona? - Propose la preside
- Trovo che debba andare Harry... In caso fossero parenti di Sirius avrebbero più affinità con lui, che con me... - Disse saggiamente la Granger...

La casa, vista da fuori, era molto carina. Le mura erano di un color bianco panna, e il tetto, dannatamente normale, era rosso spento. Da fuori si potevano immaginare almeno tre piani, ma, all'interno era di due. Due grandi alberi dimoravano nel giardino, curato alquanto bene, legati tra loro creando un'altalena e, in cima, con una piccola casa sull'albero. Due biciclette, una rosa e una blu, erano abbandonate accanto a una siepe e, sul muro laterale della casa, si potevano intravedere delle mani dipinte. Ovviamente, in quella casa abitavano dei bambini.
Harry Potter era al cancello, apparentemente ridipinto di recente, stringeva tra le mani le due lettere, rileggendo più volte i nomi a cui appartenevano. Era una circostanza bizzara, mai aveva temuto di consegnare una lettera ad un bambino babbano che, appena avrebbe scoperto di essere un mago, la sua vita sarebbe cambiata 'drasticamente'. Nonostante la casa bella e accogliente, la sua mano tremava leggermente, fece un gran respiro e si avvicinò alla porta, di un marrone scuro, e premette il campanello.
Qualche istante dopo la porta si aprì, rivelando una donna sulla quarantina, dai capelli biondo platino, anche se non al livello dei Malfoy, con qualche ciocca bianca e gli occhi marrone scuro.
- Immagino tu sia Harry, Harry Potter - Disse la donna, accennando un sorriso
- Come lo sai... Non dovresti essere una babbana, una persona- -
- Priva di magia, lo so... - Interruppe lei - Ti prego entra, credo tu abbia molti dubbi... - Harry entrò nella stanza e si guardò attorno, giocattoli e bambole ovunque. La donna si accomodò in cucina, e Potter le venne dietro.
- Che maleducata, non mi sono presentata... Io sono Jessica Parker, ho 38 anni e due bambini di undici anni, Ester e Leo... Anche tu hai dei figli, dunque potrai capire il disordine
- Si, diciamo che James Sirius è un po' scatenato, e Albus ha solo un anno, temo quando arriverà a due... Parlando dei tuoi figli... Sono stato incaricato di portare qui le lettere per il loro arrivo a Hogwarts, ma credo tu sappia già tutto, sei una magonò, oppure hai parenti magici? - Chiese Harry, mentre le porgeva le lettere
- No, niente magia in famiglia mia... ma il padre di Ester e Leo era un mago che si chiamava- - La donna venne interrotta dalla voce dei suoi figli
- Mamma, è il momento della merenda! - Urlava una voce femminile. Quando i due bambini entrarono nella stanza, Harry si perse nei loro occhi, che entrambi avevano azzurri.
Multeplici domande sorsero nella mente dell'uomo, ma in tutto un soggetto principale: Sirius.
- Sirius... - Sussurrò in modo che solo Jessica sentisse, senza accorgersi che aveva le lacrime che gli rigavano il volto
- Incredibile, eh... Quegli occhi mi uccidono tutte le volte... - Rispose lei, fissando il volto di Potter
- Quindi Sirius è il loro padre? - Chiese confuso l'auror
- Si... dopo che Sirius è evaso da Azkaban, senza un tetto o cose da mangiare, si intrufolò in casa mia, in piena notte, ma lo beccai e... e lo ospitai fino alla fine dell'estate... Ci innamorammo... So di Grimmauld Place, non ci sono mai stata, ma nelle sue lettere mi disse che era tornato a casa di sua madre, la casa dei Black, la casa in cui era cresciuto... A settembre del '95, durante la sua visita mensile, rimasi incinta... i gemelli nacquero il 15 giugno e mi ricordo che Sirius si ritagliò solo poco tempo, era ricercato... Ma le ultime parole che mi disse furono: 'Lui si chiama Leo, come secondo nome voglio Regulus, mio fratello... Lei è una stella, Ester significa Stella, e come secondo nome voglio Andromeda, la mia cugina preferita...'. -
- Mamma... Lui è Harry? -  Chiese Leo, fissando la cicatrice dell'uomo
- Si, amore... Lui è Harry... - Rispose dolcemente la madre
- No... - Disse lui, con sguardo nostalgico - Io sono lo zio Harry... -