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Autore: PinkFloydFan    18/09/2009    1 recensioni

Tranquillità, serenità,equilibrio tra gli esseri umani.. dovrebbe essere una cosa normale in un nucleo familiare, beh nel mio no.
Inferno, inferno puro, disastroso e sofferente. L'ordine prestabilito delle cose è andato perduto, non so quando e non so perchè, ma da allora è andato tutto a rotoli...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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" Uno speciale ringrazimento ai miei migliori amici(Amy e Gianlu) per la collaborazion e perchè mi sopportano tutti i giorni xD "




Caro diario,
oggi come ogni giorno mi sono pentita di essere tornata a casa alla fine della scuola. Sarei potuta scappare, andare lontano, non farmi trovare più. Costuirmi una vita degna di questo nome, una vita in cui io possa provare un sentimento oltre quello di tristezza e angoscia che oramai mi porto dietro da due anni.
Ma il mio raziocinio, come sempre, mi ha imposto di tornare il quel luogo che dovrei definire casa.. Un'inferno, questo è il nome adatto..
Una casa dovrebbe essere un luogo in cui sentirsi sicuri, protetti, dove poter essere se stessi. Non un luogo dove si viene insultati, oppressi ,derisi.
L'unica cosa che mi fa sentire bene è questa.. scrivere, riversare i miei dolori sulla carta, per non appesantire la vita di nessuno.
Mi basta? No, ovviamente. La carta non ti abbraccia, non ti sussurra parole di conforto ma ti ascolta silenziosamente.
L'unica domanda che mi pongo, sempre, ma a cui non so trovare risposta è.. perchè succede tutto questo? ...



Chiusi il diario e lo riposi sotto il cuscino, come facevo sempre. Ero nella mia camera, o meglio nella mia parte di camera, nel semibuio, e finestre socchiuse e le luci spente.La porta era minuzziosamente chiusa, anche se ciò non impediva al flusso di parole provenienti dalla cucina di entrare e rimbombarmi nella testa. Ma anche a questo c'era rimedio, musica. Quella che ti trasportava, che ti faceva salire l'adrenalina a mille. Misi il mio pezzo preferito deli Slayer al massimo del volume e misi le cuffie.
Presi il libro di matematica cercando di capire quello che la prof aveva cercato di spiegare qualche ora prima. Con non poche difficoltà riuscì a svolgere gli esercizi, mentre continuavo imperterrita ad ascoltare musica.
Quando chiusi il libro mi accorsi che erano le 18:45.
Controvoglia mi alzai e mi trascinai nel bagno. Riflessa nello specchio vidi una ragazza, sembrava triste ma nel complesso era fisicamente normale. Non molto alta, mingherlina, con lunghi capelli scuri e spettinati, la frangetta le ricadeva sugli occhi nocciola, cerchiati da un filo di matita nera sciolta ai bordi.
Amylia era quello il nome che corrispondeva a quel riflesso, il mio riflesso.. Ormai ero abituata al mio aspetto e mi ero rassegnata. Mi sfilai i vestiti e mi buttai sotto la doccia. Sentivo il getto d'acqua bollente sulla schiena mentre massaggiavo i capelli, sentì improvvisamente la porta d'ingresso sbattere con vigore e capì subito cosa era successo.
Mi asciugai in fretta e infilai la tuta, lasciando i capelli bagnati che ricadevano sulle spalle.
Entrai in cucina e vidi mio padre ,con la solita sigaretta Chesterfield fra le dita ,seduto al tavolo e mio fartello nella stanza a fianco seduto sul divano con le lacrime che gli colavano lungo al guancia. Aveva assistito alla discussione.
Mio padre alzò lo sguardo accorgendosi della mia presenza, e con un solo sguardo capì che era successo di nuovo, come succedeva tutte le volte..
Tornai in camera richiusi la porta, questa volta rimanendo completamente al buio, rimisi le cuffie e accoccolandomi sul letto mi addormentai, nonostante fossero ancora le 20:00.


"Commenti positivi e negativi sono sempre ben accetti ^__^"
  
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