Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: Bombay    25/02/2024    0 recensioni
Dal testo: - Il lounge bar di quell’hotel di lusso permetteva di godere di una vista mozzafiato sulla città di Tokyo, che in quelle fredda notta riluceva con le sue luci.
Il cameriere gli servì un Martini “Glielo offre quell’uomo laggiù” proferì con un discreto cenno del capo.
Tooru sollevò il bicchiere in direzione dell’uomo facendogli un accenno ed un lieve sorriso, rigirando distrattamente l’oliva al suo interno. -
Challenge: “Tag reverse” - challenge del week end - organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Scacco al Re

Challenge: “Tag reverse” - challenge del week end - organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”

Tag: Scegli tu il fandom - Roleplay - mutual pining - enemies to lovers - hobby in comune - proposto da Luana Arfani

 

Genere: romantico

Tipo: one shot

Personaggi: Tooru Oikawa, Wakatoshi Ushijima

Coppia: yaoi

Rating: PG, verde

Avvertimenti: slice of life, angst

PoV: terza persona

Spoiler: sì, post time skip

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Scacco al Re

 

Il lounge bar di quell’hotel di lusso permetteva di godere di una vista mozzafiato sulla città di Tokyo, che in quelle fredda notta riluceva con le sue luci.

Il cameriere gli servì un Martini “Glielo offre quell’uomo laggiù” proferì con un discreto cenno del capo.

Tooru sollevò il bicchiere in direzione dell’uomo facendogli un accenno ed un lieve sorriso, rigirando distrattamente l’oliva al suo interno.

Pochi istanti dopo l’uomo lo raggiunse “Posso?” domandò indicando lo sgabello vuoto accanto a lui.

“Prego” rispose portando l’oliva alle labbra succhiandola un momento prima mangiarla, e vide gli occhi verdi dell’uomo seguire il suo movimento.

Oikawa accavallò le gambe girando lo sgabello verso il suo interlocutore tendendo la mano “Mi chiamo Tooru Oikawa…” si presentò mentre l’altro la stringeva nella propria.

“Wakatoshi Ushijima, molto lieto”

Tooru si passò la lingua sulle labbra sollevando ancora il bicchiere “Grazie per il drink, lei non beve?”

Ushijima scosse il capo “No, sono uno…” ma si bloccò nel vedere il sopracciglio di Tooru alzarsi.

“Sono astemio” si corresse guardando il panorama fuori dalla vetrata.

“Un vero peccato… Lei è di Tokyo?” domandò sorseggiando il liquido chiaro.

“No”

Oikawa scosse la testa mentre un sorriso divertito gli piegava le labbra.

“Un uomo di poche parole…” constatò richiamando il cameriere ed ordinando due Martini.

“Le ho detto che sono astemio”

“Insisto” disse mellifluo quando il cameriere portò loro l’ordinazione.

“Non ero mai stato a Tokyo, è una città interessante?”

“Davvero?”

“Già, vivo all’estero, per lavoro e sono qui per un torneo” iniziò visto che la conversazione languiva.

“E se posso che lavoro fa?” chiese curioso.

“L’avvocato divorzista… ma non voglio parlare di questo, sono qui per svago”

“Diceva che era qui per un torneo…”

“Già di scacchi, lei sa giocare?”

“Me la cavo”

“Le va di fare una partita?” domandò, non aspettandosi la risposta successiva.

“Volentieri, alloggio nella suite”

 

Tooru lo seguì lungo i corridoi, allentandosi il nodo della cravatta, la serata stava prendendo una piega interessante, doveva ammetterlo.

Avevano chiesto alla reception se avessero una scacchiera e gliel’avevano procurata, non era il massimo, ma andava bene comunque.

Mentre Oikawa sistemava i pezzi sulla scacchiera Wakatoshi si tolse la giacca e la cravatta, arrotolandosi le maniche della camicia.

Scambiandosi poche parole presero a giocare e Ushijima era bravo, sorprendentemente bravo e questo irritava parecchio Oikawa.

Ushijima era bravo in qualunque campo di gioco, Oikawa sbuffò quando l’altro gli mangiò un altro pedone.

Prese il pezzo e la mano di Wakatoshi coprì la sua e Tooru trasalì spostando i suoi occhi castani in quelli verdi dell’altro che lo attirò verso di sé.

“Che sta facendo?” domandò sgranando gli occhi, ma Ushijima lo fissava con severità.

“Basta giocare, Tooru…” gli disse.

“Se fossi un estraneo non faresti questo vero, Wakatoshi?” sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra.

“Se fossi un estrano non sarei nemmeno venuto qui e lo sai”

“Era divertente… essere qualcun altro” mormorò abbassando lo sguardo “Finiamo la partita…” propose Tooru ma Ushijima scosse il capo, “Guarda la scacchiera, con la prossima mossa, qualunque sia la tua, farò scacco al tuo Re, hai perso”

Tooru fissò le statuine sul ripiano di gioco, cercando una soluzione, ma Wakatoshi aveva ragione, con un gesto stizzito spazzò via i pezzi dalla scacchiera, fissando Ushijima con rabbia.

Quest’ultimo lo afferrò per il polso, tentando di arginare quella rabbia.

“Ti ho assecondato, Tooru, perché siamo qui?”

“Non lo immagini, hai prenotato la migliore e più costosa suite dell’Hotel, per cosa? Per impressionarmi?” disse allentandosi con la mano libera la cravatta ancora di più e sbottonando i primi bottoni della camicia.

“Per te c’è solo il sesso” lo accusò scrollandosi di dosso la sua mano.

“Perché per te no? Non fare il santo Ushijima… ti piace scopare con me” gridò vedendo l’espressione dell’altro mutare appena.

Era sempre così tra loro, scopavano e basta, delle scopate meravigliose, ma era una guerra anche a letto, su chi doveva prevalere come in campo, come nella vita, erano anni che andavano avanti così.

“Hai rovinato tutto, UshiWaka, come al solito” lo accusò fissando la scacchiera sul tavolino e i pezzi sul pavimento, ma l’idea di quello stupido gioco era stata sua, aveva sperato fino all’ultimo che provando a essere qualcun altro avrebbero potuto… passare una serata diversa, come una coppia e non…

Si alzò con tutta l’intenzione di andarsene dalla suite, ma quando raggiunse la porta Ushijima parlò: “Questa sarà la mia ultima stagione…”

Oikawa si voltò di scatto con gli occhi spalancati per la sorpresa.

“Cosa? Che cazzo stai dicendo?”

“Finito questo campionato annuncio il mio ritiro… volevo che lo sapessi da me e non dalla stampa”

“Perché?”

“Ho trentotto anni…”

“Lo so quanti anni hai, siamo coetanei… puoi giocare ancora”

“Sì, ma il punto è che non voglio…”

“Cosa?” domandò sconvolto, per quella rivelazione, non era possibile la pallavolo per Wakatoshi era tutto.

“La pallavolo mi ha tolto tanto, troppo…”

“Ma davvero? E sentiamo cosa ti ha tolto?” lo interrogò, aveva fama e denaro che altro voleva.

“Te”

Oikawa si appoggiò alla porta, senza forze scuotendo il capo, una risata nervosa lasciò le sue labbra “Stronzate…”

“Avresti dovuto…”

Tooru gli si avventò contro, non voleva sentire, non voleva ascoltare “Avrei dovuto, cosa? Venire allo Shiratorizawa? Restare in Giappone ed essere l’eterno secondo? No, no!” gridò afferrandolo dalla camicia.

“Non sono un tuo nemico, Tooru” gli disse prendendogli il visto tra le mani “Non lo sono mai stato…” confessò, mentre l’alzatore si fece indietro scuotendo la testa.

“Sì invece, lo siamo dalle medie, le superiori, sempre in qualunque contesto anche a letto…” mormorò tristemente.

“E non sei stanco…”

L’uomo abbassò il capo e strinse i pugni… sì lo era, era stremato da quella vita vagabonda e avrebbe voluto fermarsi, ma non poteva, non ancora.

“Io sì…” confessò Wakatoshi, con una mestizia che fece dolere il cuore di Tooru, avvicinandosi e posandogli la mano sulla spalla “La suite è pagata fino a domani, goditi il soggiorno” gli disse uscendo dalla stanza.

Tooru rimase immobile dove si trovava, solitamente era lui ad andarsene, a lasciare il letto caldo, rivestendosi in fretta, fuggendo via nel cuore della notte, senza spiegazioni.

Il cuore gli rimbombava nelle orecchie, Wakatoshi aveva sempre avuto questa capacità di fargli perdere la testa, la razionalità, il riuscire a ragionare lucidamente.

La sua calma e la sua compostezza lo irritava da morire, e nonostante gli avesse fatto più di un torto e di uno sgarbo, Ushijima era sempre lì, come una roccia in mezzo alla tempesta, ma forse questa era la volta che finita la tempesta, non avrebbe rivisto la roccia in mezzo al mare, inghiottita dall’oceano del suo orgoglio.

Che gli piacesse o meno anche la sua carriera era agli sgoccioli e cosa gli rimaneva dopo…

Strinse i pugni aprendo la porta, Wakatoshi era fermo in attesa dell’ascensore.

“Non andartene” il suo voleva essere un ordine, ma la voce gli uscì bassa e incerta, ma Ushijima lo udì chiaramente e si volse nella sua direzione mentre le porte dell’elevatore si aprivano.

“Abbiamo una partita a scacchi da portare a termine” aggiunse, anche se era altro che avrebbe voluto dire come ad esempio, - abbiamo una vita da vivere insieme - ma a quanto pareva Ushijima comprese la metafora, percorrendo a grandi passi la distanza che lo separava dalla porta.

“Quella partita è conclusa” disse chiudendosi la porta alle spalle “Possiamo iniziarne un’altra” propose attirandolo a sé stringendolo forte a sé. “Va bene” acconsentì ricambiando l’abbraccio.

Diversamente dalle altre volte, non finirono a rotolarsi tra le coperte, ma parlarono, come non avevano mai fatto per tutto quel tempo, per tutta la notte, fino a quando la luce dell’alba non li sorprese addormentati uno tra le braccia dell’altro.

 

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: Bombay