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Autore: Bombay    04/03/2024    6 recensioni
Dal testo: - “Hinata posso farti una domanda?” iniziò raccogliendo il pallone e lanciandolo nella cesta visto che era ore di mettere fine a quell’allenamento.
Akaashi intercettò gli occhi del suo capitano scuotendo appena il capo, ma questi ignorò deliberatamente il gesto.
“Certo!” rispose allegro.
“Tra te è Kageyama c’è parecchia tensione” iniziò giocherellando un momento con il pallone che aveva raccolto. -
Challenge: “Prime Volte” indetta da Dylanation sul gruppo Facebook “Komorebi Community - Fanfiction Italia”
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Vecchi e nuovi legami

Challenge: “Prime Volte” indetta da Dylanation sul gruppo Facebook “Komorebi Community - Fanfiction Italia”

Prompt: mezzanotte

 

Genere: romantico, sportivo

Tipo: one shot

Personaggi: Shoyo Hinata, Tobio Kageyama, Keiji Akaashi, Kotaro Bokuto

Rating: PG-13, giallo

Avvertimenti: lime, fluff

PoV: terza persona

Spoiler: sì

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Haruichi Furudate. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

 

Vecchi e nuovi legami

 

Akaashi conosceva Bokuto abbastanza bene da anticipare le piazzate dell’irruento compagno di squadra.

“Hinata posso farti una domanda?” iniziò raccogliendo il pallone e lanciandolo nella cesta visto che era ore di mettere fine a quell’allenamento.

Akaashi intercettò gli occhi del suo capitano scuotendo appena il capo, ma questi ignorò deliberatamente il gesto.

In palestra erano rimasti, oltre a loro e Hinata, anche Kuroo e Tsukishima.

“Certo!” rispose allegro.

“Tra te è Kageyama c’è parecchia tensione” iniziò giocherellando un momento con il pallone che aveva raccolto.

“Bokuto…” lo ammonì Akaashi, ma venne ignorato ancora, per un istante l’alzatore valutò di tirargli addosso la sfera che aveva in mano.

“Beh sì, non riusciamo più a coordinarci con la veloce, è frustrante” borbottò il piccolo centrale stringendosi nelle spalle.

“No, no, no, non parlo di quello. C’è parecchia tensione sessuale tra voi due”

Tsukishima che stava bevendo dalla borraccia per poco non si strozzò mentre Kuroo ridacchiava sornione “Allora non me ne sono accorto solo io” convenne mentre osservava Keiji alzare gli occhi al cielo scuotendo la testa.

“Che… che… che… state dicendo?” gridò Hinata tingendosi dello stesso colore dei suoi capelli.

“Non starlo a sentire, Hinata” cercò di correre ai ripari Akaashi scoccando un’occhiata di biasimo al suo capitano.

“L’hanno notato tutti, tranne i sue idioti, ovviamente” commentò il centrale del Karasuno.

“Sta zitto, Tsukiiii!” sbraitò Hinata prendendosela con il biondo, visto che gli altri erano tutti senpai.

***

Hinata si rigirò nel futon per l’ennesima volta, con un sospiro si alzò facendo il più piano possibile, buttò un occhio all’orologio del telefono, la mezzanotte era passata da un pezzo, ma nonostante la stanchezza fisica non riusciva proprio ad addormentarsi. Le parole di Bokuto continuavano a martellargli nella testa.

Si alzò era meglio prendere una boccata d’aria che restare lì a rimuginare, lanciò una occhiata a Kageyama che dormiva pacifico nel futon accanto al suo e sentì uno strano tramestio agitarsi nel fondo dello stomaco.

Era andato in bagno a darsi una sciacquata al viso e poi era tornato sui suoi passi però, senza rendersene conto era arrivato in fondo al corridoio, stava quasi per tornare indietro quando da una delle aule gli giunse alle orecchie un gemito e poi un bisbiglio concitato.

Sapeva che era meglio se andava via da lì, ma la curiosità ebbe il sopravvento. Chi poteva mai esserci li dentro a quell’ora di notte?

La porta dell’aula era aperta quel tanto che bastava perché gli permettesse di vedere le due figure all’interno illuminate solo dalla luce dei lampioni esterni.

Non poteva credere a quello che vedeva: erano Bokuto e Akaashi e i due si stavano baciando. Il palleggiatore del Fukurodani era seduto su uno dei banchi e circondava con le lunghe gambe i fianchi del suo capitano, i loro visi erano vicini e si divoravano le labbra l’un altro.

“Piano… Kotaro…” bisbigliò Akaashi facendosi indietro “Mi fai cadere”

“Ti tengo io, non preoccuparti” rispose strofinando il naso su quello dell’altro.

“Domani torniamo a casa, non vedo l’ora di stare solo con te” asserì baciandogli ancora la bocca.

Hinata era ipnotizzato da quella scena, mai avrebbe immaginato una cosa del genere, sentì la gola farsi secca, le guance infiammarsi e un formicolio raggiungere il suo basso ventre, fece un passo indietro e poi un altro doveva uscire da lì.

Raggiunse il cortile e si sedette dietro la palestra, era davvero accaldato e scombussolato. Perché si era eccitato a vedere quella scena? Perché per un momento aveva immaginato sé stesso seduto sul banco e Kageyama al posto di Bokuto.

Si schiaffeggiò le guance, doveva restare concentrato sulla pallavolo, era ad un ritiro per migliorarsi, non doveva farsi distrarre da altro, ma le parole di del capitano del Fukurodani gli ronzavano ancora nella mente e ora la sua domanda cominciava ad avere un senso.

“Che fai qui fuori, Hinata?”

Al rosso schiacciatore quasi venne un infarto, fin tanto che non mise a fuoco Kageyama a pochi passi da lui.

“Potrei farti la stessa domanda”

“Fa caldo dentro” rispose semplicemente sedendosi poco distante da lui.  

Una lieve brezza scompigliò i capelli di entrambi, non era fresca, ma era comunque piacevole.

Hinata torturò il bordo della maglietta.

“Come mai così nervoso?”

“Non sono fatti tuoi” sbottò e vide l’espressione sorpresa dell’altro.

“Scusa” bisbigliò posando la fronte sulle ginocchia “È che tutta questa tensione che c’è tra noi mi sta mandando fuori di testa” aggiunse dopo un po’.

“Sì, anche a me”

Hinata si risollevò, Kageyama non si era mosso, aveva ancora gli occhi chiusi, possibile che stesse provando le sue stesse sensazioni e i suoi stessi turbamenti.

“Lo sai mantenere un segreto?” domandò dopo un po’ e Kageyama aprì gli occhi e si volse a guardalo, era troppo buio per vederne il colore, erano due abissi neri e profondi.

“Sì”

“Sono andato in bagno poi ho tirato dritto lungo il corridoio, in una delle aule c’erano Bokuto e Akaashi” spiegò e vide il sopracciglio di Kageyama alzarsi.

“Si stavano baciando” concluse.

“Oh”

“Come ‘oh’ io sono sconvolto” sbottò infervorandosi.

“Non vedo cosa ci sia di sconvolgente”

“Si stavano baciando, due ragazzi, ti è sfuggito questo particolare?”

Kageyama fece spallucce “Se entrambi sono d’accordo, non vedo il problema”

Hinata non sapeva davvero cosa pensare, Kageyama era più pragmatico e analitico di lui, che invece si lasciva guidare dall’istinto e dalle emozioni.

Hinata si alzò “Torno a letto, se no domani farò schifo in partita e sono stufo di fare penitenze” sbottò eppure non si mosse di un passo.

“Hai mai baciato qualcuno” la voce di Kageyama era bassa e insolitamente incerta in quella calda notte estiva e a Hinata rimescolò lo stomaco una volta di più.

“No” rispose “E tu?” chiese, stava davvero parlando di quello, con uno come Kageyama poi, che l’unica cosa che baciava era il pallone da pallavolo?

L’alzatore si alzò restando appoggiato al muro fissando un punto lontano aprì le labbra per parlare, ma le richiuse, scosse semplicemente la testa.

Hinata invece non ragionò più, troppo scombussolato e sconvolto da vari fattori che non aveva voglia di analizzare in quel momento, seguì l’istinto che fino a quel momento non lo aveva mai tradito, mosse un passo afferrò Kageyama per la maglietta e lo tirò verso di sé posando la bocca su quella dell’altro, solo una pressione non era un vero bacio. Lui non aveva la più pallida idea di come si baciasse qualcuno.

Rimasero in quella posizione pochi istanti e mossi da qualcosa che loro non comprendevano i loro corpi si mossero trovando l’incastro perfetto e le loro labbra si schiusero permettendo al bacio di diventare più profondo anche se disordinato, goffo e bagnato, ma a nessuno dei due importava davvero.

Hinata si rese conto di aver desiderato quel contatto così nuovo da quando tre settimane prima si erano picchiati in palestra e la lontananza e l’indifferenza di Kageyama lo avevano ferito nel profondo e la questione non era solo legata alla pallavolo, lo comprendeva solo in quel momento.

Così come si erano uniti si staccarono all’improvviso allontanandosi di qualche passo, i fiati corti, i corpi tesi.

“Cosa significa questo?” domandò Kageyama, ma Hinata non seppe se fosse rivolto a lui o a sé stesso.

“No lo so” bisbigliò “Non lo so”

Hinata si passò le mani tra i capelli “Torno dentro è meglio”

Fu Kageyama questa volta ad afferrarlo e trattenerlo per la maglietta bianca e nella foga caddero a terra.

“No. Ho bisogno di questo” ansimò spingendo i fianchi contro quelli di Hinata intrappolato sotto di lui.

Gemettero al contatto delle loro erezioni intrappolate nei vestiti e poi tutto si fece confuso, istintivo, primordiale, mani che si frugavano dappertutto, che esploravano che cercavano, bocche che suggevano pelle scoperta lasciando scie umide.

Si toccarono a vicenda come avevano fatto solo a loro stessi, nella scoperta dei loro corpi di adolescenti, eccitati ed inesperti, vennero in poco tempo, ansanti sul prato dietro la palestra, uno nella mano dell’altro.

Il vento caldo accarezzò i loro corpi sudati, fissavano il cielo con le teste vicine, Hinata mosse la mano e trovò quella di Kageyama che intrecciò le dita con le sue.

“Kag…”

“Sta zitto” sbottò stringendo la mano nella sua “Se lo dici a qualcuno ti ammazzo”

E dopo un brevissimo istante Shoyo scoppiò a ridere.

***

Hinata segnò punto con un pallonetto e Bokuto rimase di sasso.

“Indovina chi glielo ha insegnato?” fece notare Akaashi, l’asso gli si avvicinò “L’hai notato, Keiji?”

“Sì, sono diversi da ieri, più rilassati”

La partita riprese e senza parlare, senza farsi segnali in una intesa che andava oltre l’intesa fecero la nuova veloce, lasciando tutti senza parole, loro per primi.

Quando andarono a bere Tsukishima gli si avvicinò con fare sornione “Dove siete stati questa notte, i vostri futon erano vuoti?”

“Fatti i fatti tuoi Tsukishima” urlò Hinata diventando paonazzo, mentre Kageyama lanciava una occhiata più che minacciosa al quattrocchi, ma furono richiamati a tornare in partita.

***

Erano tutti intorno alle griglie che si servivano dell’ottima carne che gli allenatori avevano messo a loro disposizione.

Akaashi si avvicinò a Hinata che rimasto da solo poco distante dal resto del gruppo.

“Eri tu, questa notte, che sbirciavi da dietro la porta” si espose e vide il viso di Hinata raggiungere una tonalità di rosso ancora più accesa.

Si inchinò profondamente “Scusa, scusa, scusa”

“Non preoccuparti me ne sono accorto solo io, Kotaro ti dava le spalle”

Hinata lo fissò sorpreso della quieta familiarità con cui usava il nome di Bokuto, chissà se lui e Kageyama avrebbero fatto lo stesso, un giorno.

“Posso farti una domanda?” chiese arrossendo ancora “Tu e Bokuto da quanto state insieme?”

“Quasi un anno…” sorrise Keiji distogliendo lo sguardo cercando Kotaro in mezzo al gruppo multicolore e vedendolo battibeccare con Kuroo.

“Ci siamo messi insieme al ritiro estivo dell'anno scorso”

Hinata lo guardava a bocca aperta, gli occhi azzurri di Keiji erano lontani persi in un ricordo che lo faceva sorridere.

“Siete così diversi… tu e Bokuto intendo”

Il ragazzo più grande sorrise dolcemente “Anche tu e Kageyama, ma forse è proprio questo che vi rende così speciali in tutti i sensi…”

“Akaaaaaaashi”

La voce tonante di Bokuto li raggiunse e li fece voltare entrambi lo schiacciatore circondò con le possenti braccia le esili spalle del suo alzatore che sorrise posandogli una mano sull'avambraccio scoperto.

“Venite si stanno radunando per i saluti” li avvisò.

“Anche quest'anno è stato un gran bel ritiro, vero Akaashi” esclamò lasciando andare, il moro annuì.

“Sì e come l’anno scorso ha portato a sciogliere dei nodi e creare dei legami” mormorò e, senza essere visto da alcuno, intrecciò per un lungo momento le dita con quelle di Bokuto che fece un enorme sorriso accostandogli le labbra all’orecchio.

“La prossima volta però chiudi la porta a chiave”

L’alzatore del Fukurodani sorrise appena socchiudendo gli occhi “Allora te ne eri accorto, ma è servito per dargli la spinta giusta…”

“L’hai fatto apposta” gli disse mentre di avvicinavano al resto del gruppo.

“È stato più diplomatico che chiedergli della tensione sessuale alla fine del tre contro tre, Bokuto” lo prese in giro strizzando un occhio e il capitano scoppiò a ridere grattandosi la testa.

***

Hinata salì sul pullman vedendo che Kageyama aveva già preso posto vicino al finestrino.

“Posso sedermi qui?” domandò e gli occhi blu di Tobio si posarono nei suoi e fece un cenno con il capo appena percettibile e Hinata poteva giurare che le sue guance si fossero imporporate.

Forse furono i sobbalzi o fu la stanchezza, fatto sta che Shoyo si trovò con la testa appoggiata alla spalla dell’alzatore che non lo scacciò in malo modo.

Al sobbalzo successivo le loro mani si sfiorarono e prima che Hinata riuscisse a spostarsi, Kageyama la blocco con la sua e lo schiacciatore non poté fare a meno di sorridere ed intrecciare le su dita con quelle dell’altro.

 

   
 
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