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Autore: KushinaKurosaki    15/03/2024    1 recensioni
L’organizzazione degli uomini in nero era stata sconfitta. Tutti coloro che erano stati coinvolti da quella brutta faccenda potevano ormai tornare a tirare un sospiro di sollievo, forse non proprio tutti. Lei era oscurità e la luce del sole era la sua più acerrima nemica, però vi era da dire che neanche la notte era sua alleata. Era un angelo dell’oscurità destinato a soffocare e nessuno lo poteva notare. Alle volte paragonava la sua vita a quella di una stella, perché nessuno guarda le stelle quando splende la Luna. E anche se non splendesse, fra le scintillanti sorelle, chi noterebbe una fioca stella in procinto di cadere nel baratro? Era così che si sentiva la povera Shiho Miyano, tutti avevano vinto, lei era uscita l’unica sconfitta.
ReixShiho ShuichixJodie
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Jodie Starling, Quasi tutti, Rei Furuya, Shuichi Akai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Non è stato facile all’inizio, temeva e non poco per coloro che le stavano intorno in particolar modo il dottore che l’aveva accolta in casa come una figlia. Le giornate passavano in fretta fra l’allegria del vivace gruppo di bambini con cui ancora giocava e le ore insonni sull'antidoto. Era libera di essere sé stessa, decideva lei cosa e quando ed era una sensazione…bella ma molto strana. Tuttavia l’organizzazione l’aveva cresciuta, era normale che il suo pensiero fosse lì. Era stato come un cane da guardia il suo sesto senso, le aveva salvato la vita varie volte e non solo. In quel periodo aveva conosciuto ognuna di loro e soprattutto parte di sé, si sentiva una bambina quando scopriva talenti che non sapeva di avere o cose che gli piacevano.  Ai, al contrario di Sherry,  vedeva il mondo in bianco e nero mentre Shiho ne coglieva ogni piccola sfumatura. Quei bambini non avevano cambiato solo la sua vita ma anche quella di altre persone come per esempio il dottore ma il vero miracolo lo avevano fatto con lei: Curacao. Chissà se prima di perdere la vita aveva trovato il suo colore…Erano stati quei bambini a farla cambiare, le avevano dato un’opportunità. Avevano sciolto i cuori di non una, ma due assassine, con la loro innocenza. Alle volte si chiedeva se in quel caso ci fosse stata un'alternativa per evitare la sua morte.  Era risaputa la fine dei traditori, eppure non poteva far a meno che chiedersi per quale motivo lei fosse ancora viva. La risposta lo sapeva, quel privilegio glielo aveva dato Gin il giorno in cui l’aveva catturata. La spilla dei giovani detective aveva condotto l’FBI da loro e Akai lo aveva ucciso prima che la spedisse all’altro mondo, dopo una settimana di soprusi.  Poi aveva dovuto dire addio ad Ai, affrontare il suo passato e ricominciare da capo, per l’ultima volta.  

 

Rei sospirò cercando di concentrarsi, sebbene lei non gli avesse fatto alcuna richiesta, lui aveva pregato i suoi superiori di rilasciare la carta per la ramata. Lei ne aveva passate tante, vanificare le sue doti e la preparazione impeccabile era un vero peccato. Era una sua scelta se andare all’università o meno ma…quella carta sarebbe stata equiparabile a una laurea in medicina, chimica, farmacologia e biologia. Fortunatamente la scuola privata in cui era andata aveva confermato la sua preparazione e ciò aveva fatto sì che le venisse convalidato quel titolo di studio. Estrasse il cellulare, aveva chiesto il numero di Shiho a Shuichi con il quale aveva avuto modo di chiarirsi, e la chiamò.

 

« Amuro- kun? » chiese Sera incuriosita guardando sua cugina con fare sorpreso. « Sera-san scusami credevo fosse il numero di Miyano-san. » borbottò imbarazzato il ragazzo, se beccava quell’agente dell’FBI lo strozzava. Aveva fatto un giro a casa del dottore ma il ragazzino gli aveva detto che attualmente in casa non c’era nessuno. « Si, è il suo cellulare, te la passo. »  « Non serve, volevo sapere se poteva passare al Poirot verso le 16. » borbottò il ragazzo mentre Kazami gli si avvicinò con in mano un fascicolo.

 

« Shu…Shu! » lo richiamò esasperata la donna dai capelli biondi. Era da quella mattina che non le prestava attenzione e la cosa iniziava a darle fastidio. « Shu che cosa ti preoccupa? » chiese esasperata mentre l’uomo sospirò « Quel tizio…il biondino… ma si Bourbon…» esclamò notando la faccia confusa della donna. « Si sta avvicinando troppo a Shiho…» Jodie inarcò un sopracciglio, comprendeva la sua preoccupazione ma lei aveva la testa sulle spalle ed era consapevole delle sue scelte. « Shiho è adulta.  » « Lo so ma non voglio che soffra» ammise lui mentre la bionda la abbracciò sorridendo. « Effettivamente è proprio da te questo, dato che non sei nelle condizioni di lavorare forse è meglio che vada» Voleva restare al suo fianco ma aveva paura che potessero arrivare nuovamente a baciarsi…e non avrebbe retto se lui di fosse nuovamente tirato indietro. « Resta » quella richiesta la sorprese e non poco, non era da lui cercare compagnia. 

 

Shiho sospirò notando che la porta del locale era ancora chiusa.  Guardo le tre ragazze che erano a disagio e roteò gli occhi al cielo, non c’era stato alcun verso di convincerle che il damerino non l’avrebbe certo invitata a prendersi un caffè mentre era di turno, se  avesse voluto darle appuntamento. « Buongiorno ragazze, scusate il ritardo.» esclamò la voce squillante di Amuro che contento aveva aperto il locale. L’occhiataccia di Shiho gli fece ingoiare tutta l’allegria con la quale aveva aperto, forse non l’aveva presa nel suo giorno migliore. « Mi fa piacere che tu  non abbia paura di stare in pubblico dopo quella sera.» ammise lui osservando che effettivamente non aveva il cappuccio e non vestiva il solito felpone. « Grazie ancora per quella volta. Ma…come hai fatto ad avere il mio numero? » lo guardò mentre il biondino alzò gli  occhi al cielo. « Che diffidenza guarda che me l’ha dato il tuo stalker. » ironizzò lui mentre il colorito di Shiho si incupì, dopo gli  avrebbe fatto una bella ramanzina. Indispettita la ragazza andò a sedersi con le altre lasciando il povero Rei imbambolato. Certo che aveva un bel caratterino, e doveva ammetterlo, amava punzecchiarla. Sospirando andò dietro al bancone, non era programmata l’assenza di Azusa quindi doveva fare tutto lui e la mattinata l’aveva passata a chiedere favori.  La giornata perfetta, decisamente. Shiho si alzò dal suo posto mentre le ragazze iniziarono a esultare mentalmente, contente di averla convinta ad avvicinarsi al cameriere. Forse Amuro ignorava cosa lei avesse passato ma era un bravo ragazzo e sicuramente meritava un’opportunità.

 

« Di cosa volevi parlarmi ? » Amuro inclinò il viso da un lato, non se l’aspettava così schietta. « Hai deciso cosa fare?  » chiese semplicemente invitandola a sedersi al bancone. « Cosa intendi? » chiese confusa la ramata non capendo a cosa si riferisse. «Conoscendoti, so che hai iniziato a cercare un lavoro. » spiegò Rei mentre la ragazza sorrise, era stata una delle prime cose che  aveva fatto ed  effettivamente  era riuscita ad ottenere un semplice lavoro da dogsitter, un’ora il sabato mattina. Non era molto ma sempre meglio di niente… « Sì ma non ho idee. » affermò la ramata scuotendo le spalle. « Tu ami la chimica, no?» 
« Non metterò più piede in un laboratorio… e poi dove vado senza una carta? Non mi assumeranno mai a fiducia.» affermò la ragazza mentre il cameriere sorrise.

« Usa le tue conoscenze, fai ciò che ti piace.» affermò lui dandole una cartellina con sopra un piccolo bigliettino. La ramata provò a leggerlo e l’uomo la bloccò spiegando che non era il luogo indicato. Non c’era scritto granchè sul foglio ma voleva evitare che qualcuno potesse fraintendere. « Ti lascio le ordinazioni? » chiese mentre il biondo annuì finendo di farcire sotto l’occhio attento di Shiho due sandwich che mise in vetrina. Prese la penna e iniziò a scribacchiare sul blocchetto per poi tornare al posto un po’ spaesata. Non aveva idea di cosa ci fosse in quella cartella ma lui le aveva fatto intendere che potesse servirle. Lo avrebbe ringraziato più tardi, anche perché il locale si stava affollando. «  Di cosa avete parlato? » chiese curiosa Sonoko mentre Ran le diede una gomitata. « Nulla di chè in realtà. »
« Ecco a voi ragazze! » era stato semplice, tranne Shiho le altre avevano preso la loro consumazione abituale mentre la ramata oltre al cappuccino aveva puntato una fetta di torta al cioccolato. Sospirò, anche se Goro non aveva più tutto quel prestigio quel locale era sempre strapieno. Guardò l’orologio. 
Sarebbe stata una lunga giornata

   
 
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