‘Vibeke… Ragnar’
Dura un istante. Li sente sussurrare.
Soprattutto lei. Una voce sottile e interrogativa. Brida non può ascoltare. Forse è davvero pazza come dicono.
‘Madre…’ ripete Vibeke. E lei scuote la testa per mandare via quel suono.
Dunque era così che doveva andare. Fin dall’inizio, quella era l’unica conclusione possibile. Un duello furioso tra lei e Uhtred. Come quelli che facevano da piccoli con i bastoni. Solo che le lame tagliano. Vendetta, rabbia, disperazione, stanchezza. Il suo braccio è pesante. È certa che lo sia anche quello di Uhtred.
Solo loro due, a decidere della reciproca vita. Stavolta non potranno rimandare a domani.
E lui che le dice che non è troppo tardi. Davvero? Che non deve finire in quel modo. Davvero, Uhtred?
E Brida ci crede per un momento infinito in cui sono ancora bambini. Sì, quei bastoni di legno per sfidarsi. Le loro risate. La paura dei danesi, all’inizio. Poi l’accettazione. I giochi nei boschi. Gli spruzzi nell’acqua. Sempre insieme. A guardarsi le spalle. Fianco a fianco. Fidandosi. Brida e Uhtred. Uhtred e Brida. Una cosa sola, anno dopo anno.
Tutto come allora, come se non fossero passate vite su vite. Tutto perdonato. Perché loro sono Uhtred e Brida. Niente più ferro contro ferro. Come una volta.
Brida sorride come non faceva da anni. Le fa quasi male. Sorride anche Uhtred e i suoi occhi sono quelli del ragazzo che era. Innocente e selvaggio.
‘Madre?’
È allora che Vibeke le sussurra di nuovo dal mondo dei morti. E Brida capisce. L’innocenza non torna. Lo capisce prima che il volto di Uhtred si faccia terreo e disperato. Prima che gli occhi di Uhtred si riempiamo di impotenza. Prima di sentire il dolore di una freccia piantata nella schiena. È strano. Fa male solo se tenta di muoversi, eppure le ha spaccato il cuore.
È stata Stiorra? Non importa…
‘Arrivo, Vibeke…’
Brida spera che Uhtred le conceda di morire con la spada in pugno, permettendole di raggiungere il Valhalla. È stato bello, in fondo. È stato bello sentirsi di nuovo giovane e pulita, anche se è durato solo una manciata di secondi.
‘Vibeke… Ragnar…’ La aspettano. La cercano. Li vede. Ragnar tiene Vibeke in braccio e sorridono entrambi. Brida lascia un ultimo sospiro come dono di congedo al mondo degli uomini.
Poi il rimpianto e la rabbia scompaiono insieme alla sua vita.