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Autore: Spensieratezza    23/03/2024    1 recensioni
Sequel della mia storia "la catena dell'estasi"
Chi ha amato quella storia non può lasciarsi scappare questa, dove Sam e Dean faranno addirittura la conoscenza di un professore misterioso di università, che scombussolerà e ribalterà tutta la situazione dei rapporti famigliari che i due ragazzi avevano o credevano di aver avuto fino a quel momento! :)
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La catena dell'estasi, dell'amore e della famiglia'
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Quella notte non riuscimmo a dormire. Mettemmo a dormire Matt e poi tornammo nella nostra camera ma parlammo tutta la notte di quello che era capitato.
L’indomani mattina mi decisi ad affrontarlo. Lo incontrai che tornava dalla colazione e cercai di fermarlo.
“Che cosa vuoi da me?”
 
“Dobbiamo parlare di ieri sera.”
“Ancora??? Occhio, qualcuno potrebbe pensare che siete degli stalker! Potrei denunciarvi alla polizia!”
Un po’ sbalordito, capendo di non trovarmi davanti allo stesso ragazzo di ieri, gli chiesi:
 
“Ti sei fatto?”
“Preferirei farmi qualcun altro, ma purtroppo..”
 
La rabbia mi montò dentro e lo scaraventai nel bagno. Lui cadde addosso al lavandino.
 
“AHIA. La pagherai cara per questo, Lucifer! Stavolta mi hai stancato!”
 
“Come osi cercare ancora di fare battute dopo l’atto orribile che hai commesso ieri?”
 
“Atto orribile??”chiese Matt. Aveva sgranato gli occhi, stava sulla difensiva ma si capiva che sapeva benissimo a cosa mi riferivo.
 
“Sì, non cercare di fingere di non ricordartene!! Hai cercato di stuprare Sam, lurido maiale!”
 
“TU SEI PAZZO!! Ieri neanche c’eri, idiota!! Non sai cosa è successo ieri!!”
 
“ME L’HAI RACCONTATO TU, POVERO, STUPIDO IDIOTA.”
 
“IO?? Tu vaneggi!! In quale universo ti avrei raccontato una cosa tanto assurda?”
 
Ti abbiamo visto. Piangevi come un relitto sull’asfalto..”
 
“IO?? Ma sei scemo? PIANGERE io? Ti sembro uno che piange? E davanti a te soprattutto??”
 
“Quanto sei stronzo…hai detto che non sapevi quello che facevi..ci hai chiesto aiuto..”
 
“A VOI? Ma se a malapena sei capace di aiutare te stesso! Hai pure l'arroganza di aiutare qualcun altro?? Senza offesa, Lucifer, ma non sceglierei certo te e il tuo fidanzatino." rise.
 
Ero confuso. Matt sembrava così convinto di quello che diceva.

“Ci hai chiesto di ucciderti..”
 
Matt ora lo guardava adirato.
 
“Se non mi lasci in pace ci sarà un unico omicidio qui..”
 
“Era tutta una recita, non è vero? Ci hai ingannato..tutte quelle storie sulla presenza dentro di te che ti costringe a fare cose..” Non capivo. Mi sentivo quasi..FERITO perché mi aveva preso in giro o perchè avevo creduto alla sua storiella stupida sulla presenza demoniaca? Forse avevo addirittura SPERATO che fosse vero, che quello non fosse davvero Matt.
 
“C-cosa?”
 
“Ma sì…la presenza che ti possiede e che ti obbliga a fare del male a Sam..”
 
“N-non so di cosa tu parli..”
 
Matt aveva cambiato atteggiamento, ricordava adesso, ma io non riuscivo a cogliere i segnali. Ero troppo arrabbiato per notare la differenza.  
 
“Cos’è, adesso ce l’hai il controllo del tuo corpo? O delle tue bugie?? Signor Sarei-rimasto-lì-a-farmi-uccidere…” lo derise Luc.
 
“BASTA!!”
 
Luc lo guardò basito. Matt sembrava aver cambiato un’altra volta personalità.
 
“Qui s-sta succedendo qualcosa- d-di molto brutto..”
 
“Oh, certo che sta succedendo. Prima non lo volevo capire..adesso ho capito..”
 
“D-davvero? Mi credi?”
 
“Credo al fatto che tu sia bipolare. Bipolare, paranoico, schizofrenico e chissà quante altri disturbi della personalità hai, mi dispiace davvero tantissimo, Matt..”
 
“No..io non sono malato!! È quello che c’è dentro di me..adesso mi ricordo..mi ricordo di voi due..ma il DEMONE dentro di me non permetterà che io parli così con te, come stiamo facendo adesso!” disse Matt, agitandosi e gesticolando sul posto.
 
“Il DEMONE?.. Accidenti, sei più fatto di quanto credessi..”
 
“Se sono così è a causa tua!!” gridò. “Sì… tu avevi qualcosa..e un giorno quello che avevi dentro è entrato dentro di me…e ha cominciato a parlarmi..sussurrarmi COSE..” disse, guardando da una parte all'altra con occhi spiritati.
 
“Tu hai bisogno di andare da un dottore, Matt..”
 
E tu, Luc..tu vai all’inferno!!”
 
Matt cercò di scappare, ma io non potei permetterglielo. Cercai di bloccarlo, ma lui sembrava più spaventato di me.
 
“LASCIAMI! Non ti rendi conto di quanto sei in pericolo!!” diceva, divincolandosi.
 
“Matt, capisco che ti vergogni ma dobbiamo parlare di quello che hai cercato di fare ieri a Sam..”
 
“SAM è MIOOOO.”
 
Più di spaventarmi quella frase, mi spaventò la voce cavernicola che ne risuonò. Una voce che non sembrava neanche quella di Matt, ma risultava cavernicola, alterata, oscura.
 
Con una forza sovrumana mi sbattè al muro, facendomi quasi svenire. Credetti che sarei morto in quel momento, ma vedere Matt con gli occhi iniettati di sangue, mi riportò in qualche modo al mondo.
Non era solo un modo di dire. I suoi occhi erano rosso sangue davvero.
 
“Matt…i…i tuoi occhi…” tremavo. Il peggior delirio di Matt, era diventato realtà davanti ai miei occhi.
 
“Avresti dovuto credere al tuo amico, sciocco ragazzo miscredente!”
 
“Va bene, va bene, v-va bene. Ti credo adesso. Lascialo andare!”
 
“Tuuuuuu credi di poter dare degli ordini a me?? A Lucifer??? A ME CHE VIVO DA PRIMA CHE TU FOSSI SOLO UN’IDEA NELLA MENTE DI DIO???”
 
Mi sentivo svenire, soprattutto dopo che nominò Dio.
 
“Matt dice che sei dentro di lui, per colpa mia…”
 
“Questa è la verità, eri TU il mio obiettivo primario. Sei stato un buon alunno, ma purtroppo poi hai cominciato a voler diventare BUONO..niente di male, ma non servivi più al mio scopo..sei diventato INUTILE..”
 
Non avevo dato troppo peso ai deliri di Matt. Per quel che mi riguardava, non avevo mai pensato di essere malvagio. Lucifer era solo un nomignolo, uno sciocco nomignolo per sentirmi QUALCUNO. Non avrei mai pensato che potessi avere davvero il diavolo dentro. Non mi sono mai sentito irrecuperabile e questo forse mi ha salvato. Mi ha permesso di VOLTARE PAGINA. Per questo non avevo creduto a Matt quando mi disse che quella cosa che possedeva lui, era stata dentro di me. E sapere che invece era vero, che il diavolo esisteva e che ero stato posseduto da lui...era difficile da accettare, ma in quel momento una cosa mi impedì di crollare.. In un barlume di lucidità, mi resi conto che io ne ERO USCITO. E Matt NO.

“Senti..se il tuo obiettivo ero io…qualunque cosa dovessi fare..allora lascia stare Matt..”
 
“COME DICI??”
 
Non mi è mai importato di essere un eroe, ma dei principi li avevo anche io e in quel momento riuscivo solo a pensare che non importava chi fosse Matt e quanto fosse stronzo, non importava che io fossi stato miracolosamente risparmiato dal diavolo e con quella mossa stavo mandando a puttane tutto. A mio parere, se PERMETTI a un qualsiasi essere umano, di essere posseduto da Satana, a prescindere da cosa questo abbia fatto, NON MERITI DI VIVERE. Non dovevi essere un eroe dei cartoni per questo. Lo capivo perfino io. Neppure il peggior farabutto del mondo meritava questo.

“LASCIALO ANDARE!! Se davvero il tuo obiettivo ero io, LASCIALO!! LUI NON C’ENTRA! PRENDI ME.“
 
Approfittai di quel breve momento in cui stava in silenzio, prendendolo per esitazione. E se mi avrebbe ucciso, avrei potuto morire con la soddisfazione di aver zittito perfino Satana. Quindi decidi di continuare.
 
“Matt è uno sbruffone, è un ragazzino bulletto che non sa quello che fa e che si atteggia per sembrare grande, ma non è contaminato, non ancora..è ancora INNOCENTE..non merita di..non è in grado di..insomma..LASCIALO E PRENDI ME!”
 
Il demone, però, Lucifer, mi guardò e si infuriò ancora di più.
 
“COME OSI DARE DEGLI ORDINI A ME, TU, RAZZA DI IGNOBILE RATTO, TU NON FAI Più PARTE DI QUESTO GIOCO!”
 
La sua voce si azò di dieci decibel più del normale. Credetti che avrebbe fatto esplodere il locale e me di riflesso. Cercai di scappare ma mi spinse con la forza del pensiero contro la parete.
 
“Non c’è gusto così..troppo facile!”
 
Mi raggiunse e mi diede un pugno.
 
“Sei in grado fi battermi Adesso? Avanti, ad armi PARI.”
 
Incredibilmente aspettò che io colpissi e io con più coraggio di quello che avessi in corpo, lo feci.
 
Ci prendemmo a pugni e poi mi sentii svenire.
 
Credevo davvero che sarei morto in quel momento ma sentii Lui dire qualcosa..
 
“Per quanto mi piacerebbe lasciarti qui così..se tu morissi adesso, attireresti l’attenzione su di me e non posso permettertelo..ma non credere che non mi disgusti farlo..”
 
Credevo che mi avrebbe ucciso e invece mi mise una mano sul corpo e una luce bianca come aria calda mi sollevò da tutto quel dolore.
 
Tutti quei film in cui vedevo gli angeli guarire le persone...credi di sapere cosa si prova, ma non ti aspetti certo che la guarigione magica al tatto appaia come l'aria calda del condizionatore, né ti aspetti che non si fermi qui, ma che ti attraversi tutto il corpo, che la senti fin nel sangue, spargersi nella tua circolazione, facendoti venire i brividi dalla nausea ma allo stesso tempo inorridire l'idea che è repellente e gradevole insieme.

Lucifer però sembrava stranito. Si guardava le mani stranito.
 
"È strano…credevo sarebbe stato ripugnante guarire un UMANO.."
 
Ma poi tornò a guardarmi con quell’aria di disprezzo.
 
"Posso solo considerare che un Angelo rimanga sempre un Angelo, anche se Caduto..e che la Guarigione non sia mai indole di ribrezzo qualunque sia ahimè il destinatario. Per quanto riguarda te...con la tua stupidità puoi vantarti di aver commosso perfino un Angelo." Era l'ombra di un sorriso quella che mi sembrò di vedere? Ma no, è assurdo. Non poteva essere che Satana avesse pietà di me.
 
Volevo correre per scappare, ma lui mi toccò la tempia e mi fece svenire.
 
“ Perché no? In fondo anche il Diavolo apprezza il CORAGGIO..”
 
Una cosa del genere sentita pronunciata dal diavolo, ha effetto su chiunque, senza contare che mi aveva appena risposto, leggendomi nel pensiero, ma fu il bacio sulla fronte che mi diede dopo, a darmi il colpo di grazia, poco prima che svenissi.
 
Mi svegliai che Adam mi stava medicando, mi chiese cosa fosse successo, ma io non ricordavo nulla. Solo che avevo discusso con Matt e che ad un certo punto mi aveva preso a pugni.
 
 
 
FLASHBACK DI UN ANNO FA
 
Sam, Dean, Cas e Gabe, erano arrivati di corsa al residence. Sam aveva raccontato tutto di Lucifero e di come pensò che avesse drogato i loro drink, di come Lucifero si discolpò dicendo che non c’entrasse nulla e che anzi aveva cercato di proteggerli.

Cosa più importante però, Lucifero aveva dato l’impressione di conoscere  Matt.
 
Dean andò con furia a cercare Lucifero per il residence, chiedendo a chiunque incontrasse, dove si trovasse.

Alla fine trovarono Lucifero al piano terra, in bagno, che si dava una rinfrescata al lavandino.

Aveva la faccia gonfia, da cui colava del sangue, come se fosse stato preso a pugni.

Al suo fianco, un ragazzo della loro età, biondo e magro, pallido,  gli tamponava il viso.
 
“Ciao Sam. Capiti in un brutto momento.” Disse sorridendo Lucifero.

“Cos..è lui Sam??” chiese il ragazzo biondo sorpreso, guardando Sam come se fosse una divinità.

“Anche a Sam è capitato davvero un brutto momento, ieri notte..e ci giunge voce, a causa di un ragazzo che conosci bene.” disse Dean.
 
Lucifero capì che Sam doveva aver raccontato tutto. Meglio così. Gli aveva risparmiato noiose e tediose spiegazioni.

“Lo stesso ragazzo con cui ho giocato a boxe stamane?” chiese Lucifero sorprendendo tutti.  

 
 
*
“Ai tempi delle medie io ero ossessionato con Sam..mi piaceva. All’inizio provai a corteggiarlo come un amante d’altri tempi, poi ho visto che le cose non funzionavano..e mi ero un pochino seccato…credo di aver esagerato una volta o due con il controllo della rabbia…”

“Lo chiami esagerare puntarmi il fucile di tuo padre contro??” lo aggredì Sam.

“Ehi, il fucile era senza colpi in canna. E poi non volevo neanche premere il grilletto..era solo per spaventarti. Ero un coglioncello.” Si giustificò Lucifero.

Sam sbuffò.

“ Mi era presa proprio brutta, mi dispiace…ma non sono il genere di persona che fa del male alla gente e poi cosa potevo fare a 13 anni? Ero solo un ragazzino…poi incontrai Adam.” disse indicando il ragazzo biondo alle sue spalle.

Il ragazzo biondo sorrise ai presenti.

“Sono il suo ragazzo.” disse.

“Ha stalkerato anche te davanti casa tua fino a che non hai ceduto?” chiese Gabe.

Adam lo guardò male.

“No. Un giorno arrivai nella sua stessa scuola e finimmo in classe insieme.”

“è stato Adam..a cambiarmi. Prima ero un teppistello arrogante che saltava sempre le lezioni e frequentava brutte compagnie. Adam mi ha cambiato. Sam, mi dispiace per quello che..non volevo spaventarti.”

“Va bene, va bene, senti, non rivanghiamo più il passato. Quello che è importante ora è che tu ci dica chi cavolo è Matt veramente e come fa a conoscerti e perché si è intestardito con me.”
 
Questo era più difficile da dire. Lucifero prese coraggio e guardando un’altra volta Adam per riuscire a trarre coraggio, parlò:

“Quando la scuffia per te non mi era ancora passata, mi confidavo con..con matt…”

“Che cosa??” dissero tutti in coro.

“Mi vergogno a dirlo, ma..mi sfogavo con lui per il fatto che tu mi respingessi, oppure mi gasavo quando mi sembrava di avere una..una speranza. Gli raccontavo tutto. Non mi sembrava così grave allora.”

“Vai avanti.” Disse Cas.

“ Matt non dava mai molto peso a quello che gli dicevo, quindi non mi sono mai preoccupato. Con il tempo tu diventasti solo un ricordo e credevo fosse così anche per lui, ma..quando poi mi rivelò che ti aveva visto qui…”

“ E noi dovremmo credere che tutti e due avete incontrato Sam qui per caso???” si arrabbiò Dean.
 
“è la verità. Vi ho già raccontato il resto, che ci rimetterei a confessare anche questo? Ma non è così. Non lo sapevamo.”

“ Credo dica la verità.” Disse Sam.

Lucifero sentendosi più sicuro cominciò a raccontare del momento in cui aveva affrontato Matt, la sera che aveva scoperto Sam al loro residence.
   
 
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