La sfilata procedeva a gonfie vele, le modelle camminavano con grazia sulla
lunga passerella, mentre le pietre preziose che sfavillavano sotto la luce dei
riflettori catturavano gli sguardi estasiati del pubblico.
Ryo era dietro le quinte e serio osservava cosa gli succedeva attorno, per
una volta era piu concentrato sulla missione che non sulle belle ragazze mezze
svestite che lo circondavano. Finora non aveva avuto modo di vedere nessun
segno di Kaori o dei suoi compari, e la sfilata era quasi al termine, sperava
sinceramente che avesse rinunciato e
fosse rimasta lontana dai gioielli.
Le ultime due modelle erano pronte a scendere in passerella quando Ryo lo
noto per la prima volta, un biondino che si occupava del trucco delle ragazze,
sembrava che non fosse molto impegnato al momento visto che continuava a
guardarsi attorno, ma gli sembrava molto strano il modo in cui lo faceva, quasi
stesse prendendo nota in maniera dettagliata di tutti e tutto...maledizione!
quello era uno dei compari di Kaori. Lui lo vide non appena si mosse per
raggiungerlo, ma un ataccapanni mobile gli sbarro la strada per pochi preziosi
secondi, quando riusci a liberarsi era scomparso.
Accidenti! Ma sapeva dove era diretto, nel retro dell’edificio era stata
collocata una piccola cassaforte blindata, ma oramai quasi tutti i gioielli
avevano lasciato l’edificio per passaggi secondari e scortati da lui, che cosa
volevano? Nella cassaforte erano rimasti....gli smeraldi, volevano gli
smeraldi, erano uno dei pezzi di maggior valore della collezione, ecco perche
non avevano ancora fatto la loro mossa.
Quando arrivo nella stanza della cassaforte non fu sorpreso nel vedere le
due guardie tramortire sul pavimento e lo scrigno che conteneva le pietre
vuoto.
Corse verso l’uscita piu vicina e incontro una pattuglia di poliziotti
facenti parte della squadra di Saeko.
-Avete visto uscire qualcuno?- chiese in fretta.
-Una delle guardie con l’ultimo dei gioielli, ha detto che lo riportava
alla gioielleria-
-Suonate l’allarme quello era uno dei ladri!- brutti idioti!
Si affretto ad andare in strada, quell’uscita dava su un vicolo poco
trafficati e riusci appena in tempo a vedere il biondino che saliva su una
Ferrari nera che sgommando si affrettava a scappare.
-Ryo!- lo chiamo Saeko –ti sono scappati!-
-Non ti preoccupare, hai piazzato le pattuglie dove ti ho detto?-
-Si-
-Allora avvisali che una Ferrari nera e diretta nella loro direzione di non
lasciarsela scappare-
Cosi si diresse anche lui alla sua fedele mini rossa e si getto
all’inseguimento.
Kaori sfrecciava ad alta velocita nel traffico, non aveva mai guidato
un’auto dal motore cosi potente, il rombo era quasi assordante, certo attirava
l’attenzione dei passanti, poteva gia sentire le sirene delle auto della
polizia che dietro di loro erano all’inseguimento, ma lei conosceva le strade altrettanto
bene, gli avrebbe dato filo da torcere, quello che non si era spettata pero
erano le due auto difronte che le
sbarravano la strada e quattro poliziotti con le pistole puntate.
-Maledizione e quelli da dove sbucano fuori?-
-Ryo- sussuro lei, dopo anni di lavoro insieme pensavano quasi allo stesso
modo, molto probabilmente le aveva sbarrato tutte le vie di fuga.
Kaori fece subito retromarcia e si infilo nel vicolo piu vicino, non le restava
che infilarsi in una strada principale e poi cercare di svignarsela in una
secondaria e poco trafficata.
Piu avanti vide dei segnali per un parcheggio a piu piani e li segui.
-Dove diavolo stai andando!- le grido Pierre.
-Dobbiamo separarci- nel parcheggio trovo uno spazio buio e ci si infilo
dentro spegnendo il motore.
-E come pensi di scappare tesoro a piedi?- disse sarcastico.
-No con questi- scese dalla macchina e prese i rollerblade dal cofano –sara
facilissimo seminarli nella folla o nei vicoli buii e stretti, tu dovrai usare
un po piu di astuzia-
-Non preoccuparti per me, me la cavero- si sposto nel al volante e riaccese
il motore –vuoi una spinta?-
-Perche no- si allaccio gli skates e dopo che lui fu uscito dal parcheggio
si aggrappo al parafango.
Come si aspettavano furono immediatamente individuati da due pattugliae che
si lanciarono di nuovo all’inseguimento, solo che ora avrebbero dovuto
separarsi.
Kaori veloce come il vento si infilo in una strada laterale seguita subito
dopo da due pattuglie cerco di seminarle meglio che poteva, quel gioco del
gatto con il topo non poteva andare avanti all’infinito, lei non avrebbe retto
per molto.
L’attacco di panico le venne quando alla pattuglia che le stava dietro se
ne aggiunsero altre due, avevano intenzione di circondarla e di tagliarle la
strada, non era giusto pero tre contro uno, doveva un po pareggiare le cose.
Estrasse la pistola e mirando ad una delle gomme, cosa non facile in
movimento, fece fuoco mandandola a sbattere contro dei bidoni della spazzatura.
Gli altri non la presero bene, cosi anche loro aprirono il fuoco, ora
proiettili fischiavano in tutte le direzioni.
In lontananza vide una serie di magazzini, era vicina alla zona
industriale, li sarebbe stato facile seminarli, con un ultima spinta sui
pattini cerco di prendere piu velocita.
I vicoli tra un magazzino e l’altro erano larghi abbastanza da consentire il passaggio di una
macchina sola e Kaori cerco di sfruttare quel piccolo vantaggio, quello e il
fatto che lei poteva muoversi con piu agilita dei poliziotti.
Solo che ad un tratto si ritrovo bloccata, una pattuglia bloccava l’uscita
e l’altra l’entrata del vicolo in cui si
trovava. Disperata si guardo in torno alla ricerca di qualcosa di utile, poi la
vide.
Una cassa dall’aria pesante era sospesa da una carrucala, molto
probabilmente dimenticata li dagli scaricatori, e l’altro capo della corda era
saldamente legato ad una uncino sul muro, a mali estremi penso.
Tolto il coltello dalla fodera sulla caviglia si arrotolo la fune al polso
meglio che pote e taglio, ora Kaori sapeva cosa provavano le pietre quando
venivano tirate con la fionda ad elastico.
I poliziotti non furono molto contenti della strategia e iniziarono a
sparare all’aimpazzata, mentre lei sotto una pioggia di piobo arrivava sul
tetto del magazzino relativamente tutta d’un pezzo.
Quando pensava di essere finalmente al sicuro un dolore lancinante le
trafisse la coscia, dovevano averla colpita, non ci voleva. Con il coltello che
teneva ancora in mano taglio i pantaloni per vedere se era qualcosa di grave e
per poco non svenne nel vedere il buco dal quale stava uscendo una quantita
preoccupante di sangue, non c’era foro di uscita percio il proiettile doveva
essere rimasto dentro.
Dallo zaino che aveva tenuto in spalla una volta lasciata la macchina prese
una bandana e cerco di fermare l’emorragia meglio che pote, doveva andarsene da
li, poteva ancora sentire le grida dei poliziotti che la cercavano, presto
sarebbero arrivati sul tetto.
Con le ultime energie rimaste si rimise in piedi stringendo i denti per il
dolore, valutando velocemnte le sue possibilita decise che era meglio tentare
si saltare sul magazzino vicino e cercare di nascondersi finche non era passata
la bufera.
Si diresse ne punto piu lontano e prese la rincorsa, per fortuna questo
stupido magazzino aveva il tetto piatto, ma non quello vicino, se non voleva
sfracellarsi a terra doveva stare attenta.
Ma la fortuna era dalla sua e riusci ad arrivare sana e salva sull’atro
edificio, scivolare per le scale anti incendio e crollare dietro un cumulo di
spazzatura. Ora non le restava che aspettare e sperare, sperare che non la
trovassero. Doveva andare da Pierre, se continuava a perdere sangue a quel modo
non c’e l’avrebbe fatta, doveva solo riposare un po e poi sarebbe andata via.
Kaori non seppe quanto tempo era rimasta li, non molto visto che era ancora
buio, dalle palpebre socchiuse non vedeva altro che ombre attorno a lei, poi
una luce accecante la investi, mmmm penso stava forse per morire? Tutti
dicevano che morire era come attraversare un lungo tunnel, si doveva seguire la
luce e gli angeli del paradiso ti avrebbero accolto tra le loro braccia.
-Piccola stupida! Sapevo che alla fine sarebbe successo qualcosa del
genere!-
Le braccia che l’accolsero non le sembravano tanto angeliche in quel
momento, che fosse finita all’inferno?
Ora non le importava proprio, le importava solo della calda oscurita che
l’aveva avvolta dove non c’era piu dolore.