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Autore: KaronMigarashi    30/03/2024    0 recensioni
[ fandom: Predator//Mass Effect Andromeda ]
Il Clan yautja Red Star ha scoperto recentemente che la Galassia di Andromeda è stata presa d'assalto da numerosi coloni multi-specie appartenenti alla lontana Via Lattea. Dopo un disastroso incontro alla stazione Nexus, il giovane gruppo di yautja stringe con i nuovi abitanti un patto di tolleranza avendo un nemico in comune: i Kett.
Finché i Kett resteranno la maggior preoccupazione dell'intera Galassia è stato vietato qualunque scontro tra Yautja e il resto degli alieni.
Nora Ternion, umana operaia, e Viper, l'ultimo giovane blooded del Clan, saranno i primi ad avvicinarsi e instaurare così un rapporto goffo e bizzarro di amicizia inter-specie.
( Tutti i termini in asterisco sono presi e tradotti in italiano dalla lingua ufficiale yautjana dei Predatori. )
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Red Star'
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[ ATTENZIONE: questo capitolo e alcuni dei prossimi conterranno scene di Mass Effect Andromeda reinterpretate e usate come prompt d'ispirazione per l'inizio della romance tra Viper e Nora. ]


Doveva parlarne con Viper, non trovava altre vie d'uscita, o sarebbe scoppiata. La notte precedente l'aveva passata a piangere sulla spalla di quella santa donna di Niarala e capiva di essere finalmente pronta ad aprirsi al futuro. Aveva pianto i propri morti e il peso che le gravava sulle spalle le era scivolato via come acqua corrente. E adesso voleva andare avanti. Doveva andare avanti o non ci sarebbe stato più alcun futuro per lei. Aveva avuto la fortuna di poter ricominciare da capo, seicento anni di tabula rasa sulla propria vita. Era giovane, aveva un lavoro e una stazione in cui aveva messo radici. Aveva coltivato poche amicizie, ma le più importanti per il suo cuore. La sua casa non era quella dei sogni, ma l'aveva. Un luogo sicuro in cui rifugiarsi, la sua piccola e calda tana personalizzata con fiori sempre freschi e qualche vecchio poster di film che si era portata dalla Terra. E ora un nuovo amore era sbocciato nel suo petto. O forse era soltanto una botta di teratofilia bella pesante che la rendeva costantemente eccitata come un vorcha al solo pensiero di Viper. E tutt'ora non capiva cosa le piacesse di lui sul piano fisico, riusciva soltanto a trovarci difetti e differenze. 

“ Aaargh, perché deve essere tutto così complicato?! “

Gettò il cacciavite nella cassetta degli attrezzi, ormai il suo lavoro era finito e poteva tranquillamente andare da Tann a dirgli che la capsula a gravità zero era di nuovo funzionante. Poi avrebbe aspettato i biotici per poterla reinstallare sulla Tempest, la nave del Pioniere Ryder. Era chiusa lì nei magazzini interrati del Nexus da diverse ore a riparare i danni che la caduta su Aya aveva procurato all'attrezzatura della Tempest. Represse a fatica uno sbadiglio di stanchezza mentre una voglia insaziabile di caffè le fece desiderare di poter concludere il lavoro il più in fretta possibile. Fece un'ultima scansione con SAM perché era una persona scrupolosa sul proprio lavoro e non lasciava mai nulla al caso o in sospeso. Un fascio di luce arancione uscì dall'ologramma del factotum, installato nel braccio destro, e illuminò il pannello aperto del quadro elettrico della capsula zero-G alla ricerca di ulteriori danni. Si concesse di provare un pizzico di orgoglio professionale nel constatare che tutto era di nuovo funzionante. Adesso doveva attivare soltanto la capsula per testare il livello giusto di assenza di gravità al suo interno. Prima di aprire il portello a chiusura stagna decise di non perdere altro tempo e portare a realtà il pensiero che stava facendo durante il lavoro.
 

Viper sibilava fuori tutto il proprio malcontento, non vedeva perché doveva essere punito in quel modo soltanto per poter frequentare una ooman. I piccoli occhi gialli si socchiusero con sospetto mentre scannerizzava, attraverso il computer del bio-elmo indossato, qualunque creatura vivente passasse davanti al settore portuale in cui era sistemata la Nave Madre del Clan. Postazione di guardia per il turno diurno...

“ Pauuuuk*!! “

Che razza di incarico era per un cacciatore del suo rango?? Guardia del porto, puah! Le quattro mandibole schiacciate dal metallo fremettero d'irrequietezza e si chiese se davvero si fosse meritato una punizione del genere. Più ci pensava e più Viper non capiva. Dall'attacco agli angara ribelli era passata una settimana, giorno più giorno meno, e da allora Bastion continuava a rifilargli incarichi talmente inutili che perfino i cuccioli del Clan potevano affrontarli senza problemi. Il resto della squadra quel giorno era a caccia di kett e lui era l'unico costretto sul Nexus. A terra. E senza un'occasione per procurarsi un trofeo degno del proprio status. Intanto la Grande Caccia Selvaggia si avvicinava, si era preparato da tutta una vita per diventare un degno partecipante e adesso tutto quanto stava vacillando. Se perdeva tempo in quel modo non poteva allenarsi e se non poteva allenarsi allora qualche altro yautja gli avrebbe strappato dalle mani una vittoria che era sua dalla nascita. 
Tutto per una ooman. La sua. 
Ad interrompere il flusso peccaminoso che stava prendendo il pensiero attuale fu il segnale che il Sat-Com gli stava inviando: l'interfaccia a schermo digitale del computer da polso trasmise un messaggio da parte di Nora, nella loro chat sempre attiva.
 
- Girl_Blonde101 scrive: Ehi, yautjano, hai da fare? Spero di no... vorrei parlarti, ma non qui. Possiamo vederci stasera a casa mia? O sulla tua nave se sei più comodo, non so. Vedi tu. Fammi sapere, okay? -

Viper inclinò la testa da un lato, esternando fisicamente la propria perplessità. Non era da Nora scrivere senza aggiungere disegni o facce nel messaggio. E quando succedeva voleva dire soltanto una cosa: preoccupazione. Rilesse più volte e si soffermò su una frase in particolare. Voleva parlargli. E non ebbe neanche bisogno di pensarci più di tanto perché loro due avevano soltanto un motivo per dover parlare in privato al di là della loro quotidianità. In effetti avevano un discorso in sospeso... l'incidente con gli angara ribelli non aveva dato loro modo di affrontare con la giusta calma lo spinoso argomento su cui giravano intorno da boh, un mese? E doveva anche spiegarle tutta la faccenda nell'essere un Hish-qu-Ten, almeno per metà del proprio sangue. 
Il confronto con l'umana era per quella sera stessa, doveva voleva lui. Si chiese se avrebbe dovuto avvisare Bastion o chiedere il permesso al Capo Clan, ma il pensiero fu messo a tacere quasi subito dalla convinzione che faccende così tanto intime personali non era disposto a sbandierarle a nessuno. E non era disposto neanche ad aspettare così tanto! L'impazienza con cui era cresciuto scalpitò dentro di lui e decise di non aspettare che la sera arrivi al Nexus per poter rivedere Nora.

- Kv'var-de_111 scrive: Parliamo adesso. -
 

Stava ancora galleggiando nella capsula zero-G al buio totale e super rilassata, aveva accertato la sua corretta funzionalità già da una mezz'ora buona e tutto il resto del tempo lo stava spendendo in una lunga pausa caffè a gravità zero, quando le arrivò il messaggio di Viper. Due semplici parole che la mandarono in tilt totale.

“ ADESSO?! “

Un movimento troppo veloce e il suo corpo prese a rotolare nell'aria fino a ritrovarsi a testa in giù, con i piedi poggiati sulla parete metallica del soffitto. E si ritrovò a fissare il nulla con la bocca spalancata, non si aspettava di certo quella risposta così decisa! Parliamo adesso. In che senso??? Doveva andare lei da lui? O magari l'avrebbe raggiunta lì? Sapeva che per Viper non era un problema trovarla tramite la mappatura di SAM, quindi non ci avrebbe messo molto a raggiungerla. Ma poi?? Così su due piedi non riusciva a pensare neanche ad una frase da dire in modo corretto, figuriamoci affrontare un intero discorso sulla loro relazione! Già scrivere e mandargli quella richiesta le era servito tutto il coraggio che possedeva, far passare l'intera giornata prima dell'appuntamento le avrebbe dato la forza necessaria per non balbettare impacciata. Come minimo! Basta così, si disse, doveva restare ferma nella sua decisione e così, sempre a testa in giù come un pipistrello, inviò veloce un altro messaggio.

- Girl_Blonde101 scrive: Fermo lì! Ci vediamo stasera, devo finire cmq il turno! -
- Girl_Blonde101 scrive: Viper!!!! -


Neanche li visualizzava. Ottimo... questo voleva dire soltanto che era in marcia verso di lei. Non le restava altro da fare che prendere un respiro profondo, calmare il cuore impazzito e uscire dalla capsula. Stava ancora mettendo in ordine i propri pensieri, mentre si staccava dal soffitto e galleggiava verso il pannello di controllo all'interno, quando una vibrazione risuonò per tutta la camera cilindrica. Si voltò di scatto verso l'entrata, l'unico pannello parete in vetro olografico che le permetteva di vedere al di fuori della capsula e non le serviva accendere le luci nel riconoscere il profilo alieno al di là del vetro come quello appartenente a Viper. 
 

Era senza elmo e con una mano poggiata sulla parete, sicuramente l'origine della vibrazione. Accidenti a lui e alla sua fretta! Nuotò nel nulla per raggiungerlo e guardarlo dritto in faccia con l'espressione più imbronciata che riusciva a fargli. Inutile parlare, le parole sarebbero rimbalzate per la capsula rendendo sordo chiunque fosse fuori. Lo vide ticchettare con le quattro mandibole e ispezionare l'entrata per cercare il pannello di controllo. Altra fatica sprecata, una volta dentro si riapriva soltanto dall'interno, come un'ottima panic room. Borbottando ancora su di lui, Nora gli indicò il polso con gli innesti per fargli capire di controllare la chat, così avrebbero comunicato meglio. Certo, avrebbe potuto aprirgli la porta e farlo entrare, ma al contrario di lui Nora non aveva alcuna fretta.
 
- Kv'var-de_111 scrive: Apri. -
- Girl_Blonde101 scrive: Ti avevo detto di aspettare! -
- Kv'var-de_111 scrive: Non ha senso. Ora sono qui. Ishraf iutch**. -

- Girl_Blonde101 scrive: Ti prenderei a sberle quando fai così! -

Lui di tutta risposta le rise in faccia, si mise a braccia conserte e gonfiò il pettorale come un uccello.

- Girl_Blonde101 scrive: Cretino... -
- Girl_Blonde101 scrive: Aspetta lì, ti apro il pannello. -


Non appena Viper fu dentro e la porta richiusa alle loro spalle, Nora tese le braccia verso l'amico in una muta richiesta di aiuto. Aiuto che Viper non osò far attendere e, afferrandola con entrambe le mani, la fece galleggiare su di lui. Rimasero entrambi in silenzio, rinchiusi in un abbraccio e interrotti soltanto dai calci che Viper dava alle pareti quando si avvicinavano troppo. Nora si lasciò cullare tra quegli enormi artigli, nemmeno la pelle squamata le dava fastidio. Chiuse gli occhi e lasciò un sospiro beato. Come poteva essere così sbagliato un sentimento che la faceva stare così bene? E adesso ne era più che certa, si era innamorata di Viper. Cotta a puntino, come diceva sempre Niarala. Cotta di un alieno. No, di un guerriero yautja. Si strinse al suo torace un po' di più, nascondendo il volto arrossato nell'incavo del collo. Non le interessavano i perché o i come, era successo e basta. E tanto le bastava. Ma a Viper? Lui cos'avrebbe detto di tutto quello? E cosa provava per lei? Conosceva gli yautja abbastanza da capire che l'intendere emozioni e sentimenti erano leggermente differenti, quindi si stava muovendo su un territorio incerto per lei. Una volta aveva chiesto a Viper se aveva mai amato qualcuno e lui di tutta risposta aveva chiesto cos'era quell'amore di cui gli stava parlando... 

“ Norah, ishraf iutch. “

Sembrava averle letto nella mente quando prese ad accarezzarle la testa per calmarla e ad allentare 
la presa sulla sua vita in modo da darle la possibilità di muoversi a piacimento. Lei tergiversò, sembrava essere tornata la timida ragazza che era stata nel suo periodo alla Cittadella. Si schiarì la gola, ma il nodo allo stomaco non si sciolse. Perché le era tanto difficile parlare?!

“ Ah-k-k-k-k hai me qui, cos'altro serve? “

“ Un po' di coraggio in più non guasterebbe. “

“ Ho io per entrambi. “

Rispose lui battendosi il pugno sul petto, sempre orgoglioso di ciò che era. Decisamente Viper si faceva meno problemi di lei e quel lato di carattere glielo invidiava tantissimo. Lui rendeva semplice qualunque cosa, o era bianco o era nero. Niente zone grigie. A volte le sembrava sbagliato come ragionamento, ma in quel caso avrebbe dato tutti i suoi crediti allo spazio per una overdose di sicurezza! Okay, al diavolo! Quando Nora si decise a parlare capì di aver bisogno di un po' di distanza, altrimenti avrebbe ripreso a balbettare come al solito, e così si diede una lieve spinta con le mani sul torace di Viper e galleggiò attorno a lui. Un sospiro di sollievo le uscì dalle labbra quando riuscì a spezzare il contatto visivo.

“ Ricordi Havarl? Il tuo inseguimento... “

“ Ur-r***. “

“ Ecco... quando hai fermato la mia corsa, l'hai fatto per uccidermi? “

“ Ur-r. “

Ma Viper non si limitò a quella semplice risposta, con calma e l'aiuto del traduttore vocale le disse sulla sua metà da Hish-qu-Ten, che cosa implicava per lui e il reale pericolo che lei aveva corso quella volta. Nora ascoltò ogni parola e stonatura del traduttore mal creato e capì di aver avuto ragione fin dall'inizio: aveva frainteso l'intera situazione. Chiuse gli occhi provando una grande vergogna per se stessa. Per tutta la situazione in cui si era cacciata, in verità. Si abbracciò il corpo, rinchiudendosi in una palla, per un po' di conforto e per nascondersi dallo sguardo dello yautja che sentiva costantemente su di sé. A fermare il suo lento galleggiare verso il vuoto della camera fu Viper stesso: sentì il suo piccolo fragile intero corpo coperto da quello di lui, sentì ogni singola scaglia di pelle attraversare la tuta e pungerle la carne. Il suo fiato di terra umida e sangue rappreso le scaldava il collo esposto, scostandole alcune ciocche di capelli scampate all'alta coda in cui li raccoglieva sempre. 

“ Il tuo h'dui'se mi ha fermato. “

La voce sussurrata di Viper venne coperta dal vocale stridulo del traduttore, ma a non capire fu comunque una sola parola. Una nuova che Viper non aveva mai usato. 

“ Duise? “

Alla sua evidente perplessità lo yautja ridacchiò divertito e ripetendole poi più lentamente la parola misteriosa. Il traduttore lo registrò come “ muschio “. 

“ Non eri spaventata da me. Il tuo odore emanato era sbagliato... e perfino adesso ne stai emettendo un po'. “

Come a sottolineare l'evidenza delle sue speculazioni, lo yautja strinse una mano su un seno di Nora, ascoltando il cuore pulsare rapido contro il palmo squamato. Thump. Thump. Thump. Thump. Un tamburo impazzito che Viper aveva ascoltato molte volte quand'erano assieme. All'inizio credeva fosse nervosismo, perfino paura nei primi mesi di conoscenza reciproca, ma poi scoprì che gli bastava sfiorarla nei punti giusti, o a volte semplicemente avvicinarsi troppo al suo volto, per poter avvertire quel piccolo muscolo battere più veloce del normale. Ci aveva messo un po' a capirlo e si vergognava ad ammettere che fu Bastion per primo a suggerirglielo con malcelato disgusto, ma adesso era innegabile sotto ogni punto di vista. Nora era eccitata dalla sua presenza. O comunque quando emetteva gesti o suoni particolari. Normalmente uno yautja avrebbe trattato questa situazione come un oltraggio e una sonora imprecazione, per poi cessare ogni tipo di contatto con la ooman per il resto dei suoi giorni. Normalmente. Ma a Viper era accaduto l'esatto opposto: ne voleva di più. Forse per via della costante vicinanza, o forse perché aveva imparato a conoscerla e ad apprezzarla. O forse era soltanto lo yautja più perverso del Clan! Non lo sapeva, ma l'unica cosa che il muschio eccitato di Nora risvegliava in lui era la curiosità e il volerne ancora. Quanto poteva spingersi con una umana nell'intimità? Sulla sua nave personale erano andati vicini dall'avere un rapporto completo e non gli era dispiaciuto affatto. Ma era stata una volta sola. E senza neanche che lui fosse nel suo periodo riproduttivo. E lo yautja stava ancora riflettendo sulla sfera intima del loro rapporto quando gli arrivò con voce flebile una timida domanda.

“ Sono così tanto sbagliata? “

Lui per tutta risposta sbuffò sonoramente e aprì le braccia per lasciarla andare.

“ Allora siamo in due, da'dtou-di. “

“ Non capisco. “

“ Prima lo trovavo strano: una ooman che si eccita nello stare con uno yautja. “

“ E adesso? “

“ Adesso voglio scoprire cosa possiamo diventare insieme. Io e te. Non ti allontano se tu non lo vuoi, Norah. Ma non sarà facile. “

La sentì tremare tutta nel corpo quando l'umana gli circondò il collo con le braccia e nascondeva poi il viso contro le placche metalliche dello spallaccio. Lui, per tranquillizzarla, iniziò a emettere le fusa gutturali che tanto le piacevano. 

“ Nulla con te è stato facile, yautjano. E conoscendoti non lo sarà mai neanche in futuro. Ma anch'io voglio stare con te. E non mi importa niente se apparteniamo a due razze differenti. Non so se i miei sentimenti per te siano d'amore o più superficiali, ma Andromeda fa meno paura da quando sei nella mia vita. Quindi sì, Viper.  La mia risposta per te è sì. Restiamo insieme. “



NOTE D'AUTRICE

* L'equivalente del “ fuck “ inglese usato come imprecazione
** Letteralmente “ Parlami “ o “ Parla a me “
*** Letteralmente “ sì “
  
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