Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Giuly_2_21    01/04/2024    1 recensioni
PREQUEL/SPIN-OFF DI LOST IN THE ANIME MULTIVERSE E SEQUEL DI JJBA VENTO AUREO
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Dopo lo scontro con Diavolo a Roma Giorno riesce finalmente a salire ai vertici di Passione e diventarne il Boss.
Ma la strada per coronare il suo sogno è ancora lunga e irta di ostacoli.
Affiancato da vecchi e nuovi alleati e pronto a tutto pur di non venir meno alle promesse fatte, il ragazzo dovrà affrontare l'ombra che attanaglia l'Italia da decenni e regolare i conti con il suo passato e le conseguenze delle sue scelte.
Ma non sempre tutto va secondo i piani…
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NUOVO CAPITOLO OGNI LUNEDI (FINO A ESAURIMENTO SCORTE)
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Giorno Giovanna, Guido Mista, Nuovo personaggio, Pannacotta Fugo, Trish Una
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'The Anime Multiverse Series'
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Sale avrebbe voluto essere felice, soddisfatto o quantomeno sollevato nel vedere l'uomo che gli aveva rovinato la vita cadere a terra, colpito fatalmente dal suo stesso proiettile. Si sarebbe accontentato anche solo di provare pena per lui oppure rabbia perchè gli stava concedendo una morte troppo misericordiosa. Invece nulla. Dentro di lui c'era sempre solo un noioso e grigio vuoto, una voragine che lo privava di qualunque emozione o stimolo.  

Apatia, così l'avevano chiamata i medici che lo avevano curato, una condizione che capitava a chi riceveva gravi danni al lobo frontale. Quando Zucchero aveva domandato quanto ci avrebbe messo a guarire, i medici erano stati dolorosamente chiari: il danno era irreversibile; sarebbe stata sua compagna per il resto della vita. 

In principio aveva provato ignorare quel vuoto annichilente nella speranza di sopportarlo meglio ma era stato invano. Aveva così iniziato a rifugiarsi nei ricordi,  rimpiangendo i sorrisi di felicità genuini, le lacrime, persino gli sfoghi di rabbia contro Zucchero e la paura di morire. Man mano che il tempo passava però i suoi pensieri divennero sempre più cupi. Pensava a Mista e si domandava perchè non lo avesse ucciso sul colpo; pensava ai sicari che lo avevano perseguitato dopo il tentato furto del tesoro di Polpo e si domandava perchè non avevano portato a termine il loro lavoro; pensava a Zucchero, a tutto l'impegno che ci aveva messo per salvarlo e a tutto quello che ci metteva per coinvolgerlo nei suoi piani di vendetta e si domandava perchè non lo avesse semplicemente lasciato andare (che si sentisse responsabile per non aver ucciso Mista quando ne aveva avuto l'occasione?). 

Spostò lo sguardo verso il compagno che si stava rialzando dopo che il getto dell'acqua l'aveva fatto cadere al suolo. Lo seguiva ovunque da quando si era risvegliato, come se fosse la sua ombra. Non glielo aveva mai chiesto ma aveva capito il motivo: aveva paura di ciò che sarebbe successo se lo avesse lasciato solo. Se avesse avuto ancora dei sentimenti avrebbe provato affetto, gratitudine ma anche tanta rabbia e frustrazione verso di lui, tutte e quattro per lo stesso motivo.

-Bel colpo, Sale- si complimentò lui passandosi una mano tra i capelli verdi e bagnati -Ormai abbiamo...- Si interruppe notando qualcosa di strano con la coda dell'occhio. Si girò per guardare meglio e Sale lo imitò. 

Paura e sbigottimento sarebbero state le emozioni che avrebbe normalmente sentito ma Zucchero le aveva impresse sul volto per entrambi. -Ma... Ma cosa...?- tentò prima di sputare con rabbia un: -Cosa hai intenzione di fare?! Vuoi ucciderci tutti?!- 

Ad averlo così tanto sconvolto era stato Fugo Pannacotta in piedi con i pugni serrati e la mascella rigida ma soprattutto una creatura viola con la bava alla bocca e gli occhi gialli pieni di rancore alle spalle. -Non ti preoccupare- disse il ramato guardandolo dietro allo scintillio sinistro degli occhiali -Farò esattamente ciò che devo fare- Nonostante la sicurezza con cui pronunciò quelle parole, dire che fosse spaventato sarebbe stato riduttivo. Cercò di respirare a fondo, far rallentare il battito del cuore che correva all'impazzata, distendere la mente e liberarla dalla paura. Un ricordo gli venne in aiuto...

Napoli, 21 maggio 2001

Quando Fugo arrivò in spiaggia Marco Zeppeli era già lì, intento a guardare il mare con i piedi a mollo e l'orlo dei pantaloni tirato su fino alle ginocchia. Teen Spirit, invece, correva come un pazzo fermandosi solo di tanto in tanto per annusare qualcosa. Appena avvertì il suo odore gli corse incontro a fargli le feste. Fugo lo accarezzò domandandosi per l'ennesima volta come era possibile che una creatura così bella e solare potesse anche essere una macchina di morte e rancore.

-Buongiorno Fugo- lo salutò Marco uscendo dall'acqua per rimettersi le scarpe -Dormito bene?-

Fugo era tentato di dirgli che era da giorni, da quando aveva litigato con lui proprio su quella spiaggia, che non si sentiva così riposato ma il suo orgoglio gli impedì di esternare una frase del genere e si limitò ad annuire.

-Agitato?- domandò ancora Marco.

Fugo esitò un attimo prima di rispondere. -Vuoi la verità? Ho una paura fottuta di quello che potrebbe succedere- confessò con un filo di voce -Io non ti voglio sulla coscienza e a questo proposito...- Mentre parlava appoggiò lo zaino per terra e tirò fuori una fiala di liquido verde e la porse a Marco. -So che tu credi che riuscirò a controllarlo però per le prime volte mi sentirei più tranquillo se abbiamo entrambi l'antidoto. Giorno è riuscito a creare un prototipo un paio di mesi fa e mi ha distillato alcune fiale di una versione migliorata. Basta gettarlo sulla zona infetta per fermarlo. Ti prego, prendilo-

Si sarebbe aspettato qualche sorta di protesta invece Marco annuì e mise la fiala in tasca. -Bene- disse poi -Credo che sia meglio toglierci subito il dente, se te la senti-

Fugo si irrigidì. Una vocina nella sua testa incominciò a insinuare che stava perdendo tempo, che non ci sarebbe mai riuscito, che era meglio rinunciare fin da subito e tornare a casa. Tuttavia un'altra ancora più forte ( e stranamente somigliante a quella di Marco) gli ricordò dei due giuramenti che aveva fatto sulla tomba di Narancia, uno dei quali compiuto appena il giorno prima e gli impose di rimanere fermo sulla sua decisione. Così il ragazzo tirò un profondo respiro e pronunciò quel maledetto nome:-Purple Haze- 

Il pacato rumore delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga venne sovrastato dallo stridore di denti e dai bassi lamenti dello stand. Fugo si girò e lo vide seduto sulla sabbia a gambe incrociate con la bava alla bocca e gli occhi spiritati. Colto dal panico fece un balzo indietro cercando di allontanarsi e al contempo di non staccargli gli occhi di dosso.  

Marco al contrario gli si avvicinò con calma e gli si accovacciò accanto. Teen Spirit teneva la situazione sott'occhio da lontano ma non dimostrando troppa preoccupazione. 

-Ma che stai facendo?! Sei forse impazzito?!- squittì spaventato il ramato -Stagli lontano!-

Un istante dopo Fugo vide ciò che temeva succedesse: il braccio di Purple Haze scattò mandando a stendere il ragazzo e al contempo rompendo una delle capsule e sprigionando del fumo viola. Nel vedere la pelle del biondo riempirsi di bolle Fugo scattò in avanti con una fiala di antidoto in mano. Il terrore gli faceva battere il cuore talmente forte da sembrare sull'orlo di un collasso, il panico gli aveva artigliato la gola impedendogli di urlare e il terrore si era impadronito della sua mente facendoli pensare a una sola cosa: Marco non doveva morire o sarebbe stata tutta colpa sua.

-Sunlight Yellow Overdrive- Il corpo del biondo venne interamente coperto di onde giallo oro di un bagliore talmente intenso che Fugo per un attimo ne rimase accecato. Quando riaprì gli occhi quello che vide lo lasciò a bocca aperta. Le onde si erano concentrate intorno alle bolle sul corpo di Marco e le stavano sgonfiando e facendole rigettare fuori il fumo pieno di virus. Una volta la prima bolla venne sgonfiata del tutto le onde risalirono a spirale lungo il pennacchio di fumo fino alla cima e lo stritolarono fino a distruggerlo completamente. La stessa sorte toccò a tutte le bolle e i loro pennacchi a parte l'ultimo che, pur circondato dalle onde dorate, rimase immobile nella mano di Marco. -Per fortuna avevo ragione- disse quest'ultimo sollevato.

Fugo in qualche modo riuscì a ritrovare l'uso della parola. -S-Scusa? In che senso avevi ragione?-

Marco si alzò e gli disse: -Devi sapere che un giorno, quando avevo circa 5-6 anni, mi sentì malissimo e sul mio corpo iniziarono a spuntare tantissime bolle rosse. Mio nonno all'inizio pensò che avessi avuto una reazione allergica e mi portò di corsa all'ospedale. Per fortuna era solo varicella. I medici ci dissero che sarei guarito nel giro di 7-10 giorni senza bisogno di medicinali particolari ma che dovevo stare isolato perchè ero contagioso e visto che Alice era sempre con me bisognava tenerla d'occhio perchè probabilmente l'aveva contratta anche lei...-

Fugo non capì perchè gli stesse raccontando quell'aneddoto. Quasi tutti avevano contratto la varicella da piccoli; non era mica un fatto straordinario.

-La cosa straordinaria è che la mattina dopo ero già guarito. Niente febbre, nessun segno delle bolle o che le avessi avute. Nulla. E la stessa cosa accadde anche a mia sorella tre giorni dopo. Le apparvero sul corpo le stesse bolle ed ebbe la febbre ma la mattina dopo era già guarita. Da quel giorno quando io o Alice prendevamo l'influenza o il raffreddore, guarivamo nel giro di appena un giorno. L'unica volta in cui siamo stati male più a lungo è quando abbiamo contratto la polmonite ma anche lì siamo completamente guariti in 5 giorni e non in 2 settimane come di norma. E da quando abbiamo sbloccato le Onde concentriche che non siamo stati più malati...-

-Aspetta. Stai forse cercando di dirmi che le Onde Concentriche hanno effetto sui virus e batteri del nostro corpo?- lo interruppe Fugo. Ora ci pensava poteva essere il motivo per cui anche lui in 16 anni si è ammalato sì o no cinque volte.

Marco annuì e continuò a esporre: -Le Onde permettono di manipolare le cose inanimate e colpire gli esseri viventi. Ma i virus non sono propriamente esseri viventi, per questo le Onde sembrano avere più effetto sulle malattie virali. I batteri sembrano invece essere solo più indeboliti da esse e...- Qui esitò un attimo per poi riprendere con un sorriso mesto. -Sai, non l'ho mai detto a mio nonno ma credo che sia anche grazie a questo potere se lui e Caesar sono sopravvissuti alla tubercolosi-

-Giusto. É pur sempre generata da un batterio. Secondo questa teoria nel corpo di un guerriero delle onde concentriche risulterebbe solo indebolita- disse Fugo per poi rendersi conto che non poteva più definirla teoria. Marco gli aveva appena dimostrato che fosse vera. -Quindi era questo il tuo piano fin dall'inizio. Volevi vedere fin dove era possibile manipolare un virus con le Onde- realizzò.

-Non solo- disse Marco -Guarda Purple Haze-

Fugo senza pensarci troppo eseguì e la sorpresa fu di gran lunga superiore a quella provata prima. Il suo stand aveva smesso di fare lamenti sinistri e si era accucciato di fronte a Marco con la testa inclinata leggermente di lato e gli occhi spalancati. Sembrava al contempo confuso e incuriosito proprio come lo era lui. Lo stand girò la testa verso di lui che per tutta risposta scattò all'indietro. Purple Haze imitò il gesto emettendo un basso lamento.

-Lo vedi? É confuso quanto lo sei tu, si spaventa quado ti spaventi tu e reagisce di conseguenza. Tu mi hai chiesto di stargli lontano e lui mi ha spinto via. Non è una bomba a orologeria per natura. Sei tu a renderlo tale- disse Marco -Se un giorno smetterai di considerarlo una minaccia e imparerai a usarlo in maniera razionale lui ti seguirà. E le Onde concentriche ti aiuteranno-

Con quelle ultime parole scagliò il pennacchio di fumo che aveva in mano contro una pianta lì vicino. Le onde che lo circondarono gli impedirono di sprigionarsi fino al raggiungimento dell'obiettivo che marcì in un attimo. Subito dopo il virus sembrò scomparire.

Fugo guardò il tutto con ammirazione e l'unica cosa che seppe dire fu: -Allora iniziamo subito-

***

Erano passati appena due mesi da quando aveva cominciato quella nuova fase di allenamento. Non si poteva negare che di risultati ce ne erano stati ma non poteva di certo affermare che la nuova tecnica fosse priva di rischi per sé e per i suoi alleati. Tutte le volte che l'aveva provata era in un ambiente isolato, con presenti persone capaci di respingere il virus grazie alle Onde ma soprattutto non in un vero e proprio scontro. In quel momento invece era tutto diverse. Se perdeva il controllo non solo rischiava di avvelenare sé stesso, Mista e Panzerotto ma poteva persino colpire qualche civile innocente rimasto bloccato nel Casinò. 

Posò gli occhi sullo stand dietro di sé. Emetteva lamenti lugubri, la bava ribolliva e i pugni erano serrati ma non sembrava intenzionato a muoversi. Rivolse uno sguardo al ramato e Fugo capì che stava solo aspettando un ordine. Non avrebbe fatto nulla di più o di meno della sua volontà. 

Allora non esitò più e scattò di corsa verso il duo. A pochi passi da loro urlò -Purple Haze- e lo stand scagliò un pugno che entrambi evitarono facilmente.

-Davvero una mira pessima- commentò Zucchero.

-Non stavo mirando a voi- gli rispose Fugo.

Il pugno infatti aveva colpito il suolo e la violenza dell'impatto fu sufficiente per rompere una delle capsule. Fiotti di fumo tossico iniziarono a fuoriuscire dalle crepe ma prima che si potessero espandere il pugno di Fugo intriso di onde dorate e li colpì. Immediatamente le onde si espansero lungo le scie avvolgendole completamente e plasmarle fino a trasformarle in un unico ammasso dalla forma simile a una lancia.

Zucchero da prima stupito da quel potere anomalo si spaventò. Cercò di correre via ma qualcosa lo tirò per la caviglia facendolo cadere a terra. Girandosi per guardare si rese conto che fosse una specie di catena d'acqua.

-Fortuna che Mista ha fatto esplodere la fontana prima. Avere l'acqua direttamente sul sentiero e sul tuo corpo mi ha facilitato nel bloccarti- disse Fugo dal cui piede partivano una serie di onde blu-azzurre che attraverso l'acqua arrivavano fino a Zucchero. Subito dopo scagliò la lancia verso di lui gridando: -Sunlight Yellow Overdrive: Killer Virus Spears-

-Craft Work- urlò però Sale mettendosi in mezzo e bloccando la lancia a mezz'aria con i suoi poteri. 

Fugo rimase spiacevolmente sorpreso. -Come? Avevo bloccato anche te con l'acqua...-

-Peccato che io posso fermare qualunque cosa in un punto preciso, virus e acqua compresi- rispose Sale -Mi deludi. Mi aspettavo che nel fare un gesto così avventato lo avessi tenuto in considerazione. O forse pensavi che avessi il cervello talmente fuso o che volessi così tanto morire che mi sarei arreso senza combattere. Se fossi stato solo non nego che l'avrei fatto. Morire sul campo sarebbe una degna fine alla mia sofferenza. Ma se ciò significa lasciar morire anche l'unica persona che non mi ha mai abbandonato nonostante fossi diventato un peso, allora no. Lotterò per farlo sopravvivere. Non permetterò che distruggiate la sua vita come aveva fatto con la mia-

-E io non ti permetterò di uccidere un altro mio compagno-

Sale sentì una fredda bocca di ferro appoggiarsi sulla tempia e subito dopo un proiettile trapassargli la testa con talmente tanta violenza da uscire dall'altra parte. Mentre cadeva di lato vide un revolver sporco di sangue accanto a un volto furibondo e rigato di lacrime e il suo ultimo pensiero fu: "Avresti dovuto farlo molto tempo prima così avresti risparmiato diverse sofferenze a due vite, Giudo Mista".

Mista abbassò il revolver. L'urlo di dolore di Zucchero ruppe la notte ma prima che potesse articolarsi in una serie di ingiurie contro gli assassini la lancia di fumo ormai libera lo colpì. L'uomo continuò a urlare, stavolta anche per il dolore fisico, finché la sua gola non marcì al punto da impedirglielo. E così anche il suo corpo o quello che ne rimaneva giacque al suolo.

Fugo lo guardò per un po' poi spostò lo sguardo su Sale e infine su Mista. -Sei vivo- constatò con sollievo -Allora anche Panze...- Quando si girò e vide il corpo del ragazzo di nuovo gonfio ma privo di vita le parole rimasero sospese in aria.

Mista si lasciò cadere sulle ginocchia. -Mi dispiace- disse mentre le lacrime gli colarono dal mento -Volevo salvarlo. Volevo usare l'amuleto di Giorno per salvarlo ma me l'ha impedito. Voleva che vivessi io. Ma non sarebbe stato necessario se solo fossi stato più attento-

-Anch'io ho fatto degli errori. Non hai più colpe di quelle che ho io- disse Fugo -Adesso però non buttarti giù. Non abbiamo ancora finito. É il minimo che possiamo fare per onorare il suo sacrificio è portare a termine il compito che ci è stato assegnato-

-Giusto- disse il castano rialzandosi e asciugando le lacrime.

-Emh, scusate...- esordì N1 uscendo dal revolver con il resto dei Numbers al seguito -Ma non c'era anche il cecchino?- E come se fosse stato richiamato in quell'istante da una finestra una persona cadde a peso morto nel giardino. Un'altra lo seguì ma al posto di cadere scomposta come la prima atterrò con un'elegante capriola. 

Mista puntò la pistola in avanti guardingo ma la riabbassò quando notò che la persona in questione era affiancata da uno scintillante stand argentato e indossava un vestito lungo da principessa.

-A-Alice?- domandò incredulo abbassando l'arma.

-Mista. Fugo- chiamò di rimando lei correndogli incontro per abbracciarlo -Vi ho visti dalla finestra mentre eravate all'angolo così mi sono scagliata sul cecchino. Grazie al cielo state bene-

Mista con grande gioia ricambiò la stretta. -Questo lo dovrei dire a te. Ci siamo spaventati a morte quando sei sparita nel nulla- disse lui -Cosa è successo? Stai bene? E... oddio, sei ferita?- chiese preoccupato vedendola imbrattata di sangue soprattutto ad altezza petto.

-Non ti preoccupare. Non sono ferita, non più almeno. Quello che è successo... è una lunga storia e non abbiamo tempo per raccontarla. L'unica cosa che dovete sapere è che non dovrete più preoccuparvi di lui. Nessuno dovrà più farlo- rispose cupa indicando il punto dove c'era il cecchino.

Mista per un attimo pensò che si riferisse al cecchino ma quando aguzzò la vista si rese conto che a fianco del corpo c'era qualcos'altro che gli fece accapponare la pelle: era la testa decapitata di Leonardo Izzo.

Autrice Time

Lo scontro del giardino si chiude qui. Zucchero e Sale sono stati uccisi e Alice è rientrata in scena. Ma cosa le è successo? E come se la stanno cavando il suo gemello e Marinella? Lo scoprirete nel prossimo capitolo. 

Buona Pasqua (in leggero ritardo) e buona pasquetta a chi festeggia e ci vediamo lunedì prossimo. Ciao, Giuly

   
 
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