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Autore: Sarahjanecovey    04/04/2024    1 recensioni
Questa storia narra gli avvenimenti prima e dopo l'avvento di Trunks del futuro sulla terra e di come si siano innamorati Bulma e Vegeta
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Vegeta, Yamcha
Note: Lime | Avvertimenti: Non-con
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Alla luce fioca della luna, in penombra, due sagome erano attaccate l'una all'altra. Yamcha non poteva crederci. Sbalordito, assisteva inerme alla scena che gli si era parata davanti. Bulma con le braccia attorno al collo di uno spietato assassino. Lo stesso assassino che qualche tempo prima lo aveva mandato all'altro mondo. Si, Vegeta era tornato ed era tornato per lei. Yamcha si sentiva sconfitto un'altra volta e rimase pietrificato da quella scena. Il Sayan si ergeva con le braccia conserte di fronte a loro mentre Bulma, abbracciata a lui, singhiozzava rumorosamente. "Sei tornato...sei qui..." Disse Bulma con le lacrime agli occhi. Yamcha, capendo di essere di troppo in quell'assurdo quadretto decise che era meglio lasciare la stanza: "Tolgo il disturbo..." Disse e se ne andò, di nuovo con il cuore spezzato. Rimasti soli, Vegeta e Bulma rimasero in quella posizione per un po' e dapprima il Sayan non rispose all'abbraccio della donna, finché non sciolse la postura e le mise le mani sulla vita. Erano passati quattro mesi e non aveva idea di cosa si fosse perso durante quel lungo periodo. "C'è una cosa che devi sapere.." esordì Bulma, a un certo punto. "Dammi la mano." Continuò, lui, confuso, gliela porse. Lei allora la indirizzò verso la sua pancia e Vegeta scoprì la verità. "Ma come è possibile?" Pensò, terrorizzato. "Immagino che sarai sorpreso, ma posso spiegarti tutto." Bulma allora prese fiato e raccontò al Sayan di quando si era recata dal dottore e di come aveva scoperto di essere rimasta incinta. "Ma non è possibile! Non stavi prendendo quella che voi terrestri chiamate 'pillola'?" Chiese Vegeta, sempre più sbalordito. "Si, infatti, ma come mi ha spiegato il dottore è possibile che l'antibiotico l'abbia indebolita e perciò sono incappata in una gravidanza." Disse Bulma, guardando in basso. Per tutto il tempo in cui aveva parlato si era guardata i piedi, temeva una sua reazione, ma tutto ciò non accadde. Non gli disse subito che poteva non essere suo, si era focalizzata sul suo ritorno, ma sapeva che avrebbe dovuto rivelarglielo. Presto o tardi, avrebbe saputo di quella terribile notte e non sarebbe stato piacevole conoscendo la natura violenta del Sayan. Da un lato, temeva appunto che potesse arrabbiarsi a tal punto da mandare di nuovo Yamcha all'altro mondo, ma dall'altra non poteva tenerglielo nascosto, non sarebbe stato giusto nei suoi confronti. Bulma, ad un certo punto, fece spazio alla rabbia dentro di sé e si sfogò con il ragazzo. "Perché mi hai lasciata sola? Perché te ne sei andato?" Chiese disperata e nel frattempo batteva i pugni contro il petto del Sayan, mentre lui rimaneva immobile. "Perché mi hai fatto questo? Io non me lo meritavo!" Continuò e ad un certo punto alzò il braccio in aria pronta a schiaffeggiare il Sayan ma lui la fermò, mettendole una mano sul braccio ma senza usare la forza, lasciando quell'azione sospesa nel vuoto. "Ho dovuto farlo, tu non capisci. È stato necessario." Disse il Sayan, tenendola ferma. Bulma ricominciò a singhiozzare. "Tu non sai cosa ho passato in tutto questo tempo. Tu non ti rendi conto di quanto ho sofferto la tua mancanza. A te importa solo di te stesso, non ti importa di me!" Disse lei, continuando a piangere e stavolta guardandolo diritto negli occhi. "Questo lo dici tu." Disse lui e lei rimase sorpresa dalla sua risposta. Si aspettava che cedesse al suo orgoglio ben radicato invece non fu così, non lo fece. Bulma ad un certo punto si arrese e gli appoggiò la testa sul petto. Il Sayan, sempre con sua grande sorpresa, le mise una mano sotto il mento, alzandole il viso e poggiò le labbra sulle sue. Poco dopo i due si spostarono verso il letto e fecero l'amore. Lei lo stringeva forte affondando le dita nella sua schiena mentre lui le baciava il collo, scendendo sempre di più, stando attento alla pancia, arrivando delicatamente verso il suo punto debole. All'apice del piacere Bulma si morse le labbra per non urlare, poi i due si separarono e ripresero fiato. Le era mancato e Dio solo sa quanto. Ma ora era tornato, per lei. Il giorno dopo, Bulma decise che era giunto il momento di dirgli il suo segreto. Non poteva aspettare, altrimenti sarebbe stato peggio e così, mentre i due erano nella vasca da bagno, pensò che quello fosse il momento migliore per poterne parlare. "C'è un altra cosa che non sai." Esordí lei, mentre lui le passava la spugna umida sui seni. Prese un momento per pensare esattamente cosa dire e poi disse: "Il bambino potrebbe non essere tuo..." La spugna cadde nell'acqua, lei lo sentí irrigidirsi di colpo dietro di lei. "Cosa stai insinuando?" Chiese lui, furioso. "È successa una cosa il giorno in cui te ne sei andato..." Mentre parlava le lacrime avevano iniziato a scenderle dalle guance e ad incrinarle la voce. Lui la lasciò parlare. "Yamcha è venuto qui e...e...ha abusato di me!" Dopo averlo detto esplose in un pianto isterico. Lui aveva gli occhi iniettati di sangue e al pensiero che lui, quello sporco terrestre, si era permesso di fare una cosa simile gli veniva voglia di distruggere tutto. A partire dal suo stesso rivale. "Come ha potuto? Quel maledetto, me la pagherà!!" Pensò Vegeta e subito dopo si alzò, uscì dalla vasca e si rivestì in fretta. Bulma se ne accorse e disse: "Cos'hai intenzione di fare?" Chiese, allarmata. "Quello che avrei dovuto fare tempo fa!" Disse lui a denti stretti. Poi si diresse verso la porta di corsa e uscì. Bulma era decisamente preoccupata, conoscendo l'indole del Sayan, ma al tempo stesso era felice che si fosse preso a cuore la situazione. Vegeta nel frattempo volava a una velocità impressionante, intento a cercare il suo obiettivo e non si sarebbe fermato finché non lo avesse trovato. "Che tu sia maledetto, sporco terrestre!" Pensò il Sayan, continuando a volare velocissimo. Avvertì la sua aura da lontano e capì di essere nel posto giusto "Eccoti, finalmente. Ora vedrai!!" Disse a denti stretti e scese in picchiata verso il centro della città. Lo scorse in un bar a chiacchierare con una ragazza e decise di entrare. "Ehi, tu! Dico a te, esci immediatamente, ti devo parlare." Disse Vegeta e Yamcha riconobbe subito la voce. Il ragazzo si voltò e vide l'espressione del Sayan, era furibondo e tratteneva a stento la rabbia. "Che cosa vuoi?" Chiese Yamcha, mentre uscivano dal bar. "Come hai potuto fare una cosa simile?" Ringhiò Vegeta e allora Yamcha capì immediatamente che cosa stava succedendo. Aveva scoperto di quella notte. "Mi sono già scusato con lei, cos'altro vuoi che faccia?" Disse allora Yamcha. "Che faccia tosta!" Pensò il Sayan. "Non ti azzardare mai più ad avvicinarti a lei, hai capito? Bulma è roba mia, ti è chiaro?" Disse a denti stretti Vegeta. Yamcha iniziava a preoccuparsi ma non si fece prendere dal panico. "Ma ti senti quando parli? Bulma non è un oggetto che ti appartiene, lei è una donna eccezionale e tu non la meriti!" Disse Yamcha. "Come ti permetti di parlarmi in questo modo, sporco terrestre, ti farò pentire di essere nato!" Detto questo, Vegeta fece uno scatto in avanti e sferrò un fortissimo pugno nello stomaco di Yamcha. Il ragazzo si piegò dal dolore, sputando sangue. "Oh, no, Yamcha!" Urlò la ragazza che era in compagnia del giovane. Il Sayan gli diede poi una gomitata e lo spedí lontano, non contento però, Vegeta lo raggiunse e iniziò a tempestarlo di pugli. Yamcha tentò di difendersi come poté ma il Sayan era velocissimo e lo colpí sul viso, sulle braccia e di nuovo all'addome. Con un pugno lo fece poi volare a terra, spaccando la strada sottostante, creando un'enorme nuvola di fumo e pezzi di cemento si sparsero ovunque. Vegeta tornò a terra e rimase in attesa, godendosi quello spettacolo infernale. Yamcha riemerse dall'asfalto con molta fatica e sanguinante mentre il Sayan lo guardava compiaciuto del suo operato. "Ti avverto, se ti avvicinerai di nuovo a lei per te sarà la fine! Stai lontano da lei, hai capito?" Urlò il Sayan, poi prese il volo, soddisfatto e se ne andò. Lasciando Yamcha ridotto male. "Yamcha! Stai bene?" Chiese la ragazza, preoccupata. "Sto bene." Disse il ragazzo, infine. Ma non era così. Soffriva a causa delle numerose ferite e realizzò di essere stato sconfitto per l'ennesima volta. Questo però non lo avrebbe fermato. No, lui non si sarebbe arreso. Tornato alla Capsule Corporation, Vegeta raggiunse Bulma che lo aspettava in giardino, in apprensione. "Allora? Che è successo? Cosa hai fatto a Yamcha?" Chiese la ragazza. "Gli ho dato quello che si meritava." Disse Vegeta, sorridendo beffardo. "Oh, no! gli hai fatto del male?" "Sta tranquilla, è ancora vivo." Disse Vegeta. La ragazza tirò un sospiro di sollievo, poi si avvicinò al Sayan e nonostante tutto lo abbracciò. Nonostante detestasse la violenza, non fece a meno di pensare che Yamcha, qualunque cosa Vegeta gli avesse fatto, se lo fosse meritato. Venne la sera e Bulma si stava preparando per andare a dormire, quando sentì la porta della sua stanza aprirsi. Era Vegeta. "Ehi, che ci fai ancora in piedi?" Chiese lei, ma lui non le rispose. Le si avvicinò e si distese su un fianco sul suo letto, dandole la schiena. Bulma allora capì che da quella sera non avrebbe più dormito sola.
   
 
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