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Autore: lolloshima    05/04/2024    1 recensioni
Avete presente quando si aspetta che finalmente arrivi una giornata di vacanza, per esempio il giorno di Pasquetta, per fare quella bella gita fuori porta che si sognava da tempo? Avete presente quando poi non tutto va secondo i piani?
Ecco, questa fic è stata ispirata da una situazione come questa. Peccato che non sempre ci sia lo stesso finale! XD Buona lettura!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Tetsurou Kuroo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’avevano programmato da settimane.

Si erano ritagliati un intero fine settimana per ammirare lo spettacolo dell’Hanami al parco Inokashira.

A soli 15 minuti da Tokyo, li aspettava lo spettacolo degli alberi di ciliegio in fiore, conditi da diverse attrazioni come lo zoo, le bancarelle, gli artisti di strada, il laghetto.

Per fargli una sorpresa, Kuroo aveva già prenotato una barca per un giro romantico nel lago. Kei aveva trovato il biglietto della prenotazione attaccato al frigo in cucina, ma non gli aveva detto niente, e – lo aveva giurato a se stesso – si sarebbe finto sorpreso quando Tetsurou glielo avrebbe proposto, una volta arrivati lì.

In fondo, era stato proprio Kei a insistere per quella gita fuori porta.

Kuroo aveva assistito allo spettacolo dell’Hanami ogni anno da quando era nato, e non ci teneva particolarmente a trascorrere uno dei suoi rari weekend liberi in mezzo alla confusione di edochiani e turisti curiosi che ogni anno affollavano il parco per vedere dei petali rosa piovere dagli alberi.

Kuroo avrebbe di gran lunga preferito trascorrere l’intero fine settimana solo in compagnia del suo ragazzo, meglio ancora se nella tranquillità del suo appartamento. Meglio ancora, molto meglio, se tra le coperte del suo letto.

Ma Kei era molto curioso, non era mai stato al parco, e lui per il suo ragazzo avrebbe fatto qualsiasi cosa. Anche se voleva dire rinunciare a riposarsi dopo un mese di lavoro ininterrotto.

Era rientrato a Tokyo il giorno prima, la mattina presto, ed era andato direttamente a prendere Kei in stazione. Avevano trascorso l’intera giornata a casa dai genitori di Kuroo. Erano così rare le occasioni in cui potevano avere il figlio ed il suo fidanzato, che ogni volta apprestavano per loro pranzi infiniti e li trattenevano fino a sera con ricordi e aneddoti sull’infanzia di Tetsurou.

Erano arrivati a casa di Tetsurou solo a tarda sera, e lui era crollato dalla stanchezza accumulata in settimane di lavoro intenso in giro per il mondo.

Finalmente il giorno della scampagnata era arrivato.

La mattina, Kei si svegliò molto presto. Si alzò senza far rumore, dopo aver ammirato Tetsurou al suo fianco, sprofondato in un sonno profondo. Lo lasciò a godersi gli ultimi momenti di sonno, e si avviò in cucina, per preparare la colazione.

Accanto al tavolo, era già pronto tutto l’occorrente per il pic nic. Uno zaino con un grande telo e due asciugamani per potersi distendere sull’erba del parco, una borsa frigo, da riempire con bibite e panini già pronti, crema da sole, macchina fotografica, per immortalare lo spettacolo dei petali colorati. Kei si chiese dove Kuroo avesse trovato il tempo per tutti i preparativi, visto che era tornato solo il giorno prima dall’ennesimo viaggio in Europa. Evidentemente si era svegliato nel cuore della notte per assicurarsi che tutto fosse pronto al loro risveglio.

Kei era impaziente di uscire, desiderava da sempre vedere di persona lo spettacolo degli alberi in fiore, che aveva visto solo nel libri. Quando era piccolo, sua madre era sempre troppo impegnata con il lavoro e la crescita di due figli maschi, e non aveva mai dato priorità a queste cose. Quando poi era diventato più grande… beh, non è che avesse poi così tanti amici a cui confessare che amava alla follia il rosa dei ciliegi in fiore.

Nella penombra della cucina mise a scaldare l’acqua per il the e aprì il frigorifero cercando qualcosa da mangiare per colazione. Vi trovò i bento e le bibite, già pronti per la loro gita.

Si avvicinò alla grande vetrata della cucina, afferrò i lembi delle pesanti tende con le due mani, e con un unico gesto teatrale, le spalancò.

L’acqua scendeva a fiotti da un cielo grigio e plumbeo. Pioveva a dirotto, un acquazzone vero e proprio si stava abbattendo sui tetti di Tokyo. Un autentico, fottutissimo diluvio universale che sembrava non avere nessuna intenzione di smettere.

Kei guardò sconsolato le nuvole scure e compatte che coprivano la città, gli alberi piegati dal forte vento, i rivoli di acqua che scendevano veloci sui vetri della grande finestra. Altro che pioggia di petali rosa, qui pioveva acqua da ogni angolo del cielo, e non si intravedeva alcuna speranza che il tempo migliorasse!

Voltò la testa, e attraverso la fessura della porta della camera da letto guardò Testurou abbandonato nel sonno, un braccio sotto il cuscino, la coperta arrotolata tra le sue lunghe gambe, la maglietta che era salita sul busto e lasciava scoperti gli addominali.

Sospirò, e tornò a fissare il desolante panorama oltre la finestra, grattandosi una natica oltre la stoffa dei boxer grigi.

 

Quando Kuroo si svegliò, era già l’ora di pranzo. Aprì gli occhi lentamente, del tutto riposato dopo un sonno ristoratore. Kei era disteso accanto a lui, e leggeva dal suo tablet.

“Buongiorno Tetsu, ben svegliato” esordì serio senza alzare gli occhi dallo schermo.

“Buongiorno amore…” gli rispose stiracchiandosi Kuroo, finché all’improvviso non fu colto da un’illuminazione. “L’Hanami! La nostra gita! Siamo in ritardo! Il pic nic! Perdonami Kei, mi alzo subito, ci metto un attimo a...”

Kei lo baciò dolcemente. “Ma dove vai? Abbiamo tutto quello che ci serve, qui”.

In pochi minuti, le pareti della stanza divennero un bosco di ciliegi, il letto si trasformò in un prato fiorito, le loro schiene furono la tavola e la loro pelle i piatti, dove mangiare direttamente con la bocca onigiri e frutta a pezzi, gli ombelichi si fecero coppe per raccogliere vino e miele. E milioni di piccoli, dolcissimi baci sostituirono i petali rosa di ciliegio, cosparsi su ogni centimetro dei loro corpi nudi.

Fuori, l’acqua non smetteva di scendere, inzuppava la città, e custodiva quel giorno speciale.

* * *
Questa storia partecipa alla challenge #uovodipasqua indetta dal gruppo Facebook Non Solo Scherlock - Gruppo Multifandom.
Prompt utilizzati: – dove vai – acqua – pranzo improvvisato

   
 
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