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Autore: Blue_Wander    06/04/2024    1 recensioni
"Quando aveva undici anni, la principessa venne rapita. Nessuno, neppure il Re, si impegnò a cercarla. Il nostro popolo la diede per dispersa. E, infine, per morta. Dopo tre anni dalla sua scomparsa, la principessa fece da sola ritorno a casa. [...] La famiglia reale non vuole che la principessa si sposi, quindi non sanno più che farsene. Però sta succedendo qualcosa di strano in questo posto, sai matricola? Gli abitanti sono terrorizzati e non c'è modo di capire chi ci sia dietro a tutto questo. Sembra una situazione di fantasia e forse si tratta solo di un orso o di un lupo. Ma sembra che ci sia un assassino in libertà che sta decimando la popolazione."
Genere: Mistero, Noir, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Prologo

 

Come ogni notte la penombra avvolge il palazzo estivo della famiglia reale. La luce della luna può essere vista solo da una particolare angolazione e non tutte le finestre del castello permettono ai suoi raggi di illuminare fiocamente i sontuosi arazzi o il raffinato mobilio.

In particolare, due soldati della ronda notturna si impegnano nella custodia della zona che più beneficia di quel bagliore.

In fondo si sa, la notte porta il confronto, l'uomo guarda in faccia il caos, l'infinito e si interroga su ciò che è veramente. La notte rappresenta l'incerto, la paura in qualche modo. Forse proprio di quella semplice domanda.

Una delle due guardie sospirò e si appoggiò alla colonna che divide la tromba delle scale dal corridoio che conduce alle stanze private del maggiordomo e dell'ancella della principessa.

L'altro starnutì. -Ricordami, matricola.- iniziò voltandosi a guardarlo. -Perché proteggiamo questa zona del palazzo?

Prima che potesse ricevere una risposta, entrambi udirono il ticchettio di un paio di zoccoli che salivano le scale. Tornarono entrambi sull'attenti il più velocemente possibile, nel mentre il rumore si fece sempre più forte. Non sembrava un passo nemico. Era di qualcuno che conosceva bene la dimora in cui si trovava. Qualcuno che aveva una meta ben precisa. La guardia che poco prima si era lasciata andare strinse a se la lancia, come a voler prepararsi per ogni evenienza.

Poco dopo spuntò il viso scarno dell'unica domestica che il re aveva concesso alla principessa di portare con sé.

-Che cosa ci fai in giro a quest'ora della notte, sguattera?- domandò uno dei due soldati in tono rude.

La donna abbassò il capo e mostrò un asciugamano e dei sali da bagno. I due si scambiarono uno sguardo d'intesa, poi la fecero passare senza fare domande. Quando fu abbastanza lontana, entrambi si accasciarono sulle gradinate.

L'ancella della principessa aveva richiesto un bagno caldo, come era solita fare da qualche tempo. Era lei a dare ordini, ormai. Fece così entrare la donna con tutto il necessario. Le due sentinelle la sentirono solo comandarle di portare in fretta l'acqua calda, poi la spinse fuori dalla porta, con la precisazione che l'avrebbe aspettata all'interno della vasca da bagno della principessa e che lei non se ne sarebbe accorta.

Quando l'ancella uscì dalla propria stanza, scambiò un'occhiataccia con le due guardie sui gradini. Ciò nonostante nessuno dei tre disse nulla fino a che la giovane non sparì in fondo al corridoio, tra le ombre che la notte porta con sé.

-Ho sentito che ha di nuovo alzato le mani sulla nostra principessa.- iniziò il soldato che già in precedenza si era mostrato scettico. -Quella proprio non sa controllarsi.

L'altro si strinse nelle spalle. -A proposito, tu sei qui da più tempo di me, no? Sai perché siamo qui?

La guardia giocò con la punta della sua lancia. -Davvero il tuo superiore non ti ha detto niente?- ricevette un no come risposta. Senza attendere oltre, alzò la testa al cielo, guardando fuori dalla finestra l'immensità della luna piena, dando la risposta che il collega andava cercando. -Quando aveva undici anni, la principessa venne rapita.

Da qualche parte nel palazzo, in una stanza dove non aveva il permesso di stare, l'ancella rimosse i suoi indumenti da notte e chiuse le tende.

-Nessuno, neppure il Re, si impegnò a cercarla. Il nostro popolo la diede per dispersa. E, infine, per morta.

L'ancella entrò nella vasca da bagno della principessa. Attendeva trepidante l'arrivo della cameriera con l'acqua calda. Nel mentre giocò con qualche ciocca dei suoi bei capelli biondi, senza la minima ansia o paura di essere scoperta.

-Dopo tre anni dalla sua scomparsa, la principessa fece da sola ritorno a casa.

I passi dietro la porta della stanza in cui l'ancella si rilassava divennero sempre più vicini e la giovane donna poteva già sentire il calore dell'acqua sulla sua pelle liscia e i profumi dei sali che le inondavano le narici.

-Il Re divenne schiavo della follia e dopo un anno la Regina e il principe ereditario, decisero di allontanare la nostra principessa nel palazzo estivo, relegandola in questo villaggio per evitare il peggioramento della malattia del Re.

I passi si fecero lontani e l'ancella si adirò. Perché quella stupida schiava ancora non era giunta dalla sua padrona?

-La famiglia reale non vuole che la principessa si sposi, quindi non sanno più che farsene.

La notte che avvolge le aree del castello non illuminate della luna, è buia. Le ombre si muovono e sono vive. Si trovano tra le mura, sui tetti e dietro ogni tenda.

-Però sta succedendo qualcosa di strano in questo posto, sai matricola?

L'ancella provò ad alzarsi, ormai in preda all'ira e all'impazienza. Avrebbe punito quella vecchia sguattera! Si diede una spinta per tirarsi su, ma venne costretta di nuovo alla sua posizione originale.

-Gli abitanti sono terrorizzati e non c'è modo di capire chi ci sia dietro a tutto questo.

-Cosa vuoi dire? Che succede in questo villaggio?- domandò in riposta l'altro soldato.

Una pentola d'olio bollente si riversò sul ventre dell'ancella che tentò di urlare per il dolore. Le venne coperta la faccia con un cuscino e il suono emesso fu così debole che nemmeno lei stessa fu in grado di udirlo. Dal dolore perse i sensi e si accasciò nella vasca da bagno.

-Ecco, è difficile spiegarlo, matricola. Sembra una situazione di fantasia e forse si tratta solo di un orso o di un lupo.

La domestica entrò nella stanza da bagno in cui si era intrufolata l'ancella, trasportando il pesante secchio d'acqua tra le mani arrossate.

-Ma sembra che ci sia un assassino in libertà che sta decimando la popolazione.

I due soldati udirono uno strillo dal piano superiore.

La donna di mezza età indietreggiò inorridita tra l'acqua calda che aveva lasciato cadere sul pavimento. La vasca da bagno era colma di sangue. La testa dell'ancella galleggiava in superficie, mostrando l'occhio cavato e la lingua mozzata. Mani e gambe erano stati rimossi dal busto e gettati nella vasca alla rinfusa. Il resto del corpo non era visibile, ma visto lo spettacolo non era difficile intuire che si trovasse sul fondo.

Le luci dell'intero palazzo vennero accese e accorsero tutti.

L'assassino del villaggio aveva colpito di nuovo. E forse aveva sbagliato bersaglio. Dopotutto come poteva sapere che quella non era la principessa se l'ancella si trovava nel posto in cui Vostra Altezza sarebbe dovuta stare di diritto?

Le due guardie si scambiarono uno sguardo un po' preoccupato. Che cosa sarebbe stato di loro dopo non essersi accorti di quel criminale che era riuscito ad entrare?

La luce della luna non riesce ad illuminare quella parte del palazzo e in poco tempo tutto viene ancora avvolto dalle tenebre.

In fondo si sa, la notte porta il confronto, l'uomo guarda in faccia il caos, l'infinito e si interroga su ciò che è veramente. La notte rappresenta l'incerto, la paura in qualche modo. Di cosa? Forse l'umano ha paura di ciò che non conosce, perché non sa come sconfiggerlo.

Ciò nonostante c'è un'altra cosa che porta con se la notte.

La legge del mondo da cui non si può scappare, il dio con cui ogni essere vivente si ritrova a fare i conti.

La morte.

  
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