Era tornata a Hogwarts da poco ed era già in ritardo!
«Umpf!» sbuffò platealmente, mentre finiva di riporre la divisa da Quidditch rossa e oro.
Quello era stato il suo primo allenamento su una scopa dopo molti lunghi mesi e credeva che riprendere le abitudini quotidiane l’avrebbe aiutata a lasciarsi il periodo difficile alle spalle. Tutti lo credevano. I suoi genitori, i guaritori del San Mungo, gli insegnanti della scuola… Ma la verità era che Katie Bell aveva costantemente paura che potesse accadere ancora, soprattutto perché non ricordava un bel niente di come tutto era iniziato quel maledetto giorno a Hogsmeade.
Le sensazioni di libertà e conforto che le davano volare sul campo da Quidditch, afferrare la Pluffa tra le mani e farla passare attraverso i cerchi della porta si erano ben presto esaurite quando la stanchezza era sopraggiunta. Aveva impiegato un’infinità a cambiarsi, persa in mille pensieri che affollavano la sua mente ora che si trovava di nuovo ad Hogwarts finalmente.
“Devo sbrigarmi se voglio recuperare il tempo perso!” pensò tra sé, salvo poi rendersi conto di una verità ben più amara. “Ma chi voglio prendere in giro?! Non serve a niente andare di fretta! Tanto l’anno prossimo sarò ancora qui!”
Sei mesi trascorsi all’Ospedale San Mungo per Malattie e Ferite Magiche per riprendersi da una maledizione di quella portata, una maledizione che a tanti era costata la vita, sei mesi lontano da Hogwarts proprio nell’anno del M.A.G.O. non potevano essere recuperati in alcun modo. E questo voleva semplicemente dire che l’anno successivo sarebbe tornata per ripetere il settimo anno, ormai Katie si era rassegnata!
Ad un certo punto, mentre stava mettendo via gli stivali da volo, le luci dello spogliatoio si spensero improvvisamente, lasciandola nel buio più totale. Katie sentì un brivido lungo la schiena e si fermò, cercando di abituarsi all'oscurità. Rimase immobile e cominciò a tremare leggermente, chiedendosi cosa stesse succedendo.
“Aaaaarrgh!” Riflessi di luce verde e un urlo straziante le invasero la testa. Si fece forza per scacciare quel pensiero doloroso.
«Chi c'è?» chiese, cercando di non far trasparire la paura dalla sua voce.
Nessuna risposta.
Sentì un leggero fruscio provenire da una parte dello spogliatoio e si voltò in quella direzione. Una debole luce argentea iniziò a brillare e vide così una figura incappucciata che si allontanava di corsa, con passi sommessi, senza fare il minimo rumore.
«Chi sei?» chiese di nuovo.
Ancora una volta nessuno rispose e si udì la porta dello spogliatoio chiudersi debolmente.
Senza avere il tempo di cercare la sua bacchetta, Katie si avvicinò con cautela al bagliore, che si ergeva nella stanza a mezz’aria. Un brivido le percorse la schiena.
Subito lo scintillio andò a posarsi delicatamente tra le sue mani e, nello stesso momento, le luci dello spogliatoio si riaccesero.
Il bagliore rivelò un piccolo ciondolo a forma di aquila, molto simile a quelli che tanti Cacciatori professionisti indossavano come portafortuna. Katie rimase senza parole di fronte alla sua bellezza, ammirandolo con occhi rapiti. Sentì il suo calore lieve e rassicurante avvolgerla, come se qualcuno le stesse suggerendo di non temere le tenebre. Mentre la ragazza continuava a guardare il ciondolo meravigliata, senza capire come fosse apparso lì, un minuscolo foglio di pergamena planò piano nella sua mano, proprio di fianco ad esso.
Scarabocchiata di fretta, ma con tratti precisi e sinuosi, un’unica parola componeva il messaggio.
Scusa

 

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Questa storia partecipa alla Challenge Tuttigusti +1 prompt indetta da Ciuscream sul forum Ferisce la penna.
 
Pacchetto Fragola.
Personaggio: Katie Bell; Luogo: Spogliatoio Quidditch; Prompt: Ad un certo punto, si spengono le luci | +1 (prompt – spunto): Un ciondolo a forma di aquila.