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Autore: kaja    07/04/2024    0 recensioni
Tokyo, giorni moderni.
La Terra è devastata dalla “ Grande guerra” contesa tra due super razze dominanti, i Cyniclons razza aliena primi originari nativi del pianeta Azzurro e gli Umani razza succeduta dopo la partenza dei loro predecessori che nei secoli avvenire hanno colonizzato e quasi distrutto il pianeta Azzurro chiamato da essi come pianeta “ Terra”.
Tra bombardamenti, morti, terrore e terremoti, la nostra storia si concentra su quattro figure femminili che sono la chiave per la fine della guerra e un segreto che viene celato agli occhi del mondo interro da secoli.
Misteri, trame, ossessioni, omicidi, sabotaggi, primi batticuori, pianti e risate tutto questo in chiave comica ( o per lo meno ci provo).
Rieccomi con la 2° versione di questa storia, faccio la premessa che non verrà del tutta stravolta con piccoli ma essenziali modifiche spero che possa rapirvi e conquistarvi, ci saranno delle piccole novità. Farò di tutto per aggiornare periodicamente.
K.J.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Purin Fon/Paddy, Retasu Midorikawa/Lory, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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                                                INIZIO FLASH-BACK




Nei suoi primi anni di vita, Kisshu aveva pochi ricordi, ma quelli che conservava li teneva stretti e cari. Ancora oggi ricordava perfettamente il profumo che sua madre biologica indossava sempre, un profumo che gli ricordava l'inizio della primavera e che solleticava il naso del piccolo Kisshu. I suoi lunghi capelli verdi venivano sempre intrecciati dal figlio quando rimanevano soli, mentre il padre partiva per una delle tante campagne militari contro gli umani. La madre di Kisshu si chiamava Harmonia, un nome che rifletteva il suo carattere armonioso. Il suo sorriso rendeva radioso il suo bel viso, con occhi marroni che ricordavano il cioccolato fuso, regalando molte tenerezze al figlio piccolo, e mani sottili che accarezzavano le guance paffute del bambino. Per quanto riguarda il padre di Kisshu, era un uomo devoto alla famiglia e alla patria, con una corporatura ben allenata grazie ai molti anni di servizio militare e una forte mascella. I suoi occhi, simili a quelli del figlio, avevano una scintilla di malizia che spesso si celava dietro al loro colore dorato. Bardock era molto impacciato nel mostrare le sue emozioni, ma per un uomo burbero come lui si limitava a dare un forte abbraccio alla moglie insieme al figlioletto, e questo poteva essere descritto come una famiglia felice.

Una notte, si verificò una tragedia; all'apparenza, sembrava una notte come le altre, con il silenzio complice del leggero russare che proveniva dalla camera da letto dei genitori di Kisshu. Avvolti nelle coperte, erano ignari che a pochi minuti si sarebbe scatenato l'inferno. Un lieve odore di legna bruciata si insinuò dalla finestra semiaperta della camera da letto, e i due coniugi vennero leggermente infastiditi da quel profumo acre, ma non abbastanza da svegliarsi dal sonno. Kisshu, con il sonno leggero, si svegliò infastidito dall'odore che aumentava sempre di più, sentendo la gola secca. Il bambino, ancora sonnolento come uno zombi, si trascinò verso la cucina per prendere un bicchiere d'acqua, ma un colpo di sonno lo fece perdere l'equilibrio e cadde all'indietro, finendo davanti alla porta spalancata della cantina. Sembrava che volesse accoglierlo, e mentre Kisshu si riprendeva dalla caduta, vide con orrore che la porta di legno della cantina si era chiusa con un forte colpo di vento. Rimasto al buio, il bambino si dimenò freneticamente, cadendo più volte a causa della sua inesperienza a muoversi al buio. Con grande sforzo, riuscì infine a salire gli ultimi gradini e iniziò a battere con i suoi piccoli pugni sulla dura superficie della porta, cercando disperatamente di attirare l'attenzione dei genitori.
Purtroppo, al momento dell'incidente, i genitori di Kisshu erano stati svegliati poco prima dall'odore acre che stava diventando insopportabile. Bardock, avvertendo qualcosa di sbagliato, afferrò le prime cose che gli capitavano sotto mano e si affrettò fuori dalla loro abitazione. Con orrore negli occhi, vide che l'inferno si era scatenato con tutta la sua potenza sul loro piccolo villaggio.
Ogni volta che Bardock si voltava, vedeva solo fiamme malefiche che divoravano qualsiasi cosa incontrassero nel loro cammino distruttivo. Le urla assordanti dei suoi compaesani rimbombavano nelle sue orecchie. L'uomo si precipitò subito per soccorrere molti di loro, tirandoli fuori dalle loro case in fiamme che stavano diventando inagibili. Altri Cyniclons si divisero in due gruppi: alcuni si occupavano dei feriti, mentre gli altri cercavano di estrarre quante più persone possibile e trasferirle in un luogo sicuro, lontano dalle fiamme. Il costante via vai lo distrasse dalla sua famiglia. Quando si ritrovò nei paraggi di casa, vide che essa era presa dal fuoco. Il panico si diffuse in tutto il suo corpo, ma quando udì il proprio nome gridato alle spalle, si voltò e vide con sollievo che la sua dolce Harmonia era sana e salva, avvolta in una coperta che le copriva le spalle, il viso sporco di fumo e gli occhi lucidi come se stesse trattenendo le lacrime. Entrambi i coniugi, dopo essersi osservati, si abbracciarono forte, colmi di amore e gratitudine agli dei che avevano risposto alle loro preghiere.
Entrambi appoggiarono le loro fronti sudate e, con gli occhi chiusi, assaporavano il momento. Né le urla né l'incendio sembravano toccarli; entrambi avevano i cuori che battevano velocemente in sincronia. Harmonia prese il volto del marito tra le sue piccole mani e, incrociando il suo sguardo, gli regalò un dolce sorriso. Fino a quel momento, entrambi erano stati separati per soccorrere il maggior numero possibile di persone, tra cui la famiglia Ikisatashi, loro vicini di casa da lungo tempo. Gargantia aveva appena partorito il suo secondo figlio ed era ancora in convalescenza dal parto, molto dolorante. È per questo che Harmonia era andata a casa degli Ikisatashi per aiutare la giovane madre a prendersi cura del figlio più grande, Pai, e del nuovo arrivato, Tart, che piangeva per il frastuono che lo circondava.

Harmonia e Bardock si voltarono, vedendo ancora la casa in fiamme, e furono presi dal panico. Entrambi si accorsero dell'assenza del figlio e, presi dal terrore, si guardarono dritto negli occhi.


Ha: - Baldrock, dov'è Kisshu? -  "0.0".    


Ba: - Kisshu non era con te?... Credevo che fossero usciti insieme. - ╰[ ⁰﹏⁰ ]╯     



Entrambi si affrettarono verso la loro abitazione, che ancora bruciava, e udirono le urla del figlio che li chiamava.


K: - PADRE, MADRE, AIUTATEMI! -


Le grida del bambino li spinsero all'azione. Harmonia, angosciata dalla paura di perdere il figlio, fece per entrare per prima, ma fu trattenuta dal marito che la afferrò per i fianchi. La donna si dimenava cercando di liberarsi dalla presa ferrea del marito. Bardock scosse la moglie e, voltandola verso di sé, la prese per le spalle per farla ragionare.


Ba: - Harmonia, non puoi entrare là dentro. La casa potrebbe crollare da un momento all'altro.- 〣 (´.o﹏o。`)〣        


Bardock poteva vedere che la moglie si dimenava, rifiutando di ascoltare ragione. Agitava il capo violentemente in segno di forte rifiuto.


Ha: - Come puoi chiedermi di rimanere qui senza fare nulla mentre nostro figlio ci chiama dalla nostra stessa casa, che presto potrebbe diventare la tomba del nostro bambino? - (ノД`)      


Harmonia piangeva disperatamente, supplicando il marito di permetterle di salvare il loro bambino. Dietro di loro, i coniugi Ikisatashi si erano avvicinati per osservare mentre la casa dei loro vicini e quella di molte altre nel villaggio erano avvolte dalle fiamme.


Ba: - Harmonia, in questo momento non riesci a pensare lucidamente. Abbiamo installato protezioni contro incendi come questo in casa nostra. Non possiamo permetterci di rischiare la tua vita.- (πーπ)    


Ga: - Baldrock ha ragione, Harmonia. Tutti noi usiamo queste protezioni per prevenire incidenti durante la notte. Non possiamo rischiare di perderti.- ⊂(•́﹏•)̀⊃     


Gargantia, grata per l'aiuto che Harmonia le aveva fornito in passato, si sentiva ora in dovere di aiutarla. Il rumore di un pilastro di legno che crollava attirò l'attenzione di entrambe le coppie.


Ba: - Entrerò io e cercherò di portare fuori Kisshu. Gargantia, Ginraya, siete stati dei veri amici per noi. Non so come potrò mai ringraziarvi abbastanza per tutto.- 


Baldrock prese un secchio d'acqua dal pozzo nelle vicinanze, lo versò su di sé per rinfrescarsi e, con determinazione, si lanciò dentro la casa in fiamme. Harmonia trattenne a stento un urlo di disperazione mentre la coppia di amici iniziò a riempire secchi d'acqua per spegnere l'incendio e aiutare Baldrock nel salvataggio.



Kisshu, dopo aver gridato a lungo, sentì la gola bruciargli per il troppo urlare, mentre il fumo si insinuava sotto la porta. Inalando il fumo, il piccolo svenne, rendendo il compito del padre di soccorrerlo ancora più difficile. Baldrock gridava il nome del figlio sempre più forte, mentre la sua ansia cresceva temendo il peggio. La sua casa, avvolta dalle fiamme, diventava sempre più irriconoscibile. Con un calcio, Baldrock sfondò una a una le porte delle varie stanze, ma ognuna di esse si rivelò vuota. Tracce del figlio non c'erano e l'uomo stava cominciando a perdere i sensi a causa del fumo, ma sentì un tonfo dietro di lui. Vedendo che la porta della cantina era ancora chiusa, con le sue ultime forze diede un calcio ben assestato e, con gioia negli occhi, vide il piccolo Kisshu svenuto ma ancora vivo.
Nel frattempo, fuori, gli Ikisatashi e Harmonia, senza prendere fiato, si affrettavano a riempire secchi d'acqua per domare il fuoco che sembrava non volersi fermare. I minuti che passavano diventavano sempre più angoscianti per Harmonia, trattenuta ancora una volta da Gargantia, che la supplicava di avere fede in Baldrock.
Uno scoppio improvviso prese alla sprovvista i tre Cyniclons, che videro una piccola sagoma emergere dal fumo. Con gioia, videro un Kisshu malconcio emergere quasi incolume. Harmonia fece cadere il secchio d'acqua e abbracciò il figlio, riempiendolo di baci.


Ha: - KISSHU, mio tesoro, gli dei devono aver ascoltato le mie preghiere. - (人´口`)      

Harmonia singhiozzava, stringendo forte il figlio, che si stava ancora riprendendo dal fumo che aveva inalato accidentalmente.


K: - Madre, padre è an-cora den-tro. Credo che sia svenuto. Mi ha tirato fuori dalla can-tina, dove ero accidentalmente chiuso, ma un colpo di ve-nto ha impedito di riaprire la porta.
Ho cercato di chiedere ai-uto, ma nessuno mi ha risposto.-  (ಥ﹏ಥ)


Kisshu singhiozzava mentre raccontava cosa gli era successo. Sua madre si sentì il cuore stringere, provando un senso di colpa per non aver pensato subito a cercare il figlio. In quel momento, temeva di perdere il proprio unico figlio.
In silenzio, Harmonia trasferì Kisshu tra le braccia di Gargantia. Stupita dal gesto dell'amica, Gargantia incrociò il suo sguardo determinato e le chiese impacciata:


Ga: - Hermonia, c-cosa vuoi fare? - ( ⚆ _ ⚆ )    


Ha: - Se dovesse capitarmi qualcosa, a me o a Baldrock, ti prego, prenditi cura del nostro Kisshu. Ti affido il mio più grande tesoro. - (๑•́_•̀๑)     


Con uno sguardo triste, diede un bacio sulla fronte del bambino. Kisshu, anche giovane, intuì che stava per accadere qualcosa di brutto. Si dimenava dalle braccia di Gargantia mentre piangeva, desiderando andare con la madre, che, come Baldrock, si era bagnata con l'acqua fresca del secchio prima di entrare nella casa ancora in fiamme. Kisshu piangeva cercando di liberarsi dalle braccia della donna cyniclon, mentre Ginraya a stento cercava di trattenere le lacrime. Entrambi sapevano che, per quanto si sforzassero, non avrebbero potuto domare le fiamme. Una seconda esplosione fece crollare le poche colonne che fino a quel momento avevano resistito all'aggressione delle fiamme. In quel momento, i due adulti con il bambino videro la casa crollare su sé stessa, diventando la tomba dei coniugi che si erano sacrificati per amore del figlio.



                                                           
FINE FLASH-BACK



Kisshu, a distanza di anni, ricordava quella notte come la peggiore della sua vita. Ne era ossessionato, tanto che a volte i suoi incubi erano più spaventosi di altri. L'adolescente sentiva che prima o poi sarebbe impazzito rivivendo la morte dei suoi genitori attraverso quegli incubi. Tuttavia, in mezzo a tutto questo, Kisshu aveva trovato una nuova famiglia. Dopo la tragica dipartita dei suoi genitori biologici, i coniugi Ikisatashi si erano impegnati ad adottarlo il prima possibile, per non lasciarlo troppo a lungo solo nelle grinfie del destino, che già si era accanito in modo così crudele contro un innocente bambino. Il ragazzo era estremamente grato agli Ikisatashi, che non solo erano stati ottimi amici dei suoi genitori, ma che non lo avevano mai abbandonato nei momenti difficili seguiti alla tragedia. Kisshu riconosceva di essere sempre stato un bambino difficile da gestire e, crescendo e entrando nell'adolescenza, non era cambiato molto.
Fino a qualche mese prima, Kisshu non avrebbe mai pensato che la sua vita avrebbe avuto una svolta. È stata quella sera che il destino ha voluto che lui, andando nel territorio umano per svagarsi, posasse per la prima volta gli occhi sulla figura della sua micetta.
Il suo dolce viso a forma di cuore, con ancora dei tratti bambineschi, lo attirava come api al miele. Le labbra, capaci di stregare chiunque, facevano desiderare a Kisshu di assaggiarle, e lui non era il tipo che si privava di ciò che desiderava ardentemente. E poi c'erano gli occhi di Berry, capaci di ammaliarlo. Per Kisshu, è stato un colpo al cuore scoprire che la sua micetta non aveva gli occhi rosa, ma un bel marrone. Ecco perché, quando la vide per la prima volta senza le lenti rosa, ebbe uno strattone al suo povero cuore. Inconsciamente, Kisshu vedeva in Berry la sua defunta madre e, man mano che la osservava, notava molte somiglianze tra le due donne a cui teneva.
Molti gesti, espressioni e sorrisi che Berry regalava alla piccola Nenè, quando entrambe non sapevano di essere spiate dal verdino, aumentavano la fissazione di Kisshu per l'umana dai capelli rossi. Era un segreto di pulcinella che avrebbe avuto vita breve. Nel giro di poco tempo, nel territorio esteso dei Cyniclons, si sparse la voce. Certamente, Kisshu non era stato molto cauto con questo segreto, specialmente quando aveva versato accidentalmente i fagioli con l'altoparlante acceso. Dopo quell'incidente, la sua vita divenne molto caotica. Ovunque andasse, tutti lo assillavano per saperne di più sulla sua micetta. Anche i suoi amici, complici in molte sue bravate, erano molto curiosi riguardo alla ragazza che stava facendo scalpore in quel momento.
Anche a casa, Kisshu non aveva un attimo di pace. Pai, Tart e il padre li assillavano, cercando di impedirgli di vedere la sua "bambolina". Al solo pensiero, Kisshu si sentiva parecchio offeso. Dopo tutti questi anni, che lo conoscevano ancora non avevano capito che se lui voleva qualcosa, Kisshu in un modo o nell'altro l'avrebbe ottenuta. La sua micetta era speciale per lui, e sentire suo padre adottivo darle quegli appellativi brutti lo aveva fatto infuriare. Ma per fortuna c'era sua madre che era dalla sua parte, l'unica che poteva parlare liberamente riguardo alla sua Berry.
A parte i soliti incubi notturni, Kisshu si svegliava presto per andare all'accademia. Ieri era il suo giorno libero e di solito lo passava o a casa sua o andava nel suolo umano per cercare la sua "bambolina".
La mattina a casa Ikisatashi era molto caotica, con i tre figli maschi, era palese che Gargantia avesse molto lavoro per preparare la colazione a tutti.
Dopo la festa di riammissione di Kisshu all'accademia, i coniugi Ikisatashi, d'accordo tra loro, decisero che avrebbero tenuto d'occhio il ragazzo per le sue future bravate nell'ambito accademico. Pai, a modo suo, già faceva il cane da guardia al fratello adottivo, ma come si era visto, non era servito a molto.
Il buon umore di Kisshu rimase per la maggior parte delle varie lezioni, fino a quando, nell'ultima lezione prima dell'ora di pranzo, Kisshu e la sua classe si spostarono in palestra, dove li attendeva l'istruttore per i loro allenamenti giornalieri. Era la parte preferita di Kisshu. Il Cyniclon in questione sentiva che con questi allenamenti poteva sfogare la frustrazione che aveva dentro, soprattutto dopo aver saputo di essere sotto stretta sorveglianza sia dal padre adottivo che da Pai. Kisshu si sentiva offeso: lo trattavano ancora come un bambino, e questo lo infastidiva molto e lo spingeva quasi a voler scappare. Era ben noto che Kisshu fosse uno spirito libero e questa restrizione non gli andava per niente a genio.
Mentre si allenava con i suoi tridenti, la sua mente era in continua elaborazione. Non era un genio come Pai, ma di certo anche lui aveva dei piani niente male per evadere dalla sorveglianza. Un sorrisetto malizioso si dipinse sulle sue labbra, preannunciando la sua prossima mossa. A sua insaputa, quattro paia di occhi non persero il sorriso del verdino. Quattro giovani Cyniclons, da un po' di tempo durante gli allenamenti, si erano accorti dello strano comportamento di Kisshu e, conoscendolo da anni, sapevano che il suo atteggiamento insolito era un chiaro segnale di pericolo. Con un cenno affermativo, tutti e quattro si accordarono silenziosamente per indagare più a fondo sulla questione.
Finalmente l'ora di pranzo era arrivata, e molti studenti si erano spostati dalle loro aule verso la grande mensa. Purtroppo, dopo lo scherzo di Kisshu, la mensa aveva un lungo cammino da percorrere per tornare decente come un tempo. Molte strane chiazze di un materiale sconosciuto erano rimaste ostinatamente attaccate in molti punti della grande stanza, tanto che molti faticavano a riconoscere la mensa per come era messa attualmente. Qualsiasi cosa avesse usato Kisshu, nulla sembrava poter rimuovere quelle macchie.
Il chiacchiericcio di molti studenti forniva un ottimo sottofondo per un gruppo ristretto di amici. I quattro Cyniclons accennati prima erano gli amici stretti di Kisshu, lui era il loro "leader", la mente dietro a molti scherzi. Tutti, dagli altri studenti ai docenti, lo sapevano. Era ben noto che Kisshu avesse una mente diabolica quando si trattava di essere dispettoso con coloro che non gli andavano a genio.
Messi da parte, Kisshu e i suoi amici stavano condividendo un tavolo della mensa. Il verdino non sembrava affatto in colpa per le condizioni attuali della mensa, e le occhiate che riceveva ancora da alcuni studenti gli erano indifferenti.



?:- Ehi, Kisshu...è vero quello che si dice? Che hai passato le tre settimane dal tuo allontanamento dalla tua umana? - (ಠ.ಠ)         


Domandò uno dei quattro amici di Kisshu. Era molto alto, dalla possente stazza e dal viso che dava l'aria di essere un po' tonto e lento di comprendonio. Si notava che era molto in sovrappeso, con un piatto stracolmo di cibo che sembrava formare una mini montagna. Nonostante avesse il cibo in bocca, riusciva comunque a compiere due azioni contemporaneamente: porre la domanda a Kisshu e riempire il suo cucchiaio di cibo per poi trasferirlo in bocca al giovane cadetto.
I suoi amici erano ormai abituati alla sua voracità nel mangiare, ma ognuno di loro si concentrò sulla domanda rivolta al verdino. Kisshu, dopo un momento di silenzio, rispose:


K:- É vero, sono stato dalla mia bambolina, e posso dire che sono state le tre settimane più belle della mia vita. - (─‿─)      



Lo sguardo perso nel vuoto di Kisshu suggeriva che la sua mente era immersa nelle settimane trascorse nel maniero con la sua bambolina e le altre umane, che secondo lui non erano così male. Il suo sguardo innamorato sorprese il resto della comitiva, che rimase davvero stupito quando questo fatto divenne di dominio pubblico. A differenza degli altri studenti che si accalcavano intorno al verdino, i suoi amici si misero da parte per dare spazio al loro amico, che era diventato il fulcro centrale dell'intera accademia.
Un altro ragazzo, più basso e mignerlino, dall'aspetto tipico di un secchione, aveva i capelli corti di colore arancione in stile caschetto, con una parte superiore leggermente più lunga e due ciuffi che ogni tanto gli coprivano gli occhi, creando un piccolo codino sulla parte posteriore del collo. Il codino, di lunghezza media, era trattenuto da un nastro avvolto intorno ad esso, lasciando una piccola quantità di capelli liberi. Indossava una montatura tipica degli occhiali, e la sua statura era la più bassa del gruppo, rendendolo un bersaglio di scherzi e battute da parte degli altri membri della loro combriccola.



 ??:- Da quello che ci hai appena detto, questa ragazza è diversa dalle altre, talmente speciale che per lei hai rischiato molto venendo nel suolo umano. - 


Disse il giovane cadetto, mentre si sistemava gli occhiali dopo aver parlato all'amico. Un silenzio imbarazzante calò tra loro, con gli unici rumori provenienti dal chiacchiericcio degli altri studenti e dal mangiare con foga dell'altro amico che gli aveva fatto la domanda per primo.


K:- Lei non è solo la mia bambolina... Lei è diversa dalle altre, ha qualcosa di speciale che mi attira nella sua direzione, ragazzi. Non so come spiegarvelo... Dal primo momento in cui ho posato il mio sguardo su di lei, ho capito che era adatta a me. Il suo viso a forma di cuore, le labbra invitanti che sembrano starmi invitando ad assaggiarle nuovamente, gli occhi grandi e limpidi come uno specchio in cui puoi rispecchiarti. - (─‿─)      


Kisshu, nel suo discorso un po' divagante, aveva ancora lo sguardo perso, con la mente immersa nei momenti rubati alla sua micetta. A sua insaputa, i suoi amici erano sbigottiti dal comportamento bizzarro dell'amico. Kisshu, noto come un rubacuori, ha sempre attirato molta attenzione femminile sia dentro che fuori dall'accademia. I quattro cadetti sapevano benissimo che Kisshu ha sempre sfruttato la cosa a suo favore molte volte, ma non si era mai interessato realmente a una ragazza cyniclon.
Durante l'esilio temporaneo del verdino, gli altri quattro amici parlavano tra di loro, domandandosi che tipo di persona fosse questa ragazza, se fosse la sua fisicità o il suo modo di vedere gli altri come Cyniclons. Sia nel territorio umano che in quello cyniclon, avevano un'idea distorta che dipingeva gli uni dagli altri come mostri. Dal momento che gli adolescenti avevano avuto una sola occasione di vedere gli umani dal vivo (la serata della festa), la loro curiosità verso gli umani era aumentata e di certo la voglia di conoscere la ragazza fortunata che aveva catturato il cuore del loro amico doveva essere eccezionale.
Messo in disparte e semi nascosto dall'ombra di una colonna portante, Pai osservava il fratello adottivo come un falco. Da un lato, il maggiore degli Ikisatashi era contento che il ritorno di Kisshu all'accademia fosse passato quasi sotto il radar, ma dall'altra parte, Pai conosceva bene il modus operandi di Kisshu e sapeva che, nonostante la calma apparente, alla prima occasione il fratello avrebbe fatto di tutto per inseguire di nuovo la ragazza.
Scuotendo la testa, Pai cercava di scacciare dalla mente i vari incontri tra lui, i suoi fratelli e le tre umane. Il maggiore degli Ikisatashi aveva sviluppato la teoria che le tre ragazze umane nascondessero qualcosa. Inizialmente scettico, Pai aveva in seguito potuto notare alcuni comportamenti sospetti delle ragazze, così come i tentativi del duo maggiore di far tacere la bambina quando stava per rivelare qualcosa di compromettente.
Un esempio che tornava alla mente di Pai riguardava il luna park, quando l'idiota del suo fratello adottivo, Kisshu, li aveva trascinati lui e Tart nel suolo umano con la banale scusa di "cercare" alcuni frammenti di acqua cristallo. Anche se Pai aveva subito intuito l'inganno del fratello per inseguire di nuovo la ragazza rossa, aveva deciso di passarci sopra, considerando che aveva effettivamente trovato alcuni frammenti del cristallo. Tuttavia, questa decisione non lo aveva esentato dall'avere qualche enorme sforzo per non strangolare l'altro fratello.
Pai voleva attribuire completamente la colpa alla ragazza, ma conoscendo la testa calda del fratello adottivo e la sua tendenza ad essere attratto dalle cose o persone che erano al di fuori della sua portata, l'anziano dei fratelli Ikisatashi supponeva che la colpa di Kisshu fosse al 100%, e che la ragazza rossa avesse l'unica "pecca" di essere stata alla festa quella maledettissima sera.
Parlandone con il padre, Pai e il genitore poterono colmare alcune lacune che entrambi non avevano compreso inizialmente, e il confronto tra di loro aveva cominciato a mettere i primi pezzi del puzzle al loro posto. Pai stava conducendo alcune ricerche sul comportamento adolescenziale degli umani e non avrebbe mai immaginato che ci fossero così tante informazioni preziose. Successivamente, con il permesso del padre, anche se tentato da molte altre cose, Pai poté andare insieme a Tart nel suolo umano per cercare alcuni frammenti dell'acqua cristallo.




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Intanto, da qualche parte non ben definita nel suolo giapponese, un gruppo di licantropi si muoveva a gran velocità in mezzo alla vegetazione. Le loro zampe correvano più veloci del vento, e i loro cuori battevano all'unisono per lo sforzo richiesto nella corsa frenetica per raggiungere il campo base il più rapidamente possibile.
I primi tetti delle case si ergevano a poca distanza, il che aumentava ulteriormente il passo del gruppo. Il fiato corto si poteva sentire fuoriuscire dalle narici dei musi dei grandi lupi dopo aver corso per tanto tempo. Quando arrivarono a destinazione, alcuni di loro, nel frenetico desiderio di riabbracciare i propri cari, fecero la muta da lupo a uomo.
Una lupa dal manto nocciola girò il capo per controllare se tutti fossero arrivati, ma intuì che mancavano due dei loro compagni. Poco dopo, i due sbucarono dalla fitta vegetazione, facendo sospirare di sollievo la lupa, che in quel momento si trattenne dal compiere la sua mutazione.
La lupa assunse le sembianze di una donna matura, dai capelli corti laccati all'indietro. Vestita come un motociclista, la giacca di pelle nera le donava un'aria giovanile, regalandole molti anni in meno. Soddisfatta che l'operazione fosse stata conclusa senza intoppi, la donna-lupo si diresse con passo felpato verso la grande ex stalla, ora riconvertita in mensa, dove la stragrande maggioranza del loro gruppo si recava per rinfocillarsi o, in questo caso, per una riunione d'emergenza.
Tutti i commensali erano già seduti ai loro posti, intrattenendosi in chiacchiere mentre aspettavano l'arrivo della donna. Appena entrò, tutti gli uomini e le donne presenti si alzarono in segno di rispetto. Con un accenno del capo, tutti si risettarono senza fare storie.
Silenziosamente, la nuova arrivata si sedette alla destra, con a sinistra una sedia elaborata ma vuota. Il suo sguardo su di essa era pieno di dolore e rammarico, come lo era anche per i commensali, che non commentarono ciò che stava accadendo in quel momento.
Con occhi dal verde acceso e capelli biondo cenere, questa donna si distingueva dagli altri membri del gruppo. Alcune rughe vicino ai suoi occhi testimoniavano di aver già superato da tempo la giovinezza.
Le labbra erano dipinte di un delicato rossetto che evidenziava le loro dimensioni sottili e di certo non aiutava il suo vizio di mordersele quando era sotto pressione.



G: - Bene, ora che siamo tutti riuniti possiamo dare inizio alla nostra riunione d'emergenza... Come sapete, alcuni di noi si sono uniti alla nostra causa solo di recente e, dal momento che siamo riusciti ad arginare anche solo temporaneamente alcune lacune del nostro piano, prima o poi quei bastardi dei Castel faranno la loro prima mossa... - (Ò 皿 Ó ╬)



La bionda si era animata durante il suo discorso, le pulsazioni erano evidenti a tutti i partecipanti di questa riunione, ma nessuno disse nulla, dal momento che anche loro erano animati dalla stessa rabbia di lei. Sedendosi sulla sua sedia, si mise nella sua posizione di riflessione, con le mani chiuse come in preghiera, gomiti sul tavolo e sguardo abbassato. Se la tensione potesse tagliare come un filo di rasoio, in questo caso sarebbe stato un esempio lampante.



?: - Gwen, non credi che dovremmo fare noi la prima mossa? Sono sempre loro a farlo. Forse questa volta potremmo cavarcela con poche perdite. Dalle poche informazioni che siamo riusciti a ricavare, i Castel stanno facendo piazza pulita nel Nord America, il loro dominio si sta espandendo troppo velocemente. - (≖̥︵≖̥)   


Domandò un moro alto come un gorilla, dalla carnagione chiara e alcune piccole cicatrici sul volto sul lato sinistro. Gli occhi scuri erano puntati sulla donna di nome Gwen, ancora seduta mentre meditava su ciò che il suo compagno le aveva appena riferito.



G: - Dici che i Castel stanno facendo piazza pulita? Tipico del loro modus operandi, e da come stanno andando le cose al momento, credo che procederemo con le nostre operazioni. Zannafè, quel maledetto sta facendo piazza pulita contro i suoi avversari che ancora stanno cercando di resistere. E noi sappiamo per esperienza diretta che mettersi contro di lui e cercare di resistere è solo un modo masochista di sopravvivere alla propria condanna a morte. - ( ರ - ರ) ╬        


Lo sguardo duro della donna licantropa era perso nel vuoto, ma il suo tono di voce freddo trasmetteva tutta la rabbia che provava per quel traditore. Una donna sulla quarantina, dai capelli scuri e tagliati fino a metà spalle, alzò il braccio, attirando così su di sé l'attenzione dei commensali. Come la maggior parte dei presenti, anche lei era vestita in modo casual. Con un cenno del capo, Gwen le concesse il permesso di parlare.


??: - Gwen, vorrei ricordarti che oltre al problema dei Castel, ci sono giunte alle nostre orecchie voci secondo cui un gruppo ristretto di soldati Cyniclons sarebbe passato attraverso le nostre terre per fare delle perlustrazioni. Alcuni di noi li hanno intercettati a poche miglia da qui, dove stavano discutendo su come estendere il loro raggio d'azione contro l'esercito giapponese. -  (•́ _ •̀ )      


Queste nuove informazioni misero un certo allarmismo a tutti i partecipanti della riunione, i bisbigli erano un sottofondo fastidioso per Gwen mentre era concentrata a rimurginare per assimilare quello che Joanna le aveva appena detto. Prima Pam partiva verso chi sa dove, per giunta insieme a Oscar " Che Dio, ci scampi" pensava Gwen con un pizzico di fastidio dipinto in faccia, "quell'uomo sapeva come mettere mala zizzania in ogni dove". Poi le giunge orecchio  che i Castel stavano espandono la loro influenza facendo così che le loro spie che si trovano in America essendo gli unici contatti tramiti che avevano per tenersi in costante aggiornamento per le sorti del loro vecchio villaggio stavano scontrando delle difficoltà, e ora ci mettono pure i Cyniclons.
Un cipiglio era apparso sulla fronte della ex beta di Elizabeth, la donna non credeva che le cose potessero incasinarsi ancora di più di quando non ne fossero in questo momento.
Quante volte Gwen aveva immaginato che la sua amica Elizabeth fosse ancora viva, sicuramente lei saprebbe come gestire tutti questi casini che si stavano accumulando. E non era da sola, molti sapevano che il posto vagante del ruolo di alfa era vuoto da troppo tempo, molti tacerono sulle origini di Pam per il suo bene e anche perché il vecchio Cheveyo aveva loro intimato di cucirsi la bocca chiusa per far modo che il peso dell'onere di essere la figlia di Elizabeth non le cadi troppo presto sulle sue fragili spalle.


G:- " Pam era solo una bambina" -


Gwen pensò tra sé che la dipartita di Elizabeth fosse giunta nel momento peggiore, quando Pam era ancora una bambina indifesa. La licantropa aveva ricevuto solo pochi giorni prima una lettera da parte della ragazza, dove con uno stratagemma di inchiostro spiegava in breve messaggio di trovarsi nel territorio dei Cyniclons come accompagnatrice di Oscar per firmare un trattato di pace tra le due parti coivolte. Se questo avesse avuto successo, forse lei e l'ambasciatore giapponese sarebbero tornati a Tokyo il prima possibile. Gwen, quando lesse per la prima volta la missiva di Pam, quasi le venne un infarto sapendo che la sua figlioccia si trovava nel territorio degli alieni, cosa che non le andava affatto bene. Sentendo che Cheveyo non le aveva detto nulla a riguardo, Gwen suppose che neanche il vecchio sciamano sapesse cosa stesse facendo effettivamente Pam.
Joanna, vedendo Gwen persa nei suoi pensieri, si avvicinò alla donna per posare delicatamente la mano sulla sua spalla, cercando di risvegliarla dal suo isolamento.


J: - Gwen, ti vedo un po' strana. Tutto bene? -  ( ⚆ _ ⚆ )


G: - No, Joanna, non va affatto bene. Di recente ho ricevuto una lettera da parte di Pam, dove mi scrive dal territorio dei Cyniclons. Ti ricordi quando ti avevo parlato della partenza di Pam con l'ambasciatore?... Beh, sembra che entrambi abbiano fatto questo viaggio diplomatico per negoziare una trattativa di pace con i Cyniclons. - (•́ _ •̀ )      


A queste parole, tutti si voltarono verso le due donne e le varie chiacchiere si interruppero bruscamente. Era risaputo che altri continenti erano nella stessa situazione del Giappone, suddivisi geograficamente in due parti e dilaniati dalla guerra da molti anni. Per fortuna, il loro branco non era stato coinvolto nel conflitto, ma Gwen sapeva che prima o poi la triste sorte li avrebbe raggiunti.


J: - Scusami? Mi stai dicendo che Pam è nel territorio dei Cyniclons? - (⊙_⊙`)      


G: - Non ne sapevo nulla, l'ho appena scoperto. Credo che ci sia qualche collegamento con l'ambasciatore Larsson. Lui e Pam sono in qualche modo coinvolti in questa faccenda. - ╮( •́ω•̀ )╭     



H: - Scusami Gwen, stai dicendo che Pam, la nostra Pam, si è fatta coinvolgere coi Cyniclons tramite l'ambasciatore? -  ( ●ᆺ●)??


L'uomo in questione si chiamava Harry. Alto e giovane, forse sulla trentina, vestito in modo casual, i capelli biondi e la barba leggera gli conferivano un'aria giovane. Fin dall'inizio della riunione, era rimasto in silenzio, ascoltando attentamente gli scambi di informazioni. Tuttavia, sentendo Joanna e Gwen parlare di Pam che si era recata nel territorio dei Cyniclons per una missione suicida, si era mostrato scettico, come molti dei suoi compagni di seduta.


G: - Harry, come ho già detto, Pam mi ha recentemente consegnato questa missiva e, da quanto ho capito, il viaggio era già stato organizzato molto tempo prima di quanto potessi immaginare. -  ┐( ù_ù )┌     


Il tono stanco di Gwen rifletteva il suo stato d'animo. Quel giorno, una buona parte di loro era partita all'alba per rinforzare i confini e fare una lunga perlustrazione del territorio. Per Gwen, partire così presto senza bere il suo caffè mattutino era qualcosa di oltraggioso, e solo a pensarci le venivano meno le forze.
Joanna, vedendo che la situazione stava diventando deprimente per Gwen, decise di spostare l'attenzione sul favore che Pam aveva chiesto loro di fare poco prima di partire.


J: - Gwen, mi hai detto che poco prima di partire Pam ti ha chiesto di farle alcuni favori, giusto? -  ╮(^¬^)╭    


Gwen intuì l'intenzione di Joanna di distrarla e, vedendo la sua buona volontà, decise di accantonare temporaneamente la questione riguardante i Castel, per cambiare argomento:


G: - Joanna ha tirato fuori un argomento che stavo quasi dimenticando. Pam aveva chiesto di tenere sott'occhio le sue protette e il maniero a causa del cyniclon che da qualche tempo stava importunando Berry. -  (•̀⌓•́)   


J: - Ah, giusto. Ognuno di noi ha fatto a turno per non lasciare sole quelle povere ragazze. Posso dire, a nome mio e dei miei compagni, che quel Kisshu è imperterrito. -  ヘ(;´o`)ヘ       


Disse Joanna con tono esasperato, sedendosi sulla sua sedia quasi senza forze al solo pensiero di quello che lei e i suoi compagni avevano dovuto sopportare durante i loro turni di guardia.
Questo suscitò un certo allarmismo tra i presenti, che stavano ascoltando gli aggiornamenti sulle perlustrazioni e sugli appostamenti intorno al maniero degli Uchiha. Gwen alzò lo sguardo verso Joanna.


G: - Joanna, con questo cosa intendi dire?... C'è qualcosa che non mi hai detto? -  ( ≖͞  -≖͞) ??        


Joanna emise un profondo respiro. Quello che stava per dire non sarebbe stato piacevole.


J: - Il cyniclon, Kisshu, ha dimostrato di avere una predilezione quasi ossessiva verso Berry, la mezzana dai capelli rossi. Non fa altro che importunarla continuamente, e a un certo punto è persino arrivato a inseguirla insieme alle altre ragazze all'interno del maniero, come se fosse un gioco. La situazione è diventata così seria che si è palesato persino alla servitù. - (;ಠ⌓ಠ)    


Joanna prese un bel respiro, accentuando la suspense nell'aria. Gwen e tutti gli altri commensali erano sospesi, aspettando il proseguimento del suo racconto.




                                                                                            INIZIO FLASH-BACK.




Joanna e alcuni uomini erano appostati nelle vicinanze del maniero, la vegetazione sparsa faceva da copertura per i loro nascondigli. Tutti in un silenzio tombale seguivano le vicende dei quattro ragazzi, che si erano trasformati loro malgrado in protagonisti di una scenetta tragico-comica. Il cyniclon volava con una vena gioisa mentre inseguiva le tre umane, che a loro volta facevano un enorme sforzo per sfuggirgli. Il loro inseguitore, avvantaggiato dal dono della levitazione, non faceva alcuna fatica a seguirle, e a un certo punto i licantropi restarono sconcertati alla vista di un tridente tirato dal ragazzo contro il trio. Joanna e gli altri furono scioccati dal gesto folle appena compiuto dal ragazzo.
Joanna era pallida in volto. Tanto lei quanto gli altri avrebbero voluto intervenire e dare una lezione al ragazzo, allontanandolo per sempre dal maniero degli Uchiha. Tuttavia, sapevano che un'azione diretta avrebbe causato molti più problemi alle tre ragazzine. Anche se per natura i licantropi non rimanevano in disparte di fronte a un'ingiustizia, dovevano fare finta di nulla.


B:- COSA GLI FRULLA IN TESTA A QUEL SCELLERATO?... CI POTEVA ANCHE AMMAZZARE! - \(●Д●)/


Strillò spaventata, per aver deviato in tempo il tridente che Kisshu aveva fatto correre verso di loro.


O:- Per poco non ci rimettevamo tutte... - ("°.°")


Una Ondina spaventata, aveva poggiato la mano sul petto dove poteva sentire benissimo il battito del suo cuore accellerato, che andava a mille. Nel miscuglio della corsa e del forte spavento, quando vide l'oggetto accnutundente arrivarle dietro le loro spalle.


N: - Wow... ACCIPICCHIA CHE TIRO... Non sapevo che Kisshu fosse un bravo lanciatore di coltelli. - (✪∇ ✪)


I licantropi nascosti rimasero di sasso davanti all'ingenuità della bambina, che, non rendendosi conto del pericolo scampato, fece infuriare una Berry inviperita che la bacchettò per benino, entrando così in conflitto con la biondina. 
Ecco perché in un secondo momento, dopo qualche scambio di battute tra le più giovani e il tentativo maldestro della verdina di dividerle in maniera pacifica ma fallendo miseramente, uno dei giovani reclutati per fare la ronda fece notare ai suoi compagni di non essere più i soli spettatori della tragica commedia che si stava svolgendo sotto i loro occhi. 
Infatti, alzando gli occhi al cielo, vennero sorpresi per la seconda volta quando videro due nuove figure di Cyniclons: un bambino e un adolescente. I sussurri che Joanna sentiva alle sue spalle da parte dei suoi compagni non le scioglievano i nervi che stava accumulando in quel momento, ma vedendo come in un secondo momento l'intervento provvidenziale di Zanna Bianca, che aveva dato un avvertimento al cyniclon, e la ritirata frettolosa dei due Cyniclons, aveva tolto un macigno che aveva appesantito molto la bocca dell'amica della licantropa. Con un accenno del capo, sia lei che gli altri si ritirarono in silenzio.



                                                                                 FINE FLASH-BACK




G:- Mi stai dicendo che Kisshu è stato morso da Zanna Bianca, nel di dietro? Ah ah ah!! -  (≧∇≦)     


Domandò Gwen con voce incredula, un'immagine del genere le passò per la mente e una risatina le sfuggì dalle labbra. Era un vero peccato non aver assistito a una scenetta del genere, almeno avrebbe potuto fare qualche risata a spese del ragazzino impertinente.


H:- Sì, ho sentito dagli altri che raccontavano una cosa del genere l'altra volta. All'inizio ho dubitato che Zanna Bianca avrebbe fatto una cosa del genere, ma adesso posso solo immaginare le grosse risate che le tre poverine si saranno fatte. -   。・゚゚・(๑≧∇≦))・゚゚・。       

A Harry gli lacrimavano gli occhi per il troppo trattenere le risate, mentre allo stesso tempo Joanna gli passava un pacchetto di fazzoletti per permettere al suo collega di ricomporsi prima di proseguire con il racconto. Gli altri commensali, sentendo il racconto della loro compagna, ridevano non in modo così sottile come aveva fatto Joanna mentre raccontava l'accaduto.


G:- E per quanto riguarda l'altro favore chiesto da Pam? Mi pare che lei volesse che venisse indagata l'origine del bouquet, legato con un fiocco viola. Sia Pam che noi sappiamo che oltre a lei nessuno ha motivo valido di visitare il luogo di riposo di Eliza. -  (._.`)       


Disse l'ex beta del clan Uchiha, le cose di cui doveva prestare attenzione stavano aumentando. Joanna, a sua volta, sembrava concordare con Gwen e scuotendo il capo lentamente riprese a parlare per esprimere la sua opinione sulla questione.


J:- Già, la cosa mi puzza parecchio. Ho chiesto in giro, e nessuno dei nostri conosce la posizione esatta dove si trova la cripta di Elizabeth. Inoltre, anche con questa informazione alla portata di tutti, nessuno si sarebbe azzardato a recarvisi senza prima chiedere il permesso direttamente a Pam. Sarebbe visto come una mancanza di rispetto sia nei confronti di lei che della madre. - 〣(._.`)〣    


Rispose Joanna, con il capo chino e seduta in posizione raccolta sulla sua sedia, poggiava il suo volto sul dorso della mano destra, completamente assorta nei suoi pensieri. Anche Harry fece un cenno affermativo alle parole di Joanna. La situazione stava diventando molto sospetta. L'indagine sul mistero del bouquet era appena iniziata e i primi risultati non sarebbero tardati ad arrivare. Quindici minuti più tardi, la riunione si era sciolta.
Rimaste sole, dopo aver ripulito tutto, si sedettero su due sedie lasciate appositamente per loro e iniziarono a parlare.


G:- Joanna, devi essere sincera... Pensi che il mazzo di fiori che Pam ha trovato nella cripta di Eliza sia da parte... - ( ⚆ _ ⚆ )    


Gwen era mortalmente seria, e il suo inizio del discorso era un chiaro segno che non avrebbe l'asciato stare l'argomento che era spinoso da parte di entrambe, la bionda sapeva che prima o poi Pam avrebbe saputo la verità e quindi era meglio togliere ogni possibile dubbio sul bouquet.


J:- Gwen, io non so che dirti!...Io ho dei forti dubbi che sia lui, dietro la storia del bouquet, sono passati troppi anni è impossibile...come avrà fatto a sapere dove è stata seppellita Elizabeth?. Il funerale era stato celebrato con una manciata di noi per l'intimità voluta da Elizabeth in persona, cosa... cosa ti porta a tirare fuori un argomento che è stato chiuso da moltissimo tempo, non fartene un ossessione come tuo solito -  (>^~^;)>     


Joanna era confusa dalla piega che stava prendendo il discorso stavano affrontando, Gwen stava parlando di cose avenute molti anni prima che Pam nascesse, e non capiva il nesso tra il bouquet e il possibile fidanzamento della loro amica. All'epoca erano appena entrate nel mondo degli adulti, ed entrambe ricordarono quando l'argomento venne fuori all'improvviso.
Un brivido prese alla sprovvita Joanna a quel  ricordo, e rendendosi conto che dal momento che l'attenzione era alta entrambe in comune accordo decisero di concentrarsi sull'argomento della lettera.


J :- Pam ha spedito la lettera a te, giusto? -


Dal torno incerto, Joanna stava cambiando argomento ancora una volta, e Gwen nuovamente non disse nulla prima di prendere parola.


G:- Si!...Pochi giorni prima ho ricevuto una strana lettera, e il contenuto era celato da un messaggio segreto. La pergamena aveva un leggero odore di un profumo che mi era molto conosciuto e lì che dal primo indizio mi sono molto isospettita. -  ( ≖͞  -≖͞) ??        







                                                                        INIZIO FLASH-BACK




Da alcuni giorni, Gwen stava lavorando più del solito nel suo studio; i suoi gesti erano meccanici e la sua mente vagava altrove. Stava ripensando a quando, verso l'alba, Gwen venne svegliata dal ronzio del suo cellulare. Avendo l'udito sviluppato, la licantropa poté percepire che la stavano chiamando. Sotto le lenzuola del suo letto, una mano alla cieca tastava la superficie del mobile che stava di fianco al letto. Dopo vari tentativi andati a vuoto, la mano tremolante di Gwen riuscì ad afferrare l'oggetto tanto agognato e, portandoselo sotto le coperte, la sua voce impastata dal sonno si udì da sotto le coperte.


G:- Pronto?... Chi chiama?... Giuro su Dio, che se questa chiamata non è urgente...-


La minaccia poco velata era percepita dal tono adirato della licantropa, non molto contenta di essere stata disturbata dalle prime ore del mattino. Dall'altra parte della chiamata, si sentì prima un leggero sospiro e poi silenzio, prima che la persona che aveva chiamato Gwen prendesse parola.


Pm:- Se avessi saputo che avresti risposto in questo tono, mi sarei limitata a spedirti una lettera... madrina. -

Le parole enigmatiche furono sufficienti a risvegliare del tutto Gwen, che alzandosi dal suo letto, sia il cuscino che le coperte caddero senza fare cerimonie. La faccia della donna era confusa, e si domandava perché Pam la stava chiamando a quest'ora. Nel giro di mezz'ora, entrambe si diedero appuntamento poco fuori dal campo santo dove si trova la cappella della famiglia Uchiha. In primo impatto si limitarono a studiarsi a vicenda, e con Zanna Bianca che scodinzolava allegramente, si spostò nella postazione di Gwen per ricevere dei grattini alla testa da parte della donna.


Pm:- Credo che dovremmo fare due passi, cosa ne pensi, Gwen? -


G:- Credo che sia un'ottima idea, Pam! -

I primi minuti di passeggiata erano avvolti nel silenzio più totale, a parte Zanna Bianca che scodinzolava allegramente con la lingua di fuori che penzolava di lato. Un leggero venticello sventolava le chiome delle due licantrope, mentre quest'ultime si sedettero su una panchina abbandonata mettendosi comode; la lupa annusava negli intorni fino a quando un grillo solitario attirò la sua attenzione. Con il suo naso si avvicinò piano piano all'insetto verde, ma quando quest'ultimo la vide avvicinarsi fece un salto atterrando così su un'altra pianta poco distante dalla prima. Zanna Bianca non sembrava avere l'intenzione di lasciare stare l'insetto insolito e, man mano che faceva qualche passo vicino a esso, il grillo si spostava dall'altra parte.
La cosa proseguì per pochissimi minuti, perché Zanna Bianca, stanca di stare appresso allo strano insetto, prese posizione e fece anche lei un salto. Ma per sua sfortuna, il grillo, vedendola arrivare, saltò da un'altra parte e Zanna Bianca rimase a mani vuote. Mentre cercava freneticamente il grillo con la testa, Gwen e Pam, vedendola confusa, entrambe risero alla sua ricerca frenetica.


G:- Vedo che Zanna Bianca è piena di vitalità stasera. - ^^


Così Gwen prese per prima la parola con la figlioccia. Quest'ultima, dopo un accenno col capo e vista con la coda dell'occhio Zanna Bianca ancora intenta a cercare il grillo, si limitò a dare la sua attenzione alla donna che le stava accanto.


Pm:- Mi dispiace averti svegliato a un'ora così strana, ma tra poche ore dovrò partire. - (--)... 


Appena sganciata la bomba, gli occhi di Gwen si spalancarono, colta di sorpresa dalla notizia inaspettata del viaggio della ragazza che le stava di fronte. Pam, la sua amata figlioccia, sarebbe partita da lì a poche ore e ora lo veniva a sapere? Gwen continuò a guardarla scetticamente e, vedendola seria, non poté che rimanere in silenzio e lasciarla proseguire il suo discorso.  Σ ( ○–○)?!    
Pam, in un primo momento, puntò il suo sguardo verso il cielo. I primi raggi solari stavano timidamente iniziando a sbugiare verso l'orizzonte, e una leggera nebbiolina stava iniziando a prendere possesso della vasta area della campagna.


Pm: - Come ti ho appena detto, tra poche ore partirò per un viaggio diplomatico, e per quanto riguarda i dettagli, non posso dire molto, dal momento che è strettamente collegato al ruolo di ambasciatore che Oscar ricopre. Non posso dire nulla che possa compromettere il viaggio. -  ┐( ̄  - ̄)┌     


G:- Dal momento che non puoi dire molto, posso dedurre che sia una cosa seria. -  (•́ _ •̀)            


Pm:- Il vero motivo per cui ho chiesto di vederti a quest'ora è perché ho bisogno che tu mi faccia due favori mentre io non ci sarò. -  ᓀ ᓂ  


Il suo tono aveva messo un certo allarmismo in Gwen, e gli occhi della figlioccia le diedero conferma, due pezzi di ghiaccio facevano bella mostra al posto dei suoi bei zaffiri di un blu intenso che caratterizzavano lo sguardo penetrante della ragazza.


G:- Due favori?...Se rientrano nelle mie capacità, farò del mio meglio per soddisfarli. Dimmi tutto. -  ʅ(◞‿◟)ʃ       


Pm:- Il primo favore che ti chiedo è di tenere sotto controllo le ragazze, soprattutto Strawberry... -  ᓀ ᓂ  


G: - Strawberry, intendi la mezzana dai capelli rossi? -  ( ●ᆺ●)??


Pm: - Sì, lei! ...Ti ricordi quando al maniero c'è stata la festa che Oscar ha insistito per organizzarla come scusa per festeggiare il mio ritorno? -  ᓀ ᓂ  


Alla menzione della festa che si era conclusa in maniera disastrosa, fece arricciare il naso alla donna bionda e il suo viso si contorse in una smorfia, rivelando che anche lei venne a sapere di quello che era successo poco tempo prima.


Pm: - Di recente, uno dei cinque Cyniclons che si sono imbucati durante i festeggiamenti, a quanto pare si è imbattuto in Strawberry e ha messo gli occhi su di lei. Avrei potuto ignorarlo se la cosa fosse rimasta a una semplice infatuazione, dal momento che entrambi sono adolescenti e queste cose accadono tutti i giorni nella vita di molti adolescenti. Sono molto preoccupata che, dal momento della mia partenza, il ragazzo in questione, Kisshu, così mi pare si chiami, possa decidere di approfittare della mia lunga assenza per fare qualche "visita" a Strawberry.-  ᓀ ᓂ  


G: - Da come procede la storia, sento che sta arrivando il tasto dolente. -  (•⌓•)       


Pm: - Purtroppo non hai torto. In breve, il ragazzo in questione ha iniziato a fare dei sopralluoghi nei dintorni del maniero e l'ho visto molte volte fare la ronda a pochi metri di distanza sopra il maniero. Per fortuna, Strawberry ancora non ha notato la sua presenza, ma credo che questa falsa pace finirà quando me ne sarò andata.-    ≖̥ ≖͞     


Un gruccio si era palesemente esposto sul viso dell'ereditiera, mettendo in evidenza il suo problema appena raccontato all'altra licantropa. Gwen rimase in silenzio a contemplare il racconto appena sentito. Se da quello che le aveva raccontato Pam, questo ragazzo Cyniclon non era un tipo da sottovalutare. E sempre opinione personale della donna lupo, Kisshu, se affrontato in modo diretto, potrebbe creare non pochi problemi a tutti loro che volevano passare sotto il radar dalle attenzioni indesiderate.



G: - Penso che vorrei prima farmi un'idea di come si comporta quando c'è Strawberry nei paraggi, così saprò come intervenire se questo Kisshu decidesse di fare qualcosa di divertente. -  (っ‸-)          
 

Seria in volto, lo sguardo era puntato dritto su quello della ragazza, che con un cenno del capo la ringraziò silenziosamente. Poi trascrisse vocalmente il secondo favore che Gwen doveva fare. ≖̥ ≖͞     


Pm: - Per il secondo favore è molto criptico da parte mia dirtelo. Sono passata prima a fare i miei omaggi alla tomba della mamma e, mentre cambiavo i vecchi fiori con quelli nuovi, mi sono imbattuta in un bouquet con il nastro viola. Non aveva nessun biglietto e da come fossero stati posizionati, chiunque possa essere sia passato di recente poco prima del mio arrivo. - ᓀ ᓂ  


Un'altra bomba era stata sganciata, questa volta da Pam, e anche stavolta gli occhi di Gwen si spalancarono, tremolanti dal forte shock appena provato. Prima il Cyniclon che molestava una delle protette dell'ereditiera del clan Uchiha, adesso qualcuno si era introdotto nella cappella di Eliza e aveva lasciato un bouquet che non lasciava loro nessun indizio su chi avesse varcato le porte del luogo di riposo di Lady Elizabeth. Σ ( ○–○)?!    



G:- Ho capito... vuoi che io indaghi su questo alone di mistero che avvolge i bouquet lasciati sulla tomba di tua madre? -   •́ •̀  


Un momento di imbarazzante silenzio calò su entrambe, e nessuna seppe cosa dire per uscire dalla situazione appena creata. Grazie a Dio, trovarono una via di fuga sotto le sembianze di Zanna Bianca, che tutta contenta camminava saltellando. Vedendola avvicinarsi, sia Pam che Gwen si abbassarono alla sua altezza per vedere cosa la lupa aveva portato loro.
Tutta contenta di ricevere le loro attenzioni, aprì la bocca e fece cadere per terra uno strano miscuglio di melma verde e poltiglia. Entrambe le donne si scansarono. Pam socchiuse gli occhi per inquadrare meglio cosa avesse rigurgitato, e un attimo dopo si resero conto di cosa era. I suoi occhi si ingrandirono leggermente e la bocca si socchiuse quando si rese conto di cosa avesse portato la lupa.


Pm:- Zanna Bianca, cosa ti ha mai fatto di male quel povero grillo, per essere ridotto in questa maniera da te? -   (ಠ.ಠ)           

La sua voce colma di sorpresa risuonò nell'area dove si era svolto l'incontro segreto tra due donne lupo.





                                                                                      FINE FASH-BACK.




Fu un incontro che lasciò l'amaro in bocca a Gwen, e a distanza di mesi senza alcun messaggio da parte di Pam, ora veniva a sapere tramite un pezzo di carta il vero motivo di tutto questo grande mistero. Gwen amava Pam come una figlia, e sapere che era sola con l'ambasciatore Oscar non le faceva dormire bene la notte. Quel vile ambasciatore sapeva il fatto suo, e una strana sensazione sgradevole pervadeva la donna licantropa. Era una sensazione sfuggente, ma si era amplificata dopo il messaggio di Pam, e non potendo fare nulla, Gwen si sentiva inutile. Sperava che il viaggio diplomatico di Pam si concludesse al più presto e che facesse ritorno il prima possibile. Inoltre, Cheveyo era finalmente intenzionato a parlare con Pam per raccontarle alcune cose su sua madre, e Gwen sapeva che il vecchio sciamano aveva esitato molte volte nel dire la verità a Pam. Scuotendo il capo, la bionda si era nuovamente spostata nel suo studio dopo aver parlato con Joanna. I primi risultati delle loro indagini non sarebbero tardati ad arrivare, e sperava che almeno fossero buone notizie.













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 ANGOLO AUTRICE:


Salve a tutti, ben ritrovati con un altro capitolo, ritorno dopo una lunga assensa per ricaricarmi le " batterie" perché ne aveva bisogno urgentemente.
Ma credo anche che questo capitolo sia stato prolungato più del dovuto, ma sono contenta di aver inserito alcuni riferimenti dei vari vecchi capitoli già pubblicati in precedenza, come il capitolo 10 "la partenza", dove si fa riferimento al mazzo di bouquet dal nastro viola, l'altro capitolo episodio 12 " i guai non arrivano mai da soli, ricordatelo".
Man mano la trama si infittisce e forse, in un altro capitolo verrà accennato nuovamente il mazzo di fiori con il fiocco viola.


K.J ❤

   
 
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