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Autore: dragun95    09/04/2024    1 recensioni
Godzilla e Kong hanno distrutto Mechagodzilla ponendo fine alla rivalità che le due razze provavano da generazioni. Ma la Monarch non ha smesso di studiare la Terra cava e nemmeno la Dasao. Paula fa parte della divisione Mens della Dasao e possiede alcune abilità sovrannaturali, grazie ai quali potrebbe aver scoperto dei segreti inquietanti riguardanti la Culla dei Titano.
Adam invece ha deciso di dare un taglio al lavoro per godersi qualche giorno di riposo. Ritrovandosi però coinvolto in questioni familiari che ha sempre preferito evitare, per non soffrire più.
Anche sa divisi nel mondo interno e quello esterno i due ragazzi, si troveranno ad affrontare cose che nessuno dei due si sarebbe aspettato. Anche se in misure molto diverse.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Dasao Research'
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CAPITOLO 5

 
 
 
L’istinto di una persona davanti ad un grande animale selvaggio era quello di restare completamente immobile, forse per via dello shock. Paula non fece eccezione mentre guardava la creatura della Terra cava che la fissava. E già questo era un brutto segno.
 
“Un Basiliscus…proprio ora” la creatura era alta tre metri. Piccolo per gli standard di quell’ambiente, ma per lei era un gigante. Il muso sporco di sangue, forse aveva lottato con il Brambleboar che stava controllando.
Deglutì, mentre cercava di muoversi lentamente per andarsene senza insospettire la creatura. Sfortunatamente questa non gli toglieva gli occhi di dosso facendo saettare la lingua biforcuta fuori dalla bocca. Si impose di non sembrare spaventata o avrebbe potuto fiutare la sua paura. Certo era più facile a dirsi che a farsi.
 
“Il veicolo dista quasi trecento metri. Con uno scatto potrei farcela? No lui sarebbe più veloce. I proiettili elettrici possono fermarlo? Dovrei tentare è la mia unica alternativa” una valanga di pensieri tra domande e auto risposte le riempirono la testa.
Il Basiliscus invece aprì il becco munito di piccoli denti seghettati emettendo un verso che sembrava un incrocio tra un sibilo e il gracchiare di un uccello. Quello risvegliò Paula che vide la creatura sputargli contro.
Si gettò di lato per evitarla mettendosi a carponi, prendendo subito il fucile e puntandolo verso il muso della creatura. Lanciò uno sguardo alla sostanza biancastra che gli aveva sputato contro, notando che sembrava si stesse solidificando. Doveva essere il modo in cui immobilizzava la sua preda. La lucertola piumata la guardò girando gli occhi facendo saettare la lingua.
 
Portò la mano a girare il tasto del display sul lato del fucile per tararlo sulla potenza massima. Sentiva le mani tremargli così come tutto il corpo per la paura. Quella creatura avrebbe potuto mangiarla in un sol boccone.
 
Appena il Basiliscus fece un passo verso di lei, premette il grilletto. La canna sparò un proiettile elettrico che prese in pieno il muso dell’animale. Questo rizzò la testa agitandosi per la scarica che stava ricevendo.
A quell’occasione Paula si voltò per darsela a gambe il più velocemente possibile. Ogni secondo che guadagnava era un tesoro prezioso. Dietro di sé un verso acuto la mise in guardia. La lucertola piumata si era già ripreso e non sembrava per niente felice della scarica.
 
Non si voltò nemmeno continuando a correre più veloce, grazie anche alla paura e l’adrenalina che le stava scorrendo in quel momento. Ma la sua moto era ancora lontana, doveva provare a seminarlo.
 
“Vediamo come se la cava a zig zag” si spostò di lato in mezzo agli alberi, mentre la creatura la seguiva artigliando la corteccia. Si girò sparando nuovamente colpendolo alla zampa, facendolo arrestare per il dolore alla zampa. Il Basiliscus ruggì sputando la sua sostanza bianca proprio mentre la castana si riparava dietro ad un albero.
Prese un profondo respiro prendendo una granata stordente dalla cintura e dopo aver tolto la sicura, la lasciò dove si trovava correndo in avanti. La lucertola si avvicinò per provare a ghermirla con gli artigli, mentre la granata esplodeva.
 
La Dasao forniva corsi di autodifesa, uso delle armi e anche addestramenti militari di base, anche al personale che non faceva parte della divisione armata. E mai come in quel momento gli sembrò tempo ben speso. Si guardò indietro vedendo il Basiliscus che agitava la testa, forse stordito dalla granata.
 
-Magnet VS, accensione- disse sul comunicatore da polso accendendo la moto da remoto ed affrettando la sua corsa. Aveva il sospetto che non appena quella cosa si fosse ripreso sarebbe venuto a cercarla più furioso che mai.
 
I trecento metri più veloci della sua vita ma finalmente vide il suo veicolo. Il suo sollievo però durò poco.
Il Basiliscus uscì dagli alberi bloccandole la strada, quella bestia l’aveva aggirata per tendergli un’imboscata. Si fermò di colpo cadendo all’indietro, mentre l’ombra della creatura la copriva. Strinse la presa sul fucile, ma era quasi certa di poter fare ben poco se non farlo incazzare dio più.
Si specchiò nelle pupille arancioni da rettile, sentendo il cuore stretto in una morsa dalla paura. Stava davvero per morire lì, divorato viva.
 
-Dios yanapaway- prego con le pupille ridotte a due fessure e il dito tremante sul grilletto. La creatura della Terra cava sibilò aprendo la bocca per sputarle contro la sostanza che secerneva. Chiuse gli occhi pronta a sparare. Il Basiliscus però si fermò alzando la testa per fiutare l’aria con la lingua, come se avesse sentito qualcosa. Dopo di che alzò la testa verso il cielo.
Paula seguì la stessa direzione, vedendo una creatura alata scendere in picchiata verso di loro. La lucertola piumata si alzò sulle zampe posteriore proprio mentre la nuova creatura si buttava su di lui.
 
La ragazza guardò le due creature rotolare per poi staccarsi per poter combattere. Quella nuova la riconobbe come un esemplare di Ion dragon. Doveva essere sui quattro metri, decisamente ancora un cucciolo. Forse aveva attaccato perché affamato o per il territorio. Ma non era mai stata felice di vedere quel muso attaccabrighe come in quel momento.
Il piccolo dragon ruggì alzandosi in volo quando il Basiliscus gli sputò addosso. Gli afferrò la testa con gli artigli delle zampe e con un battito d’ali lo sollevò da terra per poi sbatterlo al suolo.
Vedendoli impegnati, spostò lo sguardo sul veicolo, era la sua unica occasione. Facendo forza si rimise in piedi scattando come una scattista olimpica verso il veicolo e saltando letteralmente sulla sella. Subito diede gas e la moto si sollevò da terra. Per poi scappare via mentre le due creature erano intente a combattersi.
 
-…l’ho scampata per il rotto della cuffia!- il cuore gli stava ancora martellando nel petto minacciando di saltargli fuori. Aveva rischiato grosso questa volta, doveva stare più attenta.
Si lanciò un ultimo sguardo indietro, l’unica cosa che voleva era tornare alla base e dimenticare quello spiacevole incontro. Inoltre era certa che il professor Ewan l’avrebbe ripresa per il suo ritardo e la sconsideratezza.
 
 
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-Grazie per aiutarmi a lavare i piatti-
 
-Nessun problema. Mi ospita in casa sua è il minimo- Adam sorrise alla matrigna. Quel gesto che però era all’apparenza semplice, a lui costava molta fatica. Forse perché non l’aveva accettata come tale, colto troppo alla sprovvista. Ma dopotutto Yasmin era una persona cordiale e gentile, tutto il contrario della figlia. Che era sdraiata sul divano, smanettando sul cellulare, come ogni adolescente.
 
“Fortuna che non ero come lei alla sua età!” pensò, anche se avrebbe preferito rimuovere quel periodo della sua vita. Il solo pensiero era come un coltello che lo lacerava dall’interno.
 
 
  << Nelle ultime ore un Titano è stato avvistato, emergere presso la spiaggia di Honolulu >> questa notizia fece ruotare le orecchie del biondo come radar.
  << Un’altro caso dei mostri che spuntano da tutte le parti. Tu cosa ne pensi Kelsi? >> chiese l’uomo rivolto alla sua collega.
  << Il governo si sta mobilitando. Ma anche se non ci sono vittime la gente è spaventata e chiede l’intervento di manovre pesanti per risolvere il problema >>
  << Quindi tu saresti a favore di usare armi di distruzione contro queste creature? >>
 
Il solo sentire quella domanda fece innervosire il ragazzo che strinse forte la spugna facendo fuoriuscire la schiuma: -Papà fammi un favore e cambia canale. Non mi va di sentire questa merda!- era stato volgare, forse un pochino. Ma non ci riusciva ad ascoltare sciocchezze simili.
 
-Non ti piacciono i programmi di satira?- gli chiese Sidney. Anche se nemmeno lei stava effettivamente prestando attenzione al programma. Troppo noioso per i suoi gusti.
 
-Dipende dall’argomento. Come questa stronzate di usare le armi contro i Titani- era un’idea controproducente. Considerando che erano poco efficaci, li avrebbero solo fatti incazzare. Ormai era palese che gli umani erano più inclini ad attaccare senza pensare ad altre alternative, pensando di essere nel giusto. Ma era così che iniziavano le guerre.
 
-Non ti facevo un pacifista dei mostri, dopo quello che hanno fatto a Boston e Hong kong! Al loro posto useresti anche tu delle armi per farli fuori?-
 
-Mentalità da adolescente violenta- lei si fermò dal guardare il telefono lanciandogli un’occhiataccia.
 
-Che vorresti dire?- chiese irritata. Sua madre e Finn guardarono la scena un po' preoccupati. Quei due stavano rischiando di saltarsi al collo a vicenda.
 
-Su ragazzi non litigate- cercò di calmarli Yasmin, che di certo non voleva quello per concludere la serata.
 
-Ferma mamma, voglio sapere cosa questo Nerd sta insinuando!- la fermò sua figlia, decisa. Adam non ci pensò su due volte per prendere la palla al balzo. Gli stava servendo quell’opportunità su un piatto d’argento.
 
-Penso che la tua propensione ad attaccare per prima sia sbagliata. Ma d’altro canto non posso aspettarmi altro, sei ancora un adolescente ed è chiaro che pensi che i Titani siano tutti una minaccia. Ma non è così, ti fai influenzare dalle stronzate che girano in rete-
 
-Quindi secondo te…io sarei una stupida che non sa pensare con la sua testa?- il volto di Sidney divenne rosso per la rabbia.
 
-No, sto dicendo che siamo molto soggetti all’influenza dei media. Che avvolte rilasciano mezze verità o fonti inaffidabili…se vuoi andare sul sicuro ti consigliere il podcast di Bernie Hayes – si asciugò le mani prendendo il suo telefono: -Qual è il tuo numero così ti invio il link?-
 
-Come se mi interessassero le tue cose da Nerd su quei cavolo di mostri. Me ne vado in camera- disse esasperata andando con passo pesante in camera sua, mentre sua madre cercava di fermarla. Il biondo scosse la testa riprendendo a lavare i piatti.
 
“Io cercavo di essere gentile” quella ragazza aveva seri sbalzi d’umore. Suo padre gli si avvicinò indeciso su come iniziare quello che voleva dirgli.
 
-So che sono l’ultima persona a chiedertelo. Ma c’era proprio bisogno di intavolare una discussione che sarebbe finita in un diverbio?- non rispose subito limitandosi a guardarlo per poi tornare sui piatti.
 
-Hai ragione, sei l’ultima persona a dovermi fare questa domanda- il tono era serio e freddo come il ghiaccio: -inoltre sono libero di esprimere la mia opinione e punto di vista. Se gli altri non la pensino come me sono affari loro!-
 
Finn non poté ribattere. Lui gli aveva insegnato a sostenere sempre il proprio punto di vista, indipendentemente da quello che pensavano gli altri intorno. Da un lato era felice che avesse mantenuto quel suo insegnamento, ma ciò poteva creare attriti come quello di prima.
 
-Lo so…vorrei solo che tu e Sidney non litigaste tutto il tempo- ammise il genitore. Anche se aveva immaginato che avrebbero cozzato l’uno contro l’altro come delle biglie.
 
-Se ti da fastidio. Posso fare le valigie e andarmene domani stesso…così quella ragazzina sarà contenta- propose lui finendo di lavare i piatti e mettendoli sul lavello ad asciugare.
 
-Non intendevo questo. Dico solo di…- il telefono gli squillò nella tasca, lui lo prese per vedere chi fosse: -Ah…è una chiamata da lavoro. Scusa devo rispondere- gli disse suo padre prima di dargli le spalle per rispondere.
Nel profondo il biondo sospirò infastidito. Alla fine il lavoro era sempre la cosa che metteva davanti al resto. Su questo non era cambiato. Anche se ora lasciava a casa la sua nuova moglie e figlia e non lui con quella donna.
 
Visto che aveva finito con i piatti, poteva concedersi un momento. Si andò a sedere al tavolo, tirando fuori il suo telefono e le cuffie bluetooth infilandole nelle orecchie.
 
<< Salve cari amici che seguite il mio Podcast, qui è Bernie Hayes che vi parla >> si presentò lui
<< Come avrete sentito è apparso un nuovo Titano. Immagino che molti pensino già a premere il pulsante delle armi. Ma vi chiedo è davvero questo che voglio? Pensateci bene, è vero che dicono di volerci proteggere. Ma secondo me hanno il secondo fine di infinocchiare le Monarch per scavalcarla e avere il monopolio sulla Terra cava>>
 
Quel tipo era un autentico complottista, ma Adam doveva trovare che diceva cose molto sensate. E che rispecchiavano quello che pensava anche lui sullo sfruttamento della Terra cava da parte delle multinazionali.
 
 
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-Quindi hai avuto un’altra visione. Questa volta riguardava un membro della razza di Godzilla- Paula annuì. Appena tornata alla base, ignorando le riprese di Will, si era diretta da Ewan per dirgli di ciò che aveva visto.
 
-Era più un frammento collegato- avvolte aveva altre visione anche se non toccava niente. Questo era dovuto al fatto che tali visioni potevano collegarsi a quelle che vedeva attraverso gli occhi o delle altre creature, della visione precedente. E avvolte queste apparivano improvvisamente come un fulmine a ciel sereno.
Il professore rimase pensieroso a quella rivelazione. Così come il resto delle persone nella stanza. Alcuni erano della divisione Mens e altri invece del personale della struttura che stava elaborando i dati riportati dalla castana. Il fatto però che avesse visto un Titanus Gojira era qualcosa che faceva venire altri punti di domanda. Soprattutto visto che il Titano visto dalla ragazza aveva gli occhi azzurri e l’unico momento in cui a Godzilla venivano era quando si caricava per sparare il suo raggio.
 
-Ma da quello visto, la creatura in questione non era un membro dei Gojira-
 
-Aspettate un’attimo- si intormise Will: -Hai detto di aver visto una corda ossea!?- non voleva ancora parlarci con quel tipo, era ancora arrabbiata con lui. Ma sfortunatamente doveva rispondergli.
 
-Sembrava una corda fatta d’ossa e ho visto di sfuggita anche qualcosa che emanava un bagliore azzurro-
 
-Molto utile, davvero- sospirò il ragazzo. Non aveva ancora capito come funzionava la sua abilità Esper, ma di sicuro creava più confusione che altro. La castana si sentì offesa, piantò i palmi sul tavolo alzandosi di scatto.
 
-Senti bene hatun uma…- ma il professore batté il palmo sul tavolo facendoli fermare.
 
-Basta. Non abbiamo tempo di litigare ora!- i due deglutirono tornando al loro posto. Non gli andava di prendersi una ramanzina, di nuovo.
 
-Però se questo Titano sa adoperare degli oggetti. Questo restringe il campo ad un solo esemplare- ammise infine Roderich, un’altro collaboratore del professore. Questi annuì.
C’era un solo Titano nei loro database, che sapesse usare degli utensili come arma: Titanus Kong.
Paula sentì l’eccitazione crescere sapendo che si stavano riferendo a Kong. Il signore della Terra cava e il suo Titano preferito in assoluto.
 
-Però la pelliccia di Kong non è rossastra- ammise, ricordando di aver intravisto una mano da primate con della pelliccia rossa. Quel particolare la stava facendo scervellare. Possibile che fosse di un’esemplare diverso o forse la pelliccia cambiava colore con l’età. Non era così strano nel regno animale.
 
-Lascia perdere la pelliccia per ora. Ci servono tutte le informazioni su Kong e sulla sua rivalità con la specie di Godzilla- disse Ewan. Tutti sapevano dell’antica rivalità tra le due specie di Titani che li aveva quasi portati all’estinzione. Dato che i resti erano molto antichi. Magari quel frammento di memoria poteva risalire al periodo dell’antica guerra.
 
-Crede che c’entri il periodo dell’antica rivalità?-
 
-Considerando quello che Paula ha visto è di quanto quei due si odino. Potrebbe essere che il Titano che ha ucciso il Warbat, risalisse a quel periodo- se così fosse, sarebbe stata una grande scoperta. Un possibile scontro all’ultimo sangue tra quei due titani, finito con la morte di un Gojira.
 
-In questo caso, ci servirebbero i dati raccolti dalla mitologia Iwi- si intromise Asagi, che era lì insieme a loro. Tutte le informazioni dell’antica rivalità le avevano ricavate da informazioni sottratte alla Monarch e agli abitanti di Skull island.
 
-Mi sembra un buon inizio, quante informazioni abbiamo?-
 
-Tutte quelle raccolte dalla dottoressa Ilene Andrews – tutti i dati delle sue ricerche riguardavano le interazioni con la cultura Iwi. Asagi sapeva che il popolo di Skull island era stato spazzato via da una violenta tempesta perenne che si era abbattuta sull’isola. Causata da quel disastro vivente di Ghidorah.
 
-Allora come prima cosa controlleremo quello che abbiamo. Contatterò la base sull’Himalaya per farci mandare ulteriori dati che potrebbero mancarci e informarli su come sta procedendo la ricerca.- concluse Ewan. A tutti fu una decisione sensata.
Asagi però non stava ascoltando, troppo immersa nei suoi pensieri. I quali erano incentrati sull’unica superstite del popolo Iwi: Jia. La bambina era stata salvata da una triste fine, grazie a Kong e alla dottoressa Ilene che l’aveva adottata e presa con sé. Inoltre aveva accompagnato Kong direttamente nella Terra cava per la prima volta.
 
“Se non sbaglio dovremmo avere più o meno la stessa età” quel pensiero gli fece venire un sorriso. Avrebbe tanto voluto parlarci e interagire con lei. Era certa che sarebbero potute diventare amiche.
 
 
 
 
 
 
Note dell’autore
 
Dopo tempo ecco che riesco a pubblicare il nuovo capitolo.
Nello scorso abbiamo lasciato Paula a vedersela con la fauna della terra cava, per sua fortuna la rivalità e aggressività del Ion dragon l’ha salvata (il Basiliscus è una creatura inventata da me).
Adam invece sta avendo problemi a stare in famiglia e diciamo che Sidney non gli rende le cose facile. Il padre cerca di aiutare, ma è chiaro che il figlio non l’ha ancora perdonato, per qualunque cosa abbia fatto.
Infine vediamo una riunione alla base della Dasao, a quanto pare sembra che vogliano indagare sull’antica rivalità tra Godzilla e Kong. E sembra che Asagi sia interessata a Jia.
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo al prossimo. A presto.
  
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