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Autore: Yuki Ishimori    19/09/2009    3 recensioni
Qualcosa di strano è avvenuto sotto la pioggia, qualcosa che potrebbe far terminare ogni cosa.
Capitolo 5: Doumeki si trovava in uno spazio immenso, decisamente troppo grande per poter essere davvero la stanza precedente.
Mosse un altro paio di passi, che risuonarono nel nulla, rimbalzando però contro pareti invisibili.
Poi, improvvisamente, l'incubo ebbe inizio.
Il pairing è, ancora una volta, Doumeki/Watanuki
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco il quarto capitolo!  Le risposte ai commenti, come al solito alla fine!
Buona lettura!

CAPITOLO 4:
RITROVARSI SOLI


Com'è finito il secondo sogno?” la domanda di Yuuko colse Watanuki all'improvviso.
Io che urlavo.”
E perché urlavi?”
Per la morte di Doumeki..”.
Quelle parole come tutte le altre in quella conversazione, gli uscirono dalla bocca senza pensare, istintivamente.
In quei giorni era ancora capace di arrossire.
E non ti chiedi perché?” chiese la donna, sorridendo dolcemente.
Gesto che ebbe solo il potere di far innervosire il ragazzo.
Ma che ne so io?! In fondo era solo uno stupido sogno, non deve per forza avere un significato!!”.
Yuuko-san lo guardò severamente, il sorriso sparì dalle sue labbra.

Quella conversazione rimbombò nella mente di Watanuki, mentre lentamente, iniziava a riprendere conoscenza.
Quella era stata una delle ultime volte in cui la strega aveva sorriso.
Il ragazzo non era ancora stato in grado di capire il motivo di quel gesto.
Poi un pensiero diverso gli attraversò la mente: non aveva avuto incubi.
Perciò quando sveniva poteva riposare serenamente... non che la cosa in fondo fosse molto rallegrante...!


Aprì piano gli occhi, mentre sentiva il proprio corpo uscire dall'intorpidimento.
Ah Watanuki-kun! Finalmente ti sei ripreso!” il viso di una preoccupata Himawari fu la prima cosa che il ragazzo vide.
E che paradisiaca visione!!” cinguettò, continuando, come al solito, i propri pensieri ad alta voce.
La voce però uscì più debole del solito. Schiarendosi la gola chiese dove si trovava.
Sei in infermeria. Doumeki-kun ti ha portato in spalla fino a qui!”.
Gli occhi del degente cercarono quella familiare figura.
La trovarono pochi attimi dopo: il ragazzo era appoggiato allo stipite della porta, braccia incrociate contro il petto e sguardo perso fuori dalla finestra. Ma in un attimo, quegli occhi dorati si posarono su di lui e si piantarono fissi nei suoi.
Poteva significare solo una cosa: il nostro discorso non è finito.
Watanuki distolse lo sguardo, ma percepiva comunque lo sguardo dell'arciere addosso.


Il moro ringraziò gli Dei per non aver sognato. A quel punto per l'altro ragazzo non sarebbe stato difficile intuire il problema e le sue domande sarebbero diventate mirate, ancora più difficili da evitare. Come spiegargli poi quello che sognava?

Ti ricordi che cos'è successo?” la voce della ragazza spezzò quell'improvvisa tensione che si era creata.
Sono svenuto.” rispose semplicemente Watanuki, scrollando le spalle.
Non dirlo come se nulla fosse!” la voce di Himawari si alzò per la paura. “Tu stai male! E se... se non vuoi dirlo a noi che cos'hai... al-almeno dillo a Yuuko-san!”. Gli occhi le si riempirono di lacrime, che poco dopo iniziarono a scorrerle sulle guance.
Hi-himawari-chan ti prego non piangere!” sussurrò Watanuki, un grosso nodo che gli stringeva la gola. Non voleva farla preoccupare ma non dicendo nulla, aveva reso tutto ancora più pauroso.
Himawari ha ragione.”. La voce di Doumeki risuonò atona nella stanza spoglia.
Si avvicinò al letto e alla ragazza, che lo guardò con occhi gonfi, supplicandolo con lo sguardo di far ragionare il compagno.
Vuoi dirci cosa ti sta succedendo?” domandò.
Watanuki distolse lo sguardo, stringendo i denti. Non voleva, non poteva raccontar loro la verità.
Anche se li faceva soffrire, anche se con il suo comportamento li feriva, non disse niente.
Dopo un lungo silenzio, spezzato solo dai singhiozzi della ragazza, l'arciere trasse un silenzioso sospiro.
Ho capito.” lo sguardo che Doumeki gli lanciò era freddo, una gelida coltellata.
Senza dire più nulla se ne andò.
Lo aveva tradito, con quello sguardo glielo aveva voluto dire.
Scusandosi, anche Himawari lasciò la stanza, cercando di asciugarsi le lacrime, che correvano però ancora più velocemente.

Aveva tradito la loro fiducia ma pure, con questa consapevolezza che gli appesantiva il cuore, restò lì, immobile, mentre i suoi amici si allontanavano dall'infermeria, si allontanavano da lui.



Sta succedendo... il demone ci sta riuscendo.”.
Le parole di Yuuko risuonarono nella stanza vuota. Solo Mokona le udì e, sentendo il tono della padrona, le saltò tristemente in braccio.
E quando rimarrà completamente solo, sarà troppo tardi...”.

***

L'infermiere scolastico lo lasciò uscire prima, dicendogli di andare a casa e farsi una bella dormita.
Sì, come se fosse possibile!
Solo, lasciò la scuola, senza curarsi di avvisare i suoi amici, se fosse ancora permesso chiamarli tali.
La pioggia aveva ricominciato a cadere e Watanuki tirò fuori dalla sua cartella il piccolo ombrello.
Iniziò a vagabondare fra le vie, deserte a quell'ora e con quella pioggia. Non sapeva dove andare: non aveva voglia di vedere Yuuko-san, sapendo che la strega era già consapevole di quello che era accaduto.
Non voleva vederla, sentire quelle sue frasi saccenti e incomprensibili, non voleva vedere Mokona, quella fastidiosa palletta, e nemmeno le due sciocche ragazzine senz'anima.
Non voleva cucinare, servire e riverire la donna come uno schiavo, sentirsi prendere continuamente in giro da quell'odiosa strega!
Grandi nubi nere iniziarono ad ammassarsi intorno a Watanuki, che però sembrò non accorgersene.
Non sopportava più di doverla vedere tutti i giorni, e con lei non voleva più vedere Mokona, Maru e Moro!
Non voleva vedere Himawari, quella ragazza non gli aveva procurato altro che guai con quella sua sfortuna!
E soprattutto, non voleva vedere Doumeki.
Aveva sempre odiato ogni aspetto di lui: il suo viso inespressivo, quel suo fare da saccente e saputello, il modo in cui si sforzava di aiutarlo, finto e distante...
Le gambe gli tremarono. Ormai i contorni del ragazzo erano confusi, circondati sempre di più dal nero fumo.
Sarebbe stato meglio solo!
Watanuki crollò sulle ginocchia, prendendosi la testa fra le mani.
Sembrava stesse per esplodergli mentre tutti quei pensieri, che in qualche modo non sembravano i suoi, gli riempivano il cervello.
Il freddo si impossessò di lui, la vista si annebbiò nuovamente.
Accucciandosi a terra, le gambe strette contro il petto, fu completamente circondato da quelle maligne nubi nere.
Questa volta non sarebbero arrivate braccia a prenderlo, questa volta sarebbe stato completamente solo.
Solo...
Mentre quella parola, che lo aveva sempre terrorizzato, gli rimbombava nella mente, un'unica lacrima scivolò sulla guancia.
Prima che riuscisse a schiantarsi al suolo, Watanuki era già svenuto.



Il negozio dei desideri era stranamente silenzioso, sebbene molto affollato.
Alle persone di sempre, Yuuko, Mokona, Maru e Moro, facevano compagnia Doumeki e Himawari.
Tutti erano affacciati ad una stanza, dove un ragazzo moro, ancora privo di sensi, era stato sdraiato sul grande letto a baldacchino della strega.
Tutti stavano immobili, ognuno immerso nei propri pensieri.
Poi l'arciere se ne andò, avviandosi verso la grande veranda. Himawari, a quel gesto, non riuscì più a controllare i singhiozzi, che la fecero tremare.
Do-dove vai Doumeki-kun?!” singhiozzò.
Quel gesto le aveva spezzato il cuore. Era come vedere un padre che, senza voltarsi indietro, si allontanava, incurante delle suppliche della figlia, abbandonando la madre.
Vado in giardino.” il ragazzo si sentì in dovere di dirglielo, in qualche modo di rassicurarla: non stava abbandonando Watanuki. Forse così si sarebbe calmata.


Ma non sapeva se quelle parole le pensasse davvero.
Quel ragazzo lo aveva tradito. Dopo tutte le avventure passate non si era fidato, non gli aveva permesso di aiutarlo. Lui che, più di chiunque altro, non si era mai tirato indietro. Lui, che per salvarlo, aveva perso mezzo occhio e parecchio sangue.
Lui che, per quel ragazzo, avrebbe fatto qualsiasi cosa.
Però non lo aveva mai detto. Ogni volta che lo aiutava fingeva un disinteresse che in realtà non provava.
Anzi, quello che realmente sentiva lo aveva già capito da tempo, ma era rimasto nell'ombra, aspettando che l'altro fosse pronto per accettarlo.
Ci aveva sperato, ci aveva sperato davvero tanto, che un giorno quei sentimenti potessero essere ricambiati , e adesso questo.
Watanuki lo aveva allontanato, senza neanche dargli una spiegazione, facendogli capire che forse aveva desiderato troppo.
Sapeva che il più piccolo continuava a pensare che il loro rapporto non fosse cambiato, che continuassero ad odiarsi a vicenda. Di conseguenza doveva essere stato facile per lui separarsi.
Chissà se nell'ultimo sguardo che si erano rivolti, Watanuki era riuscito a percepire tutto il dolore che gli stava procurando?
No, probabilmente no.
E ora lui era stufo di questo sentimento univoco, che troppo spesso lo aveva fatto soffrire.
Forse... forse sarebbe stato meglio se...
No. Non pensarlo.”. La voce della strega aveva interrotto i suoi pensieri.
Non chiese come facesse a sapere quello che stava per concludere.
Perché?” domandò semplicemente.
La donna si sedette accanto a lui, lo sguardo che vagava sul giardino.
Se tu ora decidessi di lasciarlo andare, per Watanuki sarebbe la fine.”. Gli occhi del ragazzo si sgranarono impercettibilmente.
Esiste un demone...” iniziò lentamente Yuuko, come se ogni parola le costasse un'immane fatica. “ che si nutre dell'energia vitale delle persone. È quello che sta accadendo a Watanuki.”.
Come fa?”.
Alla domanda dell'arciere la strega sorrise debolmente. “Sapevo che me l'avresti chiesto, ma sei un ragazzo intelligente... immagino che abbia già una tua teoria.”
Vagamente.” il silenzio che seguì era un invito a proseguire. “Il giorno in cui gli aveva dato la giornata libera... è stato allora che gli è successo qualcosa. Il giorno dopo mi disse di aver avuto un incubo...” lasciò la frase in sospeso e guardò la donna che annuì, con un impercettibile movimento del capo.
Ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, dal negozio arrivò un grido.
Himawari pochi istanti dopo li raggiunse, e, in preda al panico, disse che stava succedendo qualcosa a Watanuki.
In un attimo Doumeki si alzò, i pensieri di pochi minuti prima relegati in una parte profonda del cuore.
Si precipitò nella stanza, mentre un alto grido si propagava nell'aria, trapanandogli il cervello.
Watanuki era ancora disteso nel grande letto, ma non più mollemente adagiato su esso. Si era ripreso, e stava sognando.
Il suo corpo, come percorso da scariche elettriche, si tendeva come una corda, la schiena che si alzava, ogni volta che lanciava un ennesimo grido. Le mani stringevano convulsamente il lenzuolo di seta e il respiro era rotto e irregolare.
Le palpebre che si contraevano mentre sognava, erano calate sugli occhi, dai quali, poco dopo e con gran sgomento dell'arciere, iniziarono a sgorgare grandi lacrime, che rigavano le sue guance pallide e smagrite.
Le grida furono sostituite da disperati singhiozzi.
Doumeki guardava sconvolto quella scena, gli occhi spalancati, non riuscendo a muovere un muscolo.
Himawari invece, si precipitò accanto al letto e iniziò a scuotere il ragazzo, chiamandolo, il quale però non accennava a svegliarsi.
Ripresosi, anche l'altro compagno si avvicinò, mentre la ragazza alzava lo sguardo sconvolto su di lui.
Ma non parve consolarsi granché, in fondo, pensò Doumeki, le loro espressioni non dovevano essere poi molto differenti.
Watanuki. Oi, Watanuki!” il maggiore si accucciò accanto al letto, allungando una mano verso il compagno, che ancora si dibatteva.
Questa volta non si sveglierà.” le parole di Yuuko bloccarono il gesto di Doumeki, che si girò verso di lei.
Che vuol dire?”
Ora che pensa di essere rimasto completamente solo, il demone lo ha completamente sopraffatto. È attraverso gli incubi che lo spirito succhia energia e, considerando lo stato di Watanuki, questo sarà l'ultimo.”.
Vu-vuol dire che Watanuki...” sussurrò Himawari, mentre le lacrime le riempivano nuovamente gli occhi.
La strega annuì. “Morirà. Lo spirito fa vivere alla persona che si accinge ad uccidere le sue peggiori paure. Ho cercato di avvertirlo ma è un ragazzo orgoglioso e non mi ha ascoltato. E ora che pensa che anche la sua più grande paura si sia avverata, è troppo tardi.”
Un ricordo si affacciò alla mente di Doumeki.
Un ragazzo se ne stava in piedi sotto la pioggia, in braccio un gattino morto. Uno sguardo triste che così poco si addiceva a lui.
E quelle parole, per l'ennesima volta, gli risuonarono in testa: “Anch'io... morirò così. Tutto solo.”
Era per quello che aveva deciso di stargli accanto. Per far sì che capisse che non sarebbe mai successo. E ora... era colpa sua se Watanuki stava per morire! Perché gli aveva fatto credere di essere rimasto completamente solo.
Come aveva fatto anche solo a pensare, pochi minuti prima, di poterlo davvero abbandonare?
Si vergognò di essere stato tanto meschino...
Ma un modo per salvarlo c'era, ci doveva essere!
Con sguardo determinato come poche altre volte, si girò verso la strega: “Voglio salvarlo. Dimmi come fare.”.
La strega ignorò il suo tono poco educato e annuì.
Sarà pericoloso.” lo sguardo del giovane non vacillò. E, anzi, con voce sicura chiese quale sarebbe stato il prezzo.
A quello ci arriveremo dopo. Per salvarlo occorre trovare la tana del demone: lì ci sarà una pietra dove vengono imprigionati i buoni sentimenti che lo spirito ruba alle persone. Dovrai prenderla, solo con quella si riuscirà a scacciare lo spirito.”.
Si interruppe. “Ma, quando sarai lì verrai colpito anche tu dalla forza maligna del demone e ti accadrà quello che sta succedendo ora a Watanuki. L'unica differenza è che sarai sveglio e che... sarà molto peggio.”
Il prezzo da pagare sarà mettermi a conoscenza delle paure e dei sentimenti che verranno scatenati durante la missione e dalle cose che vedrai.” proseguì, tutto d'un fiato. Si fissarono.
Watanuki lanciò un altro singhiozzo disperato.


Doumeki non mostrò alcuna reazione.
Certo non era esattamente il massimo, ma sarebbe potuto anche andare peggio.


CONTINUA




Note dell'autrice
Ciao a tutti! Ecco il quarto capitolo! Purtroppo credo che da questo gli aggiornamenti non saranno così costanti... con la scuola e il resto rallenterò un po'... Ma non è ancora detto!! Vincerò sulla scuola! U_U/
Beh a parte questo... che dire se non che Watanuki è un idiota? (in queste note vieni sempre trattato male, povero Wata-chan! Ma lo sai che ti voglio tanto bene, no? *Watanuki le lancia uno sguardo di puro odio, anche per la figura che sta facendo nella fic* Eh eh... perdonami! ^///^)
E così ancora una volta, Doumeki cercherà di sistemare le cose.
Ovviamente le cose che Kimihiro pensa prima di svenire la seconda volta, non le pensa davvero. E' tutta colpa del demone che, in un certo senso, gliele ficca nel cervello in modo da avere un appiglio più saldo alla sua anima.
Per favore ditemi cosa ne pensate! Ma sappiate che la strama della storia non è solo questa. E quì sto dando un aiuto per capire il titolo...
Okay, basta spoilerare e andiamo a risponedere ai commenti!

naco chan: Direi che tu ed io abbiamo la stessa idea di Wata-chan! Eh, che ci vuoi fare, è fatto così! Ma hai visto cosa gli è costato non voler dire niente in questo capitolo! Poi ci si mette pure il dannato demone e siamo belle che a posto... Eeh...! *sospiro*
Ma si, dai! Tanto ci penserà Doumeki... o forse no? Wuah ah ah!! Piantiamo il seme del dubbio!! ^^ Grazie di continuare a commentare, ne sono molto felice!

Ayla: Già, quel pezzo dove Watanuki si chiede perché, è proprio da lui! Quello scemo...
Sai, anche se non commenti appena leggi il capitolo, io non mi offendo! E se poi sono le 4.50 ancora meno!! Ma mi sento molto onorata per questo e sono felice che continui a seguirmi! ^^ 

Yusaki: A chi lo dici!! Credo che tutti qui sarebbero morti di infarto, me per prima! Ma poi come la facevo continuare la storia?!
Grazie per i complimenti, sono felice che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Spero che anche questo non sia da meno!
Quindi ti ringrazio per il commento e ti saluto dicendoti: W la Leorio/Kurapica! :-Q___ ^^

Poi un ringraziamento speciale a coloro che hanno aggiunto la mia storia fra i preferiti: elie191 e reader
e a nami78 per l'aggiunta alle seguite!
E, ovviamente, ringrazio anche quelli che hanno solo letto... senza commentare...! Grazie a tutti!
A presto con un nuovo aggiornamento!
                                                              Yuki Ishimori

  
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