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Autore: Prettybene9816    15/04/2024    0 recensioni
Ines è la sua migliore amica, la persona per cui morirebbe se fosse necessario, ogni azione, pensiero è in funzione di lei, è tutto il suo mondo o almeno credeva che lo fosse, prima che lei gli comunicasse l'intenzione di voler studiare all'estero e di trasferirsi dall'altra parte del mondo.
Giorgio non vuole sentirne ragioni; lei non andrà da nessuna parte, non se questo implica la loro separazione. Lui senza Ines non ha senso di esistere.
Inizia a pianificare un modo di scappare con lei, di convincerla in ogni modo a restare, ma tutto invano perché lei è determinata a seguire suoi sogni, e questi non includono Giorgio.
Trascorrono 4 anni e Ines fa finalmente ritorno nella sua città natale per ultimare gli studi nel sistema scolastico italiano. È felice di respirare aria di casa e di ritrovare tutti i suoi cari, ma non sa che dovrà fare i conti con Giorgio che negli anni è cambiato diventando un criminale, un bullo e uno sciupafemmine.
Conti amari perché Giorgio ha intenzione di fargliela pagare e non avere pietà, esattamente come ha fatto lei abbandonandolo.
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Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. -Herman Hesse JASMINE'S POV: Non sento fiatare nessuno quando metto piede in casa di Bartis e vedo tutte le luci spente, non è che ho sbagliato piano? No stupida, le chiavi hanno aperto la porta giusta...mi ricorda la parte più razionale e meno simpatica di Jasmine. Avanzo piano per il corridoio e mi affaccio in cucina non trovando ancora nessuno, saranno in salone? Poso la borsa sul mobiletto e accendendo le luci soffuse in corridoio osservo anche il salone vuoto. Il dubbio che Bartis abbia rapito Xavier e sia scappato via con lui per vendicarsi di me si fa largo nella mia mente, ma mi pento di aver pensato a una cosa così malvagia quando mi affaccio in camera sua e li trovo entrambi sul letto che sonnecchiano beatamente. Xavier stringe a sè un pupazzo di Iron Man e l'altra mano è posata sul petto di Bartis che a sua volta gliela stringe. Sono adorabili insieme e perdo qualche minuto abbondante a osservarli in silenzio pensando a mille cose che non dovrei pensare, come al fatto che Bartis possa sostituire in un futuro lontano la figura di Xavier. Scuoto subito la testa e scollandomi dallo stipite socchiudo la porta e torno in cucina per bere un bicchiere d'acqua. Appena accendo le luci trovo sul bancone un sacco del Mc Donald's e un bigliettino con scritto sopra "X MAMMINA" Sorrido staccando il bigliettino dal sacchetto mentre sento alle mie spalle dire "Abbiamo voluto prenderti qualcosa lo stesso, anche se non volevi nulla" Mi giro di scatto sussultando e trovo Bartis sulla soglia che avanza lento e mi supera per andare ad aprire il frigo. "Grazie, non dovevate. Davvero" faccio il giro del bancone e mi siedo sullo sgabello per gustarmi il Crispy Mcbacon, l'ideale dopo questa giornataccia. Bartis si versa dell'acqua e si accomoda di fronte a me bevendo "Le patatine sono ridotte. Xavier pensava di fregartene due o tre, ma alla fine ne ha fatte fuori la metà" Ridacchio scuotendo la testa divertita "Sì, va matto per le patatine fritte" "Come la mamma" replica Bartis facendomi alzare lo sguardo a lui, mi dimentico delle volte del nostro passato condiviso. "Come sta tua madre?" cambia domanda e io gliene sono molto grata. Riabbasso lo sguardo al mio panino super gustoso e unto "Scossa e pentita dall'accaduto, mi avrà chiesto scusa almeno duemila volte" posso ancora sentire i pianti di mia madre che mi raccontava per la millesima volta che si è accorta troppo tardi del fumo che proveniva dal salone e quando è andata a cercare Xavier, non lo trovava da nessuna parte quindi ha pensato che fosse scappato di casa spaventato ed è uscita anche lei, non riuscendo più a rientrare perchè ormai le fiamme avevano raggiunto l'ingresso. Xavier in tutto ciò era convinto di giocare a nascondino, quando me lo disse giuro che avrei voluto strozzarlo. Solo la presenza di Bartis mi ha fermata. "Tua madre non poteva prevedere che la stufetta avrebbe preso fuoco degenerando la situazione in questo modo" "Quello che le ho detto, ma non si dà pace ed è arrivata anche a pensare che ci sia una maledizione dietro alle persone che portano il nome di Xavier. Domani vorrebbe consultarsi con un monaco per scacciare queste vibrazioni negative" agguanto la cocacola mentre Bartis ridacchia e mi frega una patatina. Finisco l'ultimo boccone del panino e mi pulisco le mani dalla salsa rosa "Scusami se non vi ho raggiunti direttamente al Mc, dovevo prima risolvere la situazione con mia madre" "Non fa nulla, anzi...ti saresti annoiata tra discorsi su chi è il migliore tra Spiderman e Batman" "E chi è il migliore?" "Spiderman è più forte fisicamente di Batman e poi ha il senso di ragno che lo avvisa dei pericoli" "Giusto, concordo a pieno" replico facendolo scoppiare a ridere "Non mi spiego questa vostra ossessione per Spiderman, Hulk, Batman, Ironman...per me uno vale l'altro" "Penso che sia il vostro equivalente delle winx, Clari essa ossessionata da Stella" "Ovvio, la fata più presuntuosa" mi scappa e mi tappo subito la bocca "Scusami io..." "Hai ragione, ti dirò di più...è peggiorata, per fortuna che la sento una volta alla settimana" dice facendomi ridacchiare "Sta ancora con Gabri? L'ho perso un po' di vista dopo che è partito per la Danimarca" "Non saprei, forse sì. Glielo chiederò" Finisco di bere anche la cocacola e mi passo una mano sul viso esausta "Ti ho preparato la camera di Clari, andiamo?"dice lui intuendo la mia stanchezza. "E tu dove dormi?" chiedo ripensando al fatto che ha ceduto camera sua a Xavier. "Ho preso la camera di papà" "Oh...capisco. Se vuoi riprenderti camera tua, posso tenere con me Xavier" propongo ma lui nega subito con la testa e si alza per farmi strada, anche se la strada già la so. Entriamo in camera di Clari e trovo tutto ancora immacolato dall'ultima volta che ho messo piede qui. "Puoi prendere tutti i vestiti di Clari che vuoi" apre il suo armadio vastissimo. "Clari lo sa o al ritorno potrebbe uccidermi?" "Non le entrano più molte delle cose" Corrugo la fronte e lui spiega "Era bulimica, è riuscita a uscirne grazie a Gabriele che l'ha convinta a farsi seguire da una psicologa e una nutrizionista, e adesso ha preso molto più peso. Penso che vesta una 46 adesso e non è mai stata più splendente di così" "Sono felice che stia meglio adesso e...grazie ancora di tutto, è troppo" Lui m'ignora e raggiungendo la porta dice "Ti lascio riposare, domattina porto io Xavier a scuola?" "No tranquillo, ci penso io...dovrei anche andare a parlare con quelli dell'assicurazione per la casa e capire come fare. Dovrò prendermi due ore di permesso domattina" "Vuoi che venga con te?" "No no, la scuola ha bisogno del suo preside. Hai già fatto abbastanza per noi" "Come si chiama la tua agenzia d'assicurazione?"domanda ignorando le mie parole. "BenelAssicurazioni, me l'aveva consigliata Ines. Perchè?" "Li conosco, posso farti avere un appuntamento col dirigente" "Davvero potresti?" "Certo, ci penso io" mi fa l'occhiolino e prende la maniglia della porta per chiuderla "Aspetta" lo raggiungo sulla soglia "Sono in debito con te, sappilo. Hai salvato la mia vita oggi, non ti sarò mai riconoscente abbastanza. Se non fosse stato per te..." non riesco a finire la frase che mi trema la voce. Bartis allunga un braccio per accarezzarmi la spalla "Ci sarò sempre per te...per voi, sappilo" sposta la mano a prendermi la guancia e sussurra "Riposati adesso, è stata una giornata lunga" Lascio che mi accarezzi la guancia quando le parole di Xavi mi rimbombano in mente "Sai...Xavier prima di morire ha detto una frase che non ho mai capito, forse sto iniziando a capire adesso" "Cos'ha detto?"chiede lui curioso. "Che sei il mio angelo custode e che avresti saputo proteggere me e il piccolo" Bartis rimane pietrificato da quelle parole e io prendendogli la mano sussurro dolce "Aveva ragione, sei il nostro angelo custode. Lui l'ha sempre saputo" "Io...credo che sia ora di andare a dormire" dice ancora molto scosso dalle mie parole. Mi stacco immediatamente da lui e annuisco piano "Si, scusami ti sto trattenendo troppo. È stata una giornata intensa anche per te, a proposito...hai sentito Kim?" "No, le cose tra noi insomma...era finita da un po' di tempo. Nessuno dei due aveva il coraggio di ammetterlo, va bene così" "Mi dispiace, davvero. Per qualsiasi cosa, puoi contare su di me" "Grazie" mormora lui e rimaniamo a fissarci per un tempo infinito. Non so quanto, non so come, so solo che butto tutta l'aria trattenuta nei polmoni quando si congeda. Chiudo la porta e mi ci appoggio sopra, chi avrebbe mai detto che un giorno camera di Clara sarebbe diventata la mia? "Oh cielo! E il piccolo come sta? Perchè non mi hai avvisata ieri sera? Sarei corsa da voi" sbotta in tono di rimprovero Ines lasciando da parte la sua treccina, è molto grave. Mi guardo attorno per assicurarmi di non aver attirato l'attenzione dell'intero bar, ho aspettato di raccontare tutto a Ines la mattina dopo apposta. "Non volevo farti stare in pensiero, poi...come ti ho detto, Bartis mi ha dato una grossa mano" do un morso al mio cornetto "Ieri sera li ho visti dormire insieme e mi si è stretto il cuore" Ines mette il broncio sbattendo gli occhi lucidi "Credi che..." Annuisco prima che finisca la frase "Sì, lo vede come una figura paterna e...mi fa rabbia che non ne sia infastidita, anzi...sono felice che stiano condividendo tanto" "E' normale" Ines posa una mano sulla mia accarezzandola piano "Xavier è venuto a mancare subito dopo il parto e tu sei...stanca. E' normale, hai fatto da madre e padre al piccolo e sei stata magnifica, ma che ne dici di prenderti una piccolissima pausa? Lascia fare a Bartis, lascia che si prenda cura di voi" Mi stringe più forte la mano e aggiunge diretta "Sai che non ha mai smesso di amarti" Sospiro esausta "Si è lasciato con Kim ieri sera" "E' fatta!" Ines batte la mano sul tavolino attirando l'attenzione di tutti quanti al bar "Scusatemi" fa spallucce ai professori più anziani che ci fulminano con un'occhiataccia. "E' il tuo momento, lo vuoi capire?" ripete a voce bassa. Scuoto subito la testa "Non sono neanche passate 24 h dalla loro rottura e poi...non sarebbe rispettoso nei confronti di Kim che starà soffrendo" "Disturbo?" chiede Maximilian alle nostre spalle con una brioche in mano. "Assolutamente no, prego" sposto la mia borsa e lo faccio accomodare mentre Ines domanda "Che fine hai fatto ieri sera? Dei ragazzi chiedevano di te per poter usare il campetto da basket" "Sapeste ragazze mie..."gongola sfoggiando un sorriso esagerato. "Cosa? Sputa il rospo, avanti!" Ines gli dà uno schiaffetto sul braccio e lui rivela piano "Sono stato con Kim" Sia io che Ines spalanchiamo gli occhi. "In che senso? Insieme nel senso che avete condiviso un kebab?" chiede Ines facendolo ridacchiare "Ma che kebab...lo stronzo ieri sera l'ha lasciata e ha chiesto a me di tenerle compagnia. L'ho raggiunta e le ho proposto di stare da me per la sera" "E??" quasi gridiamo io e Ines incitandolo a continuare la frase. "Buongiorno!" esclama una voce femminile raggiungendoci e riconosciamo Kim che si abbassa a salutare con un bacio sulla guancia me e Ines e arrivando a Maximilian gli dà un bacio sulle labbra. "Ohh!!" emettiamo versi strani sia io che Ines. Kim si siede sulle ginocchia di Maximilian che le ruba un altro bacio mentre Ines mi dà una leggera gomitata commentando sottovoce "L'ha superata in fretta, vedi?" Mi taccio evitando di commentare mentre proprio in quel momento passa anche Bartis con bicchierino di caffè fra le mani e il mio pensiero va subito ai piccioncini che, per quanto adorabili, potrebbero ferire Bartis, eppure il suo sguardo si posa solo velatamente su loro per poi posarsi con più intensità su di me. Abbozza a un leggero sorriso solo a me e procede indisturbato, è possibile che nessuno dei due ci sia rimasto male della rottura? "Cosa ci siamo persi ieri sera?" domanda Maximilian staccandosi finalmente dalle labbra di Kim. Faccio una smorfia e racconto l'accaduto ai ragazzi che rimangono sconvolti e particolarmente turbati. "Ma state tutti bene adesso, giusto?" si assicura Maximilian preoccupato. Annuisco piano " Sì, siamo stati molto fortunati a uscirne tutti illesi. Devo la mia vita a Bartis" "Mi pento quasi di tutti gli insulti che gli ho rivolto" sussurra Max triste. "Mi dispiace tanto, davvero. Sai che per qualsiasi cosa ci siamo noi, vero?" Kim viene ad abbracciarmi e io le accarezzo la schiena grata "Grazie..." Sentiamo la campanella suonare e siamo obbligati a rialzarci tutti quanti per andare in classe, io e Kim siamo nelle classi accanto quindi prendiamo lo stesso corridoio e ne approfitto per dire "Comunque il tempo di trovare un'altra soluzione o ricostruire in parte la casa e me ne andrò da casa di Bartis. E' stata una decisione presa sul momento nel panico, non sapevo neanche della vostra rottura. Mi dispiace tanto" Kim scuote subito la testa "Tranquillissima, hai preso la decisione più giusta per te e il piccolo Xavier. Io e Bartis non siamo fatti per stare insieme. Ci siamo presi cura a vicenda nei momenti più bui della nostra vita e...ci vogliamo molto bene, anche se non penso che da parte di Bartis ci sia mai stato altro o almeno...c'era ma non per me" Corrugo la fronte non capendo, Bartis la tradiva? "No, non c'erano corna. Lui era ed è innamorato della stessa ragazza da anni" Mi paralizzo all'istante, a chi si sta riferendo? "Io sono arrivata, buon lavoro beauty" mi fa l'occhiolino ed entra in classe lasciandomi di sasso in corridoio. È innamorato della stessa ragazza da anni? "Prof tutto bene?" chiede una mia alunna che rientra dal bagno e mi vede ferma a fissare il vuoto. Scuoto la testa ritornando alla realtà "Si, stavo...pensando a una cosa" "Spero non a un'interrogazione di massa" Ridacchio entrando in classe insieme a lei. BARTIS'S POV: "Sí, perfetto. Grazie mille Bilel, sei sempre il migliore" riattacco il telefono e scrivo subito a Jas un messaggino "Ho risolto la questione con l'assicurazione. Dei tecnici venerdì faranno un sopralluogo per quantificare i danni e poi possiamo procedere con la ricostruzione" Invio il messaggio mentre sento qualcuno bussare alla porta e vedo Kim affacciarsi "Posso?" "Certo, prego" riposo il cellulare e le indico la poltroncina davanti dove prende subito posto. "Ho saputo dell'incendio ieri sera, come stai?" "Fortunatamente stiamo tutti bene, grazie per essertene preoccupata" "Ovvio, non smetterò mai di tenerci a te" allunga una mano e stringe la mia teneramente. "Ti ho vista con Maximilian stamattina, lui sembra molto preso da te" "Sí, finalmente so cosa si prova a essere corteggiata realmente da qualcuno" si rende conto poi di aver sparlato di me davanti a me "Perdonami" Scuoto la testa "Perdonami tu se non ti sei mai sentita corteggiata da me, avresti dovuto dirmelo in questi 7 anni" "Sapevo che stavi soffrendo e speravo in un tuo cambiamento invano. La mia priorità comunque era quella di sostenerti in tutto e per tutto, ho sicuramente sbagliato a stabilire quali sono realmente le mie priorità" "Ti sarò sempre riconoscente per tutto il sostegno che mi hai dato, lo sai vero?" Lei annuisce piano e facendo il giro della scrivania chiede "posso?" Rispondo andandole incontro anch'io e ci abbracciamo forte mentre sentiamo bussare alla porta e una voce dire "Ho letto il messaggio, ma è fantastico che...oh cavolo, scusatemi" Ci stacchiamo di poco per realizzare la presenza di Jasmine con le guance paonazze, è mortificata per l'intrusione. "Oh no no, prego. Io stavo andando via" Kim mi lascia un ultimo bacio sulla guancia e recuperando la sua borsa sorride a Jas "Tutto tuo" le fa l'occhiolino e scappa via dalla stanza lasciandoci soli. "Avete risolto?" chiede piano Jas, mentre io nego con la testa "Abbiamo parlato di Maximilian e ci siamo chiariti su alcune questioni" "Oh bene, hai intenzione di licenziare Maximilian quindi?" "No, perchè?" corrugo la fronte non capendo. "Non sei geloso di lui?" "Perchè dovrei esserlo?" "Lo eri di me e Xavier e ci eravamo scambiati solo qualche bacetto, tu e Kim state insieme da anni" Serro la mascella risentendo montare la rabbia di quei giorni che mi logoravano dentro nel vedere la ragazza dei miei sogni con un altro, non uno qualsiasi. Ficco le mani in tasca e le do le spalle tornando alla scrivania, ne approfitto per calmarmi un attimo...Jas mi fa sempre un effetto totalizzante. "Mi cercavi?" "Sì...volevo ringraziarti per aver parlato con l'assicurazione, ero molto in ansia per parlarci" "Non c'è problema. Conosco bene il dirigente, anzi...è lo zio di Giorgio per essere precisi" "Giorgio...spero sempre che possa riprendersi da un momento all'altro" "Ah ma quello se la passa alla grande..."mi accorgo solo adesso di aver parlato troppo, infatti Jas mi guarda stranita "Nel senso che...insomma...stare in coma e non avere problemi esterni, non sembra essere male" "C'è sempre il rischio che non possa più riprendersi e...per non parlare del vostro dolore" "Certo, sono immensamente addolorato per lui. Ad ogni modo...pensavo di fare un po' di spesa per la casa, non ci mette piede nessuno da un po' e non c'è nulla di commestibile. Vorresti farmi una lista di cose che ti servono?" "Ma no, tranquillo. Posso andarla a fare io, ci sono abituata. Basta che mi dici tu cosa vuoi e lo predo" "Che ne dici di andarci...insieme. Magari prendiamo Xavier a scuola, mangiamo qualcosa al volo e andiamo a fare la spesa" "Mi sembra un'idea fantastica, ci vediamo all'uscita dopo scuola?" "Perfetto, a dopo" le sorrido mentre lei ricambia il sorriso ed esce fuori lasciando una scia di profumo fresco e di fiori. "Xavier no! Ti proibisco di prendere altre merendine al cioccolato, ti fanno male perdio!"lo sgrida Jasmine facendolo indispettire e andare via "Xavier dove vai? Xavier!"continua a urlargli dietro e decido di andarle in aiuto fermandola "Scegli tu le merende da prendergli per la scuola, intanto cerco di calmarlo un po' " "E' solo un bambino troppo viziato" borbotta lei esasperata "Fammici parlare un attimo, ok?" Jas fulmina con lo sguardo Xavier che si allontana sempre di più "Fai pure, non so quanto ti possa dar retta" sospira riavviandosi i capelli di lato lasciando una parte del collo scoperto. Rimango incantato dalla sua bellezza disarmante e scuotendo la testa per tornare alla realtà dico "Te lo riporto al più presto" mi allontano immediatamente per non fare la figura del fesso che sbava per lei e vado incontro a Xavier che ha le braccia incrociate e avanza incollerito. "Ehi, sei arrabbiato anche con me?" lo affianco seguendolo chissà dove. Lui alza la testa per osservarmi e torna a fare l'offeso "Ti ha mandato a controllarmi? Sei il suo sbirro?" "Anche tuo padre non sopportava gli sbirri" ridacchio ripensando a quando Xavier sbuffava esattamente così alla loro presenza. "Che ne sai tu?" "Io e tuo padre eravamo amici, non lo sai?" Torna a guardarmi titubante "Non so se crederti, la prima volta che ti ho incontrato non mi sei sembrato tanto sveglio. Credevi che non fossi reale" Con la lingua biforcuta come sua madre, interessante "Sei molto simile a tuo padre, ho creduto di vedere il suo fantasma per un attimo" Vedo che scuote la testa ridacchiando "Sei proprio un tonto, i fantasmi non esistono. Mamma dice che sono solo invenzioni per spaventare i bambini monelli" "E tu lo sei?" "Certo che no, chiedi alla maestra Angela. Ho 10 di comportamento" Un gruppo di ragazzi entra nel reparto delle bevande e avvicinandomi a Xavier gli poso una mano sulla spalla per tenerlo vicino "E' la tua maestra preferita la maestra Angela?" Annuisce in sovrappensiero osservando i succhi in busta. "Perchè è la tua preferita?" "E' dolce e buona" "Basta così?" non gli credo per niente. "E' anche molto bella" Bingo. "Ti piace?" Arrossisce di scatto, certo che gli piace. "Anche a me piaceva una ragazza a scuola. Assomigliava a tua madre, sai?" "E ti sei fidanzato che lei?" domanda curioso. "Sì, però poi ha preferito un mio amico...assomigliava a tuo padre" "Il tuo amico ha rubato la tua ragazza?" chiede perplesso. "Sì, diciamo di sì" "E non hai fatto nulla?" "Cos'avrei dovuto fare?" "Ammazzare il tuo amico" Ridacchio scuotendo la testa "Ci ho pensato all'inizio, ma non mi sembrava un'idea tanto geniale e poi...lei sembrava amare molto il mio amico e io amavo lei alla follia, quindi ho deciso di allontanarmi e andare via per lasciarli viversi la storia in santa pace" "Sei scappato come un vigliacco" "Vedi...l'amore è anche questo. Volere sempre il bene dell'altra persona, anche se questo comporta passare come un camion in piena corsa sul tuo cuore. Ho approfittato della lontananza per crescere e rendermi conto dei miei sbagli, l'avevo delusa in qualche modo e dovevo fare il possibile per non deluderla più" "Sembra una storia molto triste..."sussurra colpito dalla storia. Mi abbasso alla sua altezza e gli accarezzo le braccia mentre lui sembra ripensare alle mie parole "Tua madre ti ama tanto e se delle volte ti nega qualcosa, credimi, lo fa solo per il tuo bene. Mangiare tutte quelle merendine al cioccolato fanno male alla tua salute, per non parlare delle carie che potrebbero venirti ai denti. Sai che se le carie dovessero essere tanto profonde e incurabili, ti potrebbero estrarre il dente interamente? Ci sarebbe il rischio che tu rimanga senza denti a quest'età, a forza di mangiare troppi zuccheri" "Senza denti come i vecchi?" domanda spalancando gli occhi turbato. Annuisco facendo entrare le labbra dentro e mimando una persona senza denti "Vorresti fare questa fine? Pensa alla maestra Angela, rimarrebbe sconvolta" Xavier si guarda attorno e borbotta piano "Ok, forse non è una grande idea mangiare tutte quelle merendine. Non voglio rimanere senza denti" "Ottimo! Meno zuccheri, più denti" "Meno zuccheri, più denti" ripete come un mantra mentre vediamo Jas venirci incontro con il carrello "Eccovi" si ferma davanti a noi e allunga uno snack con il parmigiano e dei grissini a Xavier "Che ne dici?" "Hanno zuccheri?" domanda allarmato Xavier e Jas passa subito a guardami stranita "Meno delle merendine al cioccolato sicuramente" "Perfetto, togli tutte quelle al cioccolato. Non le voglio più" infila lo snack col parmigiano nel carrello e si allunga a togliere dal carrello le merendine "Li vado a posare, torno subito" "Che razza d'incantesimo hai fatto?" chiede Jas sconvolta dal comportamento del bambino. "Segreti del mestiere" le faccio l'occhiolino e lei ridacchia mentre Xavier torna da noi con in mano snack integrali "Questi vanno bene per i denti?" mi domanda facendomi ridacchiare. "Forse fin troppo" gli accarezzo i capelli e gli butto tutto nel carrello. Usciamo dal supermercato con diecimila sacchi della spesa, per fortuna la jeep ha un portabagagli molto spazioso e riusciamo a far entrare tutto. Attacchiamo la chiavetta bluetooth di Jas alla radio e cantiamo a squarciagola canzoni di cartoni animati per tutto il tragitto fino a casa. Penso di non aver mai utilizzato la radio della macchina dal suo acquisto. Torniamo a casa esausti e posando tutta la roba sul bancone iniziamo a sistemarla nelle varie credenze. Do piena libertà di collocazione delle cose a Jas che va sistemando le cose per le varie utilità. "Cosa facciamo per cena?" domanda Jas sistemando la frutta in una cesta che non avevo mai visto. "Spaghetti al sugo e polpette!" esclama Xavier saltellando sulla sua nuova macchina giocattolo. Jas ha più volte cercato di non farmela comprare, ma a Xavier letteralmente brillavano gli occhi e non ho potuto dire di no. "Ci penso io" dico a Jas che mi sorride riconoscente. "Mi dai una mano capitano?" chiedo a Xavier che lascia subito la sua macchina per venirmi ad aiutare. Le polpette in realtà sono già fatte, mi basta uscirle dalla confezione e metterle al forno, cosa che faccio subito distribuendole su una teglia con la carta forno. Metto poi l'acqua a bollire per la pasta e penso a fare il sugo. Xavier non arriva ai fornelli, quindi lo carico sulle spalle e gli chiedo di guidarmi come Ratatouille. Si diverte un sacco a farmi girare il mestolo da un lato e poi dall'altro. "Mi faccio una doccia veloce e vengo ad apparecchiare" annuncia Jas e noi annuiamo continuando a cucinare. "Che te ne pare?" alzo il mestolo con del sugo a Xavier che assaggia ed emette un gemito di approvazione "Superb!" "Ottimo chef" spengo i fornelli e calo la pasta sul sugo mescolando il tutto insieme a della grana. "Andiamo ad apparecchiare noi? Così facciamo una sorpresa alla mamma" propongo a Xavier che corre a stendere la tovaglia e lo raggiungo con i piatti, posate e bicchieri. "Sorpresa!" esclama Xavier quando Jas entra in sala pranzo e si ritrova la tavola imbandita. Divoro con lo sguardo la semplice tuta che ha addosso che però su di lei sembra la cosa più attraente del mondo e osservo i suoi capelli ancora umidi che si stanno arricciando, è così bella che non sembra neanche vera. "Ma siete stati bravissimi" Jas abbraccia Xavier e si accomodano insieme a tavola. Li raggiungo anch'io e iniziamo a mangiare. "Mi ricordavo bene" dice Jas appena assaggia la pasta e gira la mano in segno di apprezzamento "Non hai perso la tua mano in cucina, è squisita" "Concordo" Xavier infilza con la forchetta la polpetta e la mette tutta in bocca. "Attento che ti sporchi!"ridacchiamo io e Jas osservando divertiti Xavier sporcarsi tutto di sugo. "Sai mamma? Anche Bartis è stato sfortunato come te in amore. Il suo amico gli ha rubato la ragazza mentre erano fidanzati!" racconta a tavola Xavier continuando a mangiare le polpette e facendomi cadere la faccia per terra. Sposto lo sguardo a Jas che si mordicchia il labbro e fa finta di nulla "Non è certamente una cosa carina, ma magari la ragazza avrà avuto le sue ragioni" "Ma quali ragioni! Lui l'amava a tal punto da essersene andato via per lasciare che lei si facesse la storiella con l'amante! Che roba da matti" Non ho più il coraggio di alzare la testa e invento la prima scusa che mi viene in mente "Manca forse un po' di grana, vado a prenderne un po' " "Ci penso io, ho finito" mi ferma Jas precedendomi. Aspetto che esca dalla sala pranzo per bisbigliare "Era un segreto!" "Oh...ma mamma non lo dirà a nessuno" "Non è questo...è una questione di orgoglio, non voglio che si sappia in generale" Jas torna con la grana e io mi zittisco mentre Xavier chiede credendo di recuperare la situazione "Mamma potresti non raccontare a nessuno del segreto di Xavier? E' una questione di orgoglio" Mi porto il pugno in bocca. "Sì, tranquilli. Non lo dirò a nessuno, l'orgoglio rimarrà intatto" Jas mi passa la grana. "Hai sentito Bartis? Non sentirti umiliato, mamma ti comprende. Anche lei pensa che la tua ex ragazza sia stata soltanto una poco di buono a mettersi col tuo amico" "Ok, va bene così. Andiamo a lavarci i denti e poi a letto" Jas prende per le spalle Xavier che protesta "Aspetta, volevo altre polpette!" "Per stasera va bene così, te le tengo per domani il resto" escono dalla sala pranzo di fretta e furia e io scuoto la testa ridacchiando. Xavier è proprio una peste. Ne approfitto per riportare i piatti in cucina e lavarli, sistemo un po' anche la cucina mentre sento dei passi entrare in cucina e il suo profumo invadere i miei sensi. "La prossima volta per favore lascia i piatti a me, hai già fatto abbastanza cucinando" dice aprendo una credenza in punta di piedi. E' così tenera mentre cerca di raggiungere la confezione di camomilla, ci penso io a recuperarla allungandomi su di lei "Ecco" glielo porgo riallontanandomi subito dopo. "Grazie, forse è meglio che lo tenga in un posto che possa raggiungere facilmente" "O puoi chiamare me ogni volta che ti serve" propongo facendola sorridere "Camomilla?" mi chiede scuotendo la confezione. "Perchè no" disinfetto il bancone e lo asciugo con uno strofinaccio, dopodichè ripongo tutto a posto e mi levo i guanti. "Non ti sei ancora cambiato, vai pure. Ti chiamo appena è pronta" dice Jas e io annuendo esco dalla cucina. Mi spoglio entrando in camera e ne approfitto per fare una veloce doccia rigenerante. Indosso il pantalone del pigiama e faccio per cercare una maglia da mettere sopra quando sento qualcuno bussare alla porta "Posso?" chiede Jas con due tazze fumanti in mano. "Certo, prego" afferro una canottiera a caso e me la infilo "Xavier dorme?" chiedo mentre lei mi raggiunge e posa la tazza sul comodino. "Mmhm" ritorna sulla soglia per andare via. "Aspetta, rimani" batto una mano sul letto e lei sorridendo si siede di fronte a me a debita distanza. "Io...volevo scusarmi con te per avere raccontato quelle cose a Xavier. Il mio era un concetto più ampio" mormoro a disagio cercando di giustificarmi, sono stato davvero pessimo. "Cioè?" sorseggia la camomilla aspettando una spiegazione. Mi passo una mano sulla barba nervoso "Ecco...insomma che l'amore comporta anche prendere decisioni che spesso non possono piacere, ma necessarie per il loro bene" "E anche per il proprio bene. Penso ti abbia fatto bene l'America, guarda dove sei arrivato. Ero certa del tuo potenziale" "Eppure non hai scelto me" mi lascio scappare pentendomene il secondo dopo "Scusami, non doveva uscire a voce alta" "Guarda il destino però...adesso siamo insieme, chi l'avrebbe mai detto?" "A bere camomilla come due veri adulti" "La camomilla la bevevo anche al liceo devo dire, mi aiuta sempre a rilassarmi la sera" "Magari è un'abitudine che potrei iniziare anch'io, non è male il sapore" "Sì, magari potrei essere la tua compagna di camomilla" dice ridacchiando, ma solo il pensiero che possa essere la mia compagnia, che sia di camomilla o qualsiasi altra stronzata, mi fa emozionare come un coglione. "Volentieri" ricambio il sorriso finendo di bere la camomilla, l'avrei finita qualche minuto fa, ma ho cercato di prendere piccoli sorsi per tenerle compagnia più a lungo. "Non ti ho chiesto ancora come stai. Non hai potuto neanche processare la rottura con Kim che io e Xavier siamo piombati in casa tua" "Sincero? Mi sento uno stronzo totale. Quando ho parlato con Kim prima mi ha detto che con Maximilian si è sentita per la prima volta corteggiata da qualcuno" Jas fa una smorfia chiedendo "E perchè non te l'ha detto prima?" "Quello che le ho chiesto io. Dice che sperava che cambiassi un giorno e che la sua priorità per lei ero io e il mio benessere, per questo ha sempre taciuto sopportando in silenzio" "Non sono d'accordo, avrebbe potuto parlartene e tu avresti capito i tuoi errori. Sei molto maturato, lo vedo anche da come parli con Xavier che sei diventato più empatico e responsabile" "Credi?" "Assolutamente! Non sarei qui con Xavier altrimenti, siamo letteralmente nelle tue mani" Le sorrido riconoscente ma dico sincero "Ti ringrazio per queste belle parole. Devo dire però che è stato un periodo molto tosto per me ed egoisticamente può essere che mi sia appoggiato a Kim abusando della sua bontà d'animo per stare bene io" Sono così turbato dalla situazione che neanche mi accorgo che Jas si è avvicinata a me e adesso mi sta prendendo la mano "Può essere come dici tu, ma credimi che hai dato tanto anche tu a lei. E' sempre stato il suo sogno insegnare e tu non solo le hai procurato un posto di lavoro nel liceo, ma le hai preso un appartamento e aiutata a fare i documenti per restare qui senza problemi. Ti sarà per sempre grata dell'immenso aiuto che le hai dato" Abbasso lo sguardo alla sua mano che accarezza la mia e sussurro commosso "Non sei cambiata di una virgola. Sei rimasta la ragazza adorabile col cuore puro che ha sempre una parola buona per il prossimo, Xavier è molto fortunato ad averti come madre" Jas si commuove pure per le mie parole e io alzo la mano per accarezzarle una guancia candida "E sei sempre rimasta uno splendore. Ho temuto di non poter più rivedere questo viso angelico, di non poter più farmi trascinare dai tuoi occhi così dolci e magnetici" "Bartis..." "Non ho mai smesso di pensare a te un attimo" rivelo facendole schiudere le labbra per la sorpresa. Il mio pollice corre inconsciamente ad accarezzarle il labbro inferiore e mi ritrovo ad ansimare senza fiato. "Jas" sussurro con agonia, vorrei così tanto assaggiare quelle labbra piene, rose, assolutamente invitanti. "Posso farti una domanda?" domanda piano e io mi ritrovo ad annuire come un disperato pur di accontentarla. "Kim ha detto che eri e sei sempre stato innamorato della stessa ragazza...a chi si riferiva?" Alzo l'angolo della bocca guardandola dritto negli occhi "Vuoi saperlo davvero?" "Sì" sussurra ansimante "Ti prego" Sono a un passo dal darle un bacio e risponderle in questo modo alla domanda, ma sentiamo alle nostre spalle all'improvviso "C'è un pigiama party e non sono stato invitato?" Ci giriamo di scatto sussultando e troviamo Xavier sulla soglia con due pupazzi di Spiderman fra le mani. "Tu che ci fai ancora sveglio, eh?" Jas si rialza di scatto raggiungendolo e io copro col cuscino la mia protuberanza evidente, cazzo. "A letto, forza!" esclama Jas mentre richiude la mia porta e mormora piano "Buonanotte" "Notte" sorrido a Xavier che mi guarda col broncio prima che sparisca dietro la porta. "Acqua gelida, subito." corro in bagno per mettermi sotto la doccia...non avevo un'erezione così furiosa dall'ultima volta che sono stato con Jas e n'è passato di tempo, dannazione.
   
 
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