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Autore: Spreeng    16/04/2024    1 recensioni
Ambientazione moderna (AU - era moderna) ed ispirata al film QUASI AMICI.
Sesshomaru viene inserito in un programma di recupero, e viene seguito da una giovane donna dal cuore d'oro...come andrà a finire?
Genere: Generale, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Miroku, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Dopo le sorprese riservategli dalla dimenticabilissima gornata precedente, ed in assenza della minima traccia di etanolo nella propria dispensa e frigo, Sesshomaru non era riuscito a prendere sonno.
Un po' perché non ne aveva bisogno, vista la natura demoniaca, un po' perché destabilizzato dalla folle visione che aveva avuto, e dalla stella del cinema che si era messa a girovagare per il suo appartamento dispensando commenti a destra e manca;
"Porca troia, bello: tutto alcol e neanche il più vago sentore di sesso; sicuro che vada tutto bene, là sotto?"
Alzando gli occhi al cielo, Sesshomaru tentava di ignorare la fastidiosa presenza, che tuttavia non accennava a dileguarsi.
"Sono solo nella tua testa, Sono solo nella tua testa,..." ripeteva come un mantra, con il semplice intento di risultare il più molesto possibile...e ci stava decisamente riuscendo.
Per rendersi presentabile per l'attività del giorno, si mise sotto la doccia, dove sperava di poter trovare la quiete.

Se Rin fosse venuta a conoscenza di cosa gli stava succedendo non gli avrebbe dato tregua fino a quando non sarebbe riuscita a trascinarlo ad un incontro degli Alcolisti Anonimi...ma questo voleva dire giocarsi la possibilità di uscita, dato che potevano andare nelle carceri, quindi era fuori discussione.
"SE è la parola giusta, SE" confermò Jake Gyllenhaal.
Mentre lui parlava, Sesshomaru si stava sciacquando la faccia, nella speranza di farlo sparire quanto prima...ma dopo essere uscito dalla doccia ed essersi asciugato, se lo ritrovò comunque davanti, ma stavolta ad un palmo dal naso, e con un sorriso sornione stampato in volto.

"Si può sapere per quale assurda ragione non vuoi sparire, cazzo?" ringhiò il demone cane.
Il suo interlocutore, per nulla intimorito, lo squadrò con attenzione, e si lasciò scappare un fischio di ammirazione.
"Sei ancora più sexy, quando ti arrabbi" commentò, divertito "Come mi ha detto Heath, una volta: attento al naso, bello mio!"
Fece un balzo in avanti con i piedi per cercare di chiudere lo stacco di oltre 10 cm che li separava, ma Sesshomaru lo evitò, ed uscì dal bagno per andare a cambiarsi.

"Hai intenzione di mentirle, non è così?"
"Perché, non lo sai? Non sei nella mia testa, dopotutto?" chiese il demone.
"Certo che sì, ma sai, le idee cambiano, e..."
"Ascoltami bene, se vuoi farmi la morale sul motivo per cui dovrei essere sincero hai sbagliato persona, è chiaro?"
La star alzò le mani, ma non come a dire 'Mi hai scoperto', quanto più come...
"Nono, figurati, io sono d'accordo con la tua idea." ecco, proprio così.
Adesso il figlio di Toga si sentiva un pochino più sollevato.
"È la prima cosa su cui ci troviamo d'accordo." disse, prima di chiudere la cintura.
"Nah, non direi: io voglio che tu menta perché non mi piace stare al fresco; tu lo farai perché non hai il coraggio di ammettere quanto sei patetico."
Ignorando l'offesa, Sesshomaru si diresse verso la fermata del bus, dove controllò l'ora: aveva tempo a sufficienza per arrivare con calma.

Niente da fare: qualche turista idiota a bordo di un go-kart aveva deciso di dare prova al mondo della propria imbecillità, e, nel farlo, si era schiantato contro il pullman.
Di questo passo sarebbe arrivato tardi, e questa non era una buona notizia.

Giunto a destinazione, fu alquanto sorpreso nel non trovare Rin ad attenderlo, e si decise a controllare per capire dove potesse trovarsi.

 

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"C'è una ragione per cui volevi vedermi, prima che iniziassi la giornata di oggi con Sesshomaru?" domandò Rin.
Kagura era di lato alla propria scrivania, con una mano su una pila di documenti.
"Rin, lo sai che ho bisogno che i miei collaboratori e dipendenti siano trasparenti, con me, vero?"
Rin era perplessa, ma rispose.
"S-Sì, senza ombra di dubbio" si affrettò "È successo qualcosa, per caso?"
"Beh, non saprei, questo devi dirmelo tu: credi che sia soltanto una coincidenza, che tu abbia insistito per seguire Taisho e che un fantomatico demone cane abbia persuaso degli imbecilli dal metterti le mani addosso, un paio di anni fa?"
In quel momento, la più giovane sbiancò in volto.

'Com'è possibile che lei lo sappia?' pensò 'Non ho mai raccontato questa storia a nessuno: gli unici ad esserne a conoscenza sono Sesshomaru, Koga e...oh, cavolo, mi ero scordata di Byakuya! Stupida! Stupida! STUPIDA! Come ne esco, adesso?'

"Beh, insomma" cominciò, ma si fermò di lì a breve in preda ad un risolino nervoso "Potrebbe anche essere, no?" azzardò Rin, senza avere la minima idea di come sfilarsi da quella situazione terribile "Voglio dire: non è che Sesshomaru sia l'unico demone cane al mondo."
Nel frattempo, Kagura aveva lasciato la propria postazione e si trovava ora faccia a faccia con Rin, fissandola con aria truce.
L'altra se ne accorse, ed iniziò a pentirsi di non aver mai accennato l'episodio; poteva provare a sviare il discorso nella speranza di guadagnare tempo.
'Puoi farcela, Rin, resta tranquilla, chè Kagura non ti mangerà.'

"Comunque sono felice che tu sia riuscita a ritagliarti una sera libera per..." iniziò.
"Alt! Alt! Alt! Non pensare nemmeno per un secondo di cavartela così, hai capito?"
"Capo" tentò Rin, nella speranza che la consapevolezza di essere in comando potesse ammansire la bestia che si stava risvegliando "te lo giuro, posso spiegare..."
"No, No, adesso ti spiego io, qualcosa; stammi bene a sentire e guardami dritto nelle palle degli occhi, va bene?"

'Panico!' pensò Rin 'Ha pronunciato la frase: non è arrabbiata, è furibonda!'

"Non solo mi sono ritrovata una mail dell'ufficio della governatrice in cui mi si informa che 'Ops, la data del lancio non ci va più bene, va anticipata'; adesso mi ritrovo ad avere una collaboratrice che è convinta di poter usare questo progetto come un sito d'incontri?"

'Scappiamo, scappiamo, prima che ci mangi vivi: sono troppo giovane per morire!'

"Perché devi farmi pentire della fiducia che ho riposto in te, e per cosa? Un Bryan Glowman, misto a Loki?"
"Intendi Braun Strowman, per caso?" suggerì Rin.
"Sì, quello che ho detto. Stai cercando di sabotarmi?"

'Okay che Byakuya ha una certa fantasia, ma questo è troppo anche per lui; Sesshomaru è più vicino a...non lo so, Drew McIntyre, forse? Che fico perso, con il kilt! E senza barba sarebbe ancora più...Eh, ma che sto dicendo? Adesso Kagura è arrabbiata, come posso, in un momento così delicato, pensare a Sesshomaru in kilt? EH??? Cos-, no, non Sesshomaru, Drew McKnight, cioè McIntyre, che c'entra LA Knight, ora? Oh, cielo, cos'è tutto questo casino? Che confusione! Che cosa faccio? Che cosa faccio?'

"Rin, mi stai ascoltando?" chiese la sua interlocutrice.
La giovane umana, però, aveva il cervello in pappa, e stava cercando in tutti i modi di riprendere a ragionare almeno decentemente.
"FORZA ASUKA, EMPRESS OF TOMORROW!!!" gridò a pieni polmoni.
Con buona probabilità l'intero piano l'aveva sentita, ma almeno adesso sentiva di avere la mente più libera.

"Scusa, Kagura, mi dispiace tantissimo, ma adesso ci sono, guarda" fu la rassicurazione che diede al proprio capo prima di prendersi a schiaffetti sulle guance per rafforzare il concetto "Allora, cosa stavi dicendo?"

"Ti voglio sul pezzo, concentrata al massimo, perché abbiamo solo 3 misere settimane, prima del lancio del progetto, capisci?"
"3 SETTIMANE?! Cosa pensano che facciamo, miracoli? Non posso concentrare il lavoro di 9 settimane in 4, non funziona così!"
"Beh, dovrai trovare un modo, perché questo progetto non può permettersi un fallimento."

Prima che potessero proseguire, si sentì bussare alla porta.
"Avanti." concesse Kagura.
La porta si aprì, rivelando Sesshomaru.

'Avanti, racconta la cazzata.' gli sussurrò Jake all'orecchio.
"Stavo aspettando in sala d'attesa, ma non si è presentato nessuno." spiegò in tono arido.
In realtà era appena arrivato, ma quel dettaglio non avrebbe deposto a suo favore, perciò meglio evitare.
La demoniessa volse lo sguardo verso Rin e le fece cenno di andare.
"Sì, subito." si affrettò.

Usciti dall'ufficio, si diressero verso quello della sponsor, che non osava fiatare.
"Non ti facevo fan della WWE, signorina Noto." ridacchiò il demone cane.
"Sta' zitto, Sesshomaru: mi sei appena costato una sfuriata epocale."
"Dov'è finita la ragazzina chiacchierona ed energica che mi si è presentata 3 giorni fa?" indagò l'albino.
L'umana gli rivolse uno sguardo sorpreso: le aveva fatto un complimento, per caso?
"Per la cronaca: io preferisco Becky Lynch."
'Eh, vabbè: nessuno è perfetto.' pensò Rin

Un altro giorno li attendeva: non restava altro che scoprirlo.

 

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"Ok, tutto chiaro, ci sentiamo più tardi."
Certo che questa era proprio la madre di tutte le prese per il culo, vincitrice a mani basse, non c'era che dire:
Il gala era già stato organizzato e i preparativi quasi del tutto ultimati, e adesso saltava fuori che bisognava anticipare tutto?
Poteva ben capire perché Kagura lo avesse chiamato con il tono di chi pareva stesse per avere una crollo nervoso.

Ma quando il tempo stringe, le soluzioni devono essere trovate alla svelta.
Facendo un attimo mente locale, sapeva di non poter chiamare Rin, visto che l'avrebbe disturbata mentre seguiva il paziente.
A giudicare dalla telefonata recentemente conclusa, con Kagura non avrebbe cavato un ragno dal buco.

Rimaneva soltanto una persona.

"Ciao Kohaku, è un'emergenza?"
"A tutti gli effetti, sì: Kagura è nel panico, quindi ho bisogno che tu faccia una telefonata; lei mi ha detto che hai il numero di un certo Miroku Kanagawa, è giusto?"
Sango fu piacevolmente sorpresa di sentire quel nome, e si sentì venire meno la preoccupazione.

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Miroku l'aveva chiamata, la sera precedente: la conversazione era stata un po' strana all'inizio, perché sembrava che lui avesse una patata in bocca; poco dopo, l'uomo in sedia a rotelle le rivelò di esserci andata vicino, e che si trattava...di un cucchiaio con attaccato un pennino per il telefono.

"Scusa, ma non paghi profumatamente un valletto che possa, tra le altre cose, tenerti il telefono mentre parli?" aveva chiesto.
"Eheheh, Sei in vivavoce, Sango." la informò Miroku "Il valletto vuole farti sapere che l'hai molto offeso."
Cercò di reprimere una risata, ma decise di non proseguire nell'intento.
"Ciao, Inuyasha!" salutò "Troppo orgoglioso per chiedergli una mano?"
Dall'altro capo del telefono si udì uno sbuffo divertito.
"Sono io che voglio parlarti, e quindi io farò le telefonate."
Era stata una serata piacevole, ed era valsa la pena di rinunciare ad un po' di sonno per quella telefonata.

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"Sì, ho il suo numero, di cosa ha bisogno?"
"Di un ansiolitico, probabilmente, ma spero che il mio intervento possa sortire un effetto ancora migliore." rispose il fratello.
"Allora di cosa hai bisogno tu?"

"Pronto, chi parla?" chiese Miroku quando Inuyasha gli portò il telefono.
"Ciao, è un brutto momento?"
"No, per niente, come posso esserti d'aiuto?"
"Avrei bisogno di parlare con Inuyasha, per favore: riguarda il progetto di Kagura."
"Presente" salutò il mezzo-demone dall'altro capo del telefono "Lo stronzo ha combinato qualche casino?"
"No, per ora no." lo rassicurò Sango "Piuttosto, avrei bisogno di sapere il numero di telefono di sua madre, Kimi Gobodo."
"Ma lo avevo già fatto avere a Kagura."
"Lo so, ma lei è in un momento molto delicato, con i nervi a fior di pelle, e disturbarla farebbe più male che bene."
"D'accordo" replicò il figlio minore di Toga "Allora te lo detto."

"Grazie della disponibilità, buona giorn-ah, aspetta Inuyasha: passami Miroku, per favore." si corresse la poliziotta.
"Agli ordini, agente" ubbidì, avvicinando il telefono all'orecchio del proprio capo, ma non prima di avervi sussurrato "Hai fatto bingo, passerotto."
"Ciao di nuovo, Sango; cos'altro posso fare per trattenerti ancora un minuto e farmi deliziare dalla tua voce?"
Il suo badante alzò gli occhi al cielo, divertito.
"Cavolo, questa è la nuova frontiera della svenevolezza, sai?"
"Finché riuscirò a strapparti un sorriso, saprò che ne sarà valsa la pena. Ci sentiamo, stasera, oppure sarai occupata fino a tardi?"
"Ti avviserò appena lo saprò. Buona giornata."

"Porca vacca: adesso vedo quello che riesci a fare da tetraplegico, ma non oso immaginare quanto successo dovessi avere, prima dell'incidente." commentò il mezzo-demone.
"Ah, da quel punto di vista, credo che non sia cambiato più di tanto: il tempo che prima dedicavo all'esercizio fisico, ora lo trascorro cercando di perfezionare le mie abilità oratorie." spiegò Miroku.
Dopo un breve silenzio, Inuyasha ridacchiò.
"Immagino sarà stato difficile, per te, dire addio al Leg Day."
A questo punto, il suo capo si unì a lui.

 

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"Pronto, con chi parlo?" chiese Kimi Gobodo.
"Buongiorno, signora Gobodo, il mio nome è Kohaku Yamaguchi, la contatto per parlare del programma di cui fa parte suo figlio".





Ciao ragazzi, purtroppo devo annunciarvi che, da questo capitolo in poi, la programmazione diventerà bisettimanale: ho bisogno di più tempo per organizzare le idee e proseguire nella maniera, spero, migliore.
Grazie in anticipo per la comprensione
   
 
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