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Autore: Devoosha    21/04/2024    0 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
“Eddward? Posso parlarti un momento? "Chiese Mrs. Travers mentre gli alunni della sua classe di Calcolo raccoglievano i loro libri dopo che la campana era suonata.
"Sì, Mrs. Travers?"
"Ho bisogno del tuo aiuto, Eddward," disse. "Ho uno studente nella mia classe di Geometria che sta lottando con il lavoro. È un bravo ragazzo e si sta impegnando a fondo, ma sembra che non riesca a comprendere la nostra unità attuale. È venuto da me a chiedermi se conoscevo qualcuno che poteva aiutarlo. Speravo non ti dispiacesse fargli da tutor dopo la scuola."
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La storia di Edd e Kevin come senior al liceo.
Ho notato che Kevin è spesso interpretato come la metà aggressiva della coppia, che spesso fa il prepotente con Edd anche se gli piace. L'ho cambiato e reso un po 'più maturo in una versione molto più dolce.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attenzione: l’autrice originale di questa storia è devoosha, io sono solo la traduttrice. Nelle note troverete il link per la versione originale.


For Edd, I will
Devoosha



Capitolo 14: I'm Happy We Got Together




Edd si liberò dalla presa di Kevin allontanandosi dal fidanzato, aveva dato un'occhiata al display del modem sotto la televisione scoprendo che erano quasi le sedici. Ignorò le proteste dell'altro mentre si raddrizzava sul divano, rimettendo i vestiti al loro posto. A quanto pareva Kevin aveva mani girovaghe. 
La coppia aveva speso le ultime ore rannicchiati insieme nel salotto, si erano baciati e coccolati, avevano parlato e aperto a vicenda i loro cuori.
Da parte sua Kevin non aveva mai creduto di poter parlare così facilmente a qualcuno nel modo in cui riusciva a parlare con Edd. Era in grado di ridere con lui per i loro fraintendimenti e si sentiva molto meglio ora che ne avevano discusso. 
Anche Edd era sorpreso di se stesso. Era leggermente esitante nel mostrare affetto fisico a Kevin, non era in nessun modo contrario a farlo, ma non era abituato ad essere l'oggetto dell'attenzione altrui nel modo in cui Kevin si focalizzava su di lui. I baci erano belli, li aveva apprezzati molto, ma i suoi sensi erano stati velocemente sopraffatti e aveva dovuto fermarlo per potersi ricomporre. Kevin sembrava paziente ed Edd ne era grato.
Tra l'altro, per quanto baciarsi fosse fantastico, era altrettanto meraviglioso essere tenuto stretto tra le sue braccia, con la testa posata sul petto. 
"Che stai facendo Edd?" chiese Kevin.
"Hai detto che i tuoi genitori stasera saranno a casa per le cinque, corretto?" Kevin annuì. "Ho pensato potrebbe essere meglio non essere catturati in una posizione compromettente al loro arrivo. Se dovessero tornare a casa in anticipo il tutto sarebbe molto imbarazzante."
Kevin dovette dirsi d'accordo, nonostante odiasse rinunciare alla vicinanza. Tenere il suo minuto ragazzo tra le braccia sembrava così giusto, si sporse in avanti e lo baciò velocemente. "Va bene genio, per quanto io odi smettere hai ragione. Cosa dovremmo fare per sembrare adolescenti innocenti?"
Edd rise. "Oh dunque, hai qualche compito?"
"Nah, li ho finiti venerdì" rispose Kevin. "Oh. Aspetta un momento. C'è qualcosa che volevo fare con te." saltò giù dal divano e uscì velocemente dal salotto. Quando tornò aveva tra le mani un grande libro.
"Questo è di mio padre. Penso sia simile a quello che stavi leggendo l'altro giorno," disse mentre andava davanti ad Edd e gli allungava il libro. 
"Le Opere Complete di William Shakespeare?" mormorò Edd, leggendo il titolo mentre prendeva gentilmente il libro tra le mani.
Alzò curioso lo sguardo su Kevin. "Shakespeare?"
"Ne stavi leggendo uno l'altro giorno," disse Kevin. "Hai detto che mi avresti aiutato a leggerlo. Vuoi farlo ora? Possiamo leggere quello che avevi detto era divertente."
Il sorriso di risposta sul volto di Edd fu bellissimo. "Sarei felicissimo di leggere Shakespeare con te, Kevin." rispose.


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"Credo Mamma e Papà siano a casa," disse tranquillamente Kevin. Erano quasi le cinque e mezza e lui ed Edd erano seduti al bancone della cucina, vicini mentre stavano ricurvi sul libro aperto sul bancone. Kevin aveva scoperto che la commedia era piuttosto umoristica, soprattutto con Edd lì a spiegargli alcuni dei termini usati. Era sorpreso di vedere quanto era semplice da capire, anche senza le spiegazioni dell'altro, ma adorava ascoltarlo parlare dell'argomento. 
Si separarono leggermente, ma non troppo. Sentirono entrambe le porte dell'auto chiudersi, seguite pochi momenti dopo dal bagagliaio.
Edd deglutì nervosamente e Kevin lo baciò velocemente sulla guancia. "Non essere nervoso."
"Tenterò Kevin" rispose con voce flebile. 
La porta si aprì e i genitori di Kevin entrarono. "Oh cielo, c'è un profumo buonissimo!" esclamò sua madre lanciando la borsa sul ripiano.
"Quando mi hai scritto che avresti preparato la cena, tesoro mio, non pensavo l'avresti preparata per davvero."
Kevin rise "Ciao Mamma. Bah, grazie mille. Non mi credi uno chef gourmet?"
"Non prima di oggi," rispose lei, il suo sguardo curioso andò su Edd, che se ne stava seduto dritto sulla sedia. "Ciao Eddwad," lo salutò  "è bello vederti. Di nuovo."
"Altrettanto, Signora Barr," rispose educatamente, ma con un sorriso ancora un pò nervoso, alla graziosa donna. 
"Ciao Eddward," il padre di Kevin spuntò mentre trascinava una valigia attraverso le porte della casa.
"Signor Barr" disse Edd. 
"Per favore chiamami Pete, niente 'Signor' per gli amici di Kevin," disse allegramente l'uomo mentre calciava la valigia lungo il pavimento.
"Uhm, certo, Pete," disse Edd leggermente imbarazzato nel chiamare un adulto per nome.
"Ci penso io Papà" disse Kevin, saltando in piedi e correndo ad aiutare il padre. 
"E per favore chiamami Sylvie," disse amichevolmente la madre di Kevin, sorridendo ad Edd dall'altra parte del bancone.
Kevin scomparve con la valigia, lasciandolo solo con i suoi genitori.
"Lo farò, Sylvie. Per favore chiamatemi Edd. Non mi dispiace la versione meno formale del mio nome."
"Cosa stavate facendo voi ragazzi?" chiese, guardando il libro.
"Leggevamo soltanto," rispose, posando una mano sulle pagine. "Kevin ha trovato il il suo libro sulle opere di Shakespeare" continuò, guardando Pete.
"Sei riuscito a far leggere Shakespeare a Kev?" chiede Pete. "Wow, non avrei mai pensato qualcuno ci potesse riuscire!"
"E sei riuscito a far cucinare Kevin, Edd?" chiese Sylvie e gli occhi di Edd corsero nervosamente su di lei. Kevin sembrava quasi una copia carbone di suo padre, ma con i colori di sua madre. La pelle d'avorio, i capelli rossi, le lentiggini, gli occhi... era tutto sua madre. Edd immaginava fosse per una discendenza irlandese, se l'aspetto suggeriva qualcosa.
"Voleva farlo" rispose Edd, sorridendo. "Mi ha chiesto se potevo mostrargli qualcosa, così ho scelto questa ricetta. È estremamente semplice per qualcuno che non ha mai cucinato prima."
"Beh non vedo l'ora di provarla. Ha un profumo fantastico, cos'è?"
"Spaghetti con sugo e carne. Non è una vera marinara o bolognese, ma è comunque deliziosa. Spero vi piacerà."
"Sono sicuro di si" disse Pete mentre Kevin tornava in cucina.
"Devo iniziare a cucinare la pasta, Edd?" gli chiese.
Pete e Sylvie lasciarono la stanza per andare a disfare la valigia, sorridendo ai due ragazzi che si erano spostati verso i fornelli per completare la preparazione della cena.

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"Edd, sembra delizioso," lo complimentò Sylvie mentre si sedevano a tavola. 
"Kevin è la persona da ringraziare, io ho solo supervisionato. Ha fatto lui tutto il lavoro" rispose con modestia Edd. 
Pete guardò suo figlio con un ghigno. ""Beh Kevin, ha un bell'aspetto."
"Grazie Papà!"
Si servirono tutti sedendosi a mangiare, entrambi i genitori di Kevin si complimentarono più volte. "Sembra proprio che Kev preparerà la cena da adesso in poi!" scherzò Pete, sorridendo alla moglie. "Il ragazzo ha del talento!"
"Solo se Edd sarà qui ad insegnarmi," disse Kevin, ghignando ad Edd, che arrossì contento.
"Ti mostrerò come cucinare ciò che vorrai Kevin" promise.
"Niente più cibo da asporto Sylvie" disse Pete.
"Beh, credo dovremo mangiarlo durante la stagione del baseball Papà. Non sarò a casa se non dopo voi due."
"Ah giusto. Beh abbiamo qualche mese di buon cibo fino ad allora. Allora Edd, sei un senior anche tu?"
"Si Signore" rispose educatamente Edd.
Pete ridacchiò "Puoi chiamarmi Pete. No farmi sentire vecchio con la storia del 'Signor'." 
Edd annuì "Mi scusi Pete."
"Dunque hai scelto un college? Kev ci ha detto che hai un bel cervello. Non riesco ad immaginarti nel saltare la laurea."
Edd scosse la testa. "Oh no, non ho ancora deciso il mio college. Ma ho ristretto le mie possibili scelte a cinque, che mi hanno sia accettato che offerto una borsa di studio completa."
"Borsa di studio accademica?" chiese Pete, fischiando quando Edd annuì. Kevin ascoltò con interesse, perché lui ed Edd non avevano ancora parlato di eventuali piani una volta finito il liceo. "Tra quali scuole stai scegliendo?"
"Harvard, Yale, Columbia, Stanfold e l'Università di Maryland," rispose Edd. 
Kevin ed i suoi genitori lo guardano a bocca aperta dopo aver sentito la lista, Edd notò gli sguardi e giocò un po' nervosamente con gli spaghetti. 
"Sono tutte scuole di alto grado Edd" disse con tono impressionato il padre di Kevin. "Ti hanno tutte offerto copertura completa?"
"Si lo hanno fatto. La mia scelta non è facile, perché tutte sono idonee per il campo che ho scelto, tuttavia tutte offrono anche master e dottorati quindi andrò in un college per la laurea e in un altro per continuare gli studi. Anche se Stanford è una buona scelta non sono sicuro di volermi trasferire così lontano.
Penso che Harvard, Columbia o Yale andrebbero bene per continuare in futuro quindi propendo per l'Università del Maryland per la laurea. Quando l'ho visitato l'estate scorsa il campus mi è piacito."
Kevin guardò il suo piatto un po' intimorito. Sapeva che Edd era un genio, ma iniziava a rendersi conto di cosa avrebbe significato farsi coinvolgere da un cervello del genere. Edd avrebbe fatto molta strada e Kevin, le cui ambizioni erano assai inferiori, non sarebbe stato in grado di tenere il passo.  
"Cosa pensi di studiare?" chiese Sylvie.
Gli occhi di Edd si rivolsero a lei, che non lo intimoriva tanto quanto il marito. "Astrofisica. Se frequenterò il Maryland probabilmente dovrò prendere un doppio corso in Astronomia e Fisica, poiché non hanno una laurea specifica per l'Astrofisica. Una volta arrivato alla specializzazione potrò proseguire con ciò che desidero."
Sylvie gli sorrise. "Santo cielo Edd, cosa pensi di fare dopo che ti sarai laureato?"
"Mi piacerebbe diventare un insegnante," rispose Edd, "mi è sempre piaciuto lavorare con altri studenti quando facevo il tutor." detto questo sorrise a Kevin. "A seconda di dove finirò come insegnante dovrei essere in grado di condurre le mie ricerche, nelle aree che più mi interessano nell'Astrofisica."
"Saresti un ottimo insegnante Edd" intervenne Kevin. "Spieghi le cose in un modo facile da capire."
"Ci provo," disse Edd con modestia. Guardò Kevin e chiese con curiosità: "Hai progetti per il college, Kevin? Non credo tu mi abbia espresso le tue aspirazioni di carriera."
"Niente di grandioso come te, Doppia D," disse lui, ed Edd si meravigliò del suo tono pacato. "Ho sempre pensato che avrei semplicemente frequentato il Community college qui, ma ci sono alcune scuole interessate a me per il baseball. Cosa studierò?" Kevin alzò le spalle. "Probabilmente meccanica o qualcosa del genere. Mi piace lavorare sulle auto."   
"Ingegneria Meccanica sarebbe un eccellente programma di studio, Kevin" suggerì Edd.
Kevin rise, anche se senza molto divertimento, mentre si massaggiava il collo. "Oh, non sono abbastanza intelligente per ingegneria. Intendevo semplicemente riparare le auto o qualcosa del genere."
"Sei abbastanza intelligente per ingegneria, Kevin" obiettò Edd. "Quando ti impegni vai molto bene a scuola, guarda quanto hai migliorato il tuo voto in geometria semplicemente lavorando duramente. Penso che potresti avere successo in un programma come Ingegneria Meccanica. Non aggiusteresti solo i motori, li progetteresti."
I genitori di Kevin si guardarono durante lo scambio.
Avevano sempre incoraggiato Kevin a fare del proprio meglio a scuola, ed entrambi credevano che avesse un grande potenziale. Kevin non aveva mai creduto in se stesso, ogni volta che pensava al futuro si immaginava sempre come un meccanico in un garage o qualcosa di simile. Amava lavorare sulla sua bicicletta e aiutava i vicini ad armeggiare con le loro auto. Anche se i suoi genitori sarebbero stati orgogliosi avesse deciso di diventare un meccanico, questo nuovo amico di Kevin aveva espresso quello che provavano entrambi. 
Kevin sembrò in imbarazzo ed alzò le spalle. "Il voto è aumentato grazie a te, Doppia D."
"Ti ho mostrato come comprendere il materiale, Kevin. Non l'ho imparato per te, né ho svolto il test per te. Hai fatto tutto tu."
"Bene, ecco qua, Kev" si intromise Pete, "assicurati di andare alla stessa scuola di Edd o nelle sue vicinanze, potrà aiutarti ogni volta che ne avrai bisogno e presto diventerai un'ingegnere meccanico tra i migliori!"
Edd annuì, "Certo, sarò sempre qui per aiutarti Kevin, anche se onestamente non creso avresti bisogno di molto aiuto."
I genitori di Kevin si guardarono con piccoli sorrisi. 


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"Grazie, Edd" disse Kevin mentre lui ed Edd si trovarono davanti alla porta. "Grazie per avermi aiutato a preparare la cena, hai fatto una gran bella impressione ai miei genitori."
Edd fece il suo tipico sorriso, che fece quasi gemere Kevin per la frustrazione, perché avrebbe voluto a tutti i costi baciarlo. "Ne sono felice, Kevin. Dato che ora abbiamo una relazione andare d'accordo con la tua famiglia è una priorità per me. Spero solo che quando sapranno di noi non si rivolteranno contro di me."
Kevin sospirò, perché anche lui lo sperava. "La mamma dovrebbe essere d'accorso, è per papà che sono un po' preoccupato.
È molto orgoglioso del fatto che io sia bravo negli sport e tutto il resto, potrebbe rimanere deluso."
Edd toccò il braccio di Kevin. "Tuo padre ti ama, Kevin. Penso che ti amerà qualunque cosa accada, ma capisco cosa intendi. Dopo un momento Edd, che Kevin stava cominciando a scoprire aveva un senso dell'umorismo un pò contorto, disse "almeno ci vuole al college insieme, se solo sapesse che questo ci incoraggerebbe nella nostra relazione spingendoci rapidamente, come si suol dire, a legarci."
Kevin rise. "Oh, non mi dispiacerebbe 'convivere' con te, mio piccolo tonto, ma possiamo parlarne più tardi, anche del college. In realtà mi piacerebbe esserti vicino ovunque tu vada," disse Kevin, la risata trasformata in un sorriso. "Adesso che ti ho, non voglio lasciarti andare." 
"Sarebbe tragico anche secondo me, Kevin. Non vorrei stare lontano da te per un lungo periodo di tempo."
Kevin si guardò alle spalle e, vedendo che i suoi genitori non erano nei paraggi, si chinò per un bacio prolungato al quale Edd rispose con entusiasmo. Il ragazzo allungò una mano e premette il palmo contro la guancia del più piccolo. "Mi dispiace che questo fine settimana stia finendo," disse piano. "Ma sono felice che ci siamo riuniti."
"Lo sono anch'io, Kevin" rispose Edd. "Questo è stato il fine settimana più felice della mia vita. Grazie per averlo reso così meraviglioso." 
Kevin allontanò la mano dietro Edd per aprire la porta, "Ci vediamo domani."
Kevin si assicurò che Edd arrivasse a casa sano e salvo prima di chiuderla, girarsi e appoggiarsi contro di essa. Aveva ancora difficoltà a credere che quel fine settimana fosse successo. Solo ventiquattro ore fa stava guardando un film con Edd, completamente convinto di non piacere al suo piccolo tonto.
Ora aveva un ragazzo, che aveva trascorso la sera precedente a pomiciare con lui sul suo divano, oggi venuto ad aiutarlo a preparare la cena incantando completamente i suoi genitori. 
Sospirò. Mentre da un lato Kevin era elettrizzato dal fatto che Edd avesse fatto una così buona impressione ai suoi genitori, tremava ancora dentro di sé pensando a come avrebbero reagito quando, se mai, Kevin avesse detto loro la verità su lui ed Edd.
Non era decisamente il momento: non era pronto. Era stato già abbastanza difficile fare coming out con Nazz. 
Kevin si allontanò dalla porta e andò in cucina per finire di pulire. Per prima cosa si avvicinò al bancone e chiuse il libro che lui ed Edd avevano letto insieme. Kevin sorrise, facendo scorrere delicatamente le dita sulla copertina, mentre pensava a quanto sembrava bello Edd mentre spiegava la commedia.
"Edd sembra un ragazzo davvero carino!" la voce di sua madre lo sorprese mentre entrava in cucina. 
Kevin maledisse il rossore che gli era salito automaticamente sulle guance, come se fosse stato sorpreso a fare qualcosa di sbagliato. "Uhm, sì mamma. È fantastico!"
"Beh ti ha fatto cucinare, giovanotto. Questo, di per sé, è un'impresa straordinaria!" lo prese in giro. 
Kevin rise, "Vero, gli ho chiesto di aiutarmi. Volevo fare qualcosa di carino per te e papà."
Sylvie sorrise, abbracciando suo figlio. "Come ho fatto ad avere un figlio così adorabile?"
Kevin alzò gli occhi al cielo, abbracciando a sua volta sua madre. "Immagino tu sia stata fortunata mamma."
"Finisco io qui, tesoro" si offrì, lasciandolo andare e facendo il giro del bancone per finire di mettere i piatti nella lavastoviglie. 
"Sei sicura, mamma? Non mi pesa."
Lei agitò la mano, "No caro, va tutto bene."
Invece di andarsene Kevin si sedette al bancone della colazione e aprì di nuovo il libro, pensando di ripassare ciò che lui ed Edd avevano letto quel pomeriggio per vedere se era un po' più chiaro. Ha sfogliato le pagine fino al primo atto e ha iniziato a leggere finché sua madre non parlò. 
"Edd è davvero un ragazzo gentile ed educato."
Kevin si alzò e guardò sua madre, che era china per mettere una pentola nella lavastoviglie. "L'hai già detto, mamma" disse con un sorriso. 
"Lo so, lo sto solo ripetendo. In effetti è sempre stato un ragazzo carino, almeno da quel ricordo da quando eravate bambini." Rise tra sé. "Oh, da bambino era un po' sgangherato, correndo in giro con gli altri Ed, ma ho sempre sentito che aveva il cuore nel posto giusto. Spesso mi dispiaceva per lui, perché i suoi genitori lavoravano sempre e non erano mai in giro."
"Si, ma Edd si è adattato abbastanza. Non sono mai in giro adesso, lavorano per qualche agenzia di volontariato e sono fuori dal paese al momento," le disse Kevin. 
"Che peccato, non lo avrei detto, sembra così felice" rispose. Rimase in silenzio per qualche minuto, così Kevin guardò di nuovo il libro, ma rimase sorpreso quando parlò di nuovo, anche se la sua attenzione sembrava essere rivolta all'avvio della lavastoviglie.
"Siamo felici che tu abbia trovato qualcuno così carino."
Kevin la fissò mentre lavorava, congelato dal modo in cui si era espressa. Stava suggerendo che sapeva? "Uhm si, mamma" disse lentamente, incerto su come gestire la situazione. "Sono felice che siamo diventati di nuovo amici." 
Sua madre si asciugò le mani e ripiegò l'asciugamano con cura per appenderlo a una delle maniglie del cassetto, prima di girarsi e appoggiare le mani sul bancone della colazione, di fronte al figlio. 
"Puoi essere onesto con me, amore mio." 
Kevin non riusciva a leggere la sua espressione, era neutrale. La sua bocca si seccò e scoprì di non avere idea di cosa dire, quindi ripetè con voce assente "Onesto?"
"Riguardo Edd, caro."
"Riguardo lui cosa?"
Sylvie inclinò la testa, la labbra piegate in un sorriso ironico. "Non essere schivo, Kevin. Non sono cieca, ne stupida. Se hai una relazione con Eddward, dimmelo e basta."
Kevin non riusciva a rispondere, ne poteva distogliere lo sguardo da sua madre. Non era in alcun modo disposto a dirlo ai suoi genitori.
Immaginava che questa conversazione avrebbe avuto luogo in un futuro lontano, dopo che lui ed Edd fossero stati insieme per un po' e dopo essersi abituato all'idea di essere gay.
Tutto era ancora così nuovo per lui che aveva sperato di rimandare il coming out con i suoi genitori per il futuro. 
Sua madre si appoggiò al piano di lavoro, allungandosi per mettere le mani su quelle di Kevin sopra il libro che stava leggendo.
Sorrise mentre Kevin guardava le loro mani. "Mamma..." disse debolmente. 
"Kevin, tesoro, va tutto bene" disse dolcemente Sylvie. "Non aver paura di dirmelo. Tu ed Edd avete una relazione?"
Kevin respirava affannosamente e chiuse la bocca per deglutire. Passarono alcuni istanti prima che potesse guardare di nuovo negli occhi di sua madre. Ci volle tutta la forza che aveva per rispondere "Si".
Sua madre sembrò sollevata e il suo sorriso si fece più profondo. "È stato così difficile dirmelo, amore mio?"
Kevin allontanò le mani da quelle di Sylvie e, con i gomiti appoggiati sul bancone, si coprì il viso premendosi la fronte con le punte delle dita. "Sai che lo è stato mamma."
Sylvie si raddrizzò e fece il giro del bancone verso Kevin, avvicinandosi e abbracciandolo. "Lo so tesoro, lo so."
"Come lo hai capito?" mormorò tra le mani. 
"Lo sappiamo da molto tempo Kevin, beh" disse in tono un po' più pratico, "non di te ed Edd, ma su di te."
"Anche papà?"
"Si, anche tuo padre."
"Tu non sei... tu non..." cercava di trovare il modo giusto per dirlo. "Non sei delusa da me?" Kevin rabbrividì sentendo quanto patetica suonasse la sua voce. 
"Oh Kevin, tesoro no! Come puoi pensarlo?" gridò Sylvie, abbracciandolo più forte. 
Kevin alzò la testa, allargando le mani in un gesto impotente. "Oh, non lo so mamma. Non è qualcosa che la maggior parte dei genitori vuole sentir dire sui suoi figli" disse con amarezza. 
Sylvie lo lasciò andare. "Kevin" disse severamente. 
Kevin sospirò, "mi dispiace mamma." Ci pensò un attimo, poi si voltò a guardare sua madre. "Hai detto che lo sai da molto tempo?" chiese, poi continuò quando lei annuì, "Beh, io invece no. L'ho appena capito e sto ancora cercando di rendermene conto."
Sylvie allungò la mano libera per allontanare la lunga frangia dagli occhi di Kevin, "Tu non lo sapevi?"
Scosse la testa, "No, non lo sapevo. È stato davvero difficile. Non sono arrabbiato o altro, ma è ancora nuovo per me. E non ero sicuro di volere che tu e papà lo sapeste."
"Beh tesoro, questo lo capisco. Quando è che tu ed Eddwar vi siete, come dite voi ragazzi? Messi insieme?"
Questo lo fece ridere, anche se si sentiva ancora un po' a disagio. "Ieri, mamma."
"Oh cielo!" disse lei, carezzandogli la guancia. 
"Non state insieme da molto tempo, pensavo che avessi usato tutto il fine settimana per darvi alla pazza gioia."
"NO!"
Sua madre ridacchiò, "Un'occasione mancata, Kevin." 
"Mamma!" disse Kevin, arrossendo fino alla radice dei capelli. "Ieri gli ho detto che mi piaceva, ha detto che gli piacevo e ci siamo baciati. Questo è tutto!" 
Sylvie si avvicinò a lui e lo abbracciò, e lui le avvolse le braccia intorno alla vita, godendosi il conforto dell'amore di sua madre. Kevin provò un senso di sollievo, in un certo senso, sapendo che non doveva preoccuparsi che i suoi genitori lo scoprissero, anche se non era ancora felice di dover fare coming out con loro così in fretta. 
Kevin sentì suo padre entrare nella stanza e la sua paura aumentò leggermente, anche se le parole di sua madre indicavano che sia lei che suo padre lo sapevano. 
"Tutto bene?" chiese Pete, guardando la moglie che teneva tra le braccia il figlio, il cui volto era girato e nascosto a lui. 
"Va tutto bene, Peter" disse piano Sylvie. 
Pete si avvicinò a loro, mettendo goffamente la mano sulla schiena di Kevin. "Ti amiamo qualunque cosa accada Kev, non dimenticarlo mai. Edd sembra un bravo ragazzo, siamo felici per te." 
Kevin lasciò andare sua madre e rivolse gli occhi preoccupati verso suo padre, volse lo sguardo a turno tra i due ed entrambi lo guardavano con amore. Poi lo abbracciarono. 
Si sentiva soffocare e percepiva il bruciore delle lacrime negli occhi. 
"Siete i migliori genitori che un ragazzo possa desiderare."



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Ma salve!
La piccola traduttrice ingenua dentro di me credeva realmente di riuscire a finire la storia prima di trasferirsi dall'altra parte del mondo, ma a quanto pare aveva torto. Questo capitolo non è in ritardo solo per i miei impegni, ma anche per le mie mille paranoie sul come tradurlo. Tralasciando le parti che ho dovuto modificare leggermente, e una delle battute finali di Sylvie ("Quando è che tu ed Eddwar vi siete, come dite voi ragazzi? Messi insieme?") che in inglese faceva ridere ma che non sono riuscita a tradurre in modo sensato in italiano ("When did you and Eddward, how do you kids say it nowadays?  Hook up?”), ho dovuto pensare a come tradurre il modo di parlare di Edd. In inglese non era formale, ma considerando il suo carattere era impossibile farlo parlare a degli adulti dando loro del Tu. Quindi nomi propri ma dando del Lei è stata la scelta più sensata, soprattutto perché io stessa non riesco a parlare ad un adulto con cui non ho confidenza dandogli del Tu. Sono passati anni da quando ho visto il cartone per l'ultima volta, quindi non ricordo benissimo il modo in cui parlano Rolf e Doppia D; in questa storia mi limiterò ad essere fedele alla versione dell'autrice (se qualcuno ha qualche consiglio su come tradurre la battuta di Sylvie battete pure un colpo!).
In caso di errori mi scuso, cercherò di rileggere nuovamente il capitolo nei prossimi giorni a mente fresca. 

Vi mando un saluto, 
Konny

-2!!! ci siamo quasi :-)

Link per la versione originale: For Edd, I Will - Chapter 14 - devoosha - Ed Edd n Eddy [Archive of Our Own]
   
 
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