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Autore: fraanythings    21/04/2024    0 recensioni
[Un professore]
[Un professore]
Salve a tutt* 🫶
Dopo tante oneshot mi sono decisa a scrivere una piccola long su Simone e Mimmo. Simone è all'università mentre Mimmo fa il tatuatore ma ancora non si conoscono, Mimmo non ha neanche mai conosciuto Dante, anche se lavora nello studio gestito da Pantera. Si conosceranno grazie a Simone che decide di dare una seconda vita al tatuaggio che ha sul braccio.
[Il titolo della fic si riferisce alla tecnica giapponese dello "kintsugi" che si usa quando un oggetto in ceramica si rompe, lo si ripara con l’oro, poiché si è convinti che un “vaso rotto possa divenire ancora più bello di quanto già non lo fosse in origine”. Mi piaceva associare questa cosa sia al tatuaggio ma anche al personaggio di Simone che avrà una vera e propria rinascita grazie all'amore di Mimmo.]
Spero che questa idea possa piacervi 🫶
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Simone si è sbagliato evidentemente perché Mimmo non ha iniziato a fare nessun passo, forse lo ha iniziato a seguire solo per cordialità e simpatia perché è passata una settimana ma ancora non è successo niente. Infondo non gli è dovuto nulla, è lui che si sta illudendo che possa nascere qualcosa di più tra loro. 
 
Gli vibra il telefono ed egoisticamente spera sia un messaggio di Mimmo invece è Luna che gli chiede se gli va di andare a pranzo con lei e Chicca, Simone accetta subito. Verso le 12 esce di casa per raggiungere le ragazze in centro.
 
 
"Ciao ragazze"
"Ciao Simò" e le due si sporgono per dargli un bacio sulla guancia. 
 
"Come va?"
"Noi stiamo bene e tu?"
"Anche io dai" risponde Simone. 
 
"Non sei credibile Simò" gli fa Luna. 
"Si vede così tanto?" gli domanda dubbioso Simone. 
"Ammazza oh" risponde Chicca. 
 
"Sempre delicata come un camionista amò" risponde Luna e aggiunge, rivolgendosi a Simone, "dai, sputa il rospo"
"E che devo dirvi ragà? Sono stressato per l'uni" 
 
"Non ti crediamo e poi che c'entra, anche noi andiamo all'uni ma come vedi siamo sempre raggianti. Vero Lù?" Chicca fa un cenno alla sua ragazza che ricambia subito. 
"Ma voi siete un caso da studiare infatti, siete due aragoste inseparabili come Ross e Rachel"
 
"Belli loro ma noi preferiamo i Mondler" dicono le due divertite dalla piaga che ha preso la conversazione. 
"Non avevo dubbi, io invece mi sento un po' come Joey" dice Simone. 
 
"Niente novità con il tuo bel tatuatore?" chiede poi Luna. 
"No, mi ha seguito su ig ma non mi ha mai contattato"
 
"Magari aspetta che sia tu a farlo" risponde Chicca.
"Ma mi ha seguito lui per primo"
 
"Madò Simò ma pure su questo ti fermi a pensare? Tu ci tieni a parlare con lui?" chiede Luna.
"Si, certo" 
 
"E allora non perdere l'occasione" dice Luna.
"Si, ma io non so cosa scrivergli. Non lo conosco, non abbiamo praticamente niente in comune da quel che ne so"
 
"Da quarche parte devi pure comicià Simò" fa Chicca. 
"Non me la sento ancora, aspetto che magari si svegli lui" dice infine Simone.
"E daje Simò però, così se fa notte" risponde di nuovo Chicca. 
"La puoi far stare zitta un attimo Lù? Non la sopporto più. Ecco magari non con un bacio perché mi sento già abbastanza single" dice Simone con le mani incrociate a mo' di preghiera. 
 
"Eccoti accontento" fa Luna dopo aver dato un colpetto sulla coscia di Chicca che si è girata a guardarla malissimo poi però aggiunge "anche se ha ragione Simò"
"Voi due ormai siete le mie peggior nemiche" risponde Simone. 
 
"E allora vai, esci con quel tuo amico Alessandro se non ti piace la nostra compagnia" dice Chicca facendo una smorfia. 
"Alessandro in effetti è un po' noioso ma almeno è l'unico sano di mente in facoltà"
 
"Oh, finalmente lo hai ammesso" fa Luna.
"Si, ma non diteglielo, porello"
"Manteremmo il segreto, tranquillo" dice infine Chicca. 
 
"Ma quindi non c'è nessun modo per farti cambiare idea sul farti avanti con Mimmo?" domanda Luna.
"No Lù, giuro che ci penso ma per ora non penso farò qualcosa"
 
"Va bene dai, non insistiamo"
"Ecco, brave"
 
Dopo qualche altra chiacchierata e il caffè si salutano e ognuno prende la propria strada, con la promessa che si rivedranno nei giorni successivi. 
Simone ha constatato che, anche se a volte sono insopportabili, ha bisogno di vederle almeno due volte la settimana per sentirsi bene. Di conoscenti ne ha tanti ma di amici veri e propri può contare solo Luna, Chicca e Alessandro. Vorrebbe socializzare di più ma ultimamente non gli riesce molto bene e l'università gli toglie tanto tempo così preferisce passare quei ritagli di tempo libero con persone che sa che non lo giudicano e che lo fanno sentire a proprio agio. 
 
 
Anche Mimmo, nella sua testa, fa questi pensieri da circa una settimana eppure non riesce proprio a scrivergli a Simone. Si vergogna troppo ed è la prima volta che gli succede con qualcuno che gli piace perché di solito si butta alla prima occasione ma quell'aria di riservatezza nei gesti e nelle parole di Simone lo stanno frenando. 
È un venerdì e ha deciso di fare pausa pranzo a casa stavolta perché di pomeriggio aprono alle 17.30 anziché alle 16.30. Dopo il caffè decide di fare una bella telefonata a Roberto. Il suo educatore all'IPM ma non solo, la sua figura paterna insieme a Pantera. È stato trasferito, di nuovo, da pochi mesi e quindi non ha più la possibilità di vederlo a Roma. 
Ha proprio voglia di sentire una voce famigliare che gli scaldi l'umore e non c'è persona migliore di Roberto in questo. 
 
"Ciao Robè"
"Oi Mimmo, che piacere sentirti! Come stai?"
 
"Sto molto bene e tu?"
"Anche io, a Lecce mi trovo bene ed è una bella città"
"È sempre l'aria del sud"
"Tieni ragione. E tu come va con Pantera? Lo studio? Dimmi un po'"
 
"Geatano è sempre issu e allo studio mi trovo benissimo, ultimamente abbiamo avuto molti clienti e questo lavoro mi piace sempre di più"
"Non sai quanto so felice di sentirti dire queste cose"
 
"Senza di te lo sai, non sarei mai arrivato fino a qui"
"Ho fatto solo il mio lavoro"
 
"No, tu cu me hai fatto molto ma molto di più di quello che ti era dovuto"
"Ti ho preso a cuore, che ci posso fà?"
 
"Infatti è impossibile non volermi bene"
"Come siamo modesti"
 
"Ma tu invece lo senti mai Gaetano?"
"Poco però anche lui quando sono arrivato a Roma mi ha fatto sentire accolto. Dovrei sentirlo più spesso"
 
"Tranquillo, ci parlo io con quella capa e' cazz" 
"Ma mi hai chiamato così giusto per o mi devi dire qualcosa?"
 
"No, così per sentirti dopo tanto tempo"
"Ma sicuro Mì? Guarda che mi puoi dire tutto"
 
"Sicuro sicuro, avevo bisogno di sentire la voce di qualcuno che mi vuole bene"
"Sai che puoi chiamarmi quando vuoi e se c'è qualcosa di cui mi vuoi parlare, puoi farlo"
 
"Grazie, u sacc. Comunque niente, è una cazzata"
"E tu dimmela lo stesso"
 
"Je m' 'o ssento, me stong annammurranno"
"E chista sì che è una bella notizia"
 
"E non so se è veramente buona perché comunque lo conosco da un mese scarso, è venuto a ripassare un tatuaggio in studio"
 
"Ah, ma quindi un cliente"
"Eh sì, è venuto anche una seconda volta con un'amica che si doveva un tatuaggio"
 
"Hai capito, già due volte"
"Tre, se contiamo quando è venuto a chiedere informazioni. Tra l'altro è il figlio di quell'amico di Gaetano, Dante"
 
"Ah si, ne ho sentito parlare anche io quindi hai anche l'aggancio. Che aspetti Mimmù?"
 
"Un sacc manco io, vorrei essere sicuro che io possa interessargli in quel senso e poi comunque ci conosciamo da troppo poco"
"Tempo al tempo, sono sicuro che se anche lui vuole conoscerti si farà vivo a breve" 
 
"E ho anche paura che mi giudichi per il mio passato, anche se sai che a me non m'ha mai fatto paura sta cosa"
"E allora mi sa che ti stai prendendo una bella cotta caro mio" 
 
"Sono imbarazzante, vè?"
"Ma che dici, io sono sempre felice quando mi racconti cosa fai e cosa vivi"
 
"Ti voglio bene Robè"
"Anche io, adesso devo staccare che devo rientrare al lavoro però ma ci sentiamo presto"
 
"Vieni a Roma qualche volta"
"T'ho prometto, ciao Mì"
 
 
Dopo aver chiuso la telefonata con Roberto Mimmo si sente molto più leggero e confortato soprattutto. Non ha ancora idea di che potere abbia quell'uomo ma ci riesce ogni volta, anche se sono distanti. 
Si è preso qualche altro giorno per pensarci ma è deciso a buttarsi e vedere dove lo porterà la conoscenza di Simone. 
 
 
Nel pomeriggio rientrando a lavoro accade qualcosa di inaspettato, anche se Mimmo scoprirà la vera sorpresa solo tra qualche giorno. 
Gli arriva un messaggio sulla pagina da parte di una ragazza che chiede quando sia possibile fare un piercing. Mimmo si consulta con Pantera per sapere bene gli orari della loro piercer, Valeria, e dopo cinque minuti risponde dandole appuntamento per martedì alle 18.
 
Luna e Chicca, dopo aver ricevuto l'ultima conferma da parte dello studio, si guardano complici e si battono il cinque a vicenda.
 
"Dici che stiamo a fà una cazzata?" chiede poi Chicca. 
"Magari ci odierà all'inizio ma poi ci perdona" risponde Luna. 
 
"Nel frattempo io mi preparo psicologicamente" risponde la sua ragazza. 
"E comunque io volevo farmi l'helix da tanto, ho solo colto un'occasione" fa Luna.
 
"Ecco vedi, siamo due anime innocenti" risponde Chicca divertita.
"Simone non ci odierà"
"No, non ci odierà"
 
Si autoconvincono le due ragazze mentre scrivono già a Simone di tenersi libero martedì per uscire insieme, Simone le risponde subito dicendo che ci sarà senz altro, ignaro di cosa hanno appena creato le sue due più grandi amiche. 
 
 
Martedì è arrivato. Simone non vede l'ora di uscire a prendere un po' di aria e staccare dai libri, non sa che invece ciò che sta per succedere lo manderà ancora più in allarme. 
 
"Ma quindi dov'è che andiamo?" chiede Simone. 
"A prendere un aperitivo" ribattono Luna e Chicca. 
 
"Ma in questa zona non usciamo mai. Perché proprio qui?" domanda Simone. 
 
"Ha aperto un nuovo locale e una collega di facoltà mi ha detto che fanno un aperitivo da urlo a poco prezzo" risponde Luna. 
"Ah dai, non lo sapevo" fa Simone. 
 
"È proprio qui dietro l'angolo" fa Chicca. 
 
Una volta arrivati Simone si rende conto di essere vicino alla traversa dello studio di tatuaggi di Mimmo e Pantera.
 
"Chicca, Luna dovete dirmi qualcosa? Qui non c'è nessun locale"
"Ma che dici, è qua a destra alla fine del marciapiede" fa Chicca. 
 
"Siamo vicino allo studio di Mimmo, ci sono venuto tre volte. Okay che sono rincoglionito a volte ma non così tanto, mi ricorderò pure la via dell'unico posto in cui posso reperire la mia crush. Che avete combinato?" chiede Simone con le braccia incrociate.
 
Luna e Chicca si guardano, abbassano lo sguardo e iniziano a confessare. O meglio, prima parte Chicca ma poi si ferma e fa continuare Luna. 
"Ho prenotato per farmi l'helix e ho pensato che ti faceva piacere venire con noi per rivedere Mimmo"
 
"Mi avete aggirato allora?" 
"In un certo senso, una piccola omissione" fa Luna. E aggiunge "ha detto che la piercer è una ragazza e quindi me lo farà lei" 
 
"Lo abbiamo fatto per farti sveglià Simò" dice Chicca. 
"Voi andate, io mi fumo una sigaretta e magari poi mi faccio vedere" fa Simone. 
 
"Ma che sei incazzato con noi?" chiede Luna. 
"Ma no Lù, anzi alla fine avete fatto un gesto carino ma mi è salita l'ansia e devo calmarmi un pochino"
 
"Bel modo di calmarsi intossicandoti Simò" fa Chicca.
"Senti chi parla, colei che fuma come un turco" 
Chicca gli fa la linguaccia e poi entra nello studio con Luna, lasciando Simone fuori ad accendersi la sua sigaretta-calmante. 
 
 
La piercer è in uno degli studi ma ad accorgliere le due ragazze è proprio Mimmo che riconosce subito Chicca. 
 
"Oh ciao, che piacere rivederti qui"
"Ciao Mimmo, anche per me è un piacere"
 
"Ma sei tu che hai prenotato per il piercer?"
"Nono, io sono solo qui per compagnia anche se mi piacciono. Comunque ha prenotato la mia ragazza, Luna"
 
"Piacere, sono Luna"
"Piacere mio, Mimmo. Siete quindi entrambe amiche di Simone"
"Sisi, anzi lui in realtà è fuori a fumare" 
 
"Allora venite, vi accompagno da Valeria e stai tranquilla Luna, è solo un pizzico"
"Ci proverò, grazie Mimmo"
"A dopo" 
 
E Luna si gira verso Chicca facendole un'espressione tipo "che tipo gentile e carino" e Chicca annuisce perché anche lei lo pensa. 
Mimmo invece si fionda a fumare anche lui con il cuore a mille al pensiero di rivedere Simone dopo quasi due settimane. 
 
 
"Ciao Simò, che bello vederti" gli dice con il suo solito sorriso che 
Simone essendo girato dietro non nota e per un attimo sussulta. 
"Oi, ti ho spaventato?" chiede poi Mimmo.
 
"Ehi ciao Mimmo. Nono, ero io distratto" fa Simone e poi aggiunge "anche per me è bello vederti"
 
"Non sapevo che la ragazza che ha prenotato fosse tua amica"
"Guarda, neanche io lo sapevo che aveva deciso di farsi questo piercing. L'ho scoperto poco fa" dice Simone con lo sguardo basso per evitare di imbarazzarsi qualora Mimmo lo guardasse a sua volta. 
 
"Ah" risponde Mimmo compiaciuto. 
 
"Sennò se avessi saputo ti avrei scritto come di consueto io" dice poi Simone.
"Ma tranquillo, vi dobbiamo pagare una percentuale per tutti gli appuntamenti di questo mese" risponde sarcastico Mimmo. 
"Ma alla fine sono solo tre" risponde semi-serio Simone. Proprio nel suo stile, Mimmo lo guarda comunque incantato. 
 
"Ma scusa se mi faccio gli affari tuoi" inizia Mimmo. 
"Dimmi" dice con tutta calma Simone. 
 
"Quindi Chicca e Luna stanno insieme?"
chiede titubante Mimmo. 
"Si, stanno insieme da due anni e mezzo. Prima erano solo amiche e anche con Luna ci conosciamo dal liceo"
 
"Ahh che bello, si vede che siete un gruppo unito"
"Grazie, in effetti con loro mi sento veramente me stesso"
"È una cosa bella questa che hai detto" dice Mimmo e poi aggiunge "Vuoi?" offrendogli un'altra sigaretta.
 
"Si, grazie" per la sua salute Simone avrebbe dovuto rifiutarla visto che ne ha spento una due minuti fa ma quando gli ricapita, pensa tra sé e sé.
 
Mimmo gliela passa, dopo essersi portato alle labbra la sua. Poi prende l'accendino, fa un pochino di ombra con l'altra sua mano e gliela accende. 
Simone rimane immobile per tutto il processo di questo piccolo momento ed è a tanto così da sentirsi cedere le gambe. Restano in silenzio un po' e Mimmo dopo essersi acceso la sua si gira in direzione di Simone, ancora mezzo imbambolato e gli sorride. 
Simone gli sorride a sua volta ma ha seriamente bisogno di un appoggio al più presto perché nel giro di cinque minuti ha visto sorridere Mimmo almeno dieci volte, lo ha visto fumare e per di più ha acceso anche la sua sigaretta. Simone si sente bruciare lo stomaco proprio come la cicca della sua sigaretta che è giunta quasi al termine. 
Mimmo invece sembra così tranquillo, pensa Simone dentro di sé ignaro che anche lui sta sentendo miliardi di farfalle nello stomaco. 
 
Mimmo, tra un tiro e l'altro, preso da uno slancio gli chiede:
"Senti ma che ne dici se ci scambiamo il numero? Così se hai ancora bisogno di me mi puoi contattare più facilmente"
 
"Ma certo, anche se non penso avrò ancora bisogno" risponde con una piccola risata Simone.
 
"Beh, non si sa mai metti caso ti venga voglia di farti un altro tatuaggio"
"Impossibile però sicuramente mi piacerebbe conoscere meglio te" dice Simone quasi con lo sguardo basso.
 
"Anche a me" risponde Mimmo con due occhi che brillano quasi più del sole, Simone non riesce a guardarli per più di dieci secondi altrimenti si sente male. 
 
Mimmo poi aggiunge "Cioè mi stai un sacco simpatico" con un sorrisino imbarazzato.
"Gra...
Grazie, anche tu" risponde Simone con le guancie arrossate. 
 
"Eccoti il numero, fammi uno squillo che poi memorizzo anche io il tuo" gli dice Mimmo dopo averglielo memorizzato sul cellulare lui stesso. 
"Certo" 
 
"Mi sa che le tue amiche hanno finito, sono alla cassa a pagare"
"Hanno fatto presto" fa Simone.
 
"I piercing sono più sbrigativi. Comunque allora ci sentiamo?" chiede Mimmo.
"Ma certo, a presto" risponde Simone. 
 
Lo vede rientrare e salutare cordialmente Chicca e Luna mentre gli lascia la porta aperta per farle uscire. 
Simone guarda fisso alla porta per almeno un minuto e poi inizia scuotere la testa per capire se ciò che ha appena vissuto è vero. 
 
 
"Ao Simò, te sei incantato?" gli fa Chicca. 
"Mi sa che ha funzionato" fa Luna. 
 
"Voi non capite che mi ha acceso la sigaretta a millimetri di distanza, mi sono sentito sposato cit."
"Comunque è proprio gentile e anche molto bellino" fa Luna, che non lo aveva ancora visto dal vivo. 
 
"Si, è bellissimo" risponde Simone ancora nel mondo dei sogni. 
"Beh, non mi chiedi niente del piercing?" chiede Luna.
 
"Hai ragione, scusami. Ti ha fatto male?"
"No, pochissimo. Non è bello, vè?"
 
"Ti sta molto bene"
"Moltissimo, la mia fidanzata è la più bella del mondo" dice Chicca avvolgendole un braccio intorno al collo per lasciarle un bacio sulla guancia. 
Simone si rende conto solo ora che non gli ha detto la notizia più bella e importante.
 
"Ah, comunque Mimmo mi ha dato il numero" sgancia ad una volta. 
"Cosa? E ce lo dici così?" chiedono quasi urlando Chicca e Luna.
 
"Sono ancora frastornato da questo momento, capitemi"
"E allora devi scrivergli adesso, non hai più scuse"
 
"No infatti stasera, appena arrivo a casa, gli scrivo"
"Hai visto che abbiamo fatto bene?" chiedono le due con uno sguardo al limite dell'irritante.
 
"Ve lo concedo, siete perdonate ma ora muoviamoci che tra poco voglio tornare a casa" dice Simone. 
Lui gli dà una piccola spinta sulle spalle ad entrambe per farle accelerare ma loro si fermano a guardarlo malissimo. Simone scoppia a ridere e loro con lui, si incamminano di nuovo verso il centro ridendo come tre ragazzini del liceo ancora non del tutto cresciuti. 
 
 
"Gaetà, Gaetà" dice Mimmo urlando a chiusura studio. 
"Mimmo ma che cazzo ti urli?" chiede lui. 
 
"Pomeriggio è tornato Simone, o meglio è venuto con l'amica del tatuaggio e la ragazza che ha prenotato il piercing. Cioè in pratica ste due sono fidanzate e Simone è venuto per un'ulteriore compagnia e ci siamo scambiati i numeri e mi ha detto che gli farebbe piacere conoscermi" dice tutto ad un fiato Mimmo.
 
"Attento che ora te cade la mascella per quanto stai sorridendo" dice Pantera. 
"E ja ma poi non ho capito una cosa. Cioè stavolta non mi ha contattato lui e mi ha fatto intendere che non sapeva nulla di questo appuntamento, cioè le amiche glielo hanno fatto di proposito?" si interroga Mimmo. 
 
"Azz, qui la cosa si fa interessante. Loro lo hanno portato qui senza farglielo sapere perché magari lui ti vuole conoscere meglio ma non ha avuto il coraggio di scriverti nei giorni passati"
"Esatto Gaetà, esatto. Ti rendi conto?" chiede Mimmo con un sorriso a trentadue denti.
 
"Secondo me stasera ti scrive, ormai si è buttato" dice Pantera. 
"Speram Gaetà, sto aspettando solo questo e infatti corro a casa" 
 
"Attento a non inciampare da qualche parte mentre cammini" gli dice Pantera"
"No no, tranquillo" ignaro che prima di aprire la porta ci stava quasi sbattendo contro. 
Pantera lo guarda uscire e ride, come uno di quei papà che sentono trasferita su di essi la propria felicità dei loro figli. Solo Mimmo riesce a tirare fuori questo lato di sé. 
 
 
Mimmo si è spaparanzato sul divano con il suo poké ordinato una mezz'ora fa e guarda ossessivamente il cellulare. La tv a fargli di sottofondo perché fondamentalmente non gliene frega niente di quello che sta sentendo e poi finalmente il suono di un messaggio. 
Posa il contenitore del poké, ormai vuoto, e si fionda a prendere il cellulare. 
È Simone e già sorride come un idiota. 
 
"Ciao Mimmo, sono Simone :)"
"Ciao Simò, poi non ho più avuto tempo al lavoro ma adesso mi salvo il numero :)"
 
"Non ti preoccupare, anzi forse stando fuori con me ti ho fatto perdere ancora tempo"
"Ma va, ero in un momento libero e tu hai reso più piacevole la mia pausa sigaretta :)" 
 
Mimmo si rende conto di aver detto una cosa da super sottone ma onestamente non gli interessa perché ha aspettato anche troppo questo momento. 
 
Simone quasi sviene, anche se è sdraiato sul letto a dire la verità, alla vista di quel messaggio e pondera bene come rispondere. 
 
"Mi fa piacere che tu gradisca la mia compagnia" risponde infine e si maledice perché gli sembra un tono così serio e freddo. Non può vederlo ma Mimmo sta sorridendo lo stesso. 
 
"Perché? C'è qualcuno che non la gradisce?" 
"Diciamo che era da un po' che non mi capitava"
 
"Esci poco?" chiede poi Mimmo ma se ne pente subito dopo. 
"Scusami, non volevo essere invadente, ignorami :/"
 
"Ma va, tranquillo :) 
Comunque esco spesso ma sempre con Luna e Chicca e pochi altri amici" 
"E io invece esco spesso con Pantera, pensa tu" 
 
"Ahahah però Pantera sembra un tipo interessante"
"Molto, sai non pensavo fosse amico di tuo padre"
 
"Ah guarda, io fino a un mese fa neanche"
"Comunque non sembra ma è anche un tipo divertente"
 
"Ti credo, ti credo"
"Adesso conoscendoci possiamo variare un po' di conoscenze, no? ;)"
Simone si gongola sul letto e si sente andare a fuoco per una faccina da boomer con l'occhiolino. 
 
"Certo, mi piacerebbe uscire con te e non solo parlare per messaggi" 
Risponde lui con la sua solita serietà. Si odia un pochino. 
 
"Anche a me, oggi mi ha fatto proprio piacere vederti" 
"Non era in programma in realtà"  
 
"Lo avevo immaginato, meno male che mi hai beccato in un momento libero"
"Si, per fortuna perché altrimenti sarei rimasto fuori a fumare altre dieci sigarette"
 
"Ma sono troppe! Almeno ne hai fumata una sola e pure con la compagnia migliore che potessi avere ;)"
Simone vorrebbe cavarsi gli occhi perché si immagina Mimmo che gli fa l'occhiolino ripetutamente con quei suoi occhioni azzurri. Gli serve un bicchiere d'acqua e anche di corsa. 
 
"Siamo molto modesti vedo ;)"
Simone si sente scemo a mettere quella faccina ma invia lo stesso sperando che faccia effetto a Mimmo. Lui in tutta risposta si butta a peso morto sul divano con una paralisi facciale, o quasi. 
"È che mi voglio molto bene" 
 
"Comunque hai una foto veramente bella" gli risponde Simone cambiando argomento. E in effetti Mimmo ha una foto di lui tutto concentrato mentre tatua, con il cappellino messo all'indietro da dove escono i suoi capelli biondi, una t-shirt verde e il braccio scoperto dove si intravedono i tatuaggi. Simone pensa che ne diventerà ossessionato anche se il suo viso e i suoi occhioni non si vedono bene. 
 
"Ma grazie :) alla fine non è niente di che. Mi piaceva però avere qualcosa sul mio lavoro che amo"
"Si vede la tua passione, sei tutto bello concentrato" 
Simone si pente di aver inserito quel "bello" perché sa che potrebbe essere frainteso e da una parte ci spera pure. 
Mimmo sente andare le sue guancie a fuoco e si sente un gattino a cui hanno appena fatto le coccole contemporaneamente. 
Poi gli risponde. 
 
"Grazie, anche tu stai molto bene nella tua" 
Simone ne ha una a metà faccia, sdraiato sull'erba del giardino della villa, il sole in faccia che gli illumina i capelli e l'occhio color nocciola. Mimmo si è trattenuto con quel "stai molto bene" perché nella sua testa il pensiero era più un "a ra facc do cazz" 
 
"Grazie mille" risponde lui. Mimmo percepisce la sua timidezza fino a qui. 
 
Iniziano a chiacchierare di altro finché Mimmo non crolla sul divano verso le 23 e qualcosa, Simone aspetta un altro po' la sua risposta ma poi sente anche lui il peso del sonno.
 
Mimmo si addormenta con il cellulare sul petto e con piccolo sorrisino. Simone prima di addormentarsi invece guarda di nuovo la chat ma vede che Mimmo non ha ancora risposto, ormai starà dormendo pensa tra sé e sé. 
Dopo stasera Simone vorrebbe non illudersi, come al suo solito, ma questi messaggi con Mimmo non glielo rendono facile anche perché non gli sembrano proprio l'inizio di una semplice amicizia. 
 
   
 
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